Litha - Il solstizio d'estate.

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shanti
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Litha - Il solstizio d'estate.

Messaggioda shanti » 19/06/2011, 21:21



(21 Giugno)E' il giorno più lungo dell'anno, il giorno in cui sole è alla sua più alta potenza.
Come Samhain, Litha è il giorno in cui i confini tra i mondi sono sottili, quando i mortali hanno singolari esperienze e quando le fate si adunano nelle valli.

Molte persone credono che il 21 Giugno sia l'inizio d'estate, ma ciò è falso.
L'estate inizia a Beltane, in Maggio. Il 21 Giugno è il momento in cui l'estate raggiunge il suo picco massimo. Questo è il motivo per cui Litha è chiamata spesso Midsummer. E' il solstizio d'estate, quando avviene il giorno più lungo dell'anno e ovviamente, la notte più breve.
Litha è il momento in cui la magia è al massimo della sua potenza.

Le celebrazioni solitamente iniziano alla mezzanotte del 20 e continuano fino al 23.
Litha è il momento per le feste, la musica, le danze e i falò: il tutto per onorare il Dio Sole e incoraggiarlo a raggiungere il suo massimo potenziale. La vigilia della notte di Midsummer è la più importante celebrazione connessa al folklore delle fate.
La Dea, che nel suo aspetto di fanciulla ha incontrato il giovane Dio e ha celebrato il matrimonio sacro a Beltane, adesso è Madre, incinta, come la Terra è piena del prossimo raccolto. La Madre regna come Regina dell'Estate ed è attraverso lei che il suo Consorte raggiunge la realizzazione del ruolo e del suo ultimo sacrificio. Lei è la Terra; lui è l'energia e il calore che è entrata in lei per far nascere nuova vita. La sua energia esploderà con il raccolto, il grano e la frutta che nei prossimi due giri della ruota maturerà e ciberà le persone e
gli animali. Il Dio diventerà un voluto sacrificio, cadendo con il raccolto e diventando seme per la sua stessa rinascita.

Questa festa rappresenta il Sole in tutta la sua gloria. E' la celebrazione della passione e l'assicurazione del successo del raccolto.

La magia d'amore e di guarigione è adatta a questo momento dell'anno. La notte di Litha è il momento in cui i Druidi raccolgono le piante magiche e le seccano per utilizzarle in inverno. Ma esistono in realtà molte tradizioni legate a questa notte. Si dice che i bastoncini per divinare sono infallibili, così come i sogni che tendono a diventare realtà. La felce, che conferisce invisibilità, si racconta che sbocciasse proprio a Litha e che andasse colta proprio quella notte. Ovviamente qualsiasi pianta colta la notte di Litha è magicamente più efficace. Una ghirlanda può essere messa sulla porta con piume gialle per la prosperità e piume rosse per la sessualità.

Litha celebra sia il lavoro che il piacere, i bambini e il comportarsi da bambini! E' il momento per festeggiare la fine dell'anno crescente e l'inizio di quello calante.
Litha porta con sè molti rituali legati alle fate, basti pensare come la tradizione possa influenzare anche la letteratura. Prendiamo ad esempio Shakespeare e il suo " Sogno di una notte di Mezz'estate". Si dice che il piccolo popolo, gli elfi e le fate, possano essere visti con più facilità nella notte del solstizio, perché il velo tra i mondi è più sottile.

Litha è anche un momento d'amore. Gli amanti si stringevano le mani su un falò, si spargevano fiori gli uni sugli altri e saltavano sul fuoco sempre assieme. Chi cercava l'amore invece divinava. In Scandinavia, le ragazze mettevano sotto il cuscino, fiori per introdurre nei loro sogni l'amore e per farlo diventare realtà. In Inghilterra si diceva invece che se una donna non sposata a Litha apparecchiava la sua tavola con una tovaglia pulita, del pane, del formaggio e del vino e quindi apriva la porta di casa e aspettava, l'uomo che avrebbe sposato, o il suo spirito, sarebbe andato a festeggiare con lei.


Un'erba associata a Litha è l'erba di san Giovanni o l'iperico. Questa pianta con le sue infiorescenze brillanti e gialle a quattro punte come la croce solare che è governata dal sole.
Una leggenda vuole che se si inciampa sulla radice di san Giovanni la notte di Litha, si viene magicamente trasportati nel regno delle fate.
L'erba di San Giovanni presa in questi giorni può essere appesa sulla vostra porta come protezione.
Un'altra pianta sacra a Litha è il vischio, sacro ai druidi. Si trovava sui rami più alti delle querce e veniva tagliata a mezzogiorno con un falcetto d'oro e non doveva mai toccare terra o avrebbe perso la sua magia. Tagliatelo con i vostri amici ed evitate che tocchi terra.

Le tradizioni legate alla notte Litha contano l'accensione del falò, che nelle antichità serviva sia per dare luce che per allontanare gli spiriti maligni. Le persone erano soliti saltare il fuoco per avere fortuna. Le strade inoltre erano illuminate con lanterne e vi erano fuochi dovunque! Vi erano danzatori e attori vestiti da unicorni e draghi.
La porta di casa era decorata con foglie di betulla, con finocchietto selvatico, con iperico e lillà bianche. Inoltre erano considerate magiche in questa notte 5 erbe: le rose, l'iperico, la verbena, la ruta e il trifoglio. Infatti in Spagna questa notte è chiamata la "Notte della Verbena ". Le giovani donne raccoglievano l'erba di san giovani nella speranza di divinare e scoprire il futuro amore.

