Stattina mi sono svegliata con una grande angoscia nel cuore. Bruttissimo periodo che sembra non finire mai... stamattina al culmine... Vado nella segreteria della scuola di mia figlia che si trova nel paese dove c'è il santuario del Boden e mi dico... ma si, mentre sono li vado a prendere l'acqua per la famiglia (ormai beviamo solo più quella). Entro nel santuario e le lacrime cominciano a scendere... mi siedo sulle panche di legno dietro l'altare... piangendo (meno male che non c'era nessuno!) chiedo aiuto agli angeli, chiedo un segno... qualcosa che mi faccia capire che non sono sola... che mi dia la forza di andare avanti... Mi alzo e decido di mettermi nel mezzo del quadrato fatto dalle piastrelle diverse dove scorre tutta quell'energia... appena sono nel mezzo un rintocco di campana... tempismo perfetto... Gli angeli mi hanno risposto... e io ringrazio...

L'unico posto dove penso si possa piangere indisturbati senza che nessuno ci badi o tenti di intervenire nonostante ci sia gente penso proprio che sia in chiesa.
Se vedessi qualcuno farlo per rispetto mi guarderei bene dall'avvicinarmi ed intromettermi.

Non siamo soli Orione, quando chiediamo col cuore c'è sempre risposta. Grazie per questa confidenziale intimità. Un grande abbraccio

nonnoettore

Non sanno più come dirtelo che non sei sola, con campane e semplici parole di esseri umani.forse è ora di capirlo? Ciao Manu

E' così !!
Basta chiedere ... qualche volta siamo così presi da troppe cose che viviamo in balia delle emozioni e dei problemi,e magari non pensiamo a chiamarli... ma loro ci sono sempre...
e quel collegamento nelle frequenze più alte, anche solo di un attimo ti ri - centra subito e ti riempie di amore...
Brava Orione...hai seguito il cuore..
e ti hanno risposto.

La solitudine purtroppo è un'abitudine che si porta dentro... quando sei abituata a cavartela sempre da sola... quando sei abituata al defilarsi di tutte le persone che contano nel momento del bisogno... purtroppo ti viene automatico chiuderti nel tuo riccio sicuro.
Da qualche tempo ho questa consolazione... ho capito che io sono in compagnia della persona più splendida che potrei conoscere... me stessa. Ogni tanto anche questa splendida persona si perde e allora passiamo del tempo a rincorrerci... e ci serve una guida più alta e amorevole che ci manda in aiuto qualcuno, qualcosa... la cosa giusta al momento giusto...

ed è vero, ogni tanto ci si perde . Umanamente dimentichiamo la nostra divinità e il nostro splendore.
Per questo chiediamo un segno, perché ci sentiamo soli dentro a tanta immensità e non perché manca la fiducia.
Chi si è sentito solo a lungo arriva con fatica al propria luce e quando c'è finalmente dentro rilasciare completamente quel senso di solitudine e inadeguatezza è un grandissimo lavoro interiore.
perché ogni tanto quel senso si riaffaccia, o meglio, la sua memoria emozionale si riaffaccia e noi lo riconosciamo.

Un segno è una benedizione che meritiamo, non è nè da vigliacchi nè da eroi, nè da incapaci nè da illuminati.
E' un dono d'amore dell'universo verso chi cammina sul sentiero del Sè.
chiederlo è semplicemente una questione dell'anima che cammina sulla Terra.
Vi abbraccio

