I quattro passi dell'amore

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Oliviero Angelo
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I quattro passi dell'amore

Messaggioda Oliviero Angelo » 19/04/2011, 22:15

I QUATTRO PASSI DELL'AMORE

(...)
...Se non hai incontrato l'amore, non conosci l'armonia. E' la fusione, l'incontro orgasmico di morte e vita. Se non hai incontrato l'amore, hai mancato il punto. Sei nato, hai vissuto, sei morto, ma hai mancato il punto. E' un fallimento tremendo, un fallimento completo, un fallimento assoluto. Non hai colto l'intervallo tra le due note (nascita e morte). Quell'intervallo è la vetta più alta, è l'esperienza culminante. Kabir lo chiama: l'armonia divina.


La via verso quell'esperienza culmine consiste di quattro passi: ricordali.

Il primo passo è : "Sii QUIEORA".
Perché l'amore è possibile solo nel quieora. Non è possibile amare nel passato. Molti lo fanno: ma non è amare veramente. Molti vivono di ricordi: hanno amato nel passato. E ci sono altri che amano nel futuro.. Anche questo è impossibile. Tutti e due sono modi di evitare l'amore. Il passato e il futuro sono modi di evitare l'amore. O ami nel passato, o ami nel futuro, mentre l'amore è possibile solo nel presente. Perché solo in QUESTO momento la morte e la vita si incontrano.
Nell'oscuro intervallo che è dentro di te. Quell'oscuro intervallo è sempre presente, sempre presente, sempre presente. Non è mai passato e non è mai futuro. Se sei troppo assorbito nel pensiero - e il pensiero è sempre del passato o del futuro - la tua energia è distratta dal sentire. Il sentire è quieora. Se la tua energia si muove nelle forme del pensiero, non resta abbastanza energia per muoverti nei ssentimenti, e l'amore è impossibile.
Quindi il primo passo è sii quieora. Il futuro e il passato portano in sé il pensiero; e il pensiero distrugge il sentire. Una persona ossessionata dal pensiero a poco a poco dimentica di avere un cuore. Una persona troppo assorbita dal pensiero a poco a poco comincia a vivere in modo tale che il sentire non conta più. Inascoltato, il sentire a poco a poco comincia a distaccarsi da lui. Ci sono milioni di persone in questo stato, che non sanno cosa sia il cuore. Pensano che il cuore sia solo una pompa. Sono tutti concentrati nella testa. La tcesta è un'estremità. E' necessaria: è un utile strumento. Ma dev'essere uno schiavo non deve essere un padrone. Quando la testa diviene padrona, e il cuore resta indietro, puoi vivere, puoi morire, ma non puoi conoscere Dio, perché non conosci l'amore. Lo stesso oscuro intervallo, all'inizio si presenta come amore; e quando ti ci perdi completamente diventa Dio. L'amore è l'inizio di Dio. Oppure, Dio è il picco più alto dell'amore.

(Continua...)
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I quattro passi dell'amore

