I 18 Principi della Felicità del Dalai Lama

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shanti
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I 18 Principi della Felicità del Dalai Lama

Messaggioda shanti » 01/05/2011, 18:46

I 18 Principi della Felicità del Dalai Lama


aprile 30, 2011 on 7:55 am | In Libri Consigliati


1 – Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.

2 – Quando perdi, non perdere la lezione.

3
– Segui sempre le tre “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.


4
– Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.


5
– Impara le regole, affinché tu possa infrangerle nel modo appropriato.


6
– Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.


7
– Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.


8
– Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.


9
– Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.


10
– Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.


11
– Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.


12
– Un’atmosfera amorevole nella tua casa deve essere il fondamento della tua vita.


13
– Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.


14
– Condividi la tua conoscenza. È un modo per raggiungere l’immortalità.


15
– Sii gentile con la Terra.

16
– Almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei stato prima.


17
– Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l’uno dell’altro.


18
– Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo


Dalai Lama
tratto dal libro “Felicità – Un Anno di Pensieri Positivi”


da animeradianti
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Oliviero Angelo
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I 18 Principi della Felicità del Dalai Lama

Messaggioda Oliviero Angelo » 02/05/2011, 17:54

Che sensazione di... Verità, queste 18 regole!

Voglio provare a vestirmi di ognuna di esse, per vedere come sono messo, per mettermi in discussione e in gioco, per fare una specie di punto su me stesso eheheh...



1 - ...E una volta che l'ho tenuto presente come prenderne atto? Agendo rischiando? Non agendo per non rischiare? E se a rischio ci sono anche altrui scelte o consapevolezze? Nel rispetto del libero arbitrio agire quindi in funzione di un risultato ben delineato e fermo nell'intento.

2 - Bellissimo, questo. Nel mio personale acquisito assioma che non esistono sconfitte ma opportunità da sfruttare per la personale crescita. Quando il perdere risulta sempre un vincere consapevolezza di sè grazie alla stessa lezione che ci è stata donata.

3 - Queste "R" vanno da sè. Rispettarci imparando ad aver consapevolezza di ciò che siamo, nel sacro rispetto della divinità altrui e della sacralità del libero arbitrio ed agire con questa responsabilità, considerando sempre la legge universale dell'Azione-Reazione in una chiarezza di intento soprattutto con se stessi.

4 - qui leggo il principio che non sempre ciò che si desidera corrisponde a ciò che la nostra anima ha bisogno. Ecco perché chiedo sempre a Michele il meglio per me, secondo la divina volontà e non (legittimi) umani desideri.

5 - Qui leggo un'esortazione al discernimento di ogni conoscenza. Comprendere il perché e le fondamenta costruttive di ogni regola data e discernere con l'intelligenza del cuore e della consapevolezza di chi siamo.

6 - Imparare quindi a far tacere ego e orgoglio feriti, valutare nel quieora l'occasionale disputa o accoglierla per quello che realmente vuole dirci, fermo restando i valori acquisiti di un sentimento che deve continuare a vivere nel cuore.

7 - Già... i "mea culpa" e i rimorsi distruttivi fini a se stessi non portano a nulla. Dare o restituire ciò che magari con leggerezza si è tolto o si è vanificato. Portare a Maestria la lezione che l'errore ci ha donato.

8 - Se in primis dobbiamo amarci come non frequentarci intimamente come meritiamo? E' nella solitudine che possiamo trovarci meglio e comprendere di noi e del nostro essere divini.

9 - Questo è un principio che mi è un po' ostico. Qui ci viene chiesto di trovare il giusto equilibrio tra l'accettazione, il rimanere nel flusso esistenziale, e il tenere ferma la rotta di ciò che sentiamo essere la nostra leggenda personale... ciò che sentiamo dover portare nel mondo come nostra scintilla "dimostrativa".

10 - Bello! E' nel silenzio che possiamo regalare la possibilità di far trovare le risposte più vere dentro sè a chi pone determinate domande esistenziali. Nel principio che la Verità è soltanto esistenziale e parole "sulla" verità non potranno mai essere "la" verità.

11 - Non fare o vivere nulla che poi debba essere tenuta nascosta o dimenticata. Vivere quindi in piena consapevolezza ogni istante nel momento che ci è dato viverlo.

12 - Ecco un altro principio che mi è..."scomodo". Principio sacrosanto di riuscire a donare la nostra luce a partire da chi ci è vicino. Come potremmo infatti pretendere di portare amore nel mondo se non siamo in grado di portarlo a chi ci è accanto? Qui bisogna vincere molti condizionamenti, molte supposte incomprensioni...qui c'è molto da crescere verso un donare incondizionato. Lo sappiamo che è spesso più facile donare di noi nel mondo che tra le mura di casa...

13 - Quando il disaccordo è figlio di un passato retaggio o vecchie ferite emozionali dobbiamo affrontare in primis noi stessi, perché è solo in noi che risiede la risoluzione. Nei disaccordi del momento affrontiamo quindi solo l'accadimento stesso con discernimento e consapevolezza, focalizzando il nostro interagire sul disaccordo stesso e non sulla persona.

14 - Poco tempo fa si era scritto proprio qui in città che Condividere è crescita spirituale. Nel condividere si focalizza meglio l'informazione o il sentimento e si porta a maestria ciò che a sua volta ci era stato donato. L'unica nostra immortalità è ciò che siamo non ciò che possediamo. L'unica cosa che ci appartiene è ciò che portiamo con noi quando lasciamo il nostro vascello fisico e tutto ciò di questo che ci rimane, nel condividerlo lo portiamo ad esistere sotto forma di Consapevolezza nell'Esistenza stessa.

15 - Sembra un principio scontato ma a volte non lo è. Cosa si intende per gentile? Parlarne bene? Operare con amore? Agire e "lottare" in tutela di un salvaguardare la Terra, il suo ecosistema? O meglio ancora, cercare di restare connessi alla Terra apportando Luce? La risposta so che tutti noi la sappiamo, adesso.

16 - Un principio che incoraggia il nostro "esplorare",il nostro staccarci da abitudini e allenarci a guardare con occhi nuovi e apprezzare ogni sfumatura di ogni panorama esistente, anche quello interno a noi rispetto al luogo.

17 - qui mi sovviene il caro principio del mio maestro Osho: " ho bisogno di te perché ti amo, e non: ti amo perché ho bisogno di te" L'amore non deve mai essere avere bisogno dell'altro ma avere la necessità di condividere ciò che da noi scaturisce copioso.

18 - Niente d'importante viene ottenuto senza dover rinunciare a qualcosa, senza lasciare qualcosa alle spalle per fare posto alla nuova conquista.A noi viene chiesto di rinunciare addirittura a noi stessi, alla percezione che di noi abbiamo sempre avuto, al nostro ego, a tutto ciò che abbiamo sempre "pensato" di essere e di meritare...che ci venisse riconosciuto dagli altri... , per tornare ad essere tutto ciò che siamo sempre stati e che mai potremo essere. E quando avremo rinunciato all'ego otterremo di acquisire con successo noi stessi.



Grazie per queste riflessioni, Shanti!

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I 18 Principi della Felicità del Dalai Lama

Messaggioda shanti » 02/05/2011, 20:08

Bellissimo lavoro Gladius, grazie. Interessante questo modo che hai trovato per "indossare" queste verità! Davvero un bel modo per fare il punto della situazione.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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