Messaggioda Oliviero Angelo » 16/02/2011, 22:12
Una volta aperte le ferite, dobbiamo ripulirle da tutto il veleno. Come si fa? Lo stesso Maestro di cui parlavo prima ci ha dato la soluzione, duemila anni fa: IL PERDONO. Soltanto il perdono può neutralizzare il veleno.
Dovete perdonare tutti coloro che vi hanno fatto del male, anche se pensate di aver subito qualcosa di imperdonabile. Dovete perdonarli non perché lo meritano, ma perché non volete soffrire ogni volta che ricordate ciò che vi hanno fatto. Il perdono serve alla vostra guarigione mentale. Perdonate perché avete compassione per voi stessi. Il perdono è un atto d'amore verso di sé.
Facciamo l'esempio di una donna divorziata. E' stata sposata dieci anni, poi ha litigato con il marito a causa di una grossa ingiustizia e ha divorziato. Odia l'ex-marito. Le basta solo udire il suo nome per avere dei conati di vomito. Il veleno emozionale è così forte che non è più sopportabile. La donna va da un terapista e dice: "Soffro moltissimo. Sono piena di rabbia, gelosia e invidia. Odio quell'uomo, ciò che mi ha fatto è imperdonabile."
Il terapista risponde: "Lei ha bisogno di liberare le sue emozioni. Esprima la sua rabbia. Prenda un cuscino, immagini che sia suo marito e lo colpisca."
La donna prende il cuscino ed esplode in una crisi di violenza, liberando le proprie emozioni. Sembra che funzioni. Paga cento dollari e dice al terapista: "Grazie, ora mi sento molto meglio". Finalmente ha un gran sorriso sul volto. Esce dall'ambulatorio, e indovinate chi vede passare al volante di un'automobile? L'ex-marito. Appena lo vede, la rabbia ritorna, più forte di prima. E' costretta a tornare dal terapista e pagare altri cento dollari per avere un altro attacco di nervi.
Liberare le emozioni in quel modo è soltanto una soluzione temporanea. Può far uscire un po' di veleno e farvi sentire meglio per un po', ma non guarisce le ferite. L'unico modo per guarire è il perdono. Saprete di aver perdonato qualcuno quando lo vedete e non provate nulla, quando sentite il suo nome e non avete una reazione emotiva. Se toccate una ferita e non provate dolore, sapete di aver perdonato. Naturalmente resterà una cicatrice, proprio come sulla pelle. Avete il ricordo dell'accaduto e del dolore provato, ma una volta guarita, la ferita non farà più male.
Forse pensate: "Be', è facile dire che bisogna perdonare, ma io ci ho provato e non ci sono riuscito".
Potete trovare una quantità di ragioni, di giustificazioni, per non perdonare. Ma non sono vere. La verità è che non potete perdonare perché avete imparato a non perdonare, perché avete praticato quel sistema per tutta la vita, e ora lo padroneggiate perfettamente.
C'è stata un'epoca, da bambini, in cui il perdono era un istinto naturale. Prima di contrarre la malattia mentale, perdonavate senza sforzo. Se vedete due bambini che giocano e a un tratto iniziano a litigare, cosa succede? Corrono dalle loro madri, gridando: "Lui mi ha picchiato!" Una madre va a parlare con l'altra, e ne nasce un battibecco. Cinque minuti dopo i bambini giocano di nuovo insieme come se non fosse successo nulla, mentre le madri si odieranno per tutta la vita.
Non dobbiamo imparare il perdono, perché è un talento naturale. Ma è successo che abbiamo imparato il comportamento opposto, l'abbiamo praticato, e ora perdonare ci riesce molto difficile. Appena qualcuno fa qualcosa che non ci piace, basta, è finita. E' fuori dalla nostra vita. Diventa una guerra d'orgoglio. Perché? Perché ogni volta che non perdoniamo la nostra importanza personale diventa più forte. Ci sentiamo più importanti, quando diciamo: "Qualunque cosa faccia, non cambierà nulla. Ciò che mi ha fatto è imperdonabile".
