Il Vangelo di Maria Maddalena

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Oliviero Angelo
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Il Vangelo di Maria Maddalena

Messaggioda Oliviero Angelo » 29/08/2010, 0:16

IL VANGELO DI MARIA MADDALENA

RESTITUITO DAL LIBRO DEL TEMPO
(Archivio Akashico)


Foglio 1




1. Quel giorno, i discepoli erano raccolti in cima ad una montagna.
2. Il Maestro stava fra loro in Silenzio.
3. E Myriam Gli era accanto.
4. Andrea disse:
5. «Maestro, ecco che il Tuo Silenzio ci sorprende.
6. Perché ci hai riuniti? Non hai niente da dirci, oggi?».
7. Allora l’Insegnante rispose loro:
8. «E voi, non avete niente da dire a me?
9. Perché mai la fonte dovrebbe andare incontro ai pellegrini?
10. Il pellegrino dimentica a volte di avere gambe per camminare.
11. Dimentica che non è la strada a scorrergli sotto i piedi, ma che è la sua mente a proiettarsi verso l’orizzonte.
12. Chiedete, se avete intenzione di ricevere.
13. Quando la terra ha sete
14. tocca a lei chiamare la pioggia».
15. Ed ecco che Simon Pietro si alzò fra tutti e disse:
16. «Maestro, ogni giorno Ti seguiamo e Ti ascoltiamo.
17. Eppure, il nostro cuore conosce ancora l’aridità.
18. Ogni giorno, speriamo nella quiete e nella gioia.
19. Ma esse non vengono a visitarci.
20. Dicci perché.
21. La Forza dell’Eterno non è forse nelle Tue parole?
22. Più seguiamo le Tue orme sulla terra
23. più siamo turbati
24. e l’acqua continua a mancarci[b]».

Foglio 2



25. Il Maestro non lo guardò e disse:
26. «Dov’è la debolezza?».
27. Poi, si mise in silenzio.
28. Simon Pietro parlò di nuovo:
29. «La debolezza è estranea all’Eterno.
30. Si è infilata nell’uomo passando dalle sue orecchie».
31. Andrea alzò una mano e disse:
32. «Perché interrogare il Maestro giacché conosci la risposta?».
33. Allora l’Insegnante si alzò e disse:
34. «Anche tu la sai, ma lui incomincia a capire.
35. Colui che vuole comprendere per conoscere, alla fine,
36. si rende conto che non deve seguire le mie orme,
37. bensì lasciare le sue spostandosi all’interno delle mie,
38. perché è dentro che troverà se stesso,
39. perché è dentro che si trova la gioia perduta,
40. perché è sempre dentro che si trova
41. la porta verso l’esterno dei mondi,
42. l’esterno che è il vero Interno.
43. Così la gioia non sorride a colui che raccoglie le mie parole,
44. bensì a colui che si sposta all’interno».



Foglio 3




45. Uno dei discepoli chiese:
46. «Dicci come fare per spostarci dentro».
47. Allora il Maestro disse:
48. «Cominciate con il porvi in Lui.
49. Non andate nelle spaccature.
50. Perché, in verità, non vi è frontiera.
51. Soltanto gli occhi creano la frontiera
52. perché non vedono il Dentro che sta nel fuori.
53. Solo l’Occhio crea l’unione.
54. È attraverso l’occhio che vi porrete in Lui.
55. L’Occhio crea il Mondo, che fa i mondi.
56. L’Orecchio che intende crea l’Occhio e lo fa crescere.
57. Così, la realtà che si apre all’Occhio ed all’Orecchio
58. apre la strada ad un’altra realtà.
59. L’Uno nutre il molteplice
60. ed il molteplice rimanda sempre all’Uno.
61. Vi annuncio: non separate,
62. spostatevi fra le separazioni.
63. È in questo modo che voi vi porrete in voi.
64. Questa è la via della quiete,
65. perché la quiete è il centro del cambiamento».



Foglio 4




66. Simon Pietro parlò con queste parole:
67. «L’Uno si avvicina nella quiete e nella gioia.
68. L’Uno è stabile e solo.
69. Ma dicci come mantenere la stabilità nel cambiamento».
70. L’Insegnate rispose:
71. «Contemplando la realtà del sogno dei mondi,
72. poi immaginando il Sogno dietro a quel sogno».
73. Il discepolo Andrea si stupì davanti a tutti:
74. «Bisogna sognare?».
75. Allora il Maestro gli disse:
76. «Bisogna uscire dal sogno dei mondi
77. perché la gioia nasce nel Sogno
78. che ha concepito il gioco dei sogni e dei mondi.
79. Comprenda chi vuole comprendere.
80. Dorma chi si compiace nel lamento dei sogni.
81. Vi dico questo:
82. L’Uno sta nel risvegliarsi al Sogno ».



