La fiducia e il dubbio

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Oliviero Angelo
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La fiducia e il dubbio

Messaggioda Oliviero Angelo » 30/07/2011, 1:15

"Potresti parlare della fiducia? Ogni volta che ho fiducia, qualsiasi cosa mi accada, è meravigliosa; quando in me affiora il dubbio, mi ritrovo a soffrire. (...) Perché dunque dubito ancora?"


La tua è una tra le domande fondamentali della vita. La domanda non riguarda solo la fiducia e il dubbio: questo interrogativo è radicato nel dualismo della mente. La stessa cosa accade per l'amore e l'odio, per il corpo e l'anima, per questo mondo e l'aldilà.
La mente non è in grado di vedere l'unità. Il processo della mente è in sé uno scindere la realtà in due polarità opposte, laddove la realtà è una, non è scissa in due; ma realtà non è il molteplice! Non esiste un "multiverso", esiste un universo: è un tutto organico, è questa esistenza. Ma il funzionamento di base della mente è scindere, funziona come un prisma. Se fai passare il raggio di luce attraverso un prisma, si scinde immediatamente nei sette colori dell'iride. Prima di attraversarlo, il raggio di luce era bianco, di un bianco purissimo; subito dopo aver attraversato il prisma, si scinde nei sette colori dell'iride.
La mente divide la realtà in due; ma queste polarità rimarranno inevitabilmente unite, poiché nell'esistenza in quanto tale sono indivisibili. La scissione esiste solo nella vostra mente, soltanto nei vostri pensieri.

