L'INTERO UNIVERSO E' UN TEMPIO

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Oliviero Angelo
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L'INTERO UNIVERSO E' UN TEMPIO

Messaggioda Oliviero Angelo » 30/05/2010, 1:42



(stralci)

Sarà utile comprendere questo: chi non riesce a realizzare Dio dentro di sé, non potrà mai realizzarlo nel Tutto. Chi non ha ancora riconosciuto Dio dentro di sé, non potrà mai riconoscerlo negli altri. Il Sé è ciò che ti sta più vicino; al confronto chiunque, anche alla minima distanza, sarà lontanissimo. E se non riesci a vedere Dio dentro di te, che è il luogo più vicino, non puoi nemmeno vederlo in coloro che ti stanno lontani. Prima di tutto dovrai conoscere Dio in te stesso; come prima cosa, colui che conosce dovrà conoscere il Divino, quella è la soglia più vicina.
Ma ricorda, la cosa interessante è che chi entra nel Sé all'improvviso entra nel Tutto. La soglia sul Sé è la soglia sul Tutto. Non appena un uomo è entrato nel Sé, scopre di essere entrato nel Tutto, perché all'esterno siamo diversi, ma all'interno no.
All'esterno tutte le foglie sono diverse l'una dall'altra. Ma se una persona riuscisse ad entrare una singola foglia, ragiungerebbe la radice dell'albero, dove tutte le foglie sono una. Vista singolarmente, ogni foglia è diversa, ma una volta che hai conosciuto la foglia nella sua interiorità, avrai raggiunto la fonte da cui tutte le foglie vengono e in cui tutte si dissolveranno. Chi entra in se stesso, entra nello stesso istante nel Tutto. La distinzione fra "io" e "tu" rimane fino a quando non si entra in se stessi. Quando entreremo nel nostro "io", l'"io" sparirà e così pure il "tu": resterà solo il Tutto.
In realtà, il "Tutto" non è la somma di "io" e "tu". Il Tutto esiste là dove "io" e "tu" sono entrambi scomparsi: ciò che resta è il Tutto. Se l'"io" non si è ancora dissolto, si può provare a sommare "io" e "tu", ma la somma non corrisponderà al vero. Sommando una dopo l'altra tutte le foglie, non creiamo alcun albero. Un albero è qualcosa di più della somma di tutte le foglie. Di fatto, non ha nulla a che vedere con l'addizione; sommare è fuorviante. Aggiungendo una foglia all'altra, diamo per acquisito che ciascuna di esse sia separata. Un albero non è affatto composto di foglie separate.
Per cui, non appena entriamo nell'"io", questo scompare. La prima cosa scomparire, quando entriamo dentro di noi, è la sensazione di essere un'entità separata. E quando è scomparso l' "io", scompaiono anche il "tu" e l' "altro". Ciò che rimarrà a quel punto è il Tutto.


(...)
Per cui non ti chiedo di cominciare a vedere Dio in tutte le cose, ma solo di cominciare a guardare dentro di te e vedere cosa c'è. Quando, per vedere cosa c'è all'interno, cominci a guardare dentro di te, il primo a scomparire sarai tu "tu" cesserai di esistere dentro di te. Scoprirai per la prima volta, che il tuo "io" era un'illusione che ora si è dissolta. Non appena guardi dentro di te, subito l' "io", l'ego, scompare. Di fatto, la sensazione "io sono" persiste solo fino a quando non si guarda dentro se stessi. E forse il motivo per cui non guardiamo all'interno è la paura che, facendolo, ci perderemmo.