Litha è il momento di ricelebrare la fiammata della vita anche attraverso la danza. La danza è uno dei più antichi modi di celebrare e di fare rituali nel mondo; un rito sacro che conosce gli arabeschi del tempo. Solitamente, colui che danza aduna gli spiriti per ottenere chiaroveggenza e conoscenza; comunica e riceve informazioni; onora gli antichi; cura e guida il viaggio mistico della sua anima nella danza della vita.

E' il momento anche speciale delle benedizioni agli animali, così come delle protezioni per i vostri compagni di casa. Potreste scegliere di far partecipare al vostro rituale anche i vostri animali, abbracciandoli e accarezzandoli con amore e dando loro piccoli doni.

Corrispondenze:

Luna: Luna Diade, Luna degli Amanti e Luna dell'Idromele

Simboli: Fuoco, Ruota dell'Anno e Fate

Colori: Bianco, Rosso, Oro, Verde, Blu e Marrone
Chiaro

Divinità: Tutti gli Dei Padri e le Dee Madri, Le Dee incinte e le divinità del Sole

Cibi Tradizionali: Verdura fresca di tutti i tipi e frutta fresca come i limoni e le arance. Tutti i cibi giallo, arancio. Anche i cibi flambè sono appropriati.
Le bevande tradizionali sono la birra chiara, l'idromele, e il succo di frutta fresca.

Pietre: Smeraldi, Giada, Lapislazzoli

Erbe: Artemisia, Verbena, Rosa, Caprifoglio, Lillà, Felce, Sambuco, Timo, Margherita,Lavanda, Edera e Garofano.

Incensi: Limone, Caprifoglio, Lavanda, Rosa e Glicine

Legna da bruciare: Quercia

Candele: Verdi, rosse, oro

Animali: rondini, colombe e tutti gli uccelli estivi, cavalli e mucche.

Creature magiche: Fate, Draghi e piccolo Popolo


In età precristiana questo giorno era considerato sacro al pari di un capo d’anno e da cui l’usanza di trarre dei presagi. Il Sole, simbolo del fuoco divino, entra nella costellazione del Cancro, simbolo delle acque e dominato dalla Luna dando origine all'unione delle due opposte polarità che si incontrano.
Il Sole è la parte maschile e la Luna quella femminile e il sole, al solstizio d’estate, raggiunge la sua massima inclinazione positiva. Simbolicamente questo fenomeno è rappresentato dalla stella a sei punte dove il triangolo di Fuoco e il triangolo dell’Acqua si incrociano




La notte di S. Giovanni, il 24 giugno, rientra nelle celebrazioni del solstizio.
In questa festa, il sole (fuoco) si sposa con la luna (acqua): da qui i riti e gli usi dei falo' e della rugiada, presenti nella tradizione contadina e popolare. Non a caso gli attributi
di S. Giovanni sono il fuoco e l'acqua, con cui battezzava...


I fuochi di San Giovanni

I falò accesi nei campi la notte di S. Giovanni erano considerati, oltre che propiziatori anche purificatori e l'usanza di accenderli si riscontra in moltissime regioni europee e anche in altri paesi del mondo.
I contadini accendevano grandi falo' in onore del sole, per propiziarsene
la benevolenza e rallentarne idealmente la discesa; spesso con le fiamme di questi falo' venivano incendiate delle ruote di fascine, che venivano fatte precipitare lungo i pendii,

I falo' avevano pero' anche funzione di purificare. Per questo vi si gettavano dentro cose vecchie, perche' il fumo che ne scaturiva tenesse lontani spiriti maligni e malasorte.
Inoltre si faceva passare il bestiame tra il fumo dei falo', in modo da togliere le malattie e proteggerlo per il futuro.

Sino a un po' di tempo fa era d'uso in Veneto allestire dei Fuochi
negli incroci.(Che ci dici Drago?)

In Spagna si usa raccogliere erbe aromatiche da bruciare negli incroci per scongiurare le tempeste e i fulmini.

In Germania, vi e' un'usanza a cui partecipa tutta la popolazione dei dintorni. Una grossa ruota di infuocata viene fatta rotolare dalla collina verso la valle, dove passa il fiume: se la ruota arriva accesa nell'acqua il segno e' favorevole; in caso contrario e' un cattivo segnale.
Chi salta il fuoco è sicuro di non dover soffrire reumatismi per tutto l'anno.
Gettando erbe particolari (come la verbena) nel fuoco del falo' si allontana la sfortuna..


L
a raccolta delle erbe medicinali
Le erbe raccolte in questa notte hanno un potere particolare, sono in grado di scacciare ogni malattia e tutte le loro caratteristiche e proprieta' sono esaltate e alla massima potenza.
Le erbe più note da raccogliere nella notte del 24 sono: l'iperico detto anche erba di S. Giovanni; l'artemisia chiamata anche assenzio volgare e dedicata a Diana-Artemide; la verbena protettiva anch'essa e il ribes rosso che proteggeva dai malefici.
Oltre a quelle sopra citate erano anche ricercate: Vischio, SambucoAglio, Cipolla, Lavanda, Mentuccia, Biancospino, Corbezzolo, Ruta e Rosmarino.

