Messaggioda Oliviero Angelo » 19/03/2011, 20:02
IL FONDAMENTO DELLA MEDITAZIONE
Coloro che hanno sentito la sete della verità sono fortunati; su milioni di persone che vengono al mondo, pochissime sentono il desiderio della verità. Arrivare alla verità è una grande benedizione, ma persino averne il desiderio lo è. Anche se non si raggiunge, va bene... ma non averne mai sperimentata la sete è una grande sventura.
Vorrei anche dire che arrivare alla verità non è così importante come averne un autentico desiderio. Questo è di per sé una gioia. Se si desidera qualcosa di insignificante, non ci sarà gioia nel soddisfarlo, ma se desiderate l'essenza della vita e non la ottenete, sarete comunque felici.
Il divino nasce in voi con la stessa intensità con la quale lo ricercate. Ciò non significa che qualche anima o energia suprema entri dall'esterno nel vostro essere; il suo seme è già presente dentro di voi, e inizierà a crescere. Tuttavia crescerà solo se sarete in grado di dare ardore alla vostra sete, calore e fuoco alla vostra sete.
Più desiderate il divino, più è possibile che il seme nascosto dentro i vostri cuori cresca, germogli e diventi il divino, che si apra un varco e fiorisca.
Una semplice curiosità non è di alcun valore, ecco perché la curiosità non vi porterà da nessuna parte. La curiosità non vi aiuterà a entrare in meditazione. Occorre un'intima sete di libertà, non curiosità.
Quindi, per prima cosa, dovete considerare se la vostra sete è davvero reale. Se è così, siate certi che esiste un sentiero. Se non lo è, allora non c'è alcun sentiero. La vostra sete sarà il vostro sentiero verso la libertà.
La seconda cosa che vorrei dire, come introduzione, è che spesso avete sete di qualcosa, ma non sperate affatto di poterlo mai raggiungere: lo desiderate, ma senza alcuna speranza, senza ottimismo; il desiderio è presente, ma è accompagnato da un senso di disperazione.
Ebbene, se il primo passo viene fatto con ottimismo, anche l'ultimo verrà realizzato con ottimismo. E, allo stesso modo, se il primo passo viene fatto senza alcun ottimismo, anche l'ultimo sarà portato a termine nella disperazione. Se volete che anche l'ultimo passo abbia successo e sia appagante, il primo passo dovrà essere fatto con ottimismo.
Pertanto vorrei dirvi che, su questo sentiero, è molto importante essere aperti, ricettivi, disponibili. Essere pieni di ottimismo signifca sentire che, se è esistita una sola persona su questa Terra che abbia compreso la verità, se è esistita una sola persona nella storia dell'umanità che abbia sperimentato la beatitudine divina e la pace, allora non c'è nulla che impedisca anche a voi di sperimentarla.
Non guardate i semi che non sono mai diventati alberi, che sono marciti e si sono consumati. Guardate quei pochi che si sono realizzati e hanno conseguito il divino. E ricordate, ciò che è stato possibile per quei semi è possibile per ogni seme. Ciò che un uomo può sperimentare, lo possono sperimentare anche tutti gli altri.
Quando il vostro essere è pieno di ottimismo, in voi prende forma una potenzialità in cui l'Assoluto può accadere.
(OSHO)
"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"Gladius Lucis 
