Deja vù

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Astrid
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Deja vù

Messaggioda Astrid » 16/09/2012, 9:17

Chi di noi non ha mai sperimentato, almeno una volta, il curioso fenomeno del déja vu, quella strana sensazione di aver già vissuto una certa esperienza, senza ricordare il luogo e il tempo?
Il termine déjà vu è francese e letteralmente significa "già visto". Si tratta di un fenomeno piuttosto comune nell'esperienza sensoriale umana, ma ancora poco compreso. Può capitare di trovarsi in un posto assolutamente nuovo e avere l'impressione di esserci già stati prima. Cosa genera questa particolare condizione della nostra percezione? In passato, questa curiosa sensazione è stata attribuita a tutto, dai fenomeni paranormali ai disturbi neurologici.
Negli ultimi anni, è cresciuto l'interesse degli scienziati per questo singolare fenomeno, facendo emergere una serie di teorie sull'origine del déjà vu e stabilendo che non si tratta semplicemente di un problema tecnico nel sistema mnemonico del nostro cervello, ma di qualcosa di più profondo. Gli psicologi hanno suggerito che il déjà vu potrebbe verificarsi quando gli aspetti emotivi e cognitivi di una certa situazione, sono simili a episodi già vissuti in precedenza. Tutte le informazioni accumulate nel corso della nostra esistenza, potrebbero generare quella particolare sensazione di familiarità tipica del déjà vu.
C'è anche chi si è spinto in spiegazioni alternative molto più esotiche, come associare il déjà vu a certe capacità profetiche, oppure al ricordo di una vita precedente o alla chiaroveggenza. Qualunque sia la spiegazione, il déjà vu è certamente un fenomeno universale che riguarda la condizione umana e, nonostante le numerose teorie, la sua causa della sua origine è ancora un mistero.
Ma c'è un fisico teorico, il dott. Michio Kaku, conosciuto dalla maggior parte delle persone per la sua attività di divulgatore scientifico - e per le sue teorie che certamente travalicano i confini delle fisica tradizionale - che ha proposto un'interessante connessione tra il fenomeno del déjà vu e l'esistenza degli universi paralleli.
Il dott. Kaku è impegnato da anni nello studio della Teoria delle Stringhe, secondo la quale il tessuto fondamentale dell'Universo è costituito da oggetti ad una dimensione, simili a stringhe o membrane, in vibrazione: in base alla tensione e alla frequenza di vibrazione verrebbero prodotte e sostenute le particelle elementari. Una delle conseguenze matematiche dalla Teoria delle Stringhe è che il il mondo che conosciamo non è completo.
Oltre le 4 dimensioni con cui abbiamo familiarità – il tempo e lo spazio tridimensionale – esisterebbero altre sei dimensioni spaziali extra, presenti in forme geometriche invisibili in ogni singolo punto nell’universo. Queste dimensioni extra potrebbero avere migliaia di forme possibili diverse, ognuna teoricamente corrispondente ad un universo con le proprie leggi fisiche. Ciò che definiamo Universi paralleli.

Secondo il dott. Kaku, la fisica quantistica afferma che c'è la possibilità che il déjà vu sia causato dalla nostra capacità di saltare da un universo all'altro! Per approfondire la sua teoria, Kaku cita il lavoro del prof. Steve Weinberg, il famoso fisico teorico, vincitore del premio Nobel, che sostiene l'idea del Multiuniverso. Secondo Weinberg, esiste un numero infinito di realtà parallele che convivono con noi "nella stessa stanza".
E' un po' come le centinaia di onde radio differenti che sono trasmesse intorno a noi, ogni giorno, da stazioni lontane. In ogni istante, il nostro ufficio, la nostra casa o le nostre auto sono avvolte da questo flusso ininterrotto di onde radio. Se abbiamo lo strumento giusto, una semplice radiolina, abbiamo la possibilità di ascoltare una sola frequenza alla volta, questo perché tutte le frequenze non sono in fase tra loro.
Ogni stazione trasmette il proprio segnale a una frequenza diversa, con un'energia diversa. Il risultato è che la radiolina può captare una sola frequenza alla volta. Allo stesso modo, nel nostro universo noi siamo sintonizzati sulla frequenza che corrisponde alla realtà fisica. Ma ci sono un numero infinito di realtà parallele che esistono attorno a noi, "trasmesse" ad una frequenza differente dalla nostra e con le quali noi non possiamo sintonizzarci.
Mentre la radiolina è sintonizzata per catturare una certa frequenza e quindi una sola stazione radio alla volta, il nostro universo è composto di "stringhe" che vibrano ad una frequenza unica che i nostri sensi riescono a percepire. Gli universi paralleli non sono "in fase", cioè non vibrano alla stessa frequenza. Ma quando sono "in fase" è teoricamente possibile "saltare da un universo a un altro".
Quindi, anche se incerto, potrebbe essere possibile che quando si verifica un déjà vu, o un universo parallelo è entrato in fase per una frazione di tempo, permettendoci di dare una sbirciatina, oppure il "nostro ricevitore", per una ragione impossibile da determinare, si è sintonizzato alla giusta frequenza permettendoci di gettare uno sguardo in una realtà parallela. Forse le nostre esperienza di déjà vu sono una finestra aperta in un universo parallelo.
Fonte-http://ilnavigatorecurioso.myblog.it
Via-http://www.segnidalcielo.it