Con alcune delle piante sopra citate era possibile fare "l’acqua di San Giovanni": si prendevano foglie e fiori di lavanda, iperico, mentuccia, ruta e rosmarino e si mettevano in un bacile colmo d'acqua che si lasciava per tutta la nottata fuori casa.
Alla mattina successiva le donne prendevano quest’acqua e si lavavano per aumentare la bellezza e preservarsi dalle malattie.


Alle prime luci del 24 giugno i contadini che possedevano alberi di noce dovevano andare a legare una corda di spighe di orzo ed avena intrecciate ai tronchi dei loro alberi. In questo modo avrebbero poi raccolto frutti buoni e abbondanti.
In alcune localita' si usa fare il nocino, un liquore a base di noci non ancora mature, raccolte il giorno di San Giovanni.

Raccogliere 24 spighe di grano e conservarle gelosamente tutto l'anno serviva come amuleto contro le sventure e per portare l'abbondanza.
La rugiada
La rugiada della mattina di San Giovanni, ovviamente legata all'elemento acqua, ha il potere di curare, di purificare e di fecondare.
Qui da noi c'era l'abitudine di raccogliere la rugiada e di usarla sulla pelle.

La si può raccogliere stendendo un panno tra l’erba, trizzandolo poi il mattino successivo.
Un altro sistema e' trascinarsi dietro, passeggiando per i campi, il mattino prestissimo, o un lenzuolo o un batuffolo di cotone legato per una cordicellain modo che si inzuppi e poi viene strizzato facendo scendere la rugiada in una boccetta.

E inoltre
La prima acqua attinta la mattina del 24 manteneva la vista buona.

Recarsi all'alba sulla riva del mare a bagnarsi preservava dai dolori reumatici.

Il giorno di San Giovanni se si compera l'aglio si avrà un anno prospero.

A mezzanotte si deve cogliere un ramo di felce e tenerlo in casa per aumentare i propri guadagni.

Buon Solstizio




Preghiera di Litha:

"Di Terra il mio Corpo
d'Aria il mio Respiro
di Fuoco la mia Spada
d'Acqua il mio Sangue
quint'Essenza il mio Spirito;

Io sono il Guardiano di antichi ricordi nascosti in cerchi di pietre,

custode di magiche scienze celate nelle leggende dei druidi;


Siamo con la Terra nel legno degli Alberi e nelle spire del Drago
siamo con l’Aria nel volo della Civetta e nella corsa del Lupo
siamo con il Fuoco riflesso sulla lama della spada, nel calore dell'Ambra e nella forza dell'Orso
siamo con l'Acqua in ogni goccia di Sorgente e sulle ali del Cigno.
Siamo Uno con la Vita"



preghiera del Clan dei Figli del Bosco, creata per Litha 2010 celebrato a Locana
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Litha - Il solstizio d'estate.

Messaggioda shanti » 20/06/2011, 13:45



Un solstizio di grande accordo ci aspetta. Accordo interiore, tra la mente
e il cuore, accordo armonico con i fratelli delle stelle, accordo
d'amore con i fratelli umani.
Insieme entriamo in questo portale che apre il nuovo e ci permette, finalmente
di lasciare il vecchio. Lasciarlo con gratitudine
per tutto ciò che ci
ha portato.
Entriamo nel nuovo con passo leggero, chiudiamo i cerchi e camminiamo con gioia
verso un nuovo inizio, in questa notte di midsummer.
Siamo un po' stanchi, il passo è un po' più lento, non sono stati mesi, anni
facili, ma qualcosa ci ha sempre sostenuti,
una Luce ci ha sempre
guidati.
In questo solstizio si aprirà qualcosa di grande , pochi attimi e scenderà
la Grazia nel cuore e nell'anima. Pochi attimi e un sorriso si
irradierà dall'anima connessa all'Universo.
Buon solstizio amici sulla Terra e amici nel Cosmo.

Singing Luz
Dancing Water
Grounding Earth
Warming Flame.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

El-Re

Litha - Il solstizio d'estate.

Messaggioda El-Re » 20/06/2011, 19:03



AUGURIAMO A TUTTI UNA STAGIONE RICCA DI MESSI ABBONDANTI

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Litha - Il solstizio d'estate.

Messaggioda drago-lontra blu » 21/06/2011, 13:01

GRazie.
Ho un mescolamento dentro, quella preghiera contiene per me molte vite, e mi stanno parlando.
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Litha - Il solstizio d'estate.

Messaggioda shanti » 21/06/2011, 14:16

Questa preghiera è stata creata da un Clan Celtico e riporta i totem animali del Clan, ma ognuno potrebbe mettere i propri, ispirandosi a questa. Buon solstizio amici.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Re: Litha - Il solstizio d'estate.

Messaggioda shanti » 21/06/2012, 13:02

BUON SOLSTIZIO E BUON INIZIO D'ESTATE A TUTTI!!!


Solstizio d'estate - Litha – Casmaran, il trionfo della luce


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Il Cerchio della Luna propone per Litha una serata aperta di celebrazione

Intorno al 21 giugno il sole celebra il suo trionfo, in quello che è il giorno più lungo dell'anno, ma che allo stesso tempo, rappresenta l'inizio del suo declino.
Infatti, dopo il Solstizio d'Estate, le giornate iniziano lentamente ma inesorabilmente ad accorciarsi fino al solstizio d'inverno, in quella che è la fase "calante" dell'anno.
Solstizio deriva dal latino solstat, "il sole si ferma", e, infatti, pare quasi che il sole indugi un po' in questa posizione prima di riprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all'equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso: inizia l'estate astronomica.