(Continua...)
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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/08/2010, 0:24


Foglio 5



[i]83. Il discepolo si espresse ancora:
84. «Insegnaci: il Sogno è forse la cessazione della sofferenza?».
85. Il Maestro parlò a tutti in questi termini:
86. «Il Sogno è oltrepassare il sogno delle frontiere, e
87. le frontiere sono la sofferenza
88. perché la sofferenza è il tu e l’io
89. che si sognano come essendo due».
90. Allora, Simon Pietro chiese:
91. «Ma la Materia e la Non-materia, non sono forse due?
92. Come uscire dalla frontiera?».
93. L’Insegnante li benedisse tutti, poi disse loro:
94. «La Materia e la Non-materia fanno parte del Sogno del mondo.
95. Esse sono Una, sono il gioco
96. attraverso il quale l’Oblio tesse l’opera sua.
97. La separazione è un gioco,
98. come la sofferenza, e
99. la sofferenza nasce dall’orgoglio fondamentale che gioca a separare.
100. La Materia, vi dico, è un sorriso dell’Eterno,
101. per farci uscire dai mondi
102. e farci volere la Realtà».
[/i]



[i]Foglio 6

103. Simon Pietro prese di nuovo la parola:
104. «Dicci, ora: cos’è la Realtà?».
105. Il Maestro disse:
106. «La Realtà è Ciò che ha concepito il gioco delle realtà.
107. La Realtà è Ciò che vi farà spostare le vostre orme dentro alle mie.
108. È immaginazione nella fiducia.
109. È ciò che genera la Conoscenza».
110. Il discepolo chiese ancora:
111. «Abbiamo sete.
112. Come raggiungere la Realtà?».
113. L’Insegnante parlò a tutti:
114. «Smontando ciò che non è Uno,
115. Contemplando la materia che inventa la frattura,
116. amando la frattura per i suoi giochi,
117. amandone i giochi per la strada che essa traccia verso il Gioco».
118. Poi disse ancora:
119. «Osando».

Foglio 7


120. Uno dei discepoli si alzò allora e chiese:
121. «E dicci, ora: cosa significa la Materia?
122. Dobbiamo credere che si perpetui all’infinito?».
123. Il Maestro insegnò:
124. «Tutto ciò che è stato inventato e che è stato creato,
125. tutti gli elementi che compongono la natura dei mondi
126. sono interdipendenti e sposati fra loro.
127. Ma sarà smontato tutto ciò che è stato montato
128. affinché tutto ritorni alla Radice-Madre.
129. Così, colui che ha orecchie per ascoltare
130. faccia appello all’Orecchio per intendere».
131. Simon Pietro chiese:
132. «Poiché ti dici messaggero e interprete
133. degli elementi e dei fenomeni di questo mondo,
134. dicci dunque: qual’è la natura dell’errore?».
135. Il Maestro alzò la mano e disse:
136. «L’errore non esiste.
137. Perché siete voi soltanto che lo fate esistere.
138. Lo fate ogni volta che vi piegate ai riflessi
139. della vostra realtà costruita ed adultera.
140. Ecco come l’errore prende forma.
141. Ecco anche perché il Bene vi ha fatto visita.
142. Il Bene ha partecipato agli elementi delle vostre realtà
143. per sposarle di nuovo alla Radice-Madre».

Foglio 8


144. Il Maestro continuò e disse:
145. «Ascoltate la ragione che fa di voi dei malati
146. ed anche dei morenti:
147. guardate i sogni delle vostre azioni,
148. e saprete che cosa vi allontana da voi stessi.
149. Comprenda colui che vuole comprendere.
150. Dall’essere incatenati ai giochi della Materia
151. nasce una passione contro l’Essenza-Madre
152. e nel corpo sorge allora un disturbo.
153. Ecco perché, in verità, vi annuncio:
154. cercate l’armonia insieme all’Essenza.
155. E se accade che siate in rotta con l’ordine di Quest’ultima,
156. traete ispirazione da tutte le immagini naturali che evocano la vostra realtà profonda.
157. Così, colui che ha sviluppato le orecchie
158. impari ad intendere con l’Orecchio» .
159. Dopo queste parole, il Beato accordò loro la Sua benedizione.
160. «Che la Pace sia con voi.
161. Che la mia Pace metta radici, si incarni in voi e si moltiplichi.
162. E che nessuno vi smarrisca dicendo:
163. “Guardiamo questo, guardiamo quello”
164. perché in verità, è nel vostro Centro
165. che risiede Colui che si chiama “Figlio dell’Uomo”.
166. Portate a Lui andando a Lui.
167. Perché coloro che hanno la volontà di cercarLo Lo trovano.
168. Levatevi dunque,
169. e fatevi testimoni della Parola del Vostro Regno.



(Continua...)


