http://video.google.com/videoplay?docid=-6193638831769025177&ei=CgcPS6HwMoaO-AanwfSxDQ&q=%22maria+maddalena%22#
Ho appena finito di vedere questo
video sulla Maria Maddalena che ritengo molto interessante ed esauriente sulla
figura archetipica della donna da lei incarnata e sulla ricerca del femminino
sacro che ci riporta al concetto di divinità come unità tra maschile e
femminile.
Questo video mi ha emozionato
perché attraverso esso ho sentito la necessità di far emergere in me quel
perdono necessario a ristabilire la via per poter arrivare al mio equilibrio e,
gettare un piccolo seme per contribuire all’equilibrio di un mondo ove ancora
oggi predomina la visione patriarcale in ogni campo: sociale, culturale,
politico, religioso.
Parlo del perdono per le
innumerevoli ingiustizie subite dalle donne nei secoli tutt’ora ancora presenti
nella nostra società, tanto da rimanere impresse nel Dna finchè non si diventa
coscienti e ci si libera di questo peso che offusca la ricerca spirituale.
Penso che la diffusione dei
concetti contenuti in questo video e la relativa conoscenza possano contribuire
fortemente a ristabilire il piano divino al quale tutti noi aneliamo.
Recentemente ho riletto I misteri
di Jesod (nell’albero della vita Jesod è la nona sefira, nel nostro corpo
corrisponde grosso modo al primo e secondo chakra) dove è contenuto
l’insegnamento orale di Aïvanhov a riguardo del doppio principio maschile e
femminile dell’Unità.
Con un linguaggio molto semplice,
immediato e comprensibile egli svela molti misteri legati all’interpretazione
della Bibbia e dei Vangeli secondo la visione degli Iniziati. Tra le molte
citazioni che potrei fare, una in particolare mi sembra azzeccata per quanto
sto scrivendo ora: “Secondo l’autentica
scienza esoterica, nulla è più importante dei due principi maschile e
femminile: l’uomo e la donna. Il giorno in cui ambedue capiranno che cosa
rappresentano in realtà, la vita cambierà completamente: la vita sociale, la
vita economica e anche la vita cosmica. Sono assolutamente sicuro che allora il
Regno di Dio verrà sulla terra.”
Così in alto come in basso diceva
Ermete Trismegisto.
La ricerca del femminino sacro è
qualcosa che coinvolge sia uomini che donne, non corrisponde alla nascita di
una nuova società matriarcale che ci troverebbe ancora una volta immersi nella
dualità, ma al riconoscimento di quella parte dell’Universo che è stata
sistematicamente oscurata e affossata in quanto le sono state attribuite colpe
inesistenti: prima fra tutte la cacciata dal Paradiso (intesa come discesa
nella materia più densa).
Aïvanhov afferma che la vera
benefattrice dell’umanità è stata proprio Eva (il principio femminile) in
quanto, attraverso la sua curiosità e voglia di conoscere ha permesso all’uomo
di iniziare il suo processo evolutivo; secondo Aïvanhov sarà sempre la donna a
dare l’input affinché si ricominci il processo inverso di ritorno che alcuni
definiscono ascensione ma che a me piace chiamare spiritualizzazione della
materia, a patto che riesca lei stessa a comprendere qual è la sua missione.
Aïvanhov non parla in particolare
della Maddalena in questo libro, di lei dice solamente: “Gesù non si mostrò né a San Pietro né a San Giovanni, bensì a Maria
Maddalena, la peccatrice. Ci sarebbero cose interessanti da rivelavi su questo
punto, ma come le interpretereste?” Tenne questo discorso nel 1969, secondo lui
forse i tempi non erano ancora maturi per svelare tutto ciò che oggi stiamo
conoscendo sulla Maddalena, anche se, quanto dice nel capitolo intitolato Il
peccato contro lo Spirito Santo, è il messaggio che oggi ci sta arrivando in
modo chiaro dalla conoscenza della storia di Maria Maddalena e del suo rapporto
con Gesù.
Il “peccato” di cui si parla nel
libro risiede proprio nel fatto di aver oscurato per tantissimo tempo la Divinità Femminile
fino a disconoscerne l’esistenza, a ridurne l’importanza e a distorcere il vero
significato di femminile. Non sono di certo esenti le donne da questo “errore”
in quanto hanno continuato nel tempo, con il loro comportamento, ad accettare
questa visione parziale dell’Universo e a perpetuarla attraverso l’educazione
dei propri figli. Ho inserito tra virgolette sia la parola “peccato” sia la
parola “errore” in quanto concetti molto relativi e legati all’intenzione: sono
convinta che non esiste peccato né errore se non in atteggiamenti intenzionali
atti a provocare deliberatamente il male.