E' tempo in cui possiamo ricevere il massimo della potenza solare: la mistica forza che unisce cielo e terra è ora più forte.
Questa verità era conosciuta dagli antichi popoli che pare fossero a conoscenza del fatto che le "ley lines", le misteriose linee energetiche che solcano la superficie terrestre aumentano la loro carica energetica tramite la potenza solare. Anche monumenti come menhir, dolmen e cerchi di pietre erano forse focalizzatori artificiali del sistema energetico terrestre.
I cristalli possono essere potentemente caricati al solstizio e siccome il granito dei megaliti di Stonehenge contiene una grande quantità di quarzo, questo cerchio si attiva al Solstizio, generando un forte campo energetico. Non a caso la cerimonia del Solstizio d'Estate è la festa più elaborata e più famosa compiuta dai moderni ordini druidici, che la celebrano ogni anno appunto a Stonehenge (nel 1999 sono ripresi i rituali dopo una sospensione di dieci anni decretata nel 1988 dalle autorità britanniche per motivi di ordine pubblico).

Il Neo-Druidismo chiama il Solstizio d'Estate Alban Heruin, "Luce della riva". Infatti, la festa è al centro dell'anno, al suo volgere, così come la spiaggia è il luogo d'incontro di mare e di terra dove i due confini si uniscono. Nelle tradizioni antiche la "terra" era la zona astronomica al di sopra dell'equatore celeste e l' "acqua" quella inferiore. Il sole trovandosi nel loro punto d'incontro è come sulla riva del mare.

Mazzetti di erbe collocati sotto il cuscino favoriscono i sogni divinatori: le erbe giocano un ruolo di primo piano nelle tradizioni solstiziali e di San Giovanni. Si raccolgono piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali, piante che danno poco fumo e hanno un buon aroma, come timo, ruta, maggiorana. È comune credenza che moltissime piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi.
Il vischio è una pianta solstiziale molto importante nella tradizione celtica: secondo lo scrittore romano Plinio pare che gli antichi Druidi raccogliessero questa pianta con un falcetto d'oro, strumento che univa la forma lunare al metallo solare. I rami di vischio al Solstizio d'Estate assumono un aspetto dorato, il famoso Ramo d'Oro dei miti.
Il sambuco tagliato la vigilia del Solstizio, sanguina nelle leggende britanniche.
Il seme di felce permetteva di trovare tesori nascosti, mentre il leggendario fiore di felce (che non esiste, al pari del seme, in quanto la felce è una pianta pteridofita, cioè che si riproduce tramite spore) rendeva invisibili i suoi fortunati raccoglitori.
In tutti i paesi europei si raccolgono erbe ritenendole impregnate di miracolose virtù: la verbena porta prosperità, mentre l'artemisia sacra ad Artemide sorella di Apollo, protegge dal malocchio.
Si riteneva in particolare che l'energia solare si raccogliesse in fiori come la calendula o l'iperico, la miracolosa "erba di San Giovanni".

Proprio tutte queste virtù magiche che terapeutiche attribuite alle piante, spiegano l'abbondare di leggende riguardanti coloro che più di ogni altra persona conoscevano le erbe magiche: le streghe.
L'usanza antica di certe donne di recarsi nude a raccogliere erbe ricorda antichi riti in cui le donne andavano nude nei campi per propiziare il raccolto, spesso danzando. Forse dietro le storie dei raduni di incantatrici e di fattucchiere nella notte di mezza estate, si cela anche il ricordo dei riti solstiziali celtico-germanici intorno ad un albero (il noce di Benevento!) o delle feste licenziose in onore della dea Fortuna nell'antica Roma che si tenevano appunto il 24 giugno: ricchi e poveri, liberi e schiavi, accorreva ai templi, banchettava e danzava.
Fortuna è la Dea della casualità assoluta, del caos benefico e rigeneratore. La somiglianza di queste feste con i Saturnali del Solstizio d'Inverno fanno del Solstizio Estivo una sorta di capodanno o di carnevale, un periodo "caotico" in cui il cosmo si rinnova e si ricrea, con conseguente rimescolamento dei ruoli sociali e capovolgimento delle norme morali. In questo benefico caos assumono rilievo i due elementi primordiali del fuoco e dell'acqua, contrapposti ma pur sempre complementari, dove il primo simboleggia i poteri della divinità maschile e la seconda quelli della divinità femminile (o, se si preferisce il Sole e la Luna).

L'acqua del Solstizio d'estate è direttamente collegata alla luna e al segno del Cancro: significativamente il glifo di questo segno zodiacale è composto da due segni spiraliformi che si oppongono in un simbolo simile allo Yin-Yang orientale, forse indicanti le due metà dell'anno che ora si incontrano.
Nelle celebrazioni solstiziali l'acqua è rappresentata dalla rugiada o "guazza di San Giovanni", cui sono attribuiti poteri miracolosi: fare ricrescere i capelli, ringiovanire la pelle o addirittura propiziare la fertilità. Non era raro che molte giovani donne si bagnassero nude nei prati con la magica rugiada la notte di San Giovanni.

