Guarire il corpo emozionale

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Oliviero Angelo
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Guarire il corpo emozionale

Messaggioda Oliviero Angelo » 16/02/2011, 22:11


Guarire il corpo emozionale


Immaginiamo di avere una malattia della pelle e di essere pieni di ferite infette. Se andiamo dal dottore per farci curare, lui aprirà le ferite con il bisturi. Poi le pulirà, applicherà una medicazione e le terrà pulite, finché saranno completamente guarite e non faranno più male.
Per guarire il corpo emozionale dobbiamo fare la stessa cosa. Il bisturi da usare per aprire le ferite è la VERITA'. Duemila anni fa, uno dei più grandi Maestri disse: "E conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi".
E' doloroso aprire le ferite con il bisturi della verità, e portare allo scoperto tutte le menzogne. Le piaghe del corpo emozionale sono coperte dal sistema di negazione, cioè dalla struttura di menzogne che abbiamo creato per proteggerci. Ma se guardiamo le nostre ferite con gli occhi della verità, possiamo finalmente guarire.
Si inizia praticando la verità con se stessi. Se siete sinceri con voi stessi, cominciate a vedere ogni cosa così com'è, non come volete vederla. Facciamo un esempio con una forte carica emozionale: una violenza sessuale.
Diciamo che dieci anni fa una donna è stata violentata. Ora però la violenza non c'è più. Si è trattato di un sogno, nel quale una persona l'ha violentata. La donna non lo cercava, non era nulla di personale. E' capitato a lei come sarebbe potuto capitare a chiunque. Ma per questo è giusto che si condanni a soffrire per il resto della vita? Il violentatore non la condanna. Lei è la vittima, e ciò nonostante si giudica, si trova colpevole. Per quanti anni dovrà punirsi vietandosi di godere una delle cose più belle della vita? A volte una violenza può distruggere la sessualità della vittima per il resto della sua vita. E' giusto questo? La donna non ha violentato nessuno, perciò perché dovrebbe soffrire per qualcosa che non ha fatto? Lei non è colpevole della violenza subita, ma il Giudice nella sua mente può costringerla a vivere nella vergogna per molti anni.
Ovviamente, l'ingiustizia subita crea una forte ferita emozionale, che può richiedere anni di terapia prima di guarire. E' vero, quella donna è stata violentata, ma non è più obbligata a soffrire questa esperienza. Si tratta di una scelta.
Questo è il primo passo nell'imparare a usare la verità come un bisturi. L'ingiustizia che ha creato la ferita ora non esiste più, e scoprirete che, forse, ciò che CREDETE vi abbia fatto tanto male non è mai esistito. Anche se è stato vero in passato, non significa che sia vero ADESSO. Usando la verità, potete aprire la ferita e vedere l'ingiustizia da una prospettiva nuova.
La verità è relativa in questo mondo. Cambia continuamente, perché viviamo in un mondo di illusioni. Ciò che è vero adesso non lo sarà in futuro, quindi forse tornerà a esserlo. La verità accettata nell'inferno potrebbe essere soltanto un altro concetto, un'altra menzogna usata contro di voi. Il nostro sistema di negazione è così potente che diventa molto complesso. Ci sono verità usate per coprire menzogne, e menzogne usate per coprire la verità. Bisogna svelare uno strato alla volta, come quando si pela una cipolla, finché a un certo punto aprirete gli occhi, e scoprirete che tutti, compresi voi stessi, mentono continuamente.
Quasi ogni cosa in questo mondo illusorio è una menzogna. Per questo chiedo ai miei apprendisti (Don Miguel Ruiz è un nagual tolteco) di seguire tre regole per scoprire la verità.
La prima è: "NON CREDETEMI".