La tua fiducia non è altro che il polo opposto al dubbio e non può esistere senza dubbio. La tua fiducia è semplicemente un antidoto al dubbio. Se in te sparisse veramente il dubbio, dove andrebbe a finire la tua fiducia? Che bisogno avresti di avere fiducia? Se non ci fosse il dubbio, non cisarebbe neppure la fiducia; e tu hai paura di perderla, per cui ti aggrappi. Aggrappandoti alla fiducia, ti aggrappi anche al dubbio, ricordalo! Puoi averli entrambi, non puoi avere solo uno dei due. Dovrai lasciarli perdere entrambi, oppure dovrai continuare ad averli entrambi: sono indivisibili, sono due facce della stessa moneta; come potresti una delle due? Entrambe saranno sempre presenti. Potresti evitare di guardarne una, ma non farebbe alcuna differenza: prima o poi dovresti guardare anche quella.
Un'altra caratteristica della mente è che ben presto si annoia di qualsiasi cosa. Quindi, se sei immersa nella fiducia, ben presto te ne sentirai annoiata: certo, è bellissima, ma solo all'inizio. Ben presto la mente spasimerà per qualcosa di nuovo, di diverso, per un cambiamento: ecco che arriverà il dubbio.Il dubbio ti farà soffrire ... di nuovo inizierai a orientarti verso la fiducia; la fiducia tornerà a diventare noiosa e dovrai ricadere nella trappola del dubbio ... ci muoviamo in questo modo, come il pendolo dell'orologio: da sinistra a destra, da destra a sinistra; continuiamo a oscillare da un lato all'altro.
Ebbene, dovrai comprendere che esiste una fiducia totalmente diversa da quella che hai conosciuto finora. Io parlo di "questa" fiducia: la distinzione è molto delicata e sottile, perché la parola "fiducia" è la stessa. Io devo usare il linguaggio che usate voi; non posso creare un linguaggio nuovo, perché sarebbe inutile: non lo capireste; ma non posso usare il vostro linguaggio con gli stessi significati, anche in questo caso sarebbe inutile, perché non riuscirei a esprimere la mia esperienza, qualcosa che trascende il vostro linguaggio, le vostre parole, ma con significati nuovi. Questo compromesso è necessario ed è inevitabile: tutti i Buddha hanno dovuto farlo.
Io uso le vostre parole con i significati miei. Pertanto dovrete prestare molta attenzione: quando io parlo di "fiducia", ciò che intendo è del tutto diverso dal significato che voi date alla stessa parola. Quando io parlo di "fiducia", intendo "assenza del dualismo dubbio/fiducia". Quando parlo d'AMORE, intendo "assenza del dualismo amore/odio". Per voi la parola "fiducia" significa "l'altra faccia del dubbio"; per voi la parola "amore" significa "l'altra faccia dell'odio". In questo modo rimanete intrappolati in un dualismo, si tratta di un doppio legame che vi stritolerà: tutta la vostra vita diventerà un'esistenza di angoscia.
Tu sai che la fiducia è bella, ma il dubbio sorge perché la tua fiducia non trascende il dubbio stesso. La tua fiducia è "contro" il dubbio, ma non lo trascende. La mia Fiducia è una trascendenza, è al di là del dubbio. Ma ricorda, per andare oltre devi aver lasciato entrambi alle tue spalle. Non puoi scegliere. La tua fiducia è una scelta contraria al dubbio; la mia è una consapevolezza priva di scelte. In realtà io non dovrei usare la parola "Fiducia" perché vi confonde; ma cos'altro potrei fare? Quale altra parola potrei usare? Tutte le parole creano in voi confusione.
In verità io non dovrei parlare ma voi non riuscireste neppure a comprendere il mio silenzio. Vi sto parlando solo per aiutarvi a diventare silenziosi. Il mio messaggio può essere trasmesso solo in silenzio. Solo nel silenzio, la comunione ... Prima che ciò possa accadere, devo parlare con voi, devo persuadervi e posso farlo solo usando le vostre stesse parole. Tuttavia, se vi ricorderete una cosa, vi sarà immensamente utile: io uso le vostre parole ma con significati miei; non dimenticate mai i miei significati!
Va' oltre il dubbio e la fiducia, allora sentirai un nuovo sapore della Fiducia, qualcosa che non conosce affatto il dubbio, che è assolutamente innocente. Va' al di là di entrambi: rimarrai solo TU con la tua consapevolezza, senza alcun contenuto. La meditazione è questo. La Fiducia è meditazione.
Non reprimere i tuoi dubbi. E' ciò che continui a fare. Quando ascolti le bellezze della fiducia, le meraviglie della fiducia, sorge in te un grande anelito, un desiderio, brami ardentemente quella fiducia! Per cui inizi a reprimere i dubbi, continui a cacciarli nella profondità del tuo inconscio per non doverli affrontare. Ma sono in te e più vanno in profondità, più sono pericolosi, poiché ti manipolano dal fondo del tuo stesso essere; e tu non sei in grado di vederli, per cui continuano a influenzare la tua vita. Nell'inconscio, il dubbio è molto più potente che non a livello cosciente; pertanto, ti dico che è meglio essere pieno di dubbi, è meglio essere uno scettico cosciente e consapevole, piuttosto che essere un credente e rimanere pieno di dubbi, senza saperlo, inconsciamente.
Tutti i credenti dubitano, perciò hanno tanta paura di perdere la loro fiducia. La loro fiducia è povera, è impotente. Gli Hindu hanno paura di leggere le sacre scritture dei buddhisti; i buddhisti hanno paura di leggere le sacre scritture dei cristiani; i cristiani hanno paura di leggere le sacre scritture delle altre religioni. L'ateo ha paura di ascoltare il mistico; il credente ha paura di ascoltare l'ateo. Da dove nascono tutte queste paure? Non dagli altri, provengono dal vostro inconscio. Voi conoscete alla perfezione i vostri dubbi: come potreste evitare di conoscerli? Vi piacerebbe dimenticarli, ma non ci riuscite: sono là! Sentite vagamente la loro presenza costante: i dubbi sono presenti, nessuno li provoca. Forse si sono addormentati, potrebbero ridiventare attivi; da qui la paura di ascoltare qualsiasi cosa contraria alla vostra fede.
Tutti i credenti vivono con gli occhi chiusi, con le orecchie tappate e con i cuori serrati: devono vivere così perché, nel momento in cui aprissero gli occhi, sarebbero preda della paura e chissà cosa potrebbero vedere. Potrebbe essere qualcosa che incrina la loro fede. I credenti non possono ascoltare, non "possono permettersi"di ascoltare, perché qualcosa potrebbe penetrare nel loro inconscio e turbarlo. Riescono a tenerlo sotto controllo con grande difficoltà; ma questi dubbi controllati e repressi si vendicheranno, inevitabilmente prima o poi si prenderanno una rivincita. Aspettano il momento opportuno per affermare se stessi, e nel frattempo si rafforzano sempre di più nella vostra interiorità: ben presto spezzeranno l'impalcatura della vostra fede cosciente. Ecco perché le persone cambiano con tanta facilità: da hindu diventano musulmani; da musulmani diventano cristiani; da cristiani diventano hindu; è facilissimo!
Prima della Rivoluzione russa, tutti i russi erano religiosi: di fatto la Russia era una delle nazioni più religiose al mondo. Poi cosa accadde? Ci fu la rivoluzione! I comunisti salirono al potere e, in soli dieci anni, tutta la religione russa era evaporata. Il popolo diventò ateo, poiché nelle scuole, nei licei, nelle università, dovunque, si insegnava che Dio non esiste, che l'anima non esiste.
Prima tutti credevano in Dio, poi cominciarono a credere che Dio non esiste! Prima erano credenti e lo sono "tuttora"! Prima reprimevano il dubbio, ora reprimono la fiducia. Prima o poi la Russia attraverserà un'altra rivoluzione, a quel punto riaffiorerà la fiducia e il dubbio sarà ricacciato nella profondità dell'inconscio. Ma sarà sempre la stessa cosa! Voi tutti vi state muovendo in un circolo vizioso.
In India siete tutti religiosissimi... è tutta immondizia. La vostra cosiddetta religione non è altro che una massa di dubbi repressi. E accade anche in altre nazioni.

