Edgar Cayce: i sogni
Nel sonno l'anima cerca il proprio ambiente naturale o la verà attività del sè .
Chi è piu vicino al regno spirituale è portato a ricordare al suo risveglio le visioni e i sogni avuti"
Edgar Cayce (lettura 5754-3)
Edgar Cayce offrì certamente un enorme contributo allo studio ed all'interpretazioni dei sogni che rappresentano per lui la via d'accesso piu aperta e disponibile alla sensitività.
Il sogno è l'esperienza dell'anima" suggerisce in varie letture vitali, invitando i suoi interlocutori ad indagarne la natura osservando il processo stesso dell'addormentarsi:in questa fase, ci spiega, la nostra sensibilità passa ad un differente livello di frequenza, che permette la transizione da una realtà per così dire "reale" ad una realtà "di sogno". Durante questo passaggio il nostro modello vibrazionale muta, sintonizzandoci su uno spettro differente di coscienza che permette il risveglio dell'anima e la morte metaforica dell'esistenza fisica.
Cayce definisce il sonno "l'ombra della morte", invitando ad osservarne le analogie: durante i sogni perdiamo infatti la consapevolezza dell'ambiente fisico per risvegliare la nostra coscienza piu profonda, la stessa che sopravvive alla nostra morte e che ci fa sperimentare una realtà oltre lo spazio-tempo. Come egli disse infatti: "Il sonno è lo stato piu simile alla morte". Quando, dormendo, perdiamo la nostra consapevolezza fisica, raggiungiamo lo stato piu simile alla morte che l'uomo possa sperimentare". Il subconscio, completamente separato dall'ego materiale, riesce a raggiungere la coscienza universale o cosmica" (da:Edgar Cayce: La mia vita di veggente ed. Mediterranee, capitolo 25 Sogni e visioni).
Partecipando a questa dimensione oltre spazio-tempo universale, l'anima nel sogno può cosi'attingere a ricordi di vite precedenti e può apprendere lezioni della presente incarnazione integrandole alla memoria conscia;può inoltre apportare suggerimenti od offrire chiavi di lettura inedite all'interpretazione del nostro vissuto presente, od interagire con coscienze di diversi livelli vibrazionali, o con anime di trapassati.
In tutti i casi, i sogni per Cayce non sono esperienze di fantasia prive di significato, al contrario, egli sostiene che "ciascuna fase della nostra vita è tanto interconnessa con le altre da formare un tutto unico. Le diverse esperienze che viviamo quando dormiamo sono, in molti casi, le piu reali" (da:Edgar Cayce:la mia vita di veggente ed Mediterranee, pag. 226).
I sogni sono dunque esperienze vere nel mondo spirituale, invisibile ed etereo dell'anima, che in questa dimensione svela i suoi contenuti piu autentici e profondi.
Per questo motivo Cayce invita i suoi interlocutori a diventare responsabili e personali interpreti dei contenuti onirici, per poterli poi trasportare ed applicare nella vita quotidiana e nella propria esperienza pratica. Ancora una volta Cayce pone l'accento sull'imprescindibile ruolo della azione e della nostra responsabilità , che non può essere delegata a nessun altro. Disse infatti:
"perché cercare informazioni da qualcuno in grado di fornircele dall'aldilà , quando possiamo ottenerle da Dio stesso?perché cercarle da altri? perché non guardare ciò che è stato costruito dentro di noi?Se abbiamo agito nel modo giusto, esistono già in noi le condizioni necessarie al nostro sviluppo"Se ci manteniamo retti davanti a Dio, allora sapremo meglio come interpretare i nostri sogni, perché chiunque può farlo meglio da solo, piuttosto che chiedendo al altri". Possiamo poi conoscere il loro significato, applicando i sogni nella nostra vita" (Da Edgar Cayce: La mia vita di veggente, ed. Mediterranee , pag. 228-229).
