Michele e il graal: per chi ha orecchie per intendere

Messaggi, luoghi, immagini dell'Arcangelo che protegge Città di Luce.
Avatar utente
drago-lontra blu
Messaggi: 7528
Iscritto il: 01/11/2008, 0:00

Re: Michele e il graal: per chi ha orecchie per intendere

Messaggioda drago-lontra blu » 06/02/2013, 13:35

...................................... :emtc168:
Iniziavo a comprendere anche il motivo per cui, questo movimento, venne bandito e
perseguitato dalla chiesa cattolica. Perché una volta che si seguiva la strada della
gnosi, non si aveva più bisogno della Chiesa come istituzione intermediaria, dei
sacerdoti, e dei sacramenti. Persino la filosofia druidica era permeata dalla stessa
sostanza filosofica degli gnostici. I druidi, infatti, erano in grado di rendere manifesti i
sogni (visioni) che rappresentavano delle particolari modalità di accesso alle altre
dimensioni. Per loro l’universo era considerato come un ambiente composto da più
realtà che si compenetravano e interagivano tra loro. L’altro mondo si trovava
costantemente in contatto con il mondo sociale e materiale dell’uomo. Così gli
antenati e i discendenti, si riunivano con i viventi nelle date di passaggio e il piccolo
popolo conversava con i druidi nelle radure sacre (Nemeton). Inoltre, i druidi
conoscevano le parole di potere che consentivano il viaggio attraverso i mondi
poiché era no in grado di incanalare l’energia spirituale della vita. Ognuno di questi
movimenti, anche se apparentemente scollegati e distanti, propugnavano l’accesso
diretto alle fonti dello spirituale.

La via verso la saggezza.
La mia ricerca stava gettando una luce su alcuni punti oscuri di questo mistero e
iniziava a delinearsi una via alternativa alla salvezza dove, a dettare legge, non era
tanto la fede quanto un processo alchemico di rigenerazione. In questo processo, si
doveva saper decomporre la materia iniziale (l’uomo terreno) separando gli elementi
chiave , raccogliendoli e riunendoli per assicurare la loro completa coesione, per
arrivare alla sintesi perfetta, dove non avevano più posto le antinomie che governano
la natura umana. Un uomo trasformato dal fuoco segreto degli alchimisti, (l’unico in
grado di risolvere le contraddizioni dello spirito umano)37 rigenera non solo il suo
mondo interiore , ma anche il reame esterno dove esiste sterilità e decadimento e porti
rinnovamento sotto qualsiasi forma 38. Restituire la prosperità al reame interno
dell’anima o esterno, significa guarire tramite la riparazione dei torti, delle ingiustizie,
non solo esteriori, ma anche interiori. L’eroe del Graal, l’iniziato vero, è colui che
conosce e incorpora il Sacro Principio: un reame che conosce ingiustizia e
disgregazione è sterile. Solo chi è pronto a versare il suo sangue (o il suo io) potrà
contribuire alla nascita di un nuovo mondo. In questo senso sta la regalità del Graal e
la Regalità del Sacerdozio dell’ordine di Melchitsedeq. Verità, giustizia, equilibrio,
sono i cardini su cui è impiantata la legge divina.
Ma c’era un altro elemento importante e tralasciato finora: la femminilità del Graal.
Anche a Monte Sant’Angelo si trova l’accenno alla Dea Madre. Il Graal circondato
dalle donne serpente, o donne dragone, è un richiamo (come ho accennato all’inizio)
alla linea dinastica matriarcale chiamata appunto Sangreal. Cosa centra questo con il
percorso iniziatici ermetico-gnostico? Innanzitutto, l’immagine della Gnosi è
prettamente femminile. Nello gnosticismo si aveva la venerazione della Sophia, il
principio della saggezza; per i Templari essa era incarnata nella figura della
Maddalena , sacerdotessa, secondo un’altra tradizione eretica, di Iside colei che tutto
conosce. Questa venerazione profonda, non era altro che la presa di coscienza
dell’esistenza dell’aspetto femminile e acqueo della divinità. La Maddalena era anche
considerata depositaria del DNA del Sangreal (di stirpe davidica); tale stirpe è
connessa con la stirpe di Iside39.
La tradizione del Graal è dunque fortemente connessa al mistero di Monte
Sant’Angelo poiché esso conteneva accenni di molteplici tradizioni esoteriche, eredi
dei misteri sumero-egizi. Non solo santuario iniziatici, ma anche vessillo di
conoscenze alternative, eredi di antichi misteri risalenti, addirittura, all’origine della
civiltà stessa.
I segreti egizi e sumeri, ponevano l’attenzione sulla rinascita spirituale e fisica
dell’uomo e grazie al culto di Iside Regina del Cielo e di Osiride il Dio morto e
risorto, l’uomo era in grado di accedere al cospetto della Mente universale e
dell’intelletto Trascendente: in sintesi, il microcosmo (riproduzione in scala della
Mente di Dio) si riunirebbe e fonderebbe con il Macrocosmo, ricreando l’unità
originaria. Un altro elemento importante è che gli Dei egiziani (forse anche quelli
sumeri), erano rappresentazioni di entità celesti: Osiride ritrovava la sua controparte