Non dovete credere a me, ma pensare e fare una scelta. Credete ciò che vi pare di quello che dico, ma solo se per voi ha un senso, se vi rende felici. Se vi guida verso il risveglio, allora scegliete di crederci. Io sono responsabile per ciò che dico, ma non per ciò che voi capite. Viviamo in sogni completamente diversi. Ciò che io dico, anche se per me è assolutamente vero, non deve necessariamente esserlo per voi. Perciò la prima regola è molto semplice: "Non credetemi".
La regola numero due è più difficile: "NON CREDETE A VOI STESSI".
Non credete a tutte le menzogne che vi raccontate, a tutte le cose che non avete scelto di credere, ma che vi sono state inculcate. Non credete a ciò che dite quando affermate di non essere abbastanza bravi, abbastanza forti, abbastanza intelligenti. Non credete nei vostri limiti. Non credete di essere indegni di felicità e di amore. Non credete di non essere belli. Non credete in tutto ciò che vi fa soffrire. Non credete nel vostro dramma, nel Giudice e nella Vittima. Non credete alla voce interiore che vi dice quanto siete stupidi, quanto sarebbe meglio morire. Non credete a tutto questo, perché non è vero. Aprite le orecchie e il cuore e ascoltate. Quando sentite che il cuore vi sta guidando verso la felicità, scegliete di ascoltare. Ma non credete a ciò che dite solo perché l'avete detto. Più dell'ottanta per cento di ciò che credete è una menzogna: NON è VERO. La seconda regola quindi è difficile: "Non credete a voi stessi".
La regola numero tre è: "NON CREDETE A NESSUN ALTRO".
Non credete agli altri, perché mentono sempre.
Quando non avrete più ferite emozionali, quando non avrete più bisogno di credere a ciò che vi dicono solo per essere accettati, vedrete tutto in modo più chiaro. Saprete se una cosa è bianca o nera, se esiste oppure no. Ciò che esiste adesso, forse fra qualche secondo non esisterà più, o viceversa. Tutto cambia con estrema rapidità, ma se siete consapevoli potete notare il cambiamento. Non credete agli altri, perché useranno la vostra credulità per manipolarvi.
(...)
Ciascuno crea il proprio sogno del paradiso e nessuno può crearlo al vostro posto. Solo il buon senso può guidarvi verso la felicità, verso la vostra creazione personale. La regola numero tre è difficile, perché abbiamo bisogno di credere agli altri. "Non credete a nessuno".
Non credete a me, non credete a voi stessi e non credete a nessun altro. Non credendo, tutto ciò che è falso sparirà come fumo in questo mondo di illusioni. Tutto è ciò che è. Ciò che è vero non ha bisogno di spiegazioni o di giustificazioni. Alla verità non serve l'aiuto di nessuno. Le menzogne hanno bisogno di aiuto. Dovete creare una menzogna per giustificarne un'altra, poi un'altra per rendere credibili le prime due e così di seguito. Create una struttura di menzogne e quando la verità viene fuori tutto crolla. Ma le cose stanno così. Non dovete sentirvi in colpa perché mentite.
Gran parte delle menzogne che crediamo vere si dissolvono da sole se smettiamo di credere in esse. Ciò che è falso non sopravvive allo scetticismo, la verità invece sì. Ciò che è vero è vero, che lo crediamo o no. Il vostro corpo è fatto di atomi: questa è una verità anche se non ci credete. L'universo è composto di stelle. Anche questo è vero, che ci crediate o no. Solo la verità sopravvive, e ciò include i concetti che avete su voi stessi.
Abbiamo detto che da bambini non abbiamo avuto l'opportunità di scegliere in cosa credere. Adesso è diverso. Siamo adulti, e abbiamo il potere di scegliere. Scegliamo di credere o non credere. Anche se una cosa è falsa, possiamo decidere di crederla vera solo perché VOGLIAMO. Possiamo scegliere in che modo vivere la nostra vita. Se siamo onesti con noi stessi, sapremo di essere sempre liberi di fare nuove scelte.
Se siamo disposti a vedere con gli occhi della verità, scopriamo le menzogne e apriamo le ferite. Ma dentro le piaghe c'è ancora il veleno.
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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 16/02/2011, 22:12

