SIMBOLI... osservazioni e riflessioni

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Messaggioda Artos » 18/06/2011, 13:28


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Messaggioda Artos » 19/06/2011, 4:40

Il 4° Arcano Maggiore è l'Imperatore (il Re del Mondo) - la Legge della realizzazione. Il numero 4. Il simbolo: il quadrato, il cubo e la croce. Solo, prima di ogni Principio, è dovunque presente.

E' obbligo precisare una cosa: l'arcano Maggiore dell'Imperatrice è anche rappresentato dal Triangolo invece l'Arcano dell'Imperatore è rappresentato dal quadrato nel passaggio tra i due c'è 1/2 spazio anzichè uno spazio intero. Questo per ricordarci che durante le prove che vengono fatte nell'acqua come si è visto nel Mutus Liber in quello spazio siamo chiamati a fare le cose al contrario per far si che durante il ritorno portiamo con noi energia sufficiante e supplementare per poter portare a termine l'Opera.

Vediamo che nella figura dell'Arcano un uomo maturo seduto su un trono con le gambe accavallate a forma del numero 4 vestito naturalmente da un nobile con la corona in testa. Nella mano destra uno scettro con un fiore in cima. Anche in questo Arcano c'è il simbolo di un'Aquila. Oltre all'Aquila c'è il simbolo dell'Ariete, un'ape delle croci una colonna alla destra dell'Imperatore con un'ariete in cima, delle sfere.

Significato dell'Arcano:
Sedimentazione, Precipitazione, Potere e realizzazione concreta.
Il numero 4 racchiude in sè il più grande dei segreti che riguardano la manifestazione, la nascita e la ragione di Maya, l'Illusione, il mondo dei fenomeni.

In chiave cosmogonica indica il mondo concreto, la materia con i suoi limiti e le sue potenzialità. Nel numero 4 il ternario creatore si fissa, precipita ( in senso chimico) anzichè riassumersi nell'unità. Il 3 è l'1 a l'1 è il 3, ma nel 4 non vi è ritorno apparente all'unità originaria: il ternario si incarna, e genera il " Re del Mondo", l'Imperatore, la pietra. Dunque il principio qui rappresentato è contemporaneamente il "carcere" dello spirito, ma anche suo " corpo di manifestazione", e questa è la radice del potere dell'Imperatore. Ogni rappresentazione del quaternario, infatti, fa riferimento a questo duplice significato: da un lato le limitazioni, le necessità e i vincoli della materia, dall'altro le risorse offerte dalla concretezza e la possibilità della materia stessa di fornire una chiave di trascendenza. E' il percorso dell'opera alchemica, che trasforma "la pietra grezza" ( materiale umano e simbolico di partenza), attraverso un'altra pietra - quella "filosofale" - in un percorso svolto interamente attraverso la materia per trascenderla.

L'nterpretazione
- Potere: governo, energia, diritto, volontà, esecutività e carattere fermo.
- Durata: costanza, fermezza, permanenza, ostinazione, perseveranza e sicurezza.
- Conquista: guerra, bellicosità, vittoria, ambizione, avventatezza e megalomania.
- Soggezione di ciò che sta in alto a ciò che sta in basso: concretezza, praticità, grettezza, mancanza di
ideali, sottomissione a un debole, bassezza, incapacità si sottrarsi alle esigenze materiali.

Spunti tratto dal libro Gli Arcani e i Simboli di Vittorio Mascherpa Adea Edizioni.
Un saluto e un abbraccio fraterno a tutti.

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Messaggioda drago-lontra blu » 19/06/2011, 9:58

L'energia maschile dell'Imperatore realizza quella ideale e femminile dell'Imperatrice, materializza tutto ciò che da lei è animato.
Il "carcere dello spirito" fa riferimento all'aquila nera, che essendo imprigionata nel cubo riporta all' anima incarnata nella materia.
Ogni sua azione è dominata dall'equilibrio e dalla bontà.

grazie Artos dei tuoi approfondimenti.
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Messaggioda Artos » 19/06/2011, 11:43

Grazie a te Drago Blu. Ciao e un abbraccio fraterno.

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Messaggioda Artos » 20/06/2011, 10:21

11^ Fatica di Ercole - Pulizia delle stalla di Augia

Il Mito - Il Grande Reggente irradiò il suo potente pensiero. Il Maestro si avvicinò. "La singola fiamma deve illuminare le altre quarantanove", disse il Grande.
"Così sia", rispose il Maestro. " Ercole ha acceso la sua lampada e ora deve portare la luce agli altri". Poco dopo il Maestro convocò Ercole.