Sostenne poi in un'altra lettura:"quando le lezioni apprese dai sogni vengono applicate nella vita quotidiana, si ha una coscienza piu ampia della verità , quindi la comprensione consiste nel fare. " (lettura n. 900-322).
Mi pare interessante osservare a questo punto come i pionieri della psicanalisi moderna, Sigmund Freud e Carl Jung, abbiano formulato importanti teorie sui sogni, offrendocene due diversi modelli interpretativi e due diversi orientamenti.
Freud parte dal presupposto che l'attività onirica sia in grado di "mascherare" idee non elaborate dalla mente conscia, per superare le censure dell'ego:per lui interpretare i sogni significa dunque "svestirli" dei contenuti simbolici, che ne nasconderebbero il vero significato.
Jung manifesta invece un approccio sensibilmente diverso: per lui l'anima umana percorre un cammino di crescita spirituale, arrivando a quella che lui stesso definisce "individuazione". Egli riconosce al nostro inconscio un potere di grande saggezza e visione interiore ulteriormente amplificabile nei sogni, i quali permetterebbero l'integrazione di messaggi non accettabili dalla nostra coscienza vigile. I simboli onirici acquistano dunque per lui un'importanza primaria nell'indagare il proprio sè , in quanto essi rivelano i nostri contenuti profondi, anzichè celarli come sostiene invece Freud.
La visione di Cayce sul significato simbolico dei sogni è molto simile a quella junghiana sopra esposta :per lui infatti il simbolo onirico è la migliore rappresentazione possibile di un fatto compreso dall'anima, ma non ancora afferrato dalla coscienza;costituisce dunque per l'inconscio la modalità piu efficace di comunicare con il sè conscio, permettendogli un'espansione di coscienza superiore rispetto a quella sperimentata prima del sogno .
Cayce ci parla nelle sue letture di tre tipologie principali di simboli ricorrenti nella nostra attività onirica, spesso interconnessi tra loro, ma comunque rintracciabili singolarmente durante l'interpretazione. Essi sono:
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i segni, simboli che sottendono significati specifici per chi sogna, espressi in modo spesso letterale:
•gli emblemi, molto piu frequenti dei primi, di natura personale, che richiedono un'indagine sulle associazioni e sui ricordi ;essi individuano spesso un aspetto di se stessi; anche i personaggi che popolano il sonno sono talvolta "emblematici" di un aspetto della nostra personalità , con cui il sogno ci permette finalmente di confrontarci;
•gli archetipi, simboli onirici collegati per lui ad immagini archetipiche, a modelli universali, che popolano l'inconscio collettivo e pescano nella dimensione oltre spazio-tempo dei Registri akashici.
Notiamo qui la similitudine con gli archetipi descritti da Jung, che abitano l'area della mente da lui definita come l'inconscio collettivo od oggettivo, distinguendolo da quello personale o soggettivo.
Qualunque sia il simbolo sotteso e da ricercare, i sogni rappresentano in gran parte il nostro mondo di emozioni e di sensazioni, offrendoci prospettive molto sagge di interpretazione del nostro quotidiano. Il sogno , secondo Cayce, ha lo scopo di fornirci una guida utile a trovare l'orientamento spirituale della nostra vita. Ecco perché egli invita nelle sue letture a cercare vie efficaci per la sua interpretazione, suggerendoci, ad esempio, di trascriverne il contenuto su un diario , di svilupparne la memoria o di riassumerlo utlizzando la propria creatività , al fine di rintracciarne il messaggio piu profondo e piu utile per accrescere la nostra consapevolezza .