Tommina

Re: Deja vù

Messaggioda Tommina » 16/09/2012, 15:08

bellissima spiegazione e anche piuttosto plausibile

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Angel
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Re: Deja vù

Messaggioda Angel » 16/09/2012, 18:11

molto interessante.....pochi giorni fa ero andata a cercarmi anch'io la spiegazione del dejà vu e trovarlo qui è stato quasi come averne uno eh eh eh :emtc8:
Siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell'Universo... che è in noi
Angel

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shanti
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A proposito di Déjà vu…

Messaggioda shanti » 04/02/2014, 20:43

Richiamo questo post visto che ne abbiamo parlato da poco.

Déjà vu… una sbirciatina negli universi paralleli


Chi non ha mai sperimentato, almeno una volta nella vita, quel curioso e famoso fenomeno denominato “déjà vu”?

L’espressione “déjà vu”, in francese, significa letteralmente “già visto” e si riferisce a quella strana sensazione che proviamo quando ci sembra di aver già vissuto una certa situazione, della quale però non ricordiamo né il luogo nel quale è avvenuta, né il tempo. Si tratta di un fenomeno piuttosto comune nell’esperienza sensoriale umana, ma ancora poco compreso.

Cosa genera dunque questa particolare condizione della nostra percezione? In passato, era attribuita per lo più a fenomeni paranormali o a disturbi di tipo neurologico. Negli ultimi anni, tuttavia, l’interesse degli scienziati per questo singolare fenomeno è cresciuto, facendo emergere nel contempo una serie di nuove teorie sull’origine del “déjà vu” e stabilendo che non si tratta semplicemente di un problema tecnico nel sistema mnemonico del nostro cervello, ma di qualcosa di più profondo.

Gli psicologi hanno suggerito che il “déjà vu” potrebbe verificarsi quando gli aspetti emotivi e cognitivi relativi ad una certa situazione, sono simili a quelli di episodi già vissuti in precedenza. Tutte le informazioni accumulate nel corso della nostra esistenza, potrebbero generare quella particolare sensazione di familiarità tipica di questo fenomeno.

C’è anche chi si è spinto oltre in spiegazioni alternative, e per alcuni più stravaganti, associando il “déjà vu” a capacità profetiche, al ricordo di vite precedenti o alla chiaroveggenza. Qualunque sia la spiegazione, il “déjà vu” è certamente un fenomeno universale che riguarda la condizione umana, e nonostante le numerose teorie, la causa del suo manifestarsi resta ancora, per lo più, un mistero.

Teoria-delle-stringhe C’è però un fisico teorico, il dott. “Michio Kaku” – conosciuto dalla maggior parte delle persone per la sua attività come divulgatore scientifico, e per le sue teorie che certamente travalicano i confini delle fisica tradizionale – il quale ha proposto un’interessante connessione tra il fenomeno del “déjà vu” e l’esistenza di universi paralleli. Il dott. Kaku è impegnato da anni nello studio della “Teoria delle Stringhe”, secondo la quale il tessuto fondamentale dell’Universo sarebbe costituito da oggetti ad una dimensione, simili a stringhe o membrane, in vibrazione: in base alla tensione e alla frequenza di questa vibrazione, verrebbero prodotte e sostenute le particelle elementari.

Oltre alle 4 dimensioni con cui abbiamo familiarità – il tempo e lo spazio tridimensionale – esisterebbero infatti altre sei dimensioni spaziali extra, che potrebbero avere migliaia di forme possibili, ognuna teoricamente corrispondente ad un universo con le proprie leggi fisiche. Ciò che definiamo “Universi paralleli”.

Universi paralleli La fisica quantistica afferma quindi che esiste la possibilità che il “déjà vu” sia causato dalla nostra capacità di saltare da un universo all’altro! Per sostenere questa teoria, il dott. Kaku cita anche il lavoro del premio Nobel e famoso fisico teorico “Steve Weinberg”, il quale sostiene l’idea del “Multiuniverso”. Secondo Weinberg esiste un numero infinito di realtà parallele, che convivono con noi, per così dire, “nella stessa stanza”.

Per spiegare questo concetto si può fare un parallelismo con le onde radio. Centinaia di onde radio differenti si propagano ogni giorno, da stazioni lontane in ogni luogo. In ogni istante, il nostro ufficio, la nostra casa o le nostre auto sono avvolte da questo flusso ininterrotto di onde radio. Se abbiamo lo strumento giusto, ossia una semplice radiolina, abbiamo la possibilità di “pescare” fra le tante ed ascoltare una sola frequenza alla volta. E questo succede perché le varie frequenze non sono “in fase” fra loro, ossia ogni stazione trasmette il proprio segnale ad una frequenza diversa, con un’energia diversa. Il risultato è che la radiolina può captare una sola frequenza alla volta.

