La settimana scorsa ho fatto un giro sulla laguna di Grado in Friuli Venezia Giulia. Proprio il giorno dopo quel violento nubifragio che ha provocato allagamenti e danni alla città; mentre camminavo sulla spiaggia piena di conchiglie, granchi e molluschi trasportati dalle onde, la mia attenzione è stata catturata da alcune conchiglie decisamente fuori misura che giacevano in mezzo alle alghe e alle pozze di acqua e sabbia. La maggior parte erano vuote o spaccate a metà come questa che ho fotografato.
Era la prima volta che le vedevo e chiesi il loro nome ad una persona che le stava raccogliendo: Pinna Nobilis. Qualcosa di familiare mi riecheggiò nella mente ma non sapevo ancora cosa. Ne raccolsi qualcuna per portarla a casa. Strada facendo cominciai a ricordare; alcuni flash mi portarono in Sardegna all’isola di Sant’Antioco, mi ricordavo in particolare di un mollusco protetto. Ne ebbi conferma ricercando su internet e lì mi tornò alla memoria la visita che feci qualche anno fa, al laboratorio della maestra di bisso marino Chiara Vigo.
Dalla Pinna Nobile si estrae il filato di bisso, molto prezioso, che risale almeno a migliaia di anni indietro; un tessuto che veniva regalato ai re e alle regine talmente era preziosa e rituale la sua lavorazione. Fenici e Caldei lo conoscevano, anche la Bibbia riporta testimonianze scritte di questo tessuto.
Chiara Vigo è l’ultima maestra di bisso rimasta, la sua arte le è stata trasmessa dalla nonna e si perpetua da almeno trenta generazioni. Il suo laboratorio è aperto a tutti perché lei riceve tutti, fa parte del suo giuramento, il giuramento dell’acqua che tutti i maestri di bisso sono tenuti ad onorare.
Mi ricordo che mi parlò di come raccoglieva i filamenti di Pinna nobile che poi trasformava in bisso, un filo che si illuminava con la luce del sole. Non vendeva i suoi lavori perché il bisso si regala o si riceve in regalo, ma non si può commerciare perché è un bene comune così come lo è l’acqua in cui vive la Pinna nobilis.
Mi raccontò del suo apprendistato, di ciò che la nonna le aveva insegnato, al di là dell’arte, anche tutto un sistema di vita e di valori da rispettare, una ritualità da consegnare ai posteri insieme all’amore e al rispetto per la Grande Madre.
Non posso copiare nulla dal suo sito perché è coperto da copryght, così come per le foto, per cui vi invito a leggere direttamente dal suo racconto chi è e cosa fa una maestra di bisso. Ho trovato molta poesia e spiritualità in ciò che ha scritto, mi sono arrivati i brividi leggendo il giuramento dell’acqua e i valori profondi che la sostengono in questa sua missione.
http://www.chiaravigo.com/wordpress/la- ... bisso.html