Una volta aperte le ferite, dobbiamo ripulirle da tutto il veleno. Come si fa? Lo stesso Maestro di cui parlavo prima ci ha dato la soluzione, duemila anni fa: IL PERDONO. Soltanto il perdono può neutralizzare il veleno.
Dovete perdonare tutti coloro che vi hanno fatto del male, anche se pensate di aver subito qualcosa di imperdonabile. Dovete perdonarli non perché lo meritano, ma perché non volete soffrire ogni volta che ricordate ciò che vi hanno fatto. Il perdono serve alla vostra guarigione mentale. Perdonate perché avete compassione per voi stessi. Il perdono è un atto d'amore verso di sé.
Facciamo l'esempio di una donna divorziata. E' stata sposata dieci anni, poi ha litigato con il marito a causa di una grossa ingiustizia e ha divorziato. Odia l'ex-marito. Le basta solo udire il suo nome per avere dei conati di vomito. Il veleno emozionale è così forte che non è più sopportabile. La donna va da un terapista e dice: "Soffro moltissimo. Sono piena di rabbia, gelosia e invidia. Odio quell'uomo, ciò che mi ha fatto è imperdonabile."
Il terapista risponde: "Lei ha bisogno di liberare le sue emozioni. Esprima la sua rabbia. Prenda un cuscino, immagini che sia suo marito e lo colpisca."
La donna prende il cuscino ed esplode in una crisi di violenza, liberando le proprie emozioni. Sembra che funzioni. Paga cento dollari e dice al terapista: "Grazie, ora mi sento molto meglio". Finalmente ha un gran sorriso sul volto. Esce dall'ambulatorio, e indovinate chi vede passare al volante di un'automobile? L'ex-marito. Appena lo vede, la rabbia ritorna, più forte di prima. E' costretta a tornare dal terapista e pagare altri cento dollari per avere un altro attacco di nervi.
Liberare le emozioni in quel modo è soltanto una soluzione temporanea. Può far uscire un po' di veleno e farvi sentire meglio per un po', ma non guarisce le ferite. L'unico modo per guarire è il perdono. Saprete di aver perdonato qualcuno quando lo vedete e non provate nulla, quando sentite il suo nome e non avete una reazione emotiva. Se toccate una ferita e non provate dolore, sapete di aver perdonato. Naturalmente resterà una cicatrice, proprio come sulla pelle. Avete il ricordo dell'accaduto e del dolore provato, ma una volta guarita, la ferita non farà più male.
Forse pensate: "Be', è facile dire che bisogna perdonare, ma io ci ho provato e non ci sono riuscito".
Potete trovare una quantità di ragioni, di giustificazioni, per non perdonare. Ma non sono vere. La verità è che non potete perdonare perché avete imparato a non perdonare, perché avete praticato quel sistema per tutta la vita, e ora lo padroneggiate perfettamente.
C'è stata un'epoca, da bambini, in cui il perdono era un istinto naturale. Prima di contrarre la malattia mentale, perdonavate senza sforzo. Se vedete due bambini che giocano e a un tratto iniziano a litigare, cosa succede? Corrono dalle loro madri, gridando: "Lui mi ha picchiato!" Una madre va a parlare con l'altra, e ne nasce un battibecco. Cinque minuti dopo i bambini giocano di nuovo insieme come se non fosse successo nulla, mentre le madri si odieranno per tutta la vita.
Non dobbiamo imparare il perdono, perché è un talento naturale. Ma è successo che abbiamo imparato il comportamento opposto, l'abbiamo praticato, e ora perdonare ci riesce molto difficile. Appena qualcuno fa qualcosa che non ci piace, basta, è finita. E' fuori dalla nostra vita. Diventa una guerra d'orgoglio. Perché? Perché ogni volta che non perdoniamo la nostra importanza personale diventa più forte. Ci sentiamo più importanti, quando diciamo: "Qualunque cosa faccia, non cambierà nulla. Ciò che mi ha fatto è imperdonabile".