Messaggioda Oliviero Angelo » 19/04/2011, 22:17

Il secondo passo verso l'amore, verso la melodia divina, è: IMPARA A TRASFORMARE I TUOI VELENI IN MIELE.
Perché parecchi amano, ma il loro amore è contaminato da veleni: odio, gelosia, ira, possessività. Mille veleni inquinano il tuo amore. L'amore è una cosa delicata. Pensa all'ira, all'odio, alla possessività, alla gelosia... come può sopravvivere l'amore? Prima ci sono quelli che vivono nella testa e dimenticano il cuore. Sono la maggioranza. Poi c'è una minoranzache ancora vive un po' nel cuore; ma questa minoranza cade in un altro errore: la fiammella dell'amore è circondata dalla gelosia, dall'odio, dall'ira, da mille veleni. E l'intero viaggio diventa amaro. Vi ho detto che l'amore è la scala che congiunge il cielo e l'inferno. Ma una scala può essere percorsa in due sensi: si può salire e si può scendere. In presenza di veleni, la scala dell'amore conduce verso il basso: ti condurrà all'inferno, e non in cielo. E, invece di diventare una melodia, la tua vita diventerà un frastuono nauseante, piena di conflitti; diventerà un frastuono di traffico, una folla di rumori, un frastuono da impazzire, privo di armonia. Ti troverai sull'orlo della pazzia.
Perciò la seconda cosa da ricordare è: impara a trasformare i tuoi veleni in miele. Come si fa? C'è un procedimento semplicissimo. Perfino parlare di trasformazione non è esatto, perché non occorre che tu faccia nulla, la sola cosa che serve è la pazienza. Questo è uno dei massimi segreti che ti insegno: provalo. Quando l'ira si accende in te, non fare nulla. Semplicemente siedi in silenzio e osservala. Non avversarla, non alimentarla. Non cooperare, non reprimere. Osservala soltanto, abbi pazienza, sta' a vedere cosa succede. Lasciala crescere. Ricorda solo una cosa: non fare nulla nel momento dell'ira, aspetta! Lasciale solo un po' di tempo, aspetta e ti stupirai. Vedrai che, se saprai aspettare abbastanza,l'ira diviene compassione. E' come una ruota che gira per conto suo. Sei tu che hai fretta. Se sai aspettare un po', proprio come la notte si muta nel giorno, così l'ira muta nrlla compassione. Sono la stessa energia. Perché la trasformazione avvenga basta metterci solo la pazienza, nient'altro.
Prova. Ricorda: non fare niente quando sei nello stato d'animo in cui il veleno ha il sopravvento. Aspetta. Quando il veleno ha cominciato a trasformarsi nel suo opposto... E' una delle leggi fondamentali della vita che ogni cosa si trasformi continuamente nel suo opposto. L'uomo si trasforma nella donna, la donna si trasforma nell'uomo, ci sono in te cambiamenti periodici. Il buono diviene cattivo, il cattivo diviene buono, il santo ha momenti da peccatore, il peccatore ha momenti di santità. Basta soltanto aspettare. Agisci quando il santo ha il sopravvento: questo è tutto. Non agire quando il peccatore ha il sopravvento. Non agire quando l'ira ha il sopravvento, altrimenti te ne pentirai. E creerai una reazione a catena, incorrerai nella legge del Karma: questo è ciò che significa incorrere nella legge del Karma.
Fai qualcosa in un momento di negatività, e ti troverai imprigionato in una reazione a catena senza fine. Quando sei in uno stato d'animo negativo e fai qualcosa, l'altro che è di fronte a te diviene negativo; a sua volta è portato a fare qualcosa, e la negatività crea altra negatività, la negatività provoca altra negatività, l'ira causa altra ira, l'ostilità causa altra ostilità, e le cose vanno avanti, e vanno avanti e vanno avanti... Gli esseri umani sono rimasti impegolati in questo garbuglio per vite intere; e vanno avanti...
Aspetta. Quando sei sopraffatto dall'ira, è il momento di meditare. Non sprecare questo momento! L'ira crea molta energia in te. Questa energia può distruggere. Ma l'energia è neutrale: la stessa energia che può distruggere, può inondare di vita. Aspetta soltanto. Aspettando, senza far nulla di affrettato, un giorno ti stupirai del cambiamento interiore. Eri pieno d'ira; e l'ira è cresciuta, è cresciuta, è arrivata a un culmine; e poi la ruota è girata, e hai visto la ruota girare, e l'ira si è sciolta, l'energia dell'ira si è liberata, e ora sei in uno stato d'animo positivo, in uno stato d'animo creativo. Ora puoi agire. Ora agisci!
Aspetta sempre il positivo. E non ti sto suggerendo la repressione. Non dico: reprimi il negativo. Dico: guarda il negativo. Ricorda la differenza tra queste due cose: esiste una differenza enorme. Non dico: ingoia il negativo, siedici sopra, dimenticalo, opponiti al negativo. No, non sto dicendo questo. Non sto dicendo: quando sei arrabbiato, sorridi. Quel sorriso è falso, brutto, artificiale. Non sorridere, quando sei arrabbiato. Chiuditi nella tua stanza. Mettiti di fronte a uno specchio e guarda la tua faccia adirata. Non c'è bisogno di mostrarla a nessun altro: è una cosa tua, è la tua energia, è la tua vita. E devi saper aspettare il momento giusto. Continua a guardarti nello specchio, guarda la tua faccia paonazza, gli occhi iniettati di sangue, guarda l'omicida in te. Hai mai pensato che ciascuno si porta dentro un omicida? Anche tu ti porti dentro un omicida. Non pensare che l'omicida esista solo da qualche parte fuori di te, che l'omicida sia qualcun altro, che sia uno che commette un omicidio. Hai in te l'istinto omicida. Guardati allo specchio. Questi sono i tuoi aspetti interiori, devi fare la loro conoscenza. E' parte della crescita verso la conoscenza di sé.
Dai tempi di Socrate ai giorni nostri hai sentito ripetere: "Conosci te stesso". Questo è il modo di conoscere te stesso. Conoscere se stessi non significa sedere in silenzio, ripetendo internamente: io sono Brahma, io sono l'anima, io sono Dio, io sono questo o quest'altro, tutte sciocchezze. Conoscere se stessi significa conoscere tutti i propri aspetti, tutte le proprie potenzialità: l'assassino, il peccatore, il criminale, il santo, la virtù, il dio, il diavolo; conoscere tutti gli aspetti, l'intera gamma della possibilità.
Conoscendola scoprirai dei segreti, delle chiavi. Vedrai che l'ira non può durare per sempre. Non hai mai fatto la prova. Prova! Se quando sei sopraffatto dall'ira, non fai nulla, cosa succede? Nulla resta per sempre. La felicità viene e se ne va, l'infelicità viene e se ne va. Non vedi che è semplicemente la legge delle cose, che ogni cosa muti? Non vi è nulla di permanente. E allora perché avere fretta? Così come è venuta, l'ira se ne andrà. Aspetta, abbi un po' di pazienza. Limitati a guardarti nello specchio e aspettare. Lascia che l'ira ti riempia, lascia che stravolga la tua faccia in una smorfia omicida, ma aspetta. Guarda. Non reprimere e non agire. Non agire, e presto vedrai la tua faccia ammorbidirsi, gli occhi farsi più dolci, l'energia cambiare, il maschile mutarsi nel femminile. E presto ti sentirai pieno di luce: la stessa vampata di rossore che era l'ira ora è divenuta una sorta di luminosità di grande bellezza, che aleggia nel tuo volto, nei tuoi occhi. Ora esci. E' il momento di agire. Agisci quando sei in uno stato di positività. Ma non cercare di sollecitare la positività: lascia che si sviluppi da sé. Questo è ciò che intendo con: impara a trasformare i tuoi veleni in miele.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 19/04/2011, 23:44