(CONTINUA...)
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Oliviero Angelo
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La fiducia e il dubbio

Messaggioda Oliviero Angelo » 30/07/2011, 1:17


Questa non è la via della trasformazione interiore; la repressione non è mai la via della rivoluzione. Dovete comprendere, non reprimere: cerca di comprendere i tuoi dubbi e cerca di comprendere la tua fiducia; cerca di comprendere i tuoi "no" e i tuoi "sì". Allora vedrai che non sono separati: sono inseparabili. Che significato potrebbe avere la parola "sì", se la parola "no" scomparisse dal linguaggio? Che significato potrebbe avere la parola "no", se non conoscessi la parola "sì"?
La fiducia e il dubbio sono uniti indissolubilmente, sono sposati e non possono divorziare! Tuttavia esiste una trascendenza. Non occorre farli divorziare, non occorre separarli: non tentare l'impossibile! Trascendeli, semplicemente osservandoli entrambi!
Questo è il mio suggerimento: osserva il dubbio, quando sorge, e non identificarti con esso. Non sentirti turbato, non c'è niente che possa turbarti. Il dubbio è presente e tu lo stai osservando, tu non sei il dubbio; sei solo uno specchio che lo riflette. Quando sorge in te la fiducia, sarà un po' più difficile per te osservarla, poiché pensi: "La fiducia mi rende così felice e mi fa sentire bellissima!". Ti lancerai tra le sue braccia, vorresti identificarti con essa. Vorresti che gli altri ti vedessero come una persona che ha fiducia, che ha fede; ma in questo caso non usciresti più da quel circolo vizioso! Devi osservare anche la fiducia.
E più la tua osservazione andrà in profondità, più rimarrai sorpresa: osservando in profondità il dubbio, scoprirai che l'altra faccia è la fiducia; come se la moneta diventasse trasparente e tu potessi vedere sia un lato che l'altro. A quel punto, osservando la fiducia, riuscirai a vedere il dubbio nascosto dietro di essa. Quello sarà un momento di grande realizzazione: quando, vedendo che il dubbio è fiducia e che la fiducia è dubbio, sarai libera da entrambi. Improvvisamente ti accadrà una trascendenza! Non ti sentirai più attaccata a nessuno dei due; la tua schiavitù sarà finita! Non sarai più intrappolata nel dualismo.
E allorché non sarai più intrappolata nel dualismo, non farai più parte della tua vecchia mentalità: te la sarai lasciata alle spalle. Sarai solo pura consapevolezza, e conoscere la pura consapevolezza significa conoscere la vera bellezza, la vera beatitudine, la vera benedizione.
Se vuoi chiamare questo stato dell'essere "Fiducia", stai comprendendo il mio linguaggio. Io chiamo Fiducia lo stato dell'essere che non conosce il dubbio, neppure l'ombra di un dubbio.