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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/08/2010, 0:35

Foglio 9




170. Guardatevi bene dall’imporre regole
171. a parte quella di cui porto la fiaccola
172. altrimenti sprofonderete ancora di più nella schiavitù.
173. Io sono Colui che rinverdisce il Ricordo».
174. Dopo aver pronunciato queste parole, il Maestro li lasciò.
175. I Suoi discepoli sentirono la solitudine e la tristezza.
176. Alcuni piansero abbondantemente dicendo:
177. «Bisogna davvero recarsi da coloro che non vogliono credere,
178. e annunciare loro il Regno Essenziale del “Figlio dell’Uomo”?
179. Costoro non L’hanno risparmiato,
180. allora come potranno risparmiare noi?» .
181. Fu per questo che Myriam si alzò,
182. li baciò ed annunciò ai suoi Fratelli:
183. «Perché rimanete nel dubbio e nella sofferenza?
184. Vi dico che la Sua Essenza di Luce non ci abbandona.
185. Vi dico che sarà Lei a proteggerci.
186. LodiamoLo, Colui che ci ha rigenerati e preparati,
187. perché ecco che Egli ci chiede di tornare ad essere dei veri Umani».
188. Con queste parole, Myriam orientò il cuore dei discepoli verso il bene,
189. ed essi si aprirono un po’ di più alle parole dell’Insegnante.

Foglio 10



190. Simon Pietro si rivolse a Myriam con voce alta:
191. «Tu che sei una Sorella per ciascuno di noi,
192. tutti sanno che il Maestro ti ha amata in modo diverso dalle altre donne.
193. Secondo le parole che Lui ti ha affidato, insegnaci ora.
194. Dicci le parole che la tua memoria privilegia
195. e alle quali non abbiamo potuto avere accesso».
196. Myriam si avvicinò e disse loro:
197. «Ciò che non siete stati capaci di intendere,
198. Io sono incaricata di annunciarvelo;
199. Ho avuto una visione del Maestro
200. ed ecco ciò che Gli ho detto:
201. “Maestro, perché Ti vedo qui, sotto questa forma?”
202. Ed Egli mi rispose dentro di me:
203. “Tu, la Beneamata, non dimentichi il tuo + centro quando Io compaio.
204. Tu non guardi, tu vedi ed impari ad essere.
205. Allora ascolta:
206. Là dove è il nous, risiede l’inestimabile gioiello,
207. Ciò che si chiama Porta”.
208. Subito Gli dissi dentro di me:
209. “Maestro e Beneamato, dimmi se chi può contemplare
210. la Tua apparizione in seno al Tempo,
211. vede con gli occhi dell’anima
212. o se respira la Tua presenza con la mente”.
213. Il Maestro mi rispose:
214. “Non mi riceve né con l’anima né con la mente
215. ma mi contempla attraverso la Porta del + nous,
216. la Porta che insegna a vedere ed a lasciar venire il Soffio”.

Foglio 11



217. Gli chiesi ancora:
218. “Parlami di questa Porta.
219. Io mi trovo sulla soglia?”.
220. Allora, l’Insegnante depose in me questa risposta:
221. “In verità, è precisamente alla sua soglia
222. Colui che non si preoccupa della Porta ma della Realtà celata da essa.
223. Così, colui che guarda i suoi occhi,
224. non vede il suo Occhio.
225. Il nous + è una morte perché è risveglio.
226. È la morte delle immagini costruite.
227. È l’istante in cui le maschere si disgregano
228. e nel quale la Materia confessa di essere un gioco.
229. La sua Porta è un sorriso
230. fra le realtà e l’Uno.
231. Attraverso il nous, l’Essenza umana contempla l’Uno
232. che genera il Due per amore”.
233. Poi, il Maestro mi disse ancora:
234. “La consapevolezza dell’amore è generata dalla Separazione.
235. Così è, bisogna morire di molte morti
236. per conoscere la luce della nascita”.

Foglio 12



237. Allora chiesi dentro di me:
238. “Dimmi come raggiungere questa Porta”.
239. La Visione dell’Insegnante si avvicinò
240. e così parlò:
241. “Ti dirò come passare per questa Porta
242. perché il risveglio non conosce mezze misure.
243. In verità, il risveglio nasce dal ricordo dell’Oblio
244. e dalla denuncia dell’Oblio negli atti.
245. Il raggiungimento del nous si ottiene per amore.
246. La manifestazione dell’amore si ottiene con l’esigenza”.
247. Ecco che cosa il Maestro mi confidò, e che voi non avete potuto sentire».
248. Simon Pietro indicò Myriam a tutti e disse:
249. «Chi è questa donna?
250. Che meriti ha per aver ricevuto l’Insegnante?
251. Noi abbiamo ancora sete.
252. Parlaci ancora, Sorella nostra, tu che Lo conosci».
253. Myriam si tirò il velo sugli occhi e allora parlò così:
254. «Ecco un’altra cosa che Egli mi insegnò.
255. Ma potranno bere soltanto quelli che hanno già svegliato in sé la Fonte.