La solitudine è un'abitudine, un'abitudine è uno schema che si autorigenera.
Ci sono momenti in cui ci si sente soli nell'universo, in cui il segno è il dono più bello che possiamo ricevere. Ma sono momenti. Quando persiste per una vita occorre guardare cosa abbiamo creato.
Hai ragione Drago, rilasciare la sensazione di essere soli implica un grande lavoro interiore, lavoro di apertura, di non giudizio, di visione di se stessi e degli altri come luogo in cui dimora un essere divino.
Implica chiedere quando si ha bisogno, senza aspettare che gli altri ci leggano nel pensiero il bisogno che abbiamo, non sono indovini. Implica comprendere che magari anche gli altri hanno gravi problemi e forse hanno energia sufficiente per loro, o magari non hanno l'apertura di accorgersi che anche le persone intorno hanno problemi.
Parlo perché ho vissuto anni di solitudine, gli anni da armadio come li chiamavo io. era facile dire che gli altri non mi volevano e non c'erano quando avevo bisogno. Ma nell'armadio, chi mi vedeva? Vivevo l'arroganza dalla vittima, che pretende che gli altri capiscano che tu hai bisogno senza che tu allunghi la mano per chiedere.
Ma quanto davo io? Quanto mi aprivo agli altri? Quanto il mio cuore usciva dal suo bel nucleo spinoso? Ero SOLA anche in mezzo agli altri. E rimuginavo i miei problemi continuando a dare loro energia.
Poi ho deciso che era ora di smettere e ho buttato l'armadio e il guscio spinoso. faticoso, una strada in salita, ma arrancando l'ho percorsa.
Questa è la mia esperienza, certo non quella di Orione o di Drago, è la mia, ma forse a qualcuno può servire. Erano altri tempi, altri anni.

"Un segno è una benedizione che meritiamo, non è nè da vigliacchi nè da eroi, nè da incapaci nè da illuminati.
E' un dono d'amore dell'universo verso chi cammina sul sentiero del Sè. " Bellissima questa frase.
Ciao ragazze, grazie per queste condivisioni. Sono felice per il segno che hai ricevuto Manu.

Sono qui a raccontarvi l'ennesimo segno che mi manda Michele... in questo periodo così duro in cui devo prendere una decisione importantissima e durissima, soprattutto perché da sola devo decidere su una questione di vitale importanza per mia figlia. Denunciare o meno degli atti di bullismo che da anni vanno avanti... si tratta di una decisione dura perché si tratta di mettere in discussione tutto ciò che gira intorno a questi atti... quindi le autorità, le istituzioni... E' una decisione dura, pesante perché denunciare implica tantissime responsabilità soprattutto nei confronti di mia figlia che in questo caso è la vittima. Nel mio cuore già so cosa devo fare ma la fuori c'è un'enormità di persone che mi gravitano attorno che invece mi danno i più disparati consigli e soprattutto le persone che dovrebbero condividere con me questa decisione si tirano indietro forse per paura.
Oggi mi sono recata in questura con paura, agitazione, cosciente che mi sarebbe stato chiesto di decidere cosa fare... nel tragitto ho chiesto a Michele di darmi una mano nel prendere la decisione più giusta... e mentre aspettavo nella sala d'attesa mi giro e cosa vedo appeso al muro? Un enorme manifesto con una statua che da lontano facevo fatica a vedere ma poi leggo una scritta... ARCANGELO MICHELE... guardo ed era proprio lui.... L'arcangelo Michele in questura... e chi lo poteva mai immaginare...
Sorrido e capisco che lui è con me... lui è li con me in quel momento e io non sono sola. Sono sempre guidata a fare la cosa giusta, anche se sul momento sono scelte difficili io so che a guidarmi c'è lui. Sono ancora tanto spaventata e confusa... ma mi basta chiudere gli occhi e rivedere quel manifesto che sono certa voleva dirmi... stai facendo la cosa giusta... io sono qui con te.
La persona a cui ho fatto la deposizione era una bella signora con due bellissimi occhi azzurri... che aveva un anello molto grande... volete sapere che pietra c'era su quell'anello? Un opale... la mia pietra preferita... non può non essere un segno quello. Con voce ferma quando ci siamo salutate mi ha detto. Signora, tenga duro per tutti quelli che non hanno il coraggio o la forza di andare avanti... voglio pensare che questo sia il messaggio che Michele voleva far arrivare a me...

Sii fiera del tuo coraggio e della determinazione che ti spinge. Trovare Michele in quel momento anche per me avrebbe significato " non sei sola, fatti coraggio,IO sono con te", cosiì come moltissime volte mi è capitato.
Ti abbraccio forte donna, e , come dicono i Lakota, cammina con gli occhi dritti e mani pulite.