Naturalmente sto usando il linguaggio in modo che non avrebbe mai l'approvazione di nessun linguista; ma è sempre stato così. Il mistico ha qualcosa da dirvi che non si può esprimere con le parole. Il mistico deve comunicarvi qualcosa che è incomunicabile. Il problema del mistico è questo: "Che cosa posso fare?". Egli ha qualcosa, ed è così immenso, che lo vorrebbe condividere con gli altri, deve condividerlo. La condivisione è inevitabile: non può eluderla. Il mistico è simile a una nube carica di pioggia che DEVE scaricarsi e inondare gli altri. Il mistico è simile a un fiore straripante di profumo che DEVE diffonderlo ai quattro venti. Il mistico è simile a una lampada accesa in una notte buia: la sua luce DEVE fugare le tenebre.
Quando qualcuno si illumina, diventa simile a una nube carica di pioggia. Il Buddha ha chiamato "meghasamadhi" colui che si è illuminato; "megha" significa nube, "samadhi" è la consapevolezza suprema; colui che si è realizzato ha conseguito la nube della consapevolezza suprema. Perché ha usato la parola "nube"? Poiché la nube ha una necessità intrinseca di inondare. Colui che si è illuminato diventa simile a un fiore sbocciato. L'apertura suprema del tuo cuore, del tuo essere, della tua consapevolezza, è stata chiamata dai mistici orientali "sahasar", il fiordiloto dai mille petali. Quando si aprono in te i mille petali di questo fiordiloto, come puoi evitare di diffondere il profumo? Per te diventa naturale, spontaneo, iniziare a diffondere il tuo profumo ai quattro venti.
Un Buddha è un uomo con il cuore ricolmo di luce; un Buddha è un uomo che è diventato una fiamma, una fiamma eterna che non si estinguerà mai. Ora è inevitabile per lui fugare le tenebre, ma il suo problema è: "Come fare per diffondere il messaggio?".
Voi avete un linguaggio basato sul dualismo e un Buddha ha un'eseperienza radicata nell'assenza di ogni dualismo; voi siete sulla Terra, egli è nel cielo; la distanza è infinita... ma egli deve costruire un ponte per colmarla. Voi non siete in grado di farlo: solo un Buddha può costruirlo. Voi non conoscete affatto il cielo; non conoscete affatto la sua esperienza inesprimibile, la sua esperienza ineffabile: egli le conosce entrambe! Conosce le vostre tenebre, poiché in passato ha vissuto in quella stessa infelicità; ma ora conosce anche la beatitudine della realizzazione suprema, ora conosce il divino. Solo un Buddha può costruire una connessione che unisca voi a lui.
Il linguaggio è l'anello di congiunzione più importante per unire l'umanità a un Buddha. Di fatto, il linguaggio è la caratteristica principale che distingue gli esseri umani dagli animali: nessun altro animale è in grado di parlare. L'uomo è tale in quanto usa il linguaggio. Ne consegue che il linguaggio è inevitabile, deve essere usato; ma io devo usarlo in modo tale da ricordarvi costantemente che dovrete abbandonarlo e che prima accadrà, meglio sarà per voi.
Dunque, lascia perdee entrambi: il dubbio e la fiducia; la credenza e la miscredenza; lo scetticismo e la fede; lasciali perdere entrambi! Allora vedrai ... sorgerà in te qualcosa che non sarà "fiducia" nel vecchio significato del termine, poiché non conterrà neppure l'ombra del dubbio; sorgerà in te una fiducia con un significato totalmente nuovo, con una sfumatura totalmente nuova. E' quella la Fiducia della quale io parlo, è quella che io chiamo Fiducia; quella fiducia trascenderà entrambi, trascenderà qualsiasi cosa tu abbia conosciuto finora.
Esiste una luce che non è la tua luce e neppure le tue tenebre; ed esiste una consapevolezza che non è la tua parte conscia e neppure la tua parte inconscia. Ciò che Freud e Jung hanno chiamato conscio e inconscio fanno parte della tua mente. Quando il Buddha parla della consapevolezza, non ne parla con lo stesso senso dato da Freud e da Jung; la sua è una consapevolezza che osserva, osserva sia la consapevolezza sia l'inconsapevolezza di Freud.
Impara a diventare sempre di più un testimone, crea in te un'osservazione sempre più presente. Fa' in modo di osservare ogni tua azione, ogni tuo pensiero; non identificarti con le tue azioni, né con i tuoi pensieri: rimani distaccata, distante, lontana, un osservatore sulla collina. Allora, un giorno sarai inondata da una beatitudine infinita.


(Osho, "L'avventura della verità")
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Nirava Damini
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La fiducia e il dubbio

Messaggioda Nirava Damini » 31/07/2011, 11:17

Parole di una saggezza indescrivibile...
Osho per me è un Grande, dovrei rileggerlo ogni giorno per non dimenticarmi di Essere completamente !!!
Grazie!!!
sirio
NIRAVA DAMINI


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