"Tu parli di stare in silenzio senza fare nulla... viene la primavera e l'erba cresce da sola. Ma io osservo la mia vita frenetica e mi chiedo in che modo posso rilassarmi, come rallentare il ritmo forsennato della mia vita?"
La vita non sta andando da nessuna parte, non ha meta alcuna né direzione. La vita non ha alcuno scopo: esiste semplicemente. A meno che questa intuizione non penetri nel tuo cuore, non riuscirai mai a rilassarti.
Non esiste un modo per rilassarsi, il rilassamento non dipende da una tecnica o da un metodo. Voi riducete ogni cosa a un metodo. Nel mondo si è diffusa una grande mania di "metodologia" e ognuno, in particolare a causa della mentalità moderna, è diventato un "metodologo": ognuno vuole sapere come si deve fare questo e come si deve fare quello - come diventare ricco e raggiungere il successo, come influenzare la gente e farsi degli amici, come meditare e perfino come amare. Non è lontano il giorno in cui qualche sciocco chiederà perfino come respirare. Non è affatto una questione di metodo. Non ridurre tutta la vita a una tecnologia. La vita, ridotta a tecnologia, perde ogni suo sapore e ogni sua gioia.
Mi sono imbattuto in un libro il cui titolo è davvero divertente: "Devi rilassarti". Quel "devi" è il problema: ma è presente nel titolo. Proprio perché "deve", nessuno riuscirà mai a rilassarsi. E' un altro "devi" che si aggiunge al mucchio dei doveri, e questo "Devi rilassarti" aumenterà la tensione della tua vita. Tenta di rilassarti e scoprirai di essere più teso che mai. Più tentativi fai per rilassarti e più la tensione aumenterà in te. Il rilassamento non è una conseguenza o il risultato di un'attività qualsiasi: è lo splendore della comprensione. Questa è la prima realtà che vorrei comunicarti: la vita non ha alcuno scopo. Questa è una realtà difficile da accettare. E come mai è tanto difficile accettare il fatto che lavita non ha alcuno scopo? Perché l'ego non può esistere senza uno scopo. E' difficile accettare il che la vita non ha alcun proposito perché, se non ha una meta da raggiungere, l'essere umano non ha neppure più bisogno di una mente né di un ego.
L'ego può esistere solo in una visione della vita orientata verso una meta, la mente si nutre solo di futuro. Uno scopo chiama in causa il futuro, una meta crea in te lo spazio in cui i pensieri si muovono e affiorano i desideri. Quindi spunta naturalmente la fretta: perché la vita è tanto breve! Oggi sei qui e domani potresti non esserci più - potrebbe accadere perfino tra un attimo!
La vita è breve! Se hai una meta da raggiungere, è inevitabile che tu abbia fretta.Anche la preoccupazione è inevitabile e in te è presente un turbamento costante: "Ci riuscirò o non ci riuscirò?". Hai il cuore colmo di timore e la paura scuote le fondamenta del tuo essere. Vivi come se fossi preda di un perenne terremoto interiore, come se fossi continuamente sull'orlo di un collasso nervoso. Se hai una meta da raggiungere, prima o poi finirai sul lettino di uno psichiatra.
La mia visione contempla una vita senza meta alcuna: questa è la visione di tutti i Buddha. Tutto esiste semplicemente, senza alcun motivo. Ogni cosa è semplicemente assurda. Se comprendi questa realtà, ti chiederai: "Perché avere fretta, per quale motivo?" In questo caso comincerai a vivere un momento dopo l'altro, sentirai che il momento presente è un dono, un dono squisito dato da Dio o dal Tutto oppure, in qualsiasi modo tu lo voglia chiamare, dal Tao, dal Dhamma, dal logos.
Il momento presente è a tua disposizione: fanne un canto, vivilo in modo totale. E non cercare di sacrificarlo a favore di un altro momento che potrebbe esserti dato in futuro. Vivi il momento presente per amore di quell'attimo.