(Continua...)
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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/08/2010, 0:37

Foglio 13




256. Accadde che il Maestro mi consegnò queste parole:
257. “L’esigenza è purezza e disciplina.
258. Essa attraversa i mondi con l’essere
259. che cerca il Cuore nascosto nel cuore,
260. perché è anche volontà.
261. Le deboli maschere non possono neppure intravedere la Porta del nous.
262. Non fanno appello all’esigenza
263. ma guardano le altre maschere
264. chiamandole deboli.
265. Le maschere che giocano tra loro
266. simulano la sete, mentre la loro terra è arida.
267. Come vivere nell’aridità e nel rifiuto dell’acqua?
268. È così che nascete alla morte,
269. per debolezza della volontà” ».
270. Andrea parlò più forte degli altri discepoli.
271. Egli disse a Myriam, segnandola a dito:
272. «Perché dovremmo crederti?
273. Perché l’Insegnante avrebbe dovuto nutrirti in questo modo,
274. Tu che sei una donna?».
275. Myriam lo guardò e rispose:
276. «Dalle donne vengono le nascite.
277. Per quale ragione la Nascita non dovrebbe venire da una donna?».

Foglio 14



278. Il discepolo Simon Pietro si alzò allora
279. e trovò queste parole per tutti:
280. «Sorella nostra, queste parole ci frastornano
281. e ci fanno paura.
282. Tuttavia, parlaci ancora, perché tutti sappiamo
283. che il Maestro ti ha incontrata spesso».
284. Allora Myriam si tirò il velo sul volto e così parlò:
285. «Il Beato mi ha insegnato il viaggio dell’anima
286. che si scopre e si contempla.
287. È il viaggio dalle cortecce verso la linfa.
288. Quello che traccia la chiave della Porta del Nous.
289. Ecco: l’anima visita i mondi della Collera.
290. Essa scopre un primo stato che la trattiene.
291. Esso si chiama Tenebra
292. ed è amore della prigione.
293. Tenebra disse all’anima:
294. “Perché mi hai amata, tu che sei scintilla?”.
295. Quando udì questa domanda, l’anima pronunciò all’esterno queste parole:
296. “Ti ho amata perché eri Separazione
297. e la Separazione è il sonno nato dall’orgoglio”.
298. Allora, l’anima andò incontro al secondo stato.
299. Questo si chiamava Bramosia.
300. Vedendosi attraversato, esso le chiese:

Foglio 15



301. “Non capisco come tu sia potuta scendere
302. ora che ti vedo ascendere.
303. Dimmi il perché della menzogna
304. che nasce dall’orgoglio e dall’invidia
305. giacché sei parte e nutrimento del mio essere”.
306. L’anima rispose: “Perché io ti ho intuito
307. e tu, non hai saputo riconoscere la mia verità.
308. I tuoi occhi non hanno voluto imparare a distinguermi
309. anche se ero mescolata ed unita a te come ad un abito”.
310. Quando ebbe detto questo,
311. l’anima riprese la sua strada, più nuda e nella gioia
312. finché attraversò il terzo stato,
313. quello che si chiama Ignoranza.
314. Ignoranza interrogò subito l’anima:
315. “In che modo serpeggia il tuo sentiero?
316. Non c’è, in te, una strana malattia?
317. Infatti sei diventata schiava
318. perché sprovvista della chiara visione”.
319. L’anima rispose:
320. “Perché giudicarmi, io che in essenza non giudico,
321. Io che ho accettato la dominazione senza aver dominato?
322. Nessuno mi ha riconosciuta
323. mentre io ho visto in me
324. che ogni cosa costruita e non-Una
325. verrà smontata sulle terre e nei cieli”.

Foglio 16



326. Una volta uscita dal terzo stato,
327. l’anima continuò la sua ascensione.
328. Ci mise molto a scorgere il quarto stato.
329. Questo stato conteneva, da solo, sette altri mondi.
330. Il primo di essi si chiamava Tenebra,
331. il secondo Bramosia,
332. il terzo Ignoranza,
333. il quarto Veleno-Gelosia,
334. il quinto Prigione Carnale,
335. il sesto Saggezza Ebbra,
336. il settimo Ira di Saggezza.
337. Si attardò alquanto in questo quarto stato.
338. Così, si enumerano i mondi della Collera
339. attraverso i quali l’anima soffoca di interrogativi,
340. perché la Collera è venuta dalla Ribellione
341. e la Ribellione è Tenebra della Separazione.
342. Collera chiese all’anima:
343. “Qual è la tua origine, tu che hai imparato ad uccidere?
344. Qual è il tuo scopo, tu che ti sposti solo errando?”.
345. Allora, l’anima rispose:
346.“Tutto ciò che mi soffocava è stato prosciugato
347. e tutto ciò che mi velava l’orizzonte con frontiere
348. è evaporato
349. perché ho voluto guardarlo.
350. Così la mia bramosia se n’è andata
351. così sono uscita dal cerchio dell’ignoranza
352. e così l’orgoglio si è esaurito.