Uno strumento da lui indicato per favorire una corretta interpretazione dell'esperienza onirica è quello della sintonia:suggerisce nelle sue letture di meditare "sintonizzandosi" sul sogno e trasformandolo in un mantra. Ripetendolo piu e piu volte in uno stato meditativo, secondo Cayce possono apparire spontaneamente nuove idee sul significato del sogno stesso. Altra tecnica da lui suggerita è il riconoscimento dei modelli insiti nell'esperienza onirica, correlandone le verità con quelle riscontrate nella nostra vita e riconoscendone le somiglianze. Ci si accorge cosi'che la maggior parte dei contenuti onirici è collegata ad aree della esperienza personale in cui si investe energia ed interesse, oppure preoccupazione e frustrazione. A questo proposito mi pare utile ricordare che Cayce individuò alcuni modelli ricorrenti di sogni:
i sogni che presentano un problema e che spesso prospettano una possibile soluzione;
•i sogni di compensazione che cercano di offrire un equilibrio al nostro presente; quando la vita quotidiana produce un pensiero esterno, l'inconscio crea per lui il suo estremo opposto per ristabilire l'equilibrio. Cayce, analogamente a Jung, disse in proposito: "spesso i sogni possono essere l'opposto di ciò che si presenta al corpo" (lettura n. 1968-10);
•i sogni riguardanti la salute fisica che, secondo il suo pensiero, possono fornire una guida di natura diagnostica prescrivendo in alcuni casi addirittura il rimedio da seguire per la guarigione;
•i sogni indotti dal desiderio o dalla paura , sentimenti della vita che possono generare vere e proprie forze i grado di entrare nel mondo dei sogni, trasformandoli in modelli di desiderio o di paura;
•sogni che contengono "giochi di parole", a volta persino umoristici, con lo scopo di fornire una guida al superamento di problemi, attraverso la metafora ed il gioco;
•sogni premonitori, attivabili grazie alla partecipazione del sogno alla realtà atemporale dell'eterno presente.
A questo proposito mi piace ricordare la grande importanza assegnata da Cayce ai sogni nel rivelare intuizioni sul futuro. Dal suo punto di vista, infatti, "nessun evento significativo della nostra vita avviene senza essere stato preannunciato in un sogno". Tuttavia, anche in questo caso, egli sottolinea il ruolo giocato dalla propria volontà personale che può sempre plasmare e ridefinire i contorni ad un futuro preannunciato. Il sogno premonitore può rappresentare talvolta solo un avvertimento suggerito dall'anima, un monito a cambiare momentaneamente la rotta di un certo comportamento pericoloso per l'evoluzione.
Analogamente, anche le retrocognizioni, ovvero i sogni sulle vite precedenti, rappresentano per Cayce un'esperienza fruibile e frequente, che ci permette di indagare il nostro presente con occhi nuovi. Come lui stesso afferma in una lettura: "i sogni riguardanti le vite passate vengono non per soddisfare una curiosità , ma per aiutarci ad affrontare le sfide e le opportunità del presente".
I contatti con i defunti attraverso i sogni hanno per lui lo stesso scopo e dimostrano l'interconnessione di ogni piano dell'esistenza.
Ricordo infine l'importanza attribuita dal "Profeta Dormiente" ad altri fenomeni che il sonno può farci esperire . Essi sono:
•i sogni telepatici, testimonianza dell'interconnessione tra tutti gli individui, che in certe condizioni creerebbe dei ponti grazie all'attività onirica ;
•i viaggi astrali, attraverso i quali l'uomo entrerebbe direttamente in contatto con altre dimensioni o parteciperebbe a situazioni a distanza, valicando l'illusorio confine del proprio corpo e dello spazio-tempo ;
•i sogni lucidi ed i sogni di trance, che Cayce consiglia di sperimentare nella vita, per permettere l'affioramento di importanti contenuti simbolici e di immagini "reali"utili ad orientare l'anima alla consapevolezza di Sè.
Fonti:
Manuali di Edgar Cayce: Mark Thurston I Sogni ed. Mediterranee
Manuali di Edgar Cayce: Henry Reed Il risveglio dei poteri psichici ed. Mediterranee
Edgar Cayce: La mia vita di veggente ed Mediterranee
http://www.ipnosiregressiva.it/channeli ... sogni.html