Il fuoco viene simboleggiato dai falò accesi un po' ovunque in Europa nella notte solstiziale. Sono simboli solari e accenderli significa rafforzare l'energia dell'astro che d'ora in avanti va declinando. Un'altra interpretazione esalta il loro valore purificatorio, con cui vengono scacciati gli spiriti maligni e le malattie. Non bisogna dimenticare infatti che in questo periodo caotico, di "passaggio", così come gli esseri umani hanno libero accesso a regni e poteri soprannaturali, così anche le entità malefiche possono vagare indisturbate per il nostro mondo.
Nel folklore nord-europeo la vigilia di San Giovanni è una delle tre "notti degli spiriti" insieme alle vigilie di Calendimaggio e di Hallowee'en/Samhain. Ad ogni modo tutte le tradizioni popolari europee vedono l'accensione di fuochi sulle colline, processioni notturne con fiaccole e ruote infuocate gettate lungo i pendii.
Si danza intorno ai falò e si salta sulle fiamme quando queste si abbassano.

In Scandinavia il falò del Solstizio era il "fuoco di Baldur". Baldur, figlio di Odino, era il giovane dio che veniva ucciso nel fiore degli anni e probabilmente nell'antichità si sacrificavano uomini per rappresentarne la morte. Forse Baldur era uno spirito della vegetazione, lo spirito della quercia celebrato da alcuni miti nordici e celtici. Infatti, le leggende narrano di una lotta eterna tra due opposte divinità, il Re della Quercia e il Re dell'Agrifoglio, dove il primo rappresenta il Dio dell'anno crescente (cioè della metà dell'anno in cui la luce solare prevale sulle tenebre notturne) e il secondo raffigura il Dio dell'anno calante (la metà dell'anno in cui la notte prevale sul giorno).
Se in inverno era il Re dell'Agrifoglio a soccombere, a Litha-Casmaran era il Re della Quercia a dover cedere di fronte all'avversario. E questo spiega perche i fuochi solstiziali erano alimentati con legno di quercia... la quercia fiorisce intorno a Casmaran e segna il passaggio tra anno crescente e anno calante.
La morte estiva del Re della Quercia aveva varie forme: bruciato vivo, accecato con un ramo di vischio o crocifisso su una croce a T.

L'idea di due divinità o di due re che combattono eternamente tra loro appare in molte culture. Ma se nelle mitologie più antiche il signore abbattuto risorgeva ogni anno, in modo che la luce e l'oscurità regnassero in equilibrio tra loro, in tutti questi miti più tardi, probabilmente per influenza dei culti solari legati alla regalità, la vittoria dei personaggi "luminosi" è sempre definitiva e la morte di quelli “oscuri” senza appello.
Nelle leggende riguardanti il duello eterno dei due re appare spesso una figura femminile che rappresenta la Dea, la quale non combatte, non si schiera e non soccombe ma costituisce un perno immobile tra le due figure, simbolo della Morte in Vita.
Infatti, anche se ora la terra è esuberante nella sua fertilità, è pur sempre uno zenith transitorio in cui la Natura presiede alla morte del Re della Quercia e all'insediamento del suo oscuro ma necessario gemello.

Litha (dal nome della dea sassone del grano affine a Demetra e a Cerere ) rappresenta anche il ciclo agricolo incentrato sui cereali. Nelle Isole Britanniche questo ciclo venne narrato nella storia di John Barleycorn (lo spirito dell'orzo) che vive dalla semina fino al momento della sua morte ad opera della falce, ma che poi rinasce dal suo stesso seme, in un ciclo senza fine ma con momenti ben definiti, caratterizzati da celebrazioni rituali. In questo ciclo il Dio muore e discende agli inferi dove la Dea della Terra lo soccorre e lo fa rinascere.

Litha non è una festa di carattere esclusivamente maschile: nella celebrazione del Solstizio d'Estate è uso onorare sia il Dio che la Dea.
Pare che in questo periodo i culti relativi alla Dea Diana, divinità strettamente legata alla luna, entrassero in grande fermento. Ad essa ed alle altre dee lunari era associata infatti la famosa rugiada che si raccoglieva all'alba del Solstizio d'Estate, liquido dalle grandi proprietà magiche.

Celebrare Casmaran - Litha

Possiamo raccogliere le erbe del solstizio e conservarle come portafortuna. La pianta sacra del solstizio d'estate è l'iperico. L'iperico raccolto a mezzogiorno del solstizio era capace di guarire molte malattie, mentre le radici raccolte a mezzanotte cacciavano via gli spiriti maligni. L'iperico era appeso sulle porte per proteggere le abitazioni dagli spiriti malvagi, e il suo nome greco hyperikon significa appunto "proteggere" o "sconfiggere un'apparizione".
Com'è nella tradizione bruciare nove ceppi nei fuochi di Beltane, è anche costume tirare 9 tipi di erbe nel fuoco di Litha. E sono: Iperico, Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine e Artemisia.

In tutta Europa si traevano (e forse ancora si traggono) presagi ad opera delle ragazze nubili per sapere se si sarebbero sposate ed eventualmente acquisire indizi sull'identità del futuro sposo. Ad esempio col piombo liquefatto nelle padelle s'individuava, tramite le forme assunte dal metallo, il mestiere del futuro sposo. Altri metodi utilizzavano la chiara d'uovo versata nell'acqua o le fave sbucciate.
In Galles per trovare la propria anima gemella si camminava intorno ad una chiesa nove volte e si metteva alla fine di ogni giro un coltello nella serratura del portone, dicendo: "Qui c'è il coltello, dove è il fodero?" Il simbolismo è evidente...
Usanze logiche se si pensa che la Natura, al massimo del suo rigoglio, favorisce tutto ciò che riguarda l'amore e la fertilità.