(Continua...)
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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/08/2010, 0:40

Foglio 17





353. Ecco, ho trovato l’uscita dallo scenario
354. penetrando in un altro scenario.
355. Un’immagine si è cancellata
356. Grazie ad un’altra, più Pura e più Una.
357. È adesso che imbocco la via della quiete.
358. La quiete annuncia la Pace là dove il Tempo si immobilizza nell’Eternità.
359. In verità, la mia Via è Una Via di Silenzio”».
360. Dopo avere così parlato, Myriam tacque.
361. Tutti videro allora come il Maestro le avesse insegnato.
362. Poi, fu Andrea a rivolgersi ai suoi Fratelli:
363. «Ditemi il vostro pensiero su ciò che questa donna ha appena detto.
364. Per quanto mi riguarda, non presto fede
365. al fatto che il Maestro abbia potuto esprimersi in tal modo.
366. Queste parole ci separano da ciò che abbiamo potuto avvicinare».
367. Simon Pietro guardò Andrea e si alzò:
368. «Acceteremo la possibilità
369. che una donna abbia ricevuto simili parole dalla bocca del Maestro?
370. Che Egli le abbia confidato dei segreti a cui non abbiamo avuto accesso?
371. Dovremo cambiare sguardo e cammino
372. accettando di aprire le orecchie a questa donna?
373. Vi chiedo: è lei che Lui ha scelto, preferendola a noi?».

Foglio 18



374. Myriam allora si mise a piangere
375. e disse a Simon Pietro:
376. «Mio Fratello nello spirito, che cosa stai attraversando?
377. Pensi che io abbia inventato questa Visione
378. e che a proposito del Nostro Insegnante dica menzogne?».
379. Levi si alzò fra tutti e disse:
380. «Simon Pietro, ti abbiamo sempre visto focoso.
381. Perché ora ti ribelli contro la Donna
382. come se fosse un nostro avversario?
383. Se il Maestro l’ha resa degna del Suo Cuore,
384. chi sei, tu, per respingerla?
385. In verità, l’Insegnante che la conosceva bene
386. l’ha amata più di noi
387. perché la sua anima ha fatto un grande viaggio.
388. Guardiamo ora la nostra debolezza
389. e sbrighiamoci a diventare Totalmente Umani.
390. Lasciamo che l’Umano metta radici dentro di noi
391. e cresca come un albero
392. perché è quello che il Maestro ci ha chiesto.
393. Andiamo, senza più esitare, ad annunciare la Novella.
394. Che nell’anima nostra non vi sia altra regola
395. se non quella di cui Egli è il Testimone».
396. Quando Levi ebbe detto queste parole
397. vi fu silenzio.
398. Poi, i discepoli si alzarono insieme per andare ad offrire la Parola.


Così è il Vangelo di Myriam.






(Dono a Maria Maddalena.
Digitalizzazione a cura di Carlo Caroselli.
Domenica 8 ottobre 2006)
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Messaggioda drago-lontra blu » 31/08/2010, 21:08

caspita che lavorone Gladius,
lo leggerò con calma, grazie per tutto l'impegno che ci metti.
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Messaggioda mariposa azul » 31/08/2010, 21:43

Grazie Gladius per questa chicca, avevo letto il libro che, purtroppo, non ho più. Ora riuscirò a rileggerlo con calma.

for you
Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”
RICHARD BACH

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Messaggioda Oliviero Angelo » 12/09/2010, 10:45

Info


Nel corso dell'Ottocento e della prima parte del Novecento, la letteratura cristiana e gnostica, si arricchì di nuovi testi, che affiorarono dalle sabbie di Ossirinco e altri ancora, a Nag Hammadi, in Egitto. "Il Vangelo di Maria"(Maddalena) è uno di quei testi del Cristianesimo primitivo appartenente al complesso di opere indicate come "Vangeli Gnostici".
Nel 1896, un egittologo tedesco di nome Carl Reinhsrdt, acquistò, al mercato antiquario del Cairo, un manoscritto proveniente forse da Achmin, in Egitto, che conteneva la più completa copia rimasta intatta del "Vangelo di Maria". A causa di complesse vicende, lo studioso fece pubblicare il papiro in questione solo nel 1955. Esso è noto come Papiro di Berlino 8502.
Alla luce del ritrovamento del Vangelo di Maria, l'immagine di Maddalena deve essere ricollocata in un contesto storico che per secoli l'ha vista protagonista di un ritratto ignominioso e di un marchio infamante di prostituta penitente.
La scoperta di tali fonti storiografiche, mette in dubbio la struttura tradizionale della Chiesa secondo la quale Cristo trasmise i suoi insegnamenti ai solo discepoli maschi, che li trasmisero incontaminati ai vescovi succeduti a loro. Ricordiamo che la purezza di questa dottrina si fonda sul credo del Concilio di Nicea (convocato nel 325 d.C. dall'imperatore Costantino) e sull'interpretazione ortodossa del Canone Biblico.
Considerando che la dottrina cattolica pone le proprie radici su fonti storiche, è indispensabile oggi attingere al passato e ampliare, a credenti e non, la visione dei recenti testi, per redigere con obiettività una nuova relazione sulle vicende.


