Benvenuto 2012 sulle ali del drago l’unico angelo che è anche leone di Carlo Grande da La Stampa del 17 gennaio 2012-01-17
Ha il corpo di serpente, zampe di pollo e testa di coccodrillo, baffi, criniera e corna di cervo; è lungo fino a cento chilometri poiché è l’insieme di tutti gli animali: è il drago orientale, sotto i cui auspici comincerà lunedì prossimo l’anno cinese. Dopo l’anno del coniglio, ecco il dragone, essere fantastico assai più positivo che in Occidente.
Da noi i draghi sono considerati creature minacciose e malvagie, in genere sono serpenti con le zampe e le ali, rettili che vivono in grotte oscure, sconfitte dai santi (Giorgio)e dagli Arcangeli perché simboleggiano il male il demonio. Erano dipinti sugli scudi dei pirati scandinavi, oggi imperversano nel fantasy, come Safira, solitaria e coraggiosa dragonessa di Eragon. Le suggestioni degli esseri alati nell’arte e nel fantasy sono infinite. C’è anche un drago rappresentato in una statua a Lubiana, in Slovenia, che si dice scodinzoli ogni volta che una vergine gli passa vicino.
In Cina invece, il dragone è beneaugurante; è simbolo imperiale ed è uno dei quattro animali magici, con l’unicorno, la fenice e la tartaruga. Pare ch i draghi laggiù, si riproducano fecondando una perla. “Il drago cinese ha carattere divino – scrive Borges nel “Manuale di zoologia fantastica”- ed è come un angelo che fosse anche leone” E’ il simbolo dello Yang, uno dei due principi complementari: “Simboli dello Yin- specifica il Grande Cieco- sono la donna, la terra, il colore arancione, le valli, il letto dei fiumi la tigre; dello Yang l’uomo, il cielo, l’azzurro, le montagne, le colonne, il drago”.
Benvenuto 2012, dunque, a cavallo di un dragone. Sarà ambivalente, come ogni cosa dell’esistenza. Il drago stesso simboleggia la potenza della natura e delle forze soprannaturali, i colpi della sorte, il bene e il male intrecciati indissolubilmente all’esistenza e quindi simboleggia l’umiltà.
Tanto vale vedere la bottiglia mezza piena, e immaginare che il dragone, scivolando verso il Polo Nord celeste, guardi benevolmente le nostre scelte. E’ una delle costellazioni più grandi del firmamento, il Serpente di Virgilio che “con le sue pieghe sinuose e come un fiume passa intorno e in mezzo alle due Orse”. Argo ai buoni propositi: “Il futuro è vuoto- scriveva Simone Weil- è la nostra immaginazione che lo riempie”.
Ha il corpo di serpente, zampe di pollo e testa di coccodrillo, baffi, criniera e corna di cervo; è lungo fino a cento chilometri poiché è l’insieme di tutti gli animali: è il drago orientale, sotto i cui auspici comincerà lunedì prossimo l’anno cinese. Dopo l’anno del coniglio, ecco il dragone, essere fantastico assai più positivo che in Occidente.
Da noi i draghi sono considerati creature minacciose e malvagie, in genere sono serpenti con le zampe e le ali, rettili che vivono in grotte oscure, sconfitte dai santi (Giorgio)e dagli Arcangeli perché simboleggiano il male il demonio. Erano dipinti sugli scudi dei pirati scandinavi, oggi imperversano nel fantasy, come Safira, solitaria e coraggiosa dragonessa di Eragon. Le suggestioni degli esseri alati nell’arte e nel fantasy sono infinite. C’è anche un drago rappresentato in una statua a Lubiana, in Slovenia, che si dice scodinzoli ogni volta che una vergine gli passa vicino.
In Cina invece, il dragone è beneaugurante; è simbolo imperiale ed è uno dei quattro animali magici, con l’unicorno, la fenice e la tartaruga. Pare ch i draghi laggiù, si riproducano fecondando una perla. “Il drago cinese ha carattere divino – scrive Borges nel “Manuale di zoologia fantastica”- ed è come un angelo che fosse anche leone” E’ il simbolo dello Yang, uno dei due principi complementari: “Simboli dello Yin- specifica il Grande Cieco- sono la donna, la terra, il colore arancione, le valli, il letto dei fiumi la tigre; dello Yang l’uomo, il cielo, l’azzurro, le montagne, le colonne, il drago”.
Benvenuto 2012, dunque, a cavallo di un dragone. Sarà ambivalente, come ogni cosa dell’esistenza. Il drago stesso simboleggia la potenza della natura e delle forze soprannaturali, i colpi della sorte, il bene e il male intrecciati indissolubilmente all’esistenza e quindi simboleggia l’umiltà.
Tanto vale vedere la bottiglia mezza piena, e immaginare che il dragone, scivolando verso il Polo Nord celeste, guardi benevolmente le nostre scelte. E’ una delle costellazioni più grandi del firmamento, il Serpente di Virgilio che “con le sue pieghe sinuose e come un fiume passa intorno e in mezzo alle due Orse”. Argo ai buoni propositi: “Il futuro è vuoto- scriveva Simone Weil- è la nostra immaginazione che lo riempie”.