Si dice che l'arte esiste per l'amore dell'arte. Potrebbe essere vero e potrebbe anche non esserlo: io non sono un artista. Ma posso dirti una cosa: vivi per amore della vita. Ciascun istante è completo in se stesso. Sacrificarlo a favore di un altro momento sarebbe un atto del tutto privo di intelligenza. E una volta che l'abitudine al sacrificio si sia radicata in te, arriverai a sacrificare il momento presente a favore del prossimo e il prossimo momento a favore di quello successivo e così via, l'anno in corso a favore dell'anno prossimo e la vita presente a favore della vita futura! E' un processo del tutto logico: fatto il primo passo, ha inizio l'intero viaggio, un viaggio che ti condurrà in una landa desolata e che trasformerà la tua vita in un deserto, un viaggio autodistruttivo, suicida.
Vivi nel momento presente per la pura gioia di viverlo. In questo caso ciascun istante ha la qualità di un orgasmo. Certo, la vita è orgasmica. Così devono vivere i ricercatori del Vero che si accompagnano a me: senza doveri, senza obblighi morali, senza comandamenti. Voi non siete qui per diventare dei martiri: siete qui con me per godere la vita in tutta la sua pienezza. L'unico modo per vivere, per amare, per godere è dimenticare il futuro. Il futuro non esiste.
Se riuscite a dimenticare il futuro, se riuscite a comprendere che il futuro non esiste, non ha più alcun senso prepararsi per il futuro. Se abbandonate l'idea del futuro, anche il passato diventa d'acchito irrilevante. Voi sopportate il peso del passato per poterlo usare in futuro, altrimenti perché sopportereste quel peso? E' un peso inutile. Se il futuro non esiste, a che scopo conservare la conoscenza acquisita in passato? Sarebbe un peso e distruggerebbe tutta la gioia del viaggio.
Lasciate che vi rammenti che la vita è un viaggio fine a se stesso. La vita è un pellegrinaggio da nessun luogo verso nessun luogo. E in mezzo a questi due non-luoghi esiste il quieora.
Il problema non è seguire una tecnica particolare per raggiungere il rilassamento, poiché, se il tuo approccio di base alla vita rimane lo stesso - orientato verso una meta - puoi fare di tutto per rilassarti e potresti anche riuscirci, ma aggiungeresti una tensione ulteriore alla tua esistenza. Dovresti sempre stare in guardia per rimanere rilassato e dovresti trattenerti continuamente per rimanere rilassato.
Non potresti avere un libero fluire delle tue energie, vivresti nel timore che, se dimenticassi la tecnica, le vecchie abitudini riprenderebbero subito a possesso del tuo essere. L'abitudine è comunque presente in te, poiché di fatto ha le proprie radici nella tua filosofia di vita. Ti hanno insegnato a essere un conquistatore: conquista qualcosa!
Si comincia a riempire il neonato di veleni fin dal primo istante successivo alla sua nascita: l'ambizione, la conquista, il successo, la ricchezza, il nome, la fama. Avvelenate subito le sorgenti del suo essere, gli date tutta la vostra attenzione... gli fate sciupare venticinque anni della sua vita, per fornirgli una cultura che avvelena... è un terzo della vita: un vero spreco! E quegli anni corrispondono alla parte più importante di una vita umana: poiché a venticinque anni una persona comincia a declinare sotto diversi punti di vista. Ha già superato il culmine della propria sessualità, che aveva raggiunto tra i diciassette e i dicciotto anni. A venticinque anni sta già declinando.
Venticinque anni sprecati per creare un conquistatore... poi cominciano le competizioni e i conflitti. A ogni livello della vita, dovunque, è presente la politica. Anche in un rapporto intimo, privato, è presente: il marito tenta di controllare la moglie e la moglie tenta di controllare il marito, i figli tentano di controllare i genitori e i genitori tentano di controllare i figli. Non resta alcuna intimità - di fatto per la mente conquistatrice l'intimità è impossibile. La mente è capace solo di usare l"'altro, non può rispettarlo. Lo sfrutta. Il suo rapporto con la vita è racchiuso in ciò che Martin Buber chiama: "il rapporto io-tu: ogni cosa viene ridotta a una merce.
(Continua...)