Approfondimento del manoscritto "Il Vangelo di Maria" (Maddalena)

Nel Vangelo di Maria, che non è completo, Maddalena rappresenta l'apostolo prescelto cui vengono impartiti insegnamenti esoterici.
Il testo descrive nella prima parte il dialogo tra Gesù risorto e i suoi discepoli, da cui trapela la loro necessità di dissetarsi alla fonte del Maestro, che li sazia rispondendo ai molti quesiti che essi gli pongono. Viene descritta inoltre l'evoluzione che conduce alla liberazione dello spirito, grazie alla Legge di giustizia e di redenzione offerta dalla reincarnazione, la quale consente di eguagliarci tutti in modo imparziale.
La seconda parte si centra sulla rivelazione speciale svelata soltanto a Maddalena, tramite la visione di Cristo, ed esamina la capacità di "vedere" con la Mente Superiore, al di là del limite della fredda analisi concettuale.
Il Vangelo inizia con la narrazione di un episodio in cui i discepoli, riuniti, hanno visione di Cristo risorto. Viene precisato che Myriam è accanto a Lui. Il Maestro è assorto in silenzio e Andrea, avvezzo all'ascolto degli insegnamenti, si stupisce che Egli taccia e gli chiede spiegazione. Gesù gli risponde con una domanda: "E voi, non avete niente da dire a Me?".
Qui, rivela Uriel, è chiaro l'intento di stimolare gli apostoli, che sono invitati a non attendere passivamente, ma ad aprirsi alla richiesta, facendo fiorire l'umiltà, affinché chi ha necessità di soddisfare la "sete", si appresti lui ad avvicinarsi alla sorgente e non viceversa. Egli allude alla più nota frase: "Chiedete e vi sarà dato" e cerca di smuovere le anime verso la ricerca, responsabilizzando ognuno verso l'osservazione di se stesso.
Simon Pietro denuncia i propri limiti e quelli dei compagni, poiché malgrado ascoltino ogni giorno il "verbo" celeste, non riescono ad entrare in sintonia col Maestro e il "loro cuore rimane arido".
Uriel afferma che essi non si abbandonano, non si arrendono, non giungono ad accedere alla pienezza della Parola. Prestano attenzione, osservano, ma usano ancora la razionalità della mente, che offusca la Vera Visione e non permette loro di sublimare il momento. Quando si usa un approccio meccanico per comprendere Dio, non si giungerà mai alla Verità; si rimane intrappolati nella quantità di informazioni ricevute, ma non si consegue la Vera Trasformazione. Chi apprende ma non conosce, ha il "cuore sterile". Il sapere esige tempo, mentre la conoscenza è spontanea, immediata; si nutre solo di grande fiducia. Il Maestro ricorda che non necessita seguire le Sue orme, ma occorre spostarsi all'interno delle Sue, perché la Verità, l'Unità, sono dentro noi stessi, laddove potremo ritrovare la nostra essenza Divina che danza con noi Eternamente. Quando la separazione tra noi e Dio scompare, noi diventiamo il Tutto.
Uriel commenta che, durante il percorso compiuto dall'anima,ci si imbatte nella dualità, nel muro di separazione che ci divide da Lui, ma quando il cuore si apre, l'isola scompare e l'anima diventa un continente che viene ricondotto inesorabilmente alla sua origine unica.
Durante il viaggio simbolico, l'anima è sola, affiancata solo dall'equilibrio che le consentirà di prendere coscienza del Sogno, inteso come percezione della realtà visibile in quell'incarnazione. Quando consapevolmente varcherà l'illusione dei mondi, comprenderà ciò che si cela dietro al Karma individuale, trascendendolo. Quello che realizzerà sarà il frutto della sua personale testimonianza, il risultato dell'esperienza di crescita evolutiva.
Uriel ricorda che la ricerca di sé ci conduce a prendere visione del Sogno degli universi concepito dal Gioco Divino, che noi crediamo realtà. Il nostro effluvio divino sceglie di elaborare il suo piano evolutivo e la sofferenza può essere necessaria per sviluppare un aspetto di quell'esperienza. Dobbiamo comprendere che, immergendoci nella densità della materia, operiamo affinché germogli il seme della Liberazione. Gesù asserisce nel "Vangelo di Maddalena": "La Materia è un sorriso dell'eterno".
A volte avanziamo, a volte retrocediamo, ma questi ripiegamenti non costituiscono una caduta all'indietro; essi sono un ritorno di qualcosa che deve essere accresciuto per perfezionare il grande Gioco Cosmico. Questo concetto apre la prospettiva di un'anima in progresso che, attraverso la coscienza del proprio spirito, realizza, nelle varie esistenze, la metamorfosi per ricongiungersi a Dio.
La Vita è Eterna e semplicemente si trasforma, indossa nuovi abiti per eplorare il tempo, lo spazio, l'universo.
Il Maestro spiega a Simone che la realtà è presente in Colui che ha ideato il Gioco: la Realtà è Dio, il Tutto, la Sintesi suprema, oltre la quale non esiste nulla. Quando la separazione tra noi e Lui scompare, la nostra scintilla divina si fonde in Lui e noi diventiamo il Tutto.
Il discepolo non conosce la strada per raggiungere la Realtà e l'insegnante indica che, per arrivare a Dio, occorre distruggere tutto ciò che crea frammentazione. Solo l'Amore e la Fiducia sono in grado di far aprire i cuori alla Comprensione.
Uriel asserisce che l'esistenza è una storia d'Amore cui bisogna affidarsi. In questo percorso, che si snoda nelle vite, dobbiamo assimilare il concetto di interconnessione che ogni cosa creata ha con l'altra, tornando a percepire quell'unione e quel rispetto che ci integra al Tutto.
L'errore, il peccato, afferma Cristo nel "Vangelo di Maddalena", non esiste: esso è il frutto della proiezione mentale umana che lo genera ogni volta in cui si piega ai riflessi della propria realtà illusoria e ingannatrice.
L'inconsapevolezza è la sorgente dell'errore, ma il bene, dice il Maestro, è insito nell'uomo, poiché è una scintilla divina e, alla fine del viaggio, tutti torneremo alla "Radice Madre", ricongiungendoci alla luce di Dio.