E' il giorno delle divinazioni e delle magie domestiche, dei piccoli e grandi riti protettivi legati all'elemento fuoco.
Per celebrare Casmaran possiamo fare cose molto semplici. Ad esempio alzarci all'alba e osservare il sole che spunta, meditando sulle sue qualità e sul suo destino: la massima forza coincide con l'inizio del suo declino.
Possiamo bagnarci con la rugiada solstiziale oppure accendere un piccolo falò nel nostro giardino la vigilia del solstizio e organizzare un piccolo festino con i nostri amici.
Ma possiamo anche celebrare ritualmente questo momento con una veglia che cominci a mezzanotte, in fondo è la notte più breve dell'anno!
All'aperto si può tenere acceso un piccolo fuoco oppure si possono accendere candele rosse o dorate, meditare sui significati di questa festa, ascoltare o suonare musica, leggere poesie, magari in compagnia dei nostri amici.
Al momento dell'alba possiamo salutare il sole dicendo:

"Salute a te Sole nel giorno del tuo trionfo!"

Sentiamo l'energia solare che pervade il mondo.
Possiamo fare offerte di vino e di dolci.



Fonti e riferimenti
http://digilander.iol.it/cortescontenti/feste2.htm" \l "casmaran"
http://digilander.iol.it/cortescontenti ... maranLitha
http://www.lollymagic.it/defaultxhtml/q ... ate+(Litha).html
fonte www.ilcerchiodellaluna.it
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Re: Litha - Il solstizio d'estate.

Messaggioda Angel » 22/06/2012, 17:12

Il giorno del solstizio ho beneficiato di tutta l'energia del Sole direttamente dalla spiaggia, punto d'unione di tutti e quattro gli elementi, fuoco, acqua, terra e aria.....una giornata in cui ho fatto un bel pieno, nessun rituale ma la costante consapevolezza del momento che stavo vivendo.....un bacio :emtc110:
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Re: Litha - Il solstizio d'estate.

Messaggioda shanti » 22/06/2012, 17:15

Il rituale più bello è proprio quello! e poi eri veramente "beatitudine"!!! :emtc102: :emtc102: :emtc102: :emtc102:
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Solstizio - San Giovanni

Messaggioda Astrid » 20/06/2013, 15:38

Il Solstizio d'Estate è il momento dell'anno in cui il Sole raggiunge - nel suo moto apparente - la massima altezza sull'orizzonte: si verifica nei giorni attorno al 21 giugno.

Nel folklore e nel mito questo concetto viene espresso mediante il matrimonio sacro tra il Sole e la Luna, matrimonio che avviene quando il Sole entrando nel segno zodiacale del Cancro entra nel domicilio lunare: i due astri dimorano insieme nel regno - acquoso e fertile - della costellazione del Cancro.

É il trionfo del Sole che, sposando simbolicamente la Luna - ovvero la Grande Madre cornuta - consente alle acque lunari di venire fecondate dall'astro: un "mezzogiorno del cosmo" che sparge le energie attivate nell'opulenza dei frutti (Cattabiani - Calendario).

La parola solstizio deriva dal latino solstat, "il sole si ferma": come in quello invernale anche nel solstizio estivo pare quasi che il sole indugi un po' in questa posizione. In questo caso - però - il cammino che segue è discendente e non ascendente.
Dal giorno dopo il Sole comincerà a calare sull'orizzonte indicando la prossima decadenza della luce che culminerà con l'arrivo dell'inverno e le feste della sua nuova nascita.
Tale ribaltamento dell'orbita veniva seguito, come avveniva in Sicilia, mettendo - all'alba del 24 - una bacinella per terra, piena d'acqua in modo che il Sole vi fosse riflesso. Questo permetteva di vedere il "sole girare" (Cattabiani, Calendario).

Questa decadenza viene ben rappresentata dal mito del battista, San Giovanni, la cui festa dedicata alla natività è il 24 giugno, proprio all'interno del periodo solstiziale.

La sua storia è legata non solo al Cristo e alla sua venuta ma anche al sangue, simbolo del fuoco che rimanda al calore estivo, a causa della sua morte per decollazione.

Nonostante il 24 giugno si festeggi la sua nascita è in realtà la sua morte che esprime nei riti rurali il potere di preservare campi e bestiame dal male.

Giovanni deriva dall'ebraico Yehōhānnān composto da Yahweh (Dio) e da hānān che ha duplice significato di misericordia e lode. Così Giovanni potrebbe voler dire sia "Misericordia di Dio" sia "Lode a Dio".
Questa duplicità di significati potrebbe ancora riportare i due "Giovanni" presenti nel calendario dei santi. Se il primo si colloca al solstizio estivo, l'altro si colloca esattamente al suo opposto, attorno al solstizio invernale ed è San Giovanni l'Evangelista festeggiato il 27 dicembre.
Per questo il primo viene detto nel folklore "Giovanni che piange" e l'altro "Giovanni che ride": le due feste sono evidenti residui di feste solstiziali precristiane diffuse un po' ovunque e non solo in Europa.
L'importanza di questi due momenti come passaggi si manifesta anche nella tradizione romana: il custode delle porte, Giano bifronte -Ianus in latino - è il signore dell'eternità. Egli veniva festeggiato proprio ai solstizi.