celeste nella cintura di Orione, Iside invece si ritrovava nella stella Sirio.
Un altro elemento interessante era da individuare proprio nel culto della Dea Madre.
Abbiamo già citato la figura celeste della grande madre; questa, oltre che ispirare
reverenza per il simbolo di fecondità espresso dall’immagine, era anche una guida del
tempo precessionale dell’ultima fase del pleistocene. Aggiungervi il simbolo della
costellazione del toro il fecondatore significava intuire un legame terra cielo. Tale
celeste congiunzione sembrava aver, dunque, dato origine alla vita: da qui il mito di
esseri stellari venuti sulla terra per creare l’umanità accelerandone l’evoluzione.
La nostra origine è veramente stellare come sembrano suggerire miti ed iconografie?
E’ questa la dimensione a cui l’uomo deve aspirare e tornare?

L’eresia del Graal
Rinascita stellare e sovranità, sono gli elementi chiave di una eresia che si perde nei
secoli. La ricerca di un contatto con il Divino in grado di provocare, non solo
resurrezione e conoscenza, ma anche fusione di delle due polarità presenti
nell’umanità per arrivare a un principio unico. L’illuminazione è la condizione di
accesso ai sacri misteri unico modo per poter accostarsi al principio unico e per
entrare in una dimensione più elevata. Unione del femminile e del maschile, dell’io
con l’anima, ascensione, unione mistica, ripristino di una condizione prigenia. Questi
gli elementi dell’eresia che risplendeva a Monte Sant’Angelo
Il mago o lo gerofante, non era altro che il sacerdote in grado di usufruire delle
energie che si sviluppavano e dimoravano in luoghi consacrati, cioè destinati ad
essere dimora di divinità. Ma il termine consacrato, indicava anche un culto segreto
dedicato ai misteri di un antica setta di sacerdoti zoroastriani. Ecco riannodarsi i fili
dell’eresia.
Eppure, c’era un altro elemento che mi colpiva. Nell’indagare sull’origine del termine
consacrato mi ero imbattuta nel termine segreto. Questo, stranamente ma non
troppo, descriveva con precisione tutte le eresie analizzate finora. Ponendosi in
contrasto con l’ortodossia cattolica, il culto eretico doveva per forza essere segreto
poiché, per la sua intima natura, minacciava lo status quo esistente. Il culto segreto
non era altro che una tra tante strade con cui, chi lo desiderava, poteva pervenir
mistero del Graal, secondo la sua natura e il suo grado di evoluzione. In un certo
senso tutti quelli che lo cercano trovano il loro Graal. Nelle leggende ad esempio,
Lancillotto lo ottiene nella forma del suo amore per Ginevra (che in fondo non è
altro che un immagine della Dea). G
alvano lo trova nella scoperta di se stesso
risanando la sua parte maschile. Ghalad, invece, lo trova nello spirito, nel Sacro
ineffabile, nella forza vitale del Soffio Divino.
L’eresia di Monte Sant’Angelo aveva molto in comune con le storie graaliane. Anzi
non stentavo a riconoscere le tracce del famoso ed abusato culto del Graal e della
Chiesa del Graal. Molti erano gli elementi che lo identificavano: la regalità sacra, il
sacerdozio di Melchitsedeq, i simboli e le immagini, la rivelazione personale dalle
molteplici forme. In più mischiati con gli elementi di alchimia, ermetismo egizio,