(CONTINUA...)

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Oliviero Angelo
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Il Vangelo di Maria Maddalena

Messaggioda Oliviero Angelo » 12/09/2010, 10:49

Il Maestro invita ad ascoltare il conflitto tra anima e mente che rende l'uomo malato. La sofferenza può essere benefica quando ci avverte che imbocchiamo un cammino sbagliato. Essa ha lo scopo di ricondurci alla Volontà Divina. Egli ci sollecita a guardare i segni delle nostre azioni per comprendere cosa ci allontana da noi stessi.
Uriel afferma che la materia imprigiona e crea le passioni che sono contrarie all'essenza originaria e, se non vogliamo essere zingari ai margini dell'Universo, abbiamo il dovere di liberarci dalle catene della tribolazione. La materia è ingannevole e ci soggiogherà fino a quando impareremo ad usare la Mente Superiore: il "Nous".
Cristo, nel Vangelo, invita a cercare l'armonia e incita a trarre ispirazione dalla natura che contiene in sé una perfezione spontanea, la saggezza del Creato. Non esiste mistero per chi è sensibile al Creato e sa guardare con gli occhi del cuore. Può forse un albero non essere pronto a rinnovarsi in primavera o non finire il suo ciclo in autunno? Nella sua stasi vegetativa, si prepara al rinnovamento, alla rinascita, spontaneamente, nella sua naturale saggezza. La natura continua ad elargire, a condividere, schiudendosi in una danza che segue la fragranza delle stagioni, senza pensare se ciò che compie è giusto o sbagliato. Semplicemente è.
Gesù, dice Uriel, invitava a non imporre regole, dogmi, perché essi imprigionano, rendono schiavi. Il Maestro trasmette "occhi per vedere", non canoni, o rigide norme. Un modo di vedere il mondo che conduce alla Conoscenza, meta finale del percorso di ricerca della vera Libertà. L'appartenenza a qualcosa fa allontanare dalla ricerca del sé. Attraverso un'organizzazione, una struttura, ci si dimentica la solitudine interiore e ci si sente avvolti da un senso inebriante di sicurezza.
Uriel dichiara che il conforto annienta la ricerca; non stimola, non apre all'avventura. Fa riposare l'essere, ma non concede di crescere, di progredire.
Il Maestro suggerisce qualcosa di più profondo che giunge alla radice dell'Essere, garantendone l'espansione. L'esortazione che Lui porge non si identifica nella costruzione dei templi, ma nei luoghi sacri nel Tempio del Cuore; là, nell'abisso dell'Essere. Quando si raggiunge la Consapevolezza, si acquisisce coscienza dell'estrema bellezza della solitudine e sboccia il desiderio di relazionarsi all'Eterno che è dentro di noi. Questa Consapevolezza è una propria realizzazione, non una regola imposta dall'esterno.
Nel Vangelo viene descritto il Maestro che, dopo aver parlato, lascia i discepoli. Essi avvertono il vuoto, si sentono abbattuti e angustiati per le loro sorti. Si interrogano sull'incarico affidato da Cristo per la diffusione della Parola e sui rischi che quest'incombenza comporta. Ricordano che Gesù non è stato risparmiato per aver compiuto la sua missione. Myriam allora li bacia e comunica che l'Essenza di Cristo non li avrebbe abbandonati. Chiede al gruppo di onorare il Signore, Colui che li ha preparati a questo grande compito, plasmandoli dauomini ordinari, ad essere speciali. Li rincuora. Lei appare piena di gioia, mentre gli Apostoli piangono per la propria vita; non sono degli eroi. Si invertono le parti... la donna che prima piangeva ora infonde coraggio: " non piangete fratelli, non siate malinconici. La Sua grazia sarà con voi tutti e vi proteggerà".
Ella viene invitata, come presenza iniziatica, dagli apostoli a far loro da insegnante. Lei, la "Beneamata", cui il Maestro ha affidato le Parole frutto di un dialogo più intimo, non comprensibile agli apostoli.
Maddalena presenta una rivelazione speciale, una visione che la pone in una posizione privilegiata in confronto agli uomini. Lei sente il Maestro parlarle dentro.
"Colei che non dimentica il suo centro quando Lui compare, lei che non guarda ma vede e impara ad essere", così Cristo la presenta.
Nel Vangelo di Maddalena, l'Insegnante (Gesù) continua e descrive l'importanza del "Nous, (termine greco che indica l'intelligenza, la Mente Superiore e che per gli Gnostici rappresenta la porta che rende possibile la visione Eterna) laddove risiede un preziosissimo gioiello che, attraverso una porta simbolica, dà accesso all'interiorità. Oltrepassando quella porta si accede alla sede della Comprensione, della Conoscenza diretta.
Uriel sostiene che tutto è Verità in quel luogo; lì si respira il "soffio" della creazione originaria, che ci riporta a Lui, ci ricongiunge all'Uno da cui ci siamo distaccati, creando muri che pensiamo invalicabili. Necessita guardare oltre quella porta: "Colui che è impegnato a guardare i propri occhi, non vede il suo occhio", dice il Maestro nel Vangelo.