Giano nell'iconografia classica tiene un bastone o scettro nella mano destra e una chiave in quella sinistra indicando di possedere sia il potere regale sia quello sacerdotale.

La caratteristica di essere bifronte consente di comunicare un senso di rotazione, di ciclicità: la capacità dell'universo di ruotare su un asse invisibile. Ianus deriva dalla radice indoeuropea y-a, da cui il sancrito yana (via) e il latino ianua (porta).
Egli è quindi colui che conduce da uno stato all'altro: un iniziatore.
Il movimento ciclcico e trasformatore dei solstizi è dimostrato anche dall'usanza di chiamarli "porte" nella religione greca antica. La caratteristica iniziatica del superamento della "porta" è il rinnovamento grazie all'eliminarzione di ogni impurità.

Ed è propio il carattere purificatorio uno dei significati più forti del solstizio estivo, purificazione che avviene attraverso due elementi - legati al Sole e alla Luna: il fuoco e l'acqua.

Il Fuoco

La funzione purificatrice dell'elemento nel sosltizio esitvo si manifesta non solo nel calore del sole che raggiunge la sua pienezza, ma anche nella sua presenza tra i rituali contadini.

- i falò
- le processioni con torce per i campi
- le ruote infuocate da far ruzzolare lungo i pendii
- il saltare o attraversare il fuoco
- il far passare il bestiame presso i suoi fumi o far andare il fumo dei falò verso i campi
erano tutte manifestazioni del potere purificatorio dell'elemento.
Il Fuoco scaccia demoni e streghe e previene malattie; in Piemonte aiuta a conservare i frutti della terra e ad assicurare buoni raccolti, inoltre protegge da tuono e grandine.
Un proverbio istriano ricorda San Giovanni col su' fogo brusa le strighe, el moro e l'lovo (San Giovanni col suo fuoco brucia le streghe, il moro e il lupo).
L'Acqua
L'Acqua è l'altro elemento in grado di lavare dalle impurità: lo usa anche San Giovanni nel suo rito di battesimo sulle rive del Giordano così come è presente nei riti di iniziazione di molte culture.
Bagnarsi in acque sacre equivale ad una nuova nascita, proprio perché le acque sono sede primordiale della Vita e dell'umido della fecondità che rimanda all'elemento femminile e lunare.

L'acqua solstiziale è la "guazza", la rugiada: la prima acqua del mattino che si forma sui prati.
Ha funzione purificatoria e virtù fecondatrici (mediante lavacri propiziatori sull'erba e giochi di coppia nella fatidica notte tra il 23 e il 24 giugno).
"Prender la guazza" significava favorirsi la salute e il benessere per tutto l'anno a venire.
Non solo: la rugiada preserva i panni dalle tignole (S' t' vù che ai tu pénn al tignol a n' dega dan fai ciapé la guazza ad San Zvan - proverbio romagnolo) e ha benefici effetti anche sulla calvizie come recita una filastrocca veneta:

"Anema, de la suca pelada,
Quando te cressarà quei bei cavei?
La note de San Zuane a la rosada
Anema mia de la suca pelada"

La guazza fa anche ringiovanire la pelle e la preserva dalle malattie.
In effetti l'acqua di San Giovanni non è altro che l'acqua lunare del Cancro, costellazione nella quale Sole e Luna si incontrano per il loro annuale e solstiziale convegno nunziale.

Le Erbe

Le erbe sono un altro elemento caratteristico del sosltizio estivo, e non potrebbe essere altrimenti essendo queste nel massimo del loro potere balsamico, mature al punto giusto e pronte per essere raccolte, essiccate e conservate per aiutarci durante tutto l'anno.
Le erbe di San Giovanni variano da regione a regione, ma alcune sono presenti spesso: l'iperico (o erba di San Giovanni), l'artemisia, la verbena, il ribes (i frutti sono chiamati anche bacche di San Giovanni), l'aglio e il misterioso fiore di San Giovanni.
Questo cresce dalla felce nella magica notte: rende invisibili, fa resistere agli incantesimi e scaccia gli spiriti immondi.
Per raccoglierlo bisogna però attendere la mezzanotte del 24 giugno quando il fiore spunta e si apre emettendo una luce che illumina tutto ciò che lo circonda. Proprio in quel momento il demonio lo raccoglie per impadronirsene. Chi volesse ottenere questo prezioso fiore deve tracciare due cerchi, uno intorno alla pianta uno intorno a sè, e quando il demonio arriva non deve guardarlo ma fissare la pianta: in questo modo lo si sconfigge e si ottiene il dono dell'infiorescenza misteriosa (Cattabiani, Calendario).

Le erbe servono ad ottenere presagi sul futuro, scacciare demoni e streghe, proteggere dal malocchio.
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove che risultano essere più potenti e cariche di energia.
Per ottenere poteri di preveggenza le erbe vanno colte in luoghi diversi, essiccate in mazzetti e messe sotto il cuscino la sera della festa: dovrebbero essere 9 tra cui senza dubbio l'iperico. Ciò che si vedrà in sogno accadrà sicuramente.

