In questo periodo la luce sta crescendo e la rinascita è alle porte.
Tutti lo sentiamo come un preannuncio che i tempi del buio sono finiti e presto nuovi fiori spunteranno. Anticamente si situava in questo momento il Capodanno, perché il tempo era il tempo della natura.
Si facevano falò con i rami delle potature e si danzava intorno ai fuochi per propiziare la fecondità della terra. Inutile ricordare che l’unione sessuale di uomo e donna era ritenuta sacra e avveniva in queste feste come atto naturale, senza necessari legami di matrimonio. Anzi i bambini che nascevano da queste occasioni erano tenuti in particolare considerazione dalla comunità perché “figli degli dei”. Di questi riti ci resta un eco nei festeggiamenti trasgressivi del Carnevale, dove “ogni scherzo vale” e il travestimento permette di compiere tutto ciò che si vuole, senza problemi di morale…
Un rito antico era quello quindi legato all’inseminazione, rito di fecondità e accoglienza.
La festa di S. Valentino porta ancora l’eco di questo momento in cui l’amore si rinnova e gli opposti si attraggono per diventare Uno. Per San Valentino la primavera sta vicino, dice il proverbio e il nome Valentino che in latino significa “gagliardo, adatto al matrimonio” è legato ai fidanzati e all’amore. Come non ricollegare questa festa alle antiche feste di fidanzamento che si svolgevano intorno ai fuochi di Imbolc?
Il rito del fidanzamento che veniva praticato anticamente era il preludio alle feste dell’accoppiamento di cui manteniamo il ricordo anche nella festa della Pasqua.
Il fidanzamento di una ragazza e un ragazzo era un periodo di prova, per vedere se c’era affinità tra la coppia prima di impegnarsi in un legame più duraturo che prevedeva anche la condivisione dei beni. Era un impegno preso davanti a tutto il clan e che dava la possibilità ai due fidanzati di frequentarsi liberamente e conoscersi meglio.
Alla fine del periodo entrambi potevano decidere liberamente se continuare la relazione.
Echi di questa ritualità sono rimasti nella festa di S. Valentino, quando gli innamorati si dichiarano con un bigliettino romantico o un regalo, sperando di essere ben accetti.
Celebrare San Valentino è quindi un ricollegarci alle nostre radici antiche, è rinnovare il patto con Madre Terra e dare una alternativa alle feste commerciali che sviliscono anche i momenti più sacri.
Buon S. Valentino a tutti!!!