Lentamente dai tetti gocciola acqua cristallina. I pesanti cappelli di neve cominciano a sciogliersi. I tetti sotto casa nostra sono ancora tutti bianchi ma lo strato di neve si è abbassato. Sulla strada ci sono ancora cumuli di ghiaccio che di notte si riforma a causa dello stillicidio che scende dalle grondaie. Mi piace guardare le file di orme dei mici che camminano sui tetti. Uno è Artù, che però preferisce stare davanti alla stufa. Poi c'è Il Teppa, un randagio simil siamese che si aggira di notte ad arraffare il cibo che butto sul sentiero di fronte alla finestra della cucina. E Testone, un vecchio randagio segnato da mille battaglie. Chissà quanti altri si aggirano nel buio, felpate creature della notte.
Sulla finestra abbiamo messo il panìco e il riso per i pettirossi e i passeri che nelle settimane scorse avevano molta difficoltà a trovare cibo. Ne abbiamo appesa un po' alla finestra, con lo spago, in modo che penzolasse più in basso, sul muro, dove c'è un appoggio per i piccoli amici alati. Anche i merli si aggirano in cerca di cibo. Sotto le nostre finestre trovano sempre qualche bocconcino....
C'è tranquillità dove abitiamo. Oggi siamo andati a Milano e la tangenziale era il solito caotico fiume rumoroso di macchine e camion. Come sempre quando torniamo a casa, ringraziamo per la quiete e il silenzio che c'è qui.
I prati si stanno preparando sotto la coltre di neve. Sembra di sentire il lieve rumore dell'erba che cresce piano sotto la crosta di terra dura, ricoperta del ghiaccio che si sta ammorbidendo. In queste notti tutto è limpidissimo, il cielo è punteggiato di gioielli e il nero è profondo. C'è pace, c'è un vibrare di sottofondo, come rumore di terra che riposa ma che si sta preparando a risvegliarsi. E' tutto così bello, così semplice e.... incantevole.