gnosticismo. Ma soprattutto la presenza della Dea.
Specie nella Tumba di Rotari, la Sua presenza era viva e dinamica. Non solo nelle
immagini delle donne dragone, 40 ma anche per la presenza della coppa e della stella a
sette punte. Il Graal è anche e soprattutto, una rappresentazione dell’utero della Dea
Madre, colei che dà vita a tutte le cose. Ogni figura femminile all’interno delle storie
del Graal non è altro che il riflesso del volto della Dea. Ginevra, ad esempio, è la
sovranità inaccessibile, Morgana la fata rappresenta la conoscenza delle leggi arcane e
sacre che sfidano lo status quo.
La ricerca della donne ideale non è altro che l’aspirazione all’unione con la dea. Il
Graal è anche il paiolo dell’abbondanza utilizzato nei sacrifici, simbolo di risurrezione
e conoscenza. Il Graal contiene vino e sangue e questi elementi simbolici
rappresentano la controparte maschile. Sangue del sacrificio di se, quindi simbolo
dell’energia vitale dell’anima , contenuta nella sacra coppa.
Questa coppa, rappresenta il principio Unico e tutta la creazione che viene avviata
proprio dal sacrificio della Divinità , con l’emissione del suono (logos) o con lo
smembramento del Dio. Nel Graal, è contenuta tutta la storia dell’uomo, la sua
genesi Spirituale, i processi tramite i quali, la creazione va avanti, ossia nel costante
processo di vita, morte, vita.
Eppure c’era un altro elemento che traspariva dal culto del Graal che piano piano mi
rivelava i suoi misteri. Il rosone che tanto mi aveva colpito celava codificate altre
informazioni segrete. Innanzitutto, il simbolo massonico del compasso era un
esplicito richiamo a dottrine segrete di immortalità e rinascita, ma anche, secondo
alcuni studiosi,41 custode di un’antichissima filosofia risalente all’antico Egitto e che
coinvolgeva i Faraoni e Gesù, guardiani dell’antica cerimonia di resurrezione dei vivi
e dell’importanza di innalzare lo spirito umano come se fosse in un tempio. In
quest’ottica il calice indica anche che, per innalzarsi al cielo, occorre riunire gli
opposti e fecondare la propria anima con la conoscenza, per costruire dentro di se il
tempio Sacro.
Nel rosone, inoltre, le donne serpente circondano la stella a otto punte. Questa è la
vera eredità delle regine dragone: la conoscenza stellare come conoscenza sacra. La
stella con otto punte simboleggia, infatti, il pianeta Venere, la stella del Mattino o
stella della sera che per otto fasi lunari torna in un punto specifico del cielo, ogni otto
anni. Nella mitologia greca fu associata ad Afrodite la dea della bellezza, della fertilità,
della sessualità e della pace. Nella regione del Tigri e dell’Eufrate era invece collegata
a Inanna, Isthar e Astante anche loro Dee dell’amore e della sessualità. Il quattro, il
numero delle regine dragone, indica ciò che è intangibile, il terrestre ed è in
associazione al quadrato, l’equilibrio psichico. La Dea è colei che dà origine e solidità
al mondo ma è anche colei che dando vita e forma, è eterna e infinita. La donna
serpente o dragone, rappresenta Melusina colei che regge il Graal quindi colei che
dona vita e conoscenza. Tutti questi elementi riportano alla tradizione dei Rex Deus, i
re-sacerdoti custodi di queste conoscenze mistico astronomiche.