L'orgoglio è il vero problema. A causa sua aggiungiamo benzina sul fuoco dell'ingiustizia subita, per ricordarci che non possiamo perdonare. E chi soffre in tutto questo? Chi accumula sempre più veleno emozionale? Soffriremo per tutto ciò che fanno le persone che ci circondano, anche quando non hanno nulla a che fare con noi.
Impariamo anche a soffrire per punire chi ci ha fatto del male. Ci comportiamo come bambini capricciosi, solo per ricevere attenzione. Ci facciamo del male da soli, e poi diciamo: " Guarda cosa ho fatto a causa tua". Sembra assurdo, ma è proprio ciò che facciamo. A volte vorremmo dire: "Dio, perdonami", ma non lo diciamo, a meno che Dio venga a chiedere perdono per primo. Molte volte non sappiamo neppure perché ce l'abbiamo così tanto con i nostri genitori, con il coniuge, con gli amici. Ma se l'altro si avvicina e ci chiede perdono, immediatamente scoppiamo in lacrime dicendo: "Oh, no, sono io che chiedo eprdono a te".
Trovate il bambino capriccioso dentro di voi, prendete il vostro orgoglio e gettatelo nella spazzatura. Non ne avete bisogno. Lasciate andare l'importanza personale e chiedete perdono. Perdonate gli altri, e vedrete accadere miracoli nella vostra vita.
Innanzitutto fate una lista di tutte le persone a cui pensate di dover chiedere perdono. Quindi chiedete loro di perdonarvi. Anche se non avete il tempo di telefonare a tutti, chiedete perdono nelle vostre preghiere, o attraverso i sogni. Poi fate una lista di tutte le persone che vi hanno fatto del male, e che dovete perdonare. Iniziate con i genitori, i fratelli e le sorelle, i figli, il partner, il cane, il gatto, il governo e Dio.
Perdonate tutti sapendo che qualunque cosa vi abbiano fatto, non aveva nulla a che fare con voi. Ciascuno è immerso nel proprio sogno, ricordate? Le parole e le azioni che vi fanno male sono una reazione ai demoni che quella persona ha nella mente. Il suo sogno si svolge all'inferno, e voi non siete che un personaggio secondario nel sogno degli altri. Nulla di ciò che fanno è a causa vostra. Se avete questa consapevolezza e iniziate a non prendere più nulla a livello personale, la compassione e la comprensione vi guideranno al perdono.
Cominciate a lavorare con il perdono. Praticatelo. All'inizio sarà difficile, ma poi diventerà un'abitudine. L'unico modo di recuperare la capacità di perdonare è tornare a praticarla, continuamente, finché un giorno scoprirete di poter perdonare anche voi stessi. A un certo punto, capirete di dovervi perdonare per tutte le ferite che vi siete inflitti nel vostro sogno, per tutto il veleno che avete creato. Quando perdonate voi stessi, potete cominciare ad accettarvi e ad amarvi. Il supremo perdono è perdonare se stessi.
Fate un atto di potere e perdonatevi per tutto ciò che avete fatto in questa vita. Se credete nella reincarnazione, perdonatevi anche per tutto ciò che avete fatto nelle vite passate. Il concetto di karma è vero solo perché crediamo che lo sia. Poiché crediamo nel bene e nel male, ci vergogniamo di ciò che abbiamo fatto di male. Ci troviamo colpevoli, crediamo di meritare un castigo e ci puniamo. Siamo convinti che ciò che creiamo sia così sporco da dover essere purificato. E poiché lo crediamo, "Sia fatta la tua volontà", diventa vero per noi. Noi creiamo il karma, e poi dobbiamo pagarlo. Questo è il grande potere che abbiamo.
Spezzare le catene del karma è semplice. Basta smettere di crederci, e il karma sparisce. Non c'è bisogno di soffrire, non c'è bisogno di pagare nulla. E' finita. Se potete perdonare voi stessi, il karma non c'è più. Proprio così. E da quel punto in avanti, potete ricominciare da capo. La vita diventa più facile, perché il perdono è l'unico modo di pulire le ferite emozionali, l'unico modo di guarire.
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Guarire il corpo emozionale