Terzo passo: condividi.
Quando una cosa è negativa, tienila per te; quando è positiva, condividila. Di solito la gente condivide la propria negatività, non condivide la propria positività. Gli esseri umani sono insensati. Quando sono felici, sono avari nel condividere la propria felicità. Ma quando sono infelici, diventano prodighi, sono prontissimi a condividere la propria infelicità. Quando la gente sorride, sorride con grande parsimonia; sorride solo fino a un certo punto. Ma quando si adira, si adira completamente.
Il terzo passo sulla via dell'amore è: "condividi il positivo". In questo modo il tuo amore comincerà a scorrere, diventerà un fiume che sgorga dal tuo cuore. Quando comincerai a condividere, la dinamo del cuore si metterà in movimento.
Mi sono imbattuto in uno strano detto di Jorge Luis Borges, sentite: "Dà il sacro in pasto ai cani, getta le perle ai porci, perché ciò che importa è il dare". Avrete sentito dire il contrario: non dare ciò che ha valore in pasto ai cani, non gettare perle ai porci, perché non possono capire. Ma Borges dice: "Dà il sacro in pasto ai cani; getta le perle ai porci; perché ciò che importa è il dare". L'essenziale non è cosa dai (perle, santità, amore) o a chi dai. Non è questo il punto. Il punto è il dare in sé. Quando hai, dà!
Gurdjeff era solito dire: "Tutto ciò che ho accumulao è andato perduto; tutto ciò che ho dato è mio". Tutto ciò che ho dato, ce l'ho ancora in me; e tutto ciò che ho accumulato, l'ho perduto. E' vero: hai solo ciò che hai condiviso. Hai tanto amore quanto ne hai condiviso. L'amore non è una proprietà da accumulare; è una fragranza, una luminosità da condividere. Più la condividi, più sgorga dal tuo centro più intimo: è in quantità infinita.Trai acqua da un pozzo, e altra acqua, fresca, sgorgherà dal profondo e tornerà a riempire il pozzo. Smetti di trarre acqua, chiudi il pozzo, sii avaro, e le sorgenti si inaridiranno; a poco a poco la vena si ostruirà, e l'acqua del pozzo morirà, imputridirà, diverrà sudicia. L'acqua che scorre, invece, è fresca. L'amore che scorre è fresco.
Dunque il terzo passo verso l'amore è: condividi la tua positività, condividi la tua luce, condividi tutto ciò che hai. Qualsiasi cosa bella tu abbia, non accumularla. La tua saggezza, condividila. La tua preghiera, condividila. Il tuo amore, la tua felicità, la tua gioia, condividile. Certo: se non trovi nessun altro con cui condividere, condividi coi cani, ma condividi. Condividi coi sassi, ma condividi. Se hai delle perle, gettale! Non curarti se davanti a te ci siano porci o santi: gettale! Ciò che importa è il dare. Accumulare avvelena il cuore. Ogni forma di accumulazione è velenosa: condividendo, liberi il tuo organismo dai veleni.
E quando dai, non curarti se coloro a cui dai ti rispondono o meno. Non aspettarti un "grazie". Sii grato a chi ti ha permesso di condividere qualcosa con lui! Non viceversa. Non aspettarti gratitudine, perché hai condiviso qualcosa. No, sii grato tu stesso, perché quella persona è stata disposta ad ascoltare la tua canzone, a guardare la tua danza. Siile grato, perché quando sei venuto per dare, non ti ha respinto. Avrebbe potuto respingerti.
Condividere è una delle grandi virtù spirituali.


