IL PERDONO
Ogni atto di introspezione porta a una confessione con voi stessi, onde raggiungere quella consapevolezza necessaria per valutare causa ed effetto di un’azione che non vi dà armonia e serenità.
Nell’attimo in cui voi, prendendo coscienza di ciò, rivalutate, valutando obiettivamente ciò che può livellare il disagio che voi intimamente provate, avete già assolto voi stessi e messo in moto il meccanismo del cosiddetto perdono.
E’ sempre unicamente una presa di coscienza la vostra, quella voce interiore che definite in tanti modi,ma è pur sempre l’esigenza del vostro spirito che emerge sopra la vostra mente e grida di essere ascoltato, di essere purificato per elevarsi, per evolversi.
Se voi riuscite anche qui a entrare nel concetto del Tutto, riuscite a unire gli opposti che ad arte il concetto delle religioni scinde, divide e che voi invece dovete legare insieme, fondere, unire.
Unire lo spirito con il corpo che è dotato della mente, l’anima che è l’intercapedine necessaria fra lo spirito essenza pura e la parte fisica, eterica.
Il perdono è inteso in questo:trovare in voi quell’equilibrio che in un atto di riconciliazione vi porta a sconfiggere la presunzione a oltranza, l’arroganza, l’orgoglio e a manifestare il vostro essere più puro e dolce che non è né arrogante, né presuntuoso, né orgoglioso se non quel tanto necessario come propellente.
Questo è il perdono.
E ciò porta a vedere in colui che vi sta di fronte il fratello di percorso, la sorella animica di cammino.
Quello che voi avete sentito nelle vostre viscere, nel vostro intimo: questo è perdono, non è inchinarsi, non è umiliarsi come voi ritenete, ma è trovare quella forza, quella divinità che è un potere eccelso e che è in ciascun odi voi e che dà nuova linfa e nuovo vigore al vostro star bene, al vostro sentirvi bene.
Se vi sentirete in armonia con voi stessi non vi porrete più il problema di piegarvi, di umiliarvi, per chiedere anche scusa per una frase detta a casaccio, per un’azione sconsiderata fatta senza ben ponderare o anche per una malevolenza studiata a tavolino.
Non vi sentirete più sminuiti nel vostro orgoglio, perché avrete trovato oltre alla riconciliazione con voi stessi annullando il concetto costruito ad arte di male,avrete trovato il bene per la luce, per il vostro star bene e così automaticamente troverete quella fierezza nel dire al fratello. “ hai ragione posso aver esagerato, ho sbagliato, ora ho compreso”.
E qual è la cosa più bella che suggella in un atto d’amore tutto ciò? Un abbraccio.
Questa è la comunione.
Fonte: “Intervista con l’Arcangelo Michele” Mario Rigoni