Penso sia noto a molti che in questi giorni c'è stata una grande tragedia a Santiago de Compostela. Un pendolino è deragliato e le vittime sono state molte.
Lo so, la nostra Città non è fatta per rattristarsi... ma ciò di cui voglio parlarvi non è la tragedia, ma ciò che io ho ricevuto da questo avvenimento così triste.
Su quel treno c'era Dario, un ragazzo di 25 anni, studente universitario presso l'Università di Catania.
Mi ha colpita molto il fatto che proprio in questo periodo è fortissimo in me il desiderio di fare il Cammino di Santiago e quindi ho cercato di capire se Dario fosse un pellegrino... e ho trovato la sua bacheca facebook... ho cominciato a guardarla... a leggere i link condivisi...tante cose in comune con me, con il mio percorso, come il percorso di tanti... ma la cosa più bella è l'ultima frase che Dario ha messo su facebook prima della tragedia...

"non ascolto il passato e non guardo il futuro... Mi sento vivo

Mi esalto nel presente, provo gioia come un bambino quando noto un fiore...

chiametemi anche folle e pazzo se non condivido questa societa incestinata e preconfezionata, vedo zombie che si nutrono di cadaveri...

Vedo miseria frutto di ignoranza...

Sorrido perche sono l'artefice della mia vita... Sorrido perche sono io a scegliere il mondo che voglio...

Essere... Ogni istante lucido e conscio per Sentire il silenzio nella mente, li dove gli altri non arrivano...

Per sentire col cuore e tutti I sensi, le meraviglie donateci da Madre natura in questa vita piena di sorprese!!"

Dario ha scelto il mondo che voleva ed è tornato a casa... nella luce. Stasera pensavo a lui (non chiedetemi perché la sua storia mi ha colpito così tanto, si sa che ogni tanto non si possono dare spiegazioni) e con le lacrime agli occhi ho pensato che lui ora era nella luce e un raggio di sole è entrato improvvisamente dalla finestra...
Ho voluto condividere con voi queste mie sensazioni e questa sua frase che mi ha colpito così tanto... buon ritorno a casa Dario....

Fallo il Cammino!!!

in compagnia o da sola è meglio
io non sono cristiano nè credente in nessuna religione
però è un'esperienza che consiglierei a tutti

nonnoettore

Ha colpito molto anche me. Ho letto il suo messaggio qualche giorno fa e mi è rimasto nel cuore. Non sono queste le cose che evitiamo qui, questo è amore. U messaggio come il tuo che riporta queste parole, regala una grande apertura nella gioia. Forse sembrerò senza cuore o sentimenti ma io vedo altro in questo, vedo il ritorno a casa di un'anima luminosa consapevole della sua esistenza e dalla vita che scorre di qua o di là dal velo. Quella che molti vedono come morte è il passaggio da una dimensione a un'altra, è il portale che attraversiamo. Non sto parlando di religioni o di paradiso o di altre cose del genere. Parlo del lungo viaggio che facciamo fermandoci in vari luoghi, pianeti, galassie per qualche anno ogni volta. Periodi in cui viviamo una vita che ci sembra lunga anni e invece è solo un battito di ciglia in confronto al lunghissimo viaggio dell'anima. Arriva quella che chiamiamo morte e si riparte per un altro viaggio.
Grazie orione per questa storia e per quel raggio di sole.

Brividi e occhi lucidi. Ci colpiscono alcuni fatti perche' con essi ricordiamo meglio chi siamo, eterni.
Un "passaggio brusco" come un incidente, se segnato dalla consapevolezza e dalla testimonianza, ha una forza luminosa potentissima, che affiora agli occhi e al cuore di chi rimane a guardare.
grazie per questo racconto....raggi di luce su di te, ponti arcobaleno per quest'anima.

Sono stata colpita anch'io da quanto successo, soprattutto dal momento in cui è successo, giorno prima della festa di San Giacomo-Santiago, giornata fuori dal tempo per i Maya; un momento in cui già tantissima gente desidera compiere questo percorso, momento in cui molte persone cercano di comprendere, capire gli agganci possibili tra cammino e ricerca interiore, anche se non credenti; perché questo cammino non è solo percorso religioso, esisteva già prima dell'avvento del cristianesimo l'uso di percorrere la strada per arrivare all'oceano, luogo di provenienza degli antenati. Il percorso infatti non termina a Santiago di Compostela ma a Finister, a picco sull'oceano, ecco perché la conchiglia è simbolo di questo viaggio com'era già simbolo per il santo, raffigurato sempre con il bastone del pellegrino e la conchiglia.
Anch'io sento crescere in me la voglia di percorrere queste tappe: ha contribuito ulteriormente la visione di un film uscito lo scorso anno e intitolato Il cammino per Santiago. Lo consiglio vivamente, vi metto il link con il video e l'introduzione al film, ma c'è anche la possibilità di guardarlo tutto.

Io non conoscevo il cammino di Santiago, ma il giorno del mio compleanno, l'anno scorso mio marito mi ha fatto vedere proprio questo film e l'ho trovato meraviglioso... arrivava poi in un periodo di forte desiderio di scoperta di me stessa. Da allora ho questo desiderio anche se so che non è una passeggiata, so che quando sarò pronta avrò la possibilità di farlo...
Stamattina poi qui dove abito è venuto un temporale, non so se una tromba d'aria ma mi sono trovata senza luce per qualche ora e ho sentito il bisogno di andare a vedere il mio amato lungo lago perché sentivo raccontare cose catastrofiche dai vicini... Non è da me fare queste cose perché sono solita essere molto cauta, soprattutto avendo dietro mio figlio di 6 anni. Ma oggi ho sentito questo bisogno, pur essendoci ancora brutto tempo. Mi sono chiesta perché questo bisogno, avrei potuto vedere le immagini dopo, ma era un richiamo troppo forte... Sono arrivata li e ho visto gli alberi caduti... i miei amati salici. Forse avevo bisogno di andarci perché volevo salutarli e portare un po' di luce ed energia in quel momento in cui erano loro ad averne bisogno. Insomma... non so spiegarvi tutto ciò che mi sta succedendo in questi giorni ma per me tutto è un segnale...