(CONTINUA...)
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Oliviero Angelo
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Il Vangelo di Maria Maddalena

Messaggioda Oliviero Angelo » 12/09/2010, 10:50

Bisogna morire per rinascere e risvegliarsi, asserisce Uriel.
Occorre lasciar cadere l'ego, rinunciare a se stessi, arrendersi, capitolare per risorgere ad una nuova vita che distrugga le barriere costruite, disgregando le maschere che noi percepiamo come la nostra realtà. Crediamo reale ciò che è illusorio, perché cammuffato nella densità terrestre e solo quando l'apparenza cade, si può tornare a casa, scoprendo la Verità Divina.
Ecco il significato del gesto estremo che compie Cristo! Lui muore in croce per noi, per mostrarci la via che conduce a Dio. E' dovuto morire, ha dovuto sacrificarsi per far risorgere la nuova Entità Divina. Finché non si muore a se stessi non esiste possibilità di resurrezione all'uomo nuovo. Lui ci fa da garante, ci esorta a lasciarci andare in Lui, i offre l'opportunità della grazia con Amore. Nelle Sue mani possiamo morire alla vecchia identità per sbocciare al Regno di Dio, il Cristo interiore.
"La sua porta è un sorriso, fra la realtà e l'Uno", si cita nel Vangelo. Attraverso la visione con la Mente Superiore l'essenza dell'uomo può contemplare l'interezza di Dio, che ha generato la separazione per Amore, afferma Uriel.
Myriam chiede a Gesù le indicazioni per oltrepassare quella soglia e Lui risponde che occorre prendere consapevolezza di aver dimenticato tra una vita e l'altra, bisogna comprendere che l'oblio ci offusca la visione, ma che guardando con gli Occhi del cuore, dell'Amore, il velo si può rialzare e la Verità può riapparire sgombra da qualsiasi nube.
Il concetto della presenza della divinità dentro noi stessi, del Cristo interiore, è il fulcro dell'insegnamento di questo Vangelo. Da ogni riga trapela la fusione dell'uomo con il Tutto che Cristo ha incarnato con il Suo sublime esempio.
Myriam, nel Vangelo, continua annunciando che la Parola da lei proferita, potrà comprenderla solo chi si è dissetato alla Fonte, chi si è risvegliato abbandonando la presunzione, l'irrigidimento mentale: vere cause, queste, dell'arresto nel cambiamento.
Maddalena, che in questo Vangelo veste i panni dell'androgina ideale, si alza il velo sugli occhi ogni volta che parla, in una forma di riservatezza e d'umiltà che fa emergere la sua vera nobiltà. Lei ha ricevuto un'eredità. Uriel dice che le sono stati trasmessi "occhi" per vedere il mondo ed essere dentro il mondo. Una Conoscenza che qui non è verbale, non è sapere. E' Visione sublime.


(CONTINUA...)
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