Immortalità

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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 17/01/2011, 1:19

Ciao a tutti, amati Compagni di Viaggio, Anime sorelle.
Sto leggendo l'ultimo libro di Brian Weiss, lo psicologo che pratica sedute di regressione e utilizza tecniche di psicoterapia spirituale. (Brian Weiss è l'Autore, tra gli altri, del libro "Messaggi dai Maestri")
Il suo ultimo libro che sto leggendo si intitola: "Molte vite, un'anima sola".
La particolarità di questo libro di Weiss è che per la prima volta, dopo i molti suoi libri nei quali ci racconta delle regressioni in precedenti vite dei suoi pazienti, in questo ci racconta dei "viaggi in avanti", in progressioni e non regressioni. E lo fa, secondo me, con giusto approccio e fondamentali distinguo.
Al di là di tutti i capitoli del libro nei quali tratta e ci racconta dei vari pazienti in una ricca aneddotica e pertinenti considerazioni, voglio proporvi alcuni passi del solo primo capitolo di questo libro "Molte vite, un'anima sola". E' un capitolo "generico" ed introduttivo prima dei casi che ci ha voluto proporre ma che io trovo in alcuni punti quanto meno intrigante oltre che interessante, per ciò che nella nostra reciproca consapevolezza già sappiamo e per ciò che nella nostra consapevolezza possiamo riconoscere come vero o comunque meritevole di personali riflessioni.
Grazie della vostra proverbiale pazienza nel leggermi in queste mie trascrizioni così lunghe.
E mi rendo conto che per la maggior parte di noi Cittadini di Luce queste parole sull'anima che riporterò possano sembrare banali e scontate, ma sento che anche per una sola persona che possa trovare conforto anche a una sola piccola domanda, beh... ne valeva la pena.

Con Amore, Gladius Lucis
cuoricino sirio cuoricino


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Ognuno di noi è immortale.
Non intendo soltanto dire che trasmettiamo i nostri geni, le nostre convinzioni, le nostre peculiarità e le nostre abitudini ai nostri figli che, a loro volta, le tramanderanno ai propri figli, sebbene naturalmente facciamo anche questo. E neppure mi riferisco al fatto che le nostre creazioni - un'opera d'arte, un sistema per fabbricare scarpe, un'idea rivoluzionaria, la ricetta della torta di mirtilli - ci sopravvivano, sebbene anche questo sia vero. Ciò che intendo dire è che la parte più importante di noi, la nostra anima, vive per sempre.
Sigmund Freud descrisse la mente come un complesso funzionante a livelli diversi, fra cui quello dell'inconscio. Per definizione, si tratta di un livello di pensiero di cui non siamo consapevoli, ma che memorizza ogni nostra esperienza e ci spinge a comportarci come ci comportiamo, a pensare come pensiamo, a reagire come reagiamo e a provare ciò che proviamo. Solo avendo accesso all'inconscio, disse Freud, possiamo aprrendere chi siamo e, in virtù di questo, guarire. Alcune persone hanno scritto che questa "cosa" - l'inconscio di Freud - è l'anima. E nel corso della mia attività (che consiste nel condurre i pazienti nella regressione alle vite passate e, ultimamente, nella progressione a quelle future)anch'io osservo questo: il lavoro dell'anima immortale.
Sono convinto che ognuno di noi possieda un'anima che continua a esistere dopo la morte del corpo fisico e che ritorna più e più volte in altri corpi, sforzandosi di raggiungere un livello più elevato. (Una delle domande che emerge più di frequente è: "Da dove provengono le anime visto che oggi ci sono molte più persone di quante ce ne fossero quando ebbe origine il mondo?" Ho rivolto questa domanda a molti pazienti e la risposta è sempre stata la stessa: "Questo non è l'unico luogo in cui si trovano le anime". Ci sono molte dimensioni, livelli differenti di consapevolezza che ospitano anime. Perché dovremmo pensare che la nostra dimensione sia l'unica esistente? L'energia non conosce limiti. Il nostro piano di realtà non è che una delle tante "scuole" esistenti. Alcuni pazienti, inoltre, mi hanno detto che le anime possono scindersi e fare esperienze simultanee.) Non c'è alcuna prova empirica di questo; le anime non hanno il DNA, almeno non il DNA descritto dagli scienziati, nonché premi Nobel, James Watson e Francis Crick. Ma la prova aneddotica è schiacciante e, per me, irrefutabile. Ne ho avuto continue conferme, da quando Catherine mi portò con sé nelle epoche passate che spaziavano dall'Arabia del 1863 a.C. alla Spagna del 1756 d.C.
(...)
Quando i miei pazienti si ricordavano di sé in altre vite, i traumi che li avevano portati a cercare il mio aiuto si attenuavano o in alcuni casi guarivano del tutto. Questo è uno degli scopi principali dell'anima: avanzare verso la guarigione.
Se fossi l'unico ad aver assistito a casi del genere, potreste a buon diritto pensare che abbia avuto allucinazioni o che sia uscito di testa, ma i buddhisti e gli induisti "collezionano" casi di vite passate da migliaia di anni. La reincarnazione fu contemplata nel Nuovo Testamento fino ai tempi di Costantino, quando i romani decisero di censurarla. Gesù stesso, forse, credeva nella reincarnazione, dal momento che chiese agli apostoli se riconoscevano Giovanni Battista come Elia redivivo: Elia era vissuto novecento anni prima di Giovanni. La reincarnazione è un principio fondamentale della mistica ebraica, in alcune sette costituiva un insegnamento di base fino agli inizi del diciannovesimo secolo.
Centinaia di altri terapeuti hanno registrato migliaia di sedute relative a vite passate e molte esperienze dei loro pazienti sono state verificate. Io stesso ho controllato particolari ed eventi specifici dei ricordi di Catherine e di altri miei assistiti - dettagli precisi, che non potevano in alcun modo dipendere da falsi ricordi o da fantasie. Non dubito più della reincarnazione. La nostra anima è vissuta prima e vivrà ancora: questa è la nostra immortalità.