(...)
Allo stesso modo, andando dentro di noi e osservando attentamente, scopriremo che l' "io" è assolutamente falso. Come il vorticare della torcia dà l'illusione di un cerchio di fuoco, così il vorticare della consapevolezza dà l'illusione dell' "io". Questa è una verità scientificas e non ha bisogno di venire approfondita.
Forse non ci hai fatto caso, ma tutte le illusioni della vita sono causate da cose che ruotano a gran velocità. Il muro sembra solidissimo, anche la roccia sotto i tuoi piedi sembra molto solida, ma secondo gli scienziati non esiste nulla che somigli a una roccia solida. Adesso è risaputo; infatti, più gli scienziati hanno osservato la materia da vicino, più è scomparsa. Finché lo scienziato ne è rimasto lontano, ha creduto nella sua esistenza. In passato lo scienziato è stato praticamente l'unico ad affermare che solo la materia esiste, adesso sono proprio gli scienziati a dire che non esiste nulla di simile. Essi affermano che è il rapido movimento delle particelle elettriche a creare l'illusione della densità. La densità, la solidità, in quanto tale, non esiste da nessuna parte.
(...)
Nella materia le particelle si muovono a una velocità simile; esse non sono materia, ma energia elettrica che si muove ad alta velocità. La materia appare densa a causa dell'alta velocità delle sue particelle elettriche; di per sé non è altro che un prodotto di energia che si muove velocemente; anche se all'apparenza sembra reale, di fatto non lo è. Allo stesso modo, l'energia della consapevolezza si muove a velocità tanto elevata da creare l'illusione dell' "io".
Esisono due tipi di illusioni in questo mondo: l'illusione della materia e l'illusione dell' "io", l'ego. Entrambe le cose sono false, ma solo facendoci più vicini ad esse diventiamo consapevoli della loro non esistenza. Quando la scienza si avvicina alla materia, questa scompare; quando la religione si avvicina all' "IO", questo scompare. La religione ha scoperto che l' "IO" è non-esistente, e la scienza ha scoperto che la materia è non-esistente. Più ci avviciniamo e più ci disilludiamo.
Ecco perché dico: và dentro di te, osserva attentamente, c'è qualche "io" dentro di te? Non ti sto chiedendo di credere di non essere l' "io". Se lo fai, diventerà un falso credo. Se su quanto affermo cominci a pensare: "IO non sono;l'ego è falso. Io sono "atman", io sono Brhaman; l'ego è falso", piomberai nella confusione. Se questa è una cosa ripetitiva, non stai facendo altro che ripetere falsità. Non ti sto chiedendo di ripetere le cose in questo modo; ti sto dicendo: và dentro di te, osserva e riconosci chi sei. Chi guarda dentro di sé e riconosce se stesso scopre che: "Io non sono". A questo punto, chi c'è all'interno? Se io non ci sono, ci deve essere qualcun altro. Il fatto che "io non sono" non vuol dire che non ci sia nessuno, perché anche per riconoscere l'illusione qualcuno deve eserci.
Se io non sono, chi c'è? L'esperienza di ciò che resta dopo la scomparsa dell' "io" è l'esperienza di Dio. E' un'esperienza che si espande immediatamente: caduto l' "io", cadono anche il "tu" e l'"egli", e rimane solo un oceano di consapevolezza. In quello stato vedrai che solo Dio è. Quindi dire che Dio esiste potrebbe sembrare un errore, perché suonerebbe ridondante.
E' ridondante dire: "Dio è", perché Dio è un altro nome di "ciò che è". L'essenza E' Dio. Pertanto dire: "Dio è" è una tautologia; non è corretto. Cosa significa dire: "Dio è"? Con l'essere identifichiamo qualcosa che potrebbe non essere. Diciamo: "il tavolo è", perché il tavolo potrebbe non esistere domani, o non essere esistito ieri. Una cosa che in precedenza non è esistita potrebbe tornare a non esistere. Qual'è dunque il senso della nostra affermazione: "Dio è"? Dio non è qualcosa che non è esistito in precedenza, né potrà non esisere domani; quindi dire "Dio è" non ha senso. Egli "è". In realtà, un altro nome di Dio è "ciò che è". Dio vuol dire esistenza.


(...)
Và dunque dentro di te, e vedi se l'"io" esiste o meno. Ti sto semplicemente dicendo che chiunque guardi dentro di sé scoppia in una risata fragorosa, perché non riesce a trovare alcun "io" da nessuna parte. Allora cosa resta? Ciò che rimane, a quel punto, è Dio. E potrebbe mai essere separato da te ciò che resta con la scomparsa dell' "io"? Quando l'"io" stesso cessa di esistere, chi creerà la separazione? E' solo l' "io" che separa te da me e me da te.
Il muro d questa casa dà la sensazione di dividere lo spazio in due, ma in realtà lo spazio non può essere separato: è indivisibile. Per quanto spesso sia il muro, lo spazio all'interno e all'esterno della casa no viene mai diviso: non si tratta mai di due entità, ma sempre e comunque di una sola. D'altra parte, chi vive nella casa ha la sensazione che lo spazio sia stato diviso in due: esterno e interno. Ma se il muro dovesse cadere, come si distinguerebbe l'esterno dall'interno? Come immaginarlo? Non resterebbe altro che spazio.
Allo stesso modo noi abbiamo diviso la consapevolezza con le mura dell'io. Quando cade il muro dell'io, non accadrà che io inizi a vedere Dio in te. Nient'affatto, accadrà questo: Vedrò solo Dio, non "te". Cercate di comprendere con chiarezza questa sottile differenza.
Dire che comincerei a vedere Dio in te è sbagliato, perché ora vedrei solo il Divino, e non più tee. Non vedrei Dio in un albero, ma solo Dio senza l'albero. Quando qualcuno afferma che Dio esiste in ogni atomo, ha completamente torto, perché vede sia l'atomo che Dio. Non è possibile vederli entrambi contemporaneamente. La verità della materia è che ciascun atomo "è" Dio, non che Dio esiste in ciascun atomo. Dio non se ne sta seduto dentro un atomo: tutto ciò che è, è Dio.
Dio è il nome che per amore si dà a "ciò che è". "Ciò che è" è la verità; in amore lo chiamiamo Dio, ma il nome non fa differenza. Per cui non ti chiedo di cominciare a vedere Dio in tutti, ma ti dico: comincia a guardare dentro di te. Non appena comincerai a guardare in te, TU scomparirai. E con la tua scomparsa ciò che vedrai sarà Dio.




(OSHO)
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"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
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