" Undici volte la ruota ha compiuto il suo giro e ora tu ti trovi dinanzi a un'altra Porta. A lungo hai perseguito la luce che dapprima tremolava incerta, poi divenne luminoso faro e ora splende per te come un fulgido sole. Volgi le spalle alla luce, ora; ripercorri i tuoi passi, torna da coloro per i quali la luce non è che un puntino che svanisce e aiutali a farla crescere. Dirigiti verso Augia, il cui regno deve essere ripulito da antichi mali. Ho detto".

Ercole varcò l'undicesima Porta.
Quando si avvicinò al regno di Augia lo assalì un orribile fetore che lo fece quasi venir meno. Seppe poi che, per anni, il re non aveva rupilito le stalle del letame lasciato dai suoi armenti. Anche i pascoli erano così coperti di sterco che nessuna messe poteva più crescervi. Di conseguenza un'orrenda pestilenza infestava il paese apportando desolazione tra gli uomini.
Ercole andò al palazzo e vi cercò Augia. Questi quando seppe che Ercole avrebbe pulito le stalle si mostrò diffidente e incredulo.

"Dici che vuoi fare questo immane lavoro senza ricompensa?" chiese il re sospettoso. "Non mi fido di quelli che si vantano in questo modo. Avrai escogitato qualche astuto piano per togliermi il trono. Non ho mai sentito dire di nessuno che serva il mondo senza riconpensa. A questo punto però, dò il benvenuto a qualsiasi pazzo che cerchi di aiutarmi. Ma un patto lo dobbiamo fare, altrimenti sarò considerato come un re sciocco. Se in un solo giono farai ciò che hai promesso, un decimo delle mie enormi mandrie sarà tuo; ma se fallisci, la tua vita e i tuoi averi saranno nelle mie mani. Naturalmente non credo che riuscirai in questa tua spacconata, ma puoi tentare"
Ercole si congedò dal re. Vagò per quel luogo puzzolente e vide un carro pieno zeppo di cadaveri, le vittime della pestilenza".

Si accorse poi di due fiumi, Alfeo e Peneo, che scorrevano quieti nelle vicinanze. Ritto su una riva, improvvisamente gli venne in mente la soluzione del suo problema. Con tutta la sua forza e la sua potenza si mise al lavoro e, con grande sforzo, riuscì a diviare entrambi i fiumi dal corso che avenano seguito per decenni. Fece sì che l'Alfeo e il Peneo riversassero le loro acque nelle stalle del re Augia, piene di letame. Gli impetuosi torrenti spazzarono via la sporcizia a lungo accumulata e il reame fu ripulito di tutto quel fetido sudiciume. In un solo giorno l'impossibile impresa fu portata a termine.
Quando Ercole, piuttosto soddisfatto, tornò da Augia, questi lo apostrofò con cipiglio.

"Sei riuscito con un trucco", urlò il re con rabbia. "I fiumi hanno fatto il lavoro, non tu. Si è trattato di un'astuzia per impadronirti dei miei armenti, un complotto contro il mio trono. Non avrai alcuna ricompensa. Và via da qui se non vuoi che ti accorci la statura dalla testa".
Così l'infuriato sovrano bandì Ercole e gli ingiunse di non mettere più piede nel suo regno, pena la morte.

Compiuta l'impresa, il figlio dell'uomo che era anche Figlio di Dio tornò da colui che lo aveva mandato.
" Sei divenuto un Servitore del Mondo", il Maestro mentre Ercole gli si avvicinava. " Sei andato avanti tornando indietro; sei venuto alla Casa della Luce per un altro sentiero, hai speso la tua luce per far risplendere la luce degli altri. Il gioiello dell'undicesima fatica è tuo per sempre.
Tratto dal libro : Le fatiche di Ercole di Alice A. Bailey Adea Edizioni.
Un saluto e abbraccio fraterno a tutti.

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Messaggioda Artos » 16/07/2011, 15:26

IL TRIANGOLO DEL FUOCO.

Per far scaturire un incendio devono esserci sostanzialmente tre elementi: il combustibile (ovvero il materiale infiammabile), il comburente (ossigeno) ed il calore ( fonte d'innesco). La mancanza di una delle tre componenti fà si che l'incendio non si avvii o qualora si fosse avviato si spegna immediatamente.