(CONTINUA)
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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 17/01/2011, 1:22

Immediatamente prima di morire, la nostra anima, la parte di noi che è conscia quando lascia il corpo, si sofferma per un momento, fluttuando. In questo stato può distinguere colori, udire voci, identificare oggetti e rivedere la vita che ha appena lasciato. Questo fenomeno è chiamato esperienza fuori dal corpo ed è stato documentato migliaia di volte, nei casi più famosi da Elisabeth Kubler-Ross e Raymond Moody. Ognuno di noi lo sperimenta nell'istante della morte, ma in pochi hanno fatto ritorno alla vita presente per poterlo raccontare.
Una di queste esperienze mi fu riferita (ne faccio brevemente menzione in "Molte vite, un solo amore") non dalla paziente stessa, ma dal suo cardiologo, uno scienziato, molto conservatore e molto concreto.
(... -segue descrizione particolareggiata del caso della paziente che entrò in coma dopo un arresto cardiaco -...)Giorni dopo, quando me lo raccontò, il cardiologo era ancora scosso. Confermò tutto quello che la donna aveva riferito e precisò che le sue descrizioni erano molto dettagliate. Eppure, era altrettanto indubbio che la paziente fosse in stato di incoscienza e che, per giunta, fosse cieca da più di cinque anni! Era stata la sua anima, non il corpo, a vedere quelle cose.
(...)