L'orgoglio è il vero problema. A causa sua aggiungiamo benzina sul fuoco dell'ingiustizia subita, per ricordarci che non possiamo perdonare. E chi soffre in tutto questo? Chi accumula sempre più veleno emozionale? Soffriremo per tutto ciò che fanno le persone che ci circondano, anche quando non hanno nulla a che fare con noi.
Impariamo anche a soffrire per punire chi ci ha fatto del male. Ci comportiamo come bambini capricciosi, solo per ricevere attenzione. Ci facciamo del male da soli, e poi diciamo: " Guarda cosa ho fatto a causa tua". Sembra assurdo, ma è proprio ciò che facciamo. A volte vorremmo dire: "Dio, perdonami", ma non lo diciamo, a meno che Dio venga a chiedere perdono per primo. Molte volte non sappiamo neppure perché ce l'abbiamo così tanto con i nostri genitori, con il coniuge, con gli amici. Ma se l'altro si avvicina e ci chiede perdono, immediatamente scoppiamo in lacrime dicendo: "Oh, no, sono io che chiedo eprdono a te".
Trovate il bambino capriccioso dentro di voi, prendete il vostro orgoglio e gettatelo nella spazzatura. Non ne avete bisogno. Lasciate andare l'importanza personale e chiedete perdono. Perdonate gli altri, e vedrete accadere miracoli nella vostra vita.
Innanzitutto fate una lista di tutte le persone a cui pensate di dover chiedere perdono. Quindi chiedete loro di perdonarvi. Anche se non avete il tempo di telefonare a tutti, chiedete perdono nelle vostre preghiere, o attraverso i sogni. Poi fate una lista di tutte le persone che vi hanno fatto del male, e che dovete perdonare. Iniziate con i genitori, i fratelli e le sorelle, i figli, il partner, il cane, il gatto, il governo e Dio.
Perdonate tutti sapendo che qualunque cosa vi abbiano fatto, non aveva nulla a che fare con voi. Ciascuno è immerso nel proprio sogno, ricordate? Le parole e le azioni che vi fanno male sono una reazione ai demoni che quella persona ha nella mente. Il suo sogno si svolge all'inferno, e voi non siete che un personaggio secondario nel sogno degli altri. Nulla di ciò che fanno è a causa vostra. Se avete questa consapevolezza e iniziate a non prendere più nulla a livello personale, la compassione e la comprensione vi guideranno al perdono.
Cominciate a lavorare con il perdono. Praticatelo. All'inizio sarà difficile, ma poi diventerà un'abitudine. L'unico modo di recuperare la capacità di perdonare è tornare a praticarla, continuamente, finché un giorno scoprirete di poter perdonare anche voi stessi. A un certo punto, capirete di dovervi perdonare per tutte le ferite che vi siete inflitti nel vostro sogno, per tutto il veleno che avete creato. Quando perdonate voi stessi, potete cominciare ad accettarvi e ad amarvi. Il supremo perdono è perdonare se stessi.
Fate un atto di potere e perdonatevi per tutto ciò che avete fatto in questa vita. Se credete nella reincarnazione, perdonatevi anche per tutto ciò che avete fatto nelle vite passate. Il concetto di karma è vero solo perché crediamo che lo sia. Poiché crediamo nel bene e nel male, ci vergogniamo di ciò che abbiamo fatto di male. Ci troviamo colpevoli, crediamo di meritare un castigo e ci puniamo. Siamo convinti che ciò che creiamo sia così sporco da dover essere purificato. E poiché lo crediamo, "Sia fatta la tua volontà", diventa vero per noi. Noi creiamo il karma, e poi dobbiamo pagarlo. Questo è il grande potere che abbiamo.
Spezzare le catene del karma è semplice. Basta smettere di crederci, e il karma sparisce. Non c'è bisogno di soffrire, non c'è bisogno di pagare nulla. E' finita. Se potete perdonare voi stessi, il karma non c'è più. Proprio così. E da quel punto in avanti, potete ricominciare da capo. La vita diventa più facile, perché il perdono è l'unico modo di pulire le ferite emozionali, l'unico modo di guarire.
"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"Gladius Lucis 