Il fuoco viene identificato con il numero 1 ovvero il principio della catena della Manifestazione, è l'unità che replicandosi diventa molteplicità. Pertanto qualsiasi numero è visto come la somma di più unità. Il numero 1 o unità è presente in ogni forma pensiero all'origine e prima di ogni cosa, quindi per estensione viene collegato anche all'Entità creatrice. E' meglio però precisare che l'Unico non è replicabile. Per manifestarsi l'Unico si fa Uno rendendo se stesso relativo, replicabile e moltiplicabile. Non è più istanza assoluta ma origine, non più totalità ma primo elemento o Creatore dell'Universo- creato. Ecco perché viene affermato che noi Umani siamo co-creatori.

Il fuoco si dice essere un punto all'interno di un cerchio e l'Arcano Maggiore che lo rappresenta è il Bagatto o Mago o Giocoliere. Nelle figure geometriche di Platone il fuoco è stato identificato con il triangolo (tetraedro).

Sorge quindi un dubbio: quale simbolo può effettivamente rappresentare il fuoco? Il cerchio o il triangolo? La mia opinione è che il cerchio si identifica con la Volontà e l' Azione del Mago mente il Triangolo è il punto che si replica e moltiplica, situato al centro del Cerchio e che diventa appunto Triangolo.

Pertanto il Triangolo per bruciare necessita di Tre elementi. Di quest'ultimi, due sono opposti che vengono attratti da un terzo componente correlatore. I primi esempi che mi saltano alla mente sono l'opposizione tra Passato e Futuro che creano il presente oppure il positivo ed il negativo che attraendosi danno vita al neutro. Da ciò deduco che il presente o il neutro etc.etc. sono elementi già presenti.

Spero di non avervi annoiato troppo. Un saluto ed un abbraccio a tutti


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Messaggioda Artos » 14/08/2011, 8:35

L' obelisco di Piazza San Pietro a Roma.

Sul selciato di Piazza San Pietro a Roma c'è un'obelisco. A Nord di questo obelisco sono disegnati i segni dello Zodiaco. Ogni mese quando il Sole entra in un segno zodiacale, l'ombra della cuspide dell'obelisco coincide sul selciato, a mezzodì con la raffigurazione del segno corrispondente. Il disco più vicino all'obelisco ha il disegno del segno Zodiacale del Cancro che coincide con il Solstizio d'estate e pertanto quando il sole è a mezzogiorno del 21 giugno l'ombra della cuspide si và a posizionare dentro il primo dischetto. Con il Mezzogiono dell'inizio dei Gemelli e Leone l'ombra si và a posizionarsi nel secondo dischetto. A Mezzogiorno dell'inizio della Vergine e Toro l'ombra và a posizionarsi nel terzo dischetto. A Mezzogiorno dell'inizio degli Equinozi Ariete-Bilancia l'ombra si posiziona nel quarto dischetto. A Mezzogiorno di Scorpione e Pesci l'ombra si posiziona nel 5° dischetto. A Mezzogiorno di Sagittario e Aquario l'ombra si posiziona nel 6° dischetto. A Mezzogiorno del Solstizio d'inverno l'ombra si posiziona nel dischetto più lontano nel 7° appunto.Ciao a tutti e un abbraccio fraterno.

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Messaggioda drago-lontra blu » 14/08/2011, 12:29

Ciao Artos, non so se lo conosci, qua puoi trovare altre notizie. Ciao.

www.icra.it/solar/effemeridi.ppt
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Messaggioda Artos » 14/08/2011, 13:09

Grazie Drago Blu. Non sono riuscito a trovare in internet le foto come hai fatto tu. Dinuovo grazie. Mi sono soffermato a riflettere le combinazione dei due principi maschili fuoco-aria che sono tutte e tre insieme Gemelli-Leone, Ariete-Bilancia e Sagittario-Aquario. Invece i due principi femminili sono ognuno per fatti propri. Da solo Cancro e insieme Scorpone-Pesci. Da solo Capricorno insieme Toro-Vergine . Ciao e un abbraccio fraterno.

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Messaggioda drago-lontra blu » 14/08/2011, 13:20

Ma Capricorno e Cancro non sono soletti, sono in perfetta opposizione.....grandiosi Portali di passaggio...
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