I Rex Deus
I Rex Deus sono anch’essi collegati al Sacro Ordine di Melchisedeq poiché sono resi
parte dei sacri misteri di Dio e della Dea che insieme formano il principio Unico
Tutte queste dottrine non possono che ricollegarsi alla leggende della stirpe sacra
discesa dall’unione di Gesù e Maria Maddalena. Gesù, in quanto discendente da
Davide, avrebbe creato con l’unione con la Maddalena , incarnazione di antiche dee,
una stirpe di re-sacerdoti legittimi eredi, non solo del trono di Israele, ma del mondo
stesso
Cosa si cela in realtà dietro a questa leggenda? Da tutto ciò che finora era emerso, mi
faceva sospettare che l’unione tra Gesù e la Maddalena , fosse in realtà un’allegoria
per indicare l’unione del principio maschile con quello femminile. O andando più in
profondità, la perpetuazione di un ordine sacro che si poneva come custode di quelle
conoscenze eretiche. In sostanza, Gesù il Cristo, (l’unto, il consacrato figlio
dell’uomo) e la Maddalena (incarnazione della Sophia, considerata il soffio divino di
Dio, la saggezza propria del principio Anima) erano i capostipiti della Chiesa del
Graal. Ciò significava che soltanto l’uomo illuminato, consacrato cioè reso sacro,
poteva tornare ad essere tutt’uno con la sua anima, con il principio femminile divino
creato dagli Elohim, che, in sostanza , rappresenta la saggezza che va oltre i confini
del materiale e dell’io limitato.
Ma non solo. L’eresia poneva l’accento sulla figura femminile come unica depositaria
dei segreti. E’ la donna, incarnazione vivente dell’anima che, nella sua veste di Dea,
unge e consacra Gesù donandoli lo status di sacerdote- messia-Re. E’ la donna che
assiste e forse, incoraggia, il processo di Resurrezione in vita, così come Iside assiste e
crea la resurrezione di Osiride. E’ la Maddalena a ricevere da Gesù, il compito di
custodire e proteggere le conoscenze e forse gli scritti segreti. E’ dal matrimonio
mistico del Dio con la Dea, dell’io con l’anima, che nasce la gnosi. Ed è con la gnosi
che si percorre la vera Via, quella stretta, irta di difficoltà, quella che per sua intima
necessità affronta il limite imposto da Jhavè. E’ con la Gnosi che si ottiene la
redenzione dalla colpa e dal peccato42 e ottenere l’immortalità, senza bisogno
dell’intercessione del potere della Chiesa Cattolica e dei suoi sacerdoti.

La Chiesa del Graal, è portatrice di insegnamenti diametralmente opposti a quelli che
ci vengono impartiti, inoltre, è basata sulla predominanza della figura femminile.
Secondo la Chiesa del Graal, ogni uomo può e deve attuare la resurrezione e la
trasfigurazione, diventando un Cristo e un membro della fratellanza eterna
dell’ordine di Melchitsedeq. Questo, non toglie che, i simboli, possano raccontare
una storia vera; i discendenti di questo ordine sono gli eredi di una tradizione
occultata e bandita perché in possesso di un terribile segreto: la rivelazione di come
sia possibile entrare in contatto con Dio trasmutando se stessi. Se la rivelazione
divina è ottenuta tramite la gnosi, tutto l’edificio ecclesiastico non avrebbe più
motivo di esistere. E fatto ancor più importante è che questa tradizione, risulta
derivare da quelle stesse concezioni che la Chiesa per millenni ha perseguitato. Forse
perché sapevano che erano degli usurpatori.

Conclusioni

Ciò che in tutta questa storia lasciava interdetti, non erano tanto le conclusioni a cui
si giungeva. Per secoli è esistita, accanto alla religione ufficiale, una corrente
sotterranea confluita in ordini segreti o eresie come il catarismo, lo gnosticismo, o la
stregoneria.
La cosa strabiliante era l’accostamento di simboli pagani con edifici dedicati al culto
cattolico più ortodosso. E’ come se, i costruttori , avessero avuto l’intenzione di
esaltare la religione segreta in cui, il principale protagonista, sarebbe il principio
femminile e la trasmutazione alchemica. Inoltre, è sempre presente il richiamo a una
linea di discendenza collegata con conoscenze esoteriche di chiara matrice egizio-
ermetiche (quello che ho chiamato chiesa del Graal). Queste possono trovarsi anche
in altri edifici sacri ma , a Monte Sant’Angelo, questo contrasto tra ortodossia e culto
eretico è particolarmente evidente e per nulla mascherato. Anzi è affermata con forza
la fedeltà a questa linea e ai misteri da essa custoditi.
Immagine
ecco qua, articolo giunto alla conclusione.
Grazie a tutti per aver condiviso. Un bacione :emtc110:
Immagine

Immagine


Torna a “Arcangelo Michele”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti

cron