Dove va l'anima dopo aver lasciato il corpo? Non lo so; forse non esistono parole per definire quel luogo. Io lo chiamo un'altra dimensione, un livello o uno stato superiore di coscienza.
Di certo l'anima esiste fuori dal corpo fisico e si connette non solo con le altre vite della persona che ha appena lasciato, ma con tutte le altre anime. Moriamo fisicamente, ma questa parte di noi è indistruttibile e immortale. L'anima è eterna. In definitiva è probabile che esista solo un'unica anima, un'unica energia. Molte persone la chiamano Dio, altre, invece, la chiamano Amore; ancora una volta, il nome non ha importanza.
Io vedo un'anima come una massa d'energia che si fonde con l'energia universale, per poi separarsene di nuovo, rimanendo intatta, quando torna a una nuova vita. Prima di fondersi con l'Uno, guarda giù, verso il corpo che ha lasciato, e compie quella che io chiamo "ricapitolazione" della vita appena lasciata. E fa ciò con amorevole benevolenza, non per punirsi ma per imparare.
La vostra anima registra le esperienze. Quando ha lasciato il corpo, sente più intensamente l'apprezzamento e la gratitudine di tutti coloro che avete aiutato, esattamente come il dolore, la rabbia e la disperazione di tutti coloro che avete ferito o tradito. In qualche modo l'anima impara a non commettere atti violenti ma a essere compassionevoli.
Una volta terminata la ricapitolazione, l'anima si allontana dal corpo, spesso trovando quella luce meravigliosa che molte testimonianze ci hanno descritto, sebbene ciò potrebbe non accadere immediatamente. Non importa: la luce è sempre lì. A volte siete circondato da altre anime sagge - potete chiamarle Maestri o guide - che aiutano la vostra nel viaggio verso l'Uno. A un determinato livello la vostra anima si fonde con la luce, ma conserva ancora la propria consapevolezza così da poter continuare a imparare anche nell'aldilà. Si tratta di una fusione simultanea con una luce più grande (alla fine del viaggio immortale la fusione sarà totale), in cui l'anima prova una beatitudine e una gioia indescrivibili, pur mantenendo la propria consapevolezza individuale e sapendo di avere ancora lezioni da apprendere, sia sulla Terra sia nell'aldilà. Alla fine - secondo i propri tempi - l'anima decide di tornare in un altro corpo e, reincarnandosi, perde questo senso di fusione. Alcune persone credono che si provi profonda tristezza al momento della separazione da questo stato glorioso, da questa beatitudine nel fondersi con l'energia e la luce, e forse è così.
Sulla Terra, nel presente, siamo individui, ma l'individualità è un'illusione tipica di questo livello, di questa dimensione, di questo pianeta. Si, noi siamo qui, reali e sostanziali come sulla sedia sulla quale siete seduti a leggere, ma gli scienziati sanno che una sedia non è altro che un insieme di atomi, molecole ed energia: è una sedia ed è un'energia. Noi siamo umani, limitati e, allo stesso tempo, siamo immortali.
Penso che al livello più alto tutte le anime siano connesse. E' una nostra illusione o una nostra grande fissazione l'idea di essere individui separati. Siamo connessi con ogni altra anima, così come, in una dimensione superiore, noi siamo tutti una sola cosa. In questo mondo i nostri corpi sono densi e fisicamente pesanti; soffrono di malattie e disturbi. Sono convinto che nelle dimensioni superiori, invece, non esiste malattia fisica. In dimensioni ancora più elevate non c'è nulla di fisico: c'è solo coscienza. E a un livello ancora più alto, in dimensioni che non possiamo nemmeno concepire e dove tutte le anime sono una sola, perfino il tempo non esiste. Ciò significa che le vite passate, presenti e future possono avere luogo simultaneamente.

(CONTINUA)
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Messaggioda Oliviero Angelo » 17/01/2011, 1:24

Sono un medico e uno psichiatra e prendermi cura delle persone è la mia missione. Credo che ciascuno di noi sia istintivamente spinto verso la guarigione e la crescita spirituali, verso la comprensione e la compassione, verso l'evoluzione.Credo che da un punto di vista spirituale stiamo facendo passi avanti, non indietro. L'inconscio (la mente subconscia, supersonica o l'anima) racchiude in sé un meccanismo che lo guida lungo un percorso sicuro di evoluzione spirituale. In altre parole, l'anima evolve sempre, in ogni caso, verso la salute. A un livello superiore, il tempo si misura in base alle lezioni apprese, sebbene ulla Terra esso venga misurato cronologicamente. Noi viviamo sia nel tempo sia fuori dal tempo. Le nostre vite passate e future convergono nel presente e, se possono spingerci verso la guarigione adesso, in modo che la nostra esistenza attuale sia più sana e più appagata spiritualmente, faremo dei progressi. Riceviamo un feedback a ciclo continuo, per migliorare le nostre esistenze future già mentre stiamo vivendo questa.
Penso che molti di noi passino troppo tempo interrogandosi su come potrebbero essere i livelli superiori di coscienza. La questione è affascinante, ma il nostro scopo qui è di guarire noi stessi mentre ci troviamo nel mondo fisico. Vedo molte persone, soprattutto i seguaci della New Age, che non sono ben radicate in questo mondo - nell'essere qui e ora. I progressi nel campo della contemplazione e della meditazione sono importanti, ma coloro che passano la propria esistenza nell'isolamento dovrebbero capire che noi umani siamo animali sociali e che chi non sperimenta le gioie della fisicità, i piaceri dei sensi, non impara per intero la lezione che questa vita ha da insegnare.
Come ho già detto, fino a poco tempo fa mi limitavo a condurre i pazienti nella regressione affinché potessero vedere e capire le loro vite passate. Ora ho iniziato a condurli nella progressione al futuro. Ma anche limitandoci a studiare le nostre precedenti esistenze, possiamo vedere come ci siamo evoluti grazie ad esse. Ciascuna delle nostre vite è un'esperienza di apprendimento e, se traiamo una lezione di saggezza dalle nostre esistenze passate, allora attraverso il libero arbitrio - inteso come libero arbitrio umano e libero arbitrio dell'anima - possiamo cambiare il presente.