E il quarto passo: sii nulla.
Quando sei pieno di ego, l'amore scompare. L'amore e l'ego non possono coesistere. L'amore può coesistere con Dio, perché amore e Dio sono sinonimi. Ma l'amore e l'ego non possono coesistere. Dunue sii nulla. Questo è il significato dell'umiltà, della mitezza. Dice Gesù: "Beati i miti, perché loro è il regno di Dio."


Osho

(da: "Quell'oscuro intervallo è l'Amore")
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Messaggioda shanti » 20/04/2011, 9:02

E quando dai, non curarti se coloro a cui dai ti rispondono o meno. Non aspettarti un "grazie"


Lo so, tutti noi che scriviamo lo facciamo per dare, non per ricevere un grazie, ma io te lo scrivo: GRAZIE per il lavoro che fai, per la presenza.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Messaggioda Oliviero Angelo » 20/04/2011, 10:10

Grazie a te, sorella cuoricino
Sì, è vero. Il donarci deve essere a prescindere da ogni ringraziamento e riconoscimento, ma un "grazie" detto con amore riscalda il cuore.
E di questo ne abbiamo comunque tutti bisogno.
Grazie a te e a tutti voi, quindi
bluangel
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Messaggioda shanti » 21/04/2011, 11:55

Riscalda il cuore perché fa sentire che non si è soli. E in alcuni momenti questo è importante.
Un cenno, un saluto, un grazie, sono piccole cose in cambio di ciò che leggiamo, sono piccole cose che portano un dono.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Messaggioda Angel » 21/04/2011, 12:36

"Condividere è una delle grandi virtù spirituali."



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