IL discorso del cosa mene faccio di un maestro se non so come mi chiamo si riferisce al fatto che di solito, ci si butta con un maestro da subito, senza nemmeno aver deciso che paio di pantaloni indossare. Ed è una cosa che fatico a comprendere. Ora, non ho idea di cosa sia una meditazione, o di una posizione, o non ho idea di cosa cerco, non so nulla di nulla. Allora, un maestro in questo momento a cosa mi serve? a seguire quello che dice lui? ma a me serve? e come faccio a sapere se mi serve se non ho idea da che parte iniziare? So che un inizio serve in ogni caso, penso che sia meglio iniziare da soli, arrancando, facendosi le ossa, sbagliando anche. E solo in seguito, giungere ad un maestro, quando si è decisi a volerlo e si cerca, magari anche a caso, ma farlo per riuscire a definire cosa sto cercando. Poi magari si cambia percorso, e va bene cosi'.
Non volevo dire che bisogna fare tutto da soli, ma che fare precocemente con un maestro a mio avviso sporca il percorso, inquina le acque.
Personalmente preferisco girare a vuoto magari, ma girare per conto mio almeno per un periodo, all'inizio, ccercando di disciplinare il mio modo di vivere. Provando e riprovando, per tentativi, e solo in seguito, quando la spinta della coscienza si facesse forte e pressante , appoggiarmi ad un maestro che mi aiutasse a comprendere se è questo quello che desidero. Non si dice forse che il maestro arriva quando l'allievo è pronto?
Questo non vuol dire fare da soli o fare a meno di un maestro, vuol dire scegliere senza bruciare le tappe forzando la mano a se stessi.
Ciao bellissimiiiiiiiiii blu. smak smak.