La nostra anima sceglie i genitori che avremo, perché il nostro impulso è quello di affinare il processo di apprendistato in modo da poter procedere vrso la guarigione. Per la stessa ragione possiamo scegliere che cosa fare nella vita presente. Nessuno desidera subire violenze e abusi, perciò non scegliamo genitori violenti; tuttavia, alcuni genitori lo diventano (è il loro libero arbitrio) e in una vita successiva, o forse già in questa, impareranno la lezione della compassione e abbandoneranno questo comportamento.
(...)
...E' vero, un'anima sceglie di reincarnarsi in Saddam Hussein e un'altra in Osama Bin Laden. Credo che le loro anime siano tornate sulla Terra per cogliere tutte le opportunità di apprendimento, proprio come abbiamo fatto voi e io. Non hanno scelto di reincarnarsi con l'intenzione di nuocere, di causare violenza, di fare saltare in aria le persone e di diventare terroristi. Sono tornate allo scopo di resistere a questo impulso, probabilmente perché vi hanno ceduto in vite precedenti. Sono tornate per superare una sorta di esame in questa scuola in cui viviamo e hanno fallito miseramente.
Si tratta solo di congetture, naturalmente, ma credo che la loro anima si sia incarnata in loro per cercare di trovare alternative alla violenza, al pregiudizio e all'odio. (Lo stesso motivo per cui ritornano sulla Terra le anime di genitori violenti.) Hanno accumulato denaro e potere, e hanno dovuto scegliere tra violenza e compassione, tra pregiudizio e tolleranza, tra odio e amore. Sappiamo che cosa hanno scelto questa volta. Dovranno tornare ancora, affrontare le conseguenze delle loro azioni, ritrovarsi al bivio delle stesse scelte, fino a quando saranno in grado di progredire.
Gli studenti mi chiedono perché qualcuno dovrebbe scegliere di tornare a vivere nei bassifondi infestati dai topi di Bogotà o di Harlem. I monaci buddhisti che ho conosciuto, al seguito del Dalai Lama, ridono di questa domanda perché considerano la vita come una rappresentazione teatrale. L'uomo che vive nei bassifondi interpreta semplicemente un ruolo: nella prossima vita lo stesso attore vestirà i panni di un principe. Credo che se scegliamo di andare in un appartemento pieno di topi sia perché dobbiamo capire che cosa significhi essere poveri; in altre vite saremo ricchi. Dobbiamo essere ricchi, poveri, maschi, femmine, sani, malati, grandi, piccoli, forti e deboli. Se in una vita sono ricco e qualcun altro vive - come è capitato anche a me - nei bassifondi di Bogotà, allora cercherò di aiutare questa persona perché questo sarà un passo avanti nella mia crescita.
Qui sono all'opera due elementi vitali. In primo luogo, non possiamo imparare tutto in una sola vita. Ma ciò non è grave perché ci sono numerose vite che ci aspettano. In secondo luogo, ogni volta che torniamo, lo facciamo per essere guariti.


(Continua)
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Messaggioda Oliviero Angelo » 17/01/2011, 1:27

(...)
Le nostre anime hanno tutte la stessa età - o, meglio, non hanno età poiché sono eterne - ma alcune progrediscono più velocemente di altre. Saddam Hussein, per esempio, potrebbe essere stato uno scolaro di terza elementare, mentre il Dalai Lama fa già l'università. Alla fine ci laureremo tutti al cospetto dell'Uno. La velocità con cui progrediamo dipende dal nostro libero arbitrio.
Il libero arbitrio di cui sto parlando non è quello che permette alla nostra anima di scegliere i nostri genitori e le condizioni della nostra vita. Piuttosto, è la volontà umana di cui abbiamo il controllo qui sulla Terra. La distinguo dal destino, che spesso ci fa incontrare un'altra persona nel bene o nel male.
E' il libero arbitrio che ci fa scegliere ciò che mangiamo, la macchina, i vestiti e le vacanze. Ci permette di scegliere anche il nostro partner, sebbene probabilmente sia il destino a farcelo incontrare. Conobbi Carole, mia moglie, sulle Catskill Mountains: io ero aiutocameriere e lei era ospite nell'albergo dove lavoravo. Il destino. Ma gli sviluppi della nostra relazione - come gli sviluppi di centinaia di milioni di altre relazioni - dipesero dal nostro libero arbitrio. Decidemmo di ucire insieme e poi di sposarci.
Allo stesso modo possiamo scegliere di accrescere la nostra capacità di amare o di essere compassionevoli; possiamo scegliere di compiere quei piccoli gesti di gentilezza che ci danno un'intima soddisfazione; possiamo scegliere la generosità invece dell'egoismo, il rispetto invece del pregiudizio. In ogni aspetto della nostra vita possiamo scegliere di prendere decisioni ispirate all'amore e, così facendo, la nostra anima si evolverà.
John E. Mack, vincitore delpremio Pulitzer e professore di psichiatria alla Harvard Medical School sottolinea che:

"... Stiamo assistendo a un avvicinamento tra scienza, psicologia e spiritualità, dopo secoli di frammentazione ideologica e disciplinare. Sia la fisica moderna, sia la psicologia del profondo ci stanno rivelando un universo in cui[...] tutto ciò che possiamo percepire intorno a noi è connesso da risonanze, sia fisiche sia immateriali, le quali possono rendere la giustizia, la verità e l'amore universali qualcosa di più di una semplice utopia.
Al cuore di queste possibilità risiede ciò che nel mondo laico occidentale è chiamato stato "non ordinario" di coscienza, ma che nelle grandi tradizioni religiose di tutto il mondo è chiamato sentimento religioso innato, unità mistica, connessione con il fondamento dell'essere, o amore universale [...].
Al cuore di questi stati di coscienza o dell'essere c'è una potenziale estensione del Sé oltre i suoi confini ordinari."


Sostituirei "Sé" con la parola "anima" e aggiugerei che tali confini superano l'universo misurabile.
Mi ci sono voluti ventiquattro anni per cogliere la semplice verità che sta alla base di questo libro. Noi siamo immortali. Noi siamo eterni. La nostra anima non morirà mai. Stando così le cose, dovremmo iniziare a comportarci come se sapessimo che l'immortalità è la nostra benedizione. Oppure, in termini più semplici, ci dovremmo preparare all'immortalità - qui, ora, oggi, domani e ogni giorno, per il resto della nostra vita. Se ci prepariamo, la nostra anima salirà lungo la scala evolutiva, si avvicinerà alla guarigione, a uno stato superiore. Se non lo facciamo, finiremo per riciclare la nostra vita presente - come se stessimo marciando sul posto - e rimanderemo a una vita futura l'apprendimento della lezione che avremmo dovuto imparare nel corso di questa.
Come ci dobbiamo preparare? Come si comporta la gente immortale? In questa vita ci prepariamo imparando ad avere relazioni migliori, a essere più amorevoli, più compassionevoli, più anni da un punto di vista fisico, emotivo e spirituale, ad aiutare gli altri, a godere di questo mondo e ad accelerarne l'evoluzione e la guarigione. Preparandoci all'immortalità placheremo le paure presenti, avremo un'opinione migliore di noi stessi e cresceremo spiritualmente.
E, allo stesso tempo, guariremo le nostre vite future.
Ora, grazie alle progressioni che i miei pazienti hanno sperimentato e delle quali mi hanno parlato, possiamo vedere i risultati del nostro comportamento prsente e plasmarlo per il futuro. Accelerare il processo di guarigione, il processo evolutivo, è l'azione più terapeutica che possiamo intraprendere, la cosa migliore che possiamo fare, non solo per la nostra anima, ma per ogni abitante del pianeta. Questo è ciò che ho imparato dai miei pazienti."




Primo capitolo tratto dal libro: "Molte vite, un'anima sola" di Brian Weiss, Mondadori
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Messaggioda marisa » 17/01/2011, 10:45

GLADIUS.....TROVO CHE QUESTA LETTURA SIA MOLTO INTERESSANTE E, SOPRATTUTTO,SCORRA COME ACQUA LEGGERA.......TI LASCIA DENTRO L'IMMAGINE DELLA VITA COME QUALCOSA DI VERAMENTE MERAVIGLIOSO!..ALLA FINE DELLA LETTURA PERVADE UN SENSO DI PACE....
La nostra anima è vissuta prima e vivrà ancora: questa è la nostra immortalità.

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Messaggioda shanti » 17/01/2011, 11:20

Siamo in visita sul pianeta Terra....


Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Messaggioda daniela » 17/01/2011, 20:26

Ciò che ho letto lo condivido e fà parte di un mio sentire.

Vi Ringrazio, perché tutto ciò mi aiuta e non poco
galassia

grazie





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