Scrivere; collegata a sefkhet, il numero sette.
Sesheta è il Neter dell'architettura e della costruzione. Porta un'erba a sette foglie sul suo capo, con due corna invertite che la collegano al doppio sistema stellare si Sirio.
Il nome Sesheta è strettamente connesso con il numero sette, sefkhet, che vuol dire anche "scrivere", e che ci aiuta a definire le sue qualità. Uno dei significati del suo nome è "colei che è provvista si sette corna". Come scrive Schwaller de Lubicz:
"Dovunque sia data una proporzione, sia essa metafisica nella iniziale scissione dell'unità, o sia essa nella divisione di una cellula vivente, si ha sempre come conseguenza quello che noi chiamiamo la scala di sette. Questa scala può riferirsi all'energia, al suono e, con i colori, alla luce" (1978b).
In quanto architetto cosmico, i suoi "materiali da costruzione"sono le energie primordiali che danno luogo all'universo. Infatti, l'atto della creazione fluì dalla scala macrocosmica a quella microcosmica, delineato dai piani di Sesheta.
In Egitto, la fondazione degli edifici richiedeva un rituale incentrato su Sesheta: si "appendeva la terra al cielo" mediante una corda da misura che, simbolicamente tenuta in cielo dalla dea, assicurava e stabiliva la giusta misura, dimensione, luogo e tempo, tra l'edificio da costruire e le leggi cosmiche.
Sesheta veste qui una stretta tunica di pelle di leopardo ed ha in capo il suo particolare segno: le foglie della canapa; in una mano tiene la penna di canna dello scriba.
E' in piedi accanto a una colonna di geroglifici che poggiano su una figura inginocchiata che regge due ankh (chiave della vita); ai lati vi sono due foglie di palma dentellati, in posizione verticale, a loro volta appoggiate sul dorso di due rane, che la collagano agli otto Primordiali.
Le foglie di palma simboleggiano la misura del tempo, poichè contano le dentature, Sesheta segna gli anni delle dinastie con la storia e i fasti dei faraoni; assegna anche la durata della vita ai faraoni e costruisce le loro dimore nel regno del Duat.
Nel Duat la dea annota sul suo registro i nomi dei defunti - i nomi che Tehuti pronuncerà al cospetto di Ausar. Così come Tehuti ha il potere della parola, Sesheta ha il potere di dare il neme scritto a ciascun essere e così di segnare indelebilmente la loro funzione in ogni livello della creazione. Essa registra così, e allo stesso tempo determina, anche le azioni e il karma individuale.
Insieme con Maat, Sesheta era considerata la controparte femminile di Tehuti e il loro legame è illustrato dai suoi attributi, quali "la Signora della Casa dei libri" e "la Signora delle Lettere". Essa era
la dea patrona degli scrittori e delle biblioteche ed era ritenuta essere, insieme a Tehuti, l'inventrice della sacra scrittura geroglifica.
Significato divinatorio:
Creazione. La costruzione di piani per un futuro successo. Collegare le proprie energie a piani più vasti. Lo scrittore.
Tratto dal libro: Il libro delle Porte - L'oracolo Alchemico di Athon Veggi - Alison Davidson casa Editrice Venexia.
Un saluto a tutti e un abbraccio fraterno.