Nel concetto di Trinità, così come ci è stato
tramandato dalla tradizione cristiana, il principio femminile non è contemplato:
esiste un Padre, un Figlio e uno Spirito Santo. Così come non esiste
controparte femminile nelle altre religioni monoteistiche; la ritroviamo invece
in altre religioni che sono sempre state considerate politeistiche e quindi scartate
come pagane.
Nel video emerge in modo chiaro
il collegamento con le eresie, soprattutto quella dei Catari: essi credevano
fermamente nella parità tra uomini e donne e riconoscevano anche il principio femminile
divino, la loro pericolosità nei confronti della chiesa di allora risiedeva
soprattutto in questo.
Anche la chiesa, ovvero alcuni
suoi rappresentanti, pare aver cambiato opinione sul riconoscimento dell’esistenza
della parte femminile di Dio, cito testualmente da Wikipedia:
“Durante l'Angelus della settimana successiva, il 10
settembre 1978, Giovanni Paolo I pronunciò: "Dio è papà, più ancora è
madre"[18].
Questa frase è una citazione di un passo dell'Antico
Testamento, nonché semplice interpretazione di alcuni passi del Vangelo[19].
Il concetto fu ribadito più volte anche dal suo successore Giovanni
Paolo II, per esempio nell'udienza di mercoledì 20 gennaio 1999 (vedi); sembra diversa
invece l'opinione personale di Joseph
Ratzinger che, che nel suo libro "Gesù di Nazaret" (2007), afferma invece
che "Dio è solo padre".
Sia nel video che nel libro
emergono le vie d’uscita per ristabilire e riportare qui sulla terra
l’equilibrio necessario: il rispetto reciproco innanzitutto, l’amore e il riconoscimento
da parte della donna della Divinità maschile rappresentata dall’uomo e, da
parte dell’uomo della Divinità femminile rappresentata dalla donna.
Soprattutto nel libro, il
linguaggio semplice di Aïvanhov legato ad esempi di vita quotidiana e all’analisi
dei comportamenti, chiarisce molto bene questo discorso e mette in evidenza
come fare per superare, nella via di tutti i giorni, questo ostacolo che si
frappone alla conquista del Regno.
Ho appena finito di vedere questo
video sulla Maria Maddalena che ritengo molto interessante ed esauriente sulla
figura archetipica della donna da lei incarnata e sulla ricerca del femminino
sacro che ci riporta al concetto di divinità come unità tra maschile e
femminile.
Questo video mi ha emozionato
perché attraverso esso ho sentito la necessità di far emergere in me quel
perdono necessario a ristabilire la via per poter arrivare al mio equilibrio e,
gettare un piccolo seme per contribuire all’equilibrio di un mondo ove ancora
oggi predomina la visione patriarcale in ogni campo: sociale, culturale,
politico, religioso.
Parlo del perdono per le
innumerevoli ingiustizie subite dalle donne nei secoli tutt’ora ancora presenti
nella nostra società, tanto da rimanere impresse nel Dna finchè non si diventa
coscienti e ci si libera di questo peso che offusca la ricerca spirituale.
Penso che la diffusione dei
concetti contenuti in questo video e la relativa conoscenza possano contribuire
fortemente a ristabilire il piano divino al quale tutti noi aneliamo.
Recentemente ho riletto I misteri
di Jesod (nell’albero della vita Jesod è la nona sefira, nel nostro corpo
corrisponde grosso modo al primo e secondo chakra) dove è contenuto
l’insegnamento orale di Aïvanhov a riguardo del doppio principio maschile e
femminile dell’Unità.
Con un linguaggio molto semplice,
immediato e comprensibile egli svela molti misteri legati all’interpretazione
della Bibbia e dei Vangeli secondo la visione degli Iniziati. Tra le molte
citazioni che potrei fare, una in particolare mi sembra azzeccata per quanto
sto scrivendo ora: “Secondo l’autentica
scienza esoterica, nulla è più importante dei due principi maschile e
femminile: l’uomo e la donna. Il giorno in cui ambedue capiranno che cosa
rappresentano in realtà, la vita cambierà completamente: la vita sociale, la
vita economica e anche la vita cosmica. Sono assolutamente sicuro che allora il
Regno di Dio verrà sulla terra.”
Così in alto come in basso diceva
Ermete Trismegisto.