Allo stesso modo, nel nostro universo noi siamo “sintonizzati” sulla frequenza che corrisponde alla realtà fisica. Ma in realtà ci sono un numero infinito di realtà parallele che esistono attorno a noi e coesistono, “trasmesse” a frequenze differenti dalla nostra e con le quali noi non possiamo sintonizzarci. Quindi il nostro universo è composto di “stringhe” che vibrano ad una frequenza unica, che i nostri sensi riescono a percepire. Altri universi paralleli, non essendo “in fase”, non vibrano a quella stessa frequenza. Ma quando casualmente invece si trovano “in fase”, allora è teoricamente possibile “saltare da un universo all’altro”.

In sostanza, il “déjà vu” può succedere quando un universo parallelo è entrato “in fase” per una frazione di tempo, permettendoci di dare una sbirciatina, o quando il “nostro ricevitore”, per ragioni impossibili da determinare, riesce a sintonizzarsi su una frequenza diversa, permettendoci di gettare uno sguardo in una realtà parallela.

Forse allora le nostre esperienze di “déjà vu”, non sono altro che una “finestra aperta” in un universo parallelo.

Fonte: http://portalemisteri.altervista.org/bl ... paralleli/
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Maryapple

Re: A proposito di Déjà vu…

Messaggioda Maryapple » 04/02/2014, 23:12

Visioni, le abbiamo avute tutti almeno una volta....
Bisogna vedere che cosa ti rimane di quella esperienza..".o sbirciatina" come dici tu...
Si tratta di assimilare determinate nozioni o esperienze stà a te decidere se utilizzarle in questa nostra realtà oppure guardare soltanto.
In ogni caso io la considero una la ricchezza di attimi.
Ciao

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Re: A proposito di Déjà vu…

Messaggioda shanti » 05/02/2014, 0:03

Questo scritto era già presente in città messo da Swami. L'ho riportato perché ne abbiamo parlato da poco, non per portare una tesi o avvalorarne un'altra, ma solo per semplice condivisione.
Non sono io che l'ho definita sbirciatina perché non ho scritto io il pezzo, ma è chiaro che va presa in senso lato.
Sta sempre a noi decidere, scegliere in ogni campo, visioni o no, sbirciatine o no. Arriva quello che ci serve e tra quello che ci serve decidiamo cosa utilizzare e come, fino a quando arriva il tempo in cui semplicemente lasciamo che tutto fluisca per ritornare all'Essere, dove non hai più bisogno di decidere e di scegliere. perché sei nell'Uno.
Ciao
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Re: Deja vù

Messaggioda Astrid » 05/02/2014, 15:47

Una volta da qualche parte avevo letto ...
i deja vù ti fanno capire che sei nel posto giusto nel momento giusto..
prima si pensava al passato , presente , futuro ...ora sembra che tutto si svolga contemporaneamente in più dimensioni .. ma non importa .. il senso è quello ..
secondo me i deja vù sono una conferma...
io ne ho spesso devo dir la verità e questo mi riempie ogni volta di stupore e gioia .. perché ...
mi sento completamente connessa .. al Tutto...

Uno che ho nel cuore e lo tengo caro caro ....
Mary e Guido se lo ricorderanno forse ... :emtc5:
Lucio ad Omegna c'era già stato una volta eppoi entusiasta ha portato me ... che per me era la prima volta ... appena abbiamo varcato il cancello della casa di Mary e Guido .. e mi son trovata là davanti ... prima è arrivata una grande commozione che non capivo ... eppoi mi è tornato su di botto il ricordo ... io c'ero già stata !!!!!
non so se in sogno, se in astrale o chissà in che modo ho viaggiato ma io c'ero già stata lì ... in quel posto , sotto quella casa rossa così particolare ...
Che lacrimoni ... che sensazioni e che emozioni ...

Spesso comunque mi rendo conto che sono sprazzi di sogni che ho fatto ... ma anche questa si sa è un altro tipo di dimensione.

:emtc98:

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Re: Deja vù

Messaggioda mariposa azul » 05/02/2014, 21:29

Io ricordo che da bambina ho vissuto tantissime volte questi momenti; ricordo la particolare sensazione che mi lasciavano, quella specie di buco nello stomaco che mi faceva capire che avevo riportato alla memoria qualcosa di già avvenuto, di cui però non avevo piena coscienza, ma solo una forte sensazione. Da adulta questi fenomeni si sono circoscritti anche se non sono scomparsi del tutto. Ora rimane il dejà vu soprattutto quando conosco persone che hanno un aspetto e un comportamento familiare, come se le conoscessi da una vita pur non avendole mai viste: ma di questo abbiamo parlato moltissime altre volte in Città. In fondo è questa sensazione che ci lega e ci fa sentire familiari. :emtc5: :emtc33:
Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”
RICHARD BACH

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Re: Deja vù

Messaggioda shanti » 06/02/2014, 23:46

:emtc5: :emtc5: :emtc5: :emtc168: :emtc168: :emtc168:
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