I Presagi
San Giovanni è un secondo capodanno: essendo porta solstiziale, come momento di passaggio permette di guardare oltre il tempo e lo spazio e di fornire quindi seri e attendibili pronostici.
In genere erano le fanciulle in attesa di matrimonio che sfruttavano questa possibilità, in questi modi:
- prendere due cardi e bruciacchiare la testa al crepuscolo; disporli in un bicchiere d'acqua sul davanzale della finestra, uno rivolto verso l'interno e uno verso l'esterno: quello che al mattino sarà dritto sullo stelo indica se la ragazza rimane ancora un anno in casa coi genitori o si sposerà;
- versare la chiara d'uovo in una bottiglia e guardare la forma della filata per trarre auspici sul mestiere del futuro sposo;
- la mattina del 24 giugno le giovani che si rivolgono a oriente possono vedere sul disco del sole nascente il volto del santo decapitato: colei che lo avrà visto per prima si sposerà entro l'anno (Abbruzzo e Molise).
- disporre 3 fave sotto il guanciale: la prima senza buccia esterna, la seconda con solo metà buccia e la terza intatta. Al mattino la ragazza prende a caso una fava: a seconda di quanta buccia ha, il futuro marito sarà più o meno ricco (Abruzzo).

Midsummer Day e Litha
In Gran Bretagna il 24 giugno si festeggia il giorno di mezza estate, nel quale - come insegna Shakespeare - visibile e invisibile si compenetrano, sogno e realtà si confondono.
Nella tradizione legata alle Antiche Religioni, si festeggia il Sabba di Litha (Dea sassone del grano affine a Cerere e Demetra) dove i Druidi raccoglievano le erbe che avrebbero usato poi lungo l'arco dell'anno.
In Europa si narra ancora che nella notte della vigilia si mostrano nel cielo sciami di streghe che volano per una riunione annuale intorno al noce di Benevento (noce in realtà sradicato fin dal medioevo, cfr. Cattabiani).

Il nocino
Per la preparazione di questo liquore è fondamentale la notte di San Giovanni: in valle padana le donne devono staccare le noci necessarie quando la drupa è ancora verde, in questa notte con una falce con lama di legno e assolutamente non di metallo.
La bevanda veniva usata come panacea per tutti i mali e la sua preparazione può considerarsi un rito che risale ai celti di britannia.
RICETTA DEL NOCINO SECONDO L’ANTICA TRADIZIONE DELL’ORDINE DEL NOCINO MODENESE

INGREDIENTI
1 litro di alcool 95°
700-900 gr di zucchero
1 Kg di noci (33-35 noci circa a seconda della dimensione ma sempre in numero dispari)

Le noci devono essere rigorosamente di provenienza locale e prive di qualsiasi trattamento. Esse inoltre devono essere, così come indica la tradizione, raccolte nel periodo a cavallo della festività di S. Giovanni battista.
La giusta consistenza della noce va valutata forandola con uno spillo e/o verificata visivamente spaccandola a metà con un coltello.
Facoltativi: chiodi di garofano e cannella in minime quantità e dosati in modo tale che l’aroma prevalente nel liquore sia sempre quello della noce e che il bouquet complessivo che si crea risulti armonioso.

PROCEDIMENTO
Le noci, una volta raccolte, devono essere tagliate in 4 parti e riposte in un contenitore di vetro (privo di guarnizioni di gomma) insieme allo zucchero.
Dopo averle conservate al sole per 1-2 giorni e mescolate periodicamente, le noci sono pronte per essere addizionate dell’alcool e degli eventuali aromi.
Il prodotto così ottenuto dovrà essere posizionato in una zona parzialmente esposta al sole, saltuariamente aperto e rimescolato e filtrato non prima di 60 giorni.
Si consiglia di effettuare l’imbottigliamento in contenitori di vetro scuri e/o affinare il prodotto in botticelle di legno. E’ possibile scegliere sia legno di rovere che di castagno a condizione che la botticella sia stata adeguatamente trattata prima dell’utilizzo. La conservazione del nocino deve essere effettuata in un luogo fresco e per un tempo minimo di 12 mesi se si desidera apprezzare a pieno tutte le caratteristiche organolettiche di questo liquore.

(tratto da Ordine del Nocino Modenese)

Fors Fortuna e le lumache
Per concludere ricordiamno che esisteva anche un antico aspetto femminile di questa festa: Fors Fortuna la Dea romana della casualità assoluta, non collegata a nessun ceto o mestiere: tutta la popolazione la festeggiava nei due templi trasteverini a lei dedicati.

Sempre a Roma venivano mangiate in questi giorni le lumache, le cui corna sono simbolo di discordia: si mangiavano perché seppellendole nello stomaco si cancellavano anche rancori e odi (ora è riconosciuta la loro funzione curativa dell'ulcera allo stomaco).
Secondo Cattabiani la funzione beneaugurante della lumaca deriva dal suo essere simbolo lunare (acqua) che indica rigenerazione periodica con i cornetti che ritira ed estende: un movimento nella permanenza che porta fertilità.
Devo solo convincermene ogni volta che guardo il mio orto.

fonte:http://www.strie.it/ruota_SanGiovanni.html

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Re: Solstizio - San Giovanni

Messaggioda shanti » 20/06/2013, 20:23

Grazie, bello e competo. Lo unisco agli altri post, così ci sono tutte le notizie insieme. Domani mattina intorno alle cinque sarà il momento esatto del solstizio.

Una notte magica quindi...BUON SOLSTIZIO!!!!

Immagine


EEEEEE IL RICORDO DI UN SOLSIZIO DAVVERO SPECIALE....

draghi-del-solstizio-estate-t4188.html
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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