La ricerca del femminino sacro è
qualcosa che coinvolge sia uomini che donne, non corrisponde alla nascita di
una nuova società matriarcale che ci troverebbe ancora una volta immersi nella
dualità, ma al riconoscimento di quella parte dell’Universo che è stata
sistematicamente oscurata e affossata in quanto le sono state attribuite colpe
inesistenti: prima fra tutte la cacciata dal Paradiso (intesa come discesa
nella materia più densa).
Aïvanhov afferma che la vera
benefattrice dell’umanità è stata proprio Eva (il principio femminile) in
quanto, attraverso la sua curiosità e voglia di conoscere ha permesso all’uomo
di iniziare il suo processo evolutivo; secondo Aïvanhov sarà sempre la donna a
dare l’input affinché si ricominci il processo inverso di ritorno che alcuni
definiscono ascensione ma che a me piace chiamare spiritualizzazione della
materia, a patto che riesca lei stessa a comprendere qual è la sua missione.
Aïvanhov non parla in particolare
della Maddalena in questo libro, di lei dice solamente: “Gesù non si mostrò né a San Pietro né a San Giovanni, bensì a Maria
Maddalena, la peccatrice. Ci sarebbero cose interessanti da rivelavi su questo
punto, ma come le interpretereste?” Tenne questo discorso nel 1969, secondo lui
forse i tempi non erano ancora maturi per svelare tutto ciò che oggi stiamo
conoscendo sulla Maddalena, anche se, quanto dice nel capitolo intitolato Il
peccato contro lo Spirito Santo, è il messaggio che oggi ci sta arrivando in
modo chiaro dalla conoscenza della storia di Maria Maddalena e del suo rapporto
con Gesù.
Il “peccato” di cui si parla nel
libro risiede proprio nel fatto di aver oscurato per tantissimo tempo la Divinità Femminile
fino a disconoscerne l’esistenza, a ridurne l’importanza e a distorcere il vero
significato di femminile. Non sono di certo esenti le donne da questo “errore”
in quanto hanno continuato nel tempo, con il loro comportamento, ad accettare
questa visione parziale dell’Universo e a perpetuarla attraverso l’educazione
dei propri figli. Ho inserito tra virgolette sia la parola “peccato” sia la
parola “errore” in quanto concetti molto relativi e legati all’intenzione: sono
convinta che non esiste peccato né errore se non in atteggiamenti intenzionali
atti a provocare deliberatamente il male.
Nel concetto di Trinità, così come ci è stato
tramandato dalla tradizione cristiana, il principio femminile non è contemplato:
esiste un Padre, un Figlio e uno Spirito Santo. Così come non esiste
controparte femminile nelle altre religioni monoteistiche; la ritroviamo invece
in altre religioni che sono sempre state considerate politeistiche e quindi scartate
come pagane.
Nel video emerge in modo chiaro
il collegamento con le eresie, soprattutto quella dei Catari: essi credevano
fermamente nella parità tra uomini e donne e riconoscevano anche il principio femminile
divino, la loro pericolosità nei confronti della chiesa di allora risiedeva
soprattutto in questo.
Anche la chiesa, ovvero alcuni
suoi rappresentanti, pare aver cambiato opinione sul riconoscimento dell’esistenza
della parte femminile di Dio, cito testualmente da Wikipedia:
“Durante l'Angelus della settimana successiva, il 10
settembre 1978, Giovanni Paolo I pronunciò: "Dio è papà, più ancora è
madre"[18].
Questa frase è una citazione di un passo dell'Antico
Testamento, nonché semplice interpretazione di alcuni passi del Vangelo[19].
Il concetto fu ribadito più volte anche dal suo successore Giovanni
Paolo II, per esempio nell'udienza di mercoledì 20 gennaio 1999 (vedi); sembra diversa
invece l'opinione personale di Joseph
Ratzinger che, che nel suo libro "Gesù di Nazaret" (2007), afferma invece
che "Dio è solo padre".
Sia nel video che nel libro
emergono le vie d’uscita per ristabilire e riportare qui sulla terra
l’equilibrio necessario: il rispetto reciproco innanzitutto, l’amore e il riconoscimento
da parte della donna della Divinità maschile rappresentata dall’uomo e, da
parte dell’uomo della Divinità femminile rappresentata dalla donna.
Soprattutto nel libro, il
linguaggio semplice di Aïvanhov legato ad esempi di vita quotidiana e all’analisi
dei comportamenti, chiarisce molto bene questo discorso e mette in evidenza
come fare per superare, nella via di tutti i giorni, questo ostacolo che si
frappone alla conquista del Regno.
Un abbraccio alle lucenti persone del forum, scusate per la lunghezza, spero di non avervi annoiato
