Messaggioda Oliviero Angelo » 30/07/2011, 12:47
"(...) In che modo la tua dimensione spirituale e il lavoro che fai a livello spirituale riusciranno a orientare e illuminare i comportamenti di un uomo coinvolto in azioni a livello materiale, come per esempio, l'urbanizzazione, la lotta contro la fame, contro la sete e contro altre miserie?"
Io non divido l'esistenza in queste vecchie dicotomie: il piano materiale e il piano spirituale. Esiste un'unica realtà: la materia è la sua forma visibile e lo spirito la sua forma invisibile. Proprio come la tua anima e il tuo corpo: il tuo corpo non può esistere senza l'anima, la tua anima, qui, non può esistere...non si può esprimere, senza il corpo.
Di fatto, la grave spaccatura avvenuta in passato è stata un peso enorme per il cuore dell'uomo: si tratta della dissociazione tra anima e corpo; ha creato un'umanità schizofrenica. Secondo me la schizofrenia non è un male che accade ogni tanto a qualche persona: fino a questo momento, tutta l'umanità è stata schizofrenica. E' molto raro... solo ogni tanto uomini come Gesù, il Buddha, Mahavira, Socrate, Pitagora, Lao Tzu sono riusciti a sfuggire a questo schema di vita schizofrenico.
E' pericoloso scindere la realtà in due realtà antagoniste, nemiche tra loro, poiché significa scindere l'uomo. L'uomo è un universo in miniatura: se scindi l'universo, scindi l'uomo; se scindi l'uomo, scindi l'universo; e io credo nell'unità organica, inscindibile dell'esistenza.
Secondo me non ci sono distinzioni tra spirituale e materiale. Tu puoi essere spirituale e operare sul piano materiale: il tuo modo di operare sarà più bell, più gioioso; agirai in modo più estetico e più sensibile. Il tuo funzionamento sul piano materiale sarà privo di tensioni, non sarà colmo di angoscia, né di ansia.
- volta un uomo si recò dal Buddha e gli chiese: "Il mondo è una tale miseria, la gente è talmente infelice, come puoi stare lì seduto, silenzioso e colmo di gioia?"
Il Buddha gli rispose: "Se un malato ha la febbre, anche il suo medico dovrebbe sdraiarsi al suo fianco e soffrire con lui? Il medico, spinto da compassione, dovrebbe farsi contagiare dal paziente e sdraiarsi al suo fianco febbricitante? Un simile comportamento gioverebbe al paziente? Di fatto, laddove prima c'era solo un malato, ora ce ne sarebbero due: il mondo sarebbe doppiamente malato! Il medico, per aiutare il paziente, non deve ammalarsi; per aiutarlo, deve essere sano. Più il medico è sano, meglio è; più il medico è sano, più potrà aiutare il paziente a guarire."
Non sono contrario al lavoro su un piano materiale. Qualsiasi lavoro tu stia facendo - urbanizzazione, lotta contro la fame, contro la sete; lotta contro lo squilibrio ecologico; lotta contro la povertà, contro lo sfruttamento, contro l'oppressione; lotta per la libertà - QUALUNQUE sia il tuo lavoro sul piano materiale ne trarrà un immenso beneficio, se diventerai più radicato spiritualmente, più centrato, più calmo, più tranquillo, più limpido; poiché, in questo caso, la qualità del tuo lavoro cambierà interamente. Riuscirai a pensare con una calma maggiore e ad agire con una grazia maggiore. Comprenderai il tuo essere interiore e ciò aiuterà immensamente gli altri.
Io non sono uno spiritualista nel vecchio senso del termine; non sono neppure un materialista nel vecchio senso del termine. Charvaka in India, Epicuro in Grecia, Marx e tutti gli altri, erano materialisti; affermavano che solo la materia è reale e che la consapevolezza è solo un sottoprodotto, privo di una realtà propria. Poi ci sono state persone come Shankara e Nagarjuna che affermavano la stessa cosa, ma al contrario: solo l'anima è reale, il corpo è irreale, illusorio, "maya"; è solo un sottoprodotto, privo di una realtà propria.
Secondo me, entrambe le visioni sono in parte giuste e in parte sbagliate; e una mezza verità è molto più pericolosa di una menzogna intera: almeno questa è intera. Una menzogna intera ha una sua bellezza propria; viceversa una mezza verità è brutta, orribile e pericolosa, essendo solo parziale: sarebbe come tagliare un uomo in due!
Scindere l'uomo è pericoloso, poiché l'uomo è un'unità organica. Ma questo è stato fatto nei secoli e ora è diventato praticamente un modo comune di pensare, è diventato un condizionamento.
Tu pensi in base alle vecchie categorie. Io non appartengo ad alcuna scuola: né alla scuola dei materialisti, né alla scuola dei cosiddetti spiritualisti. Il mio approccio è totale, olistico. Credo che l'uomo sia un insieme di entrambi: spirito e materia. Di fatto, io devo usare la parola "spirituale" e "materiale" solo perché sono in uso da sempre.
In realtà l'uomo è uno psicosoma, non è materia e spirito: perché quella congiunzione "e" crea un dualismo. Non c'è alcuna "e" ttra la materia e lo spirito, non c'è neppure una virgola. L'uomo è materiaspirito; uso quest'unica parola: materiaspirito. Entrambi i componenti...
Spirito indica il centro del tuo essere, materia indica la circonferenza del tuo essere. La circonferenza non potrebbe esistere, se non ci fosse il centro; il centro non potrebbe esistere, se non ci fosse la circonferenza.
Il mio lavoro consiste nell'aiutare il vostro centro a chiarificarsi, a purificarsi; in questo modo, quella purezza si rifletterà anche nella circonferenza. Se il tuo centro è bello, la tua circonferenza diventerà inevitabilmente bella; se la tua circonferenza è bella, il tuo centro sarà inevitabilmente contagiato da quella bellezza.
(Osho , "L'avventura della verità")
"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"Gladius Lucis 