Messaggioda Oliviero Angelo » 16/02/2011, 22:31

Una volta ripulite le ferite, possiamo usare una potente medicina per accelerare il processo di guarigione. Naturalmente ce l'ha fornita lo stesso grande Maestro: si tratta dell'AMORE. L'Amore incondizionato accelera il processo di guarigione. Non c'è medicina più potente. Non diciamo più: "Ti amo SE", oppure: "Amerò me stesso SE". Non ci sono più SE. Non ci sono più giustificazioni, né spiegazioni. C'è solo amore. Amate voi stessi, amate il prossimo e amate i vostri nemici. Tutto ciò è semplice buon senso, ma non possiamo amare gli altri se non amiamo noi stessi.
Ci sono milioni modi per esprimere la felicità, ma ce n'è uno solo per essere felici: amare. Non potete essere felici se non amate voi stessi, questo è un fatto. Non potete dare ciò che non avete. Se non vi amate, non potete amare nessun altro. Ma avrete bisogno comunque d'amore,
e se troverete qualcuno che ha bisogno di voi, si produrrà ciò che gli umani chiamano amore. Ma quello non è amore. E' possesso, egoismo, controllo, mancanza di rispetto. Non mentitevi, non si tratta di amore.
L'amore che proviene da dentro è l'unico modo di essere felici: un amore incondizionato per voi stessi. Abbandonatevi completamente a questo amore. Non resistete più alla vita. Non rifiutatevi più. Non continuate a portarvi addosso tutte quelle colpe. Accettate ciò che siete e accettate gli altri così come sono. Avete il diritto di amare, di sorridere, di essere felici, di condividere il vostro amore e di non aver paura di essere amati.



Questa è la guarigione. Tre semplici punti chiave: la verità, il perdono e l'amore. Con questi tre punti il mondo può guarire e smettere di essere un ospedale psichiatrico.
Queste tre chiavi per guarire la mente ci sono state date da Gesù, ma lui non è stato l'unico a insegnare la guarigione. Buddha, Krishna e molti altri Maestri ci hanno dato le stesse lezioni. In tutto il mondo, dal Giappone al Messico, dal Perù all'Egitto e alla Grecia, i Maestri videro che il disastro era nella mente umana, e usarono questi tre metodi per guarirla: la verità, il perdono e l'amore verso se stessi. Se riusciamo a considerare lo stato della nostra mente come una malattia, scopriamo che c'è una cura. Non è più necessario soffrire. Se siamo consapevoli che la mente è malata e che il corpo emozionale è ferito, possiamo guarire.
Immaginate cosa accadrebbe se gli umani iniziassero a essere sinceri con se stessi, a perdonare tutti e ad amarli. Nessuno sarebbe egoista, tutti saprebbero dare e ricevere, e non si giudicherebbero l'uno con l'altro. Finirebbero i pettegolezzi e il veleno emozionale si dissolverebbe.
Questo è un Sogno del Pianeta completamente diverso. E' quello che Gesù chiamava "il paradiso in terra". Buddha lo chiamava "Nirvana", e Mosé "Terra Promessa". E' un luogo dove tutti possono vivere nell'amore, perché centrano la loro attenzione sull'amore. Noi scegliamo di amare.
In qualunque modo chiamate questo nuovo Sogno, resta sempre un sogno, vero o falso proprio come il sogno dell'inferno. Ma ora potete scegliere in quale dei due preferite vivere. Ora avete in mano gli strumenti per guarire. La domanda è: come li userete?



da: "La padronanza dell'amore" di Don Miguel Ruiz


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