la questione non è se l'aiuto faccia male o meno, ma se viene porto, chiesto o imposto,senza malizia. Porgersi verso gli altri è un modo per farci sentire utili, al limite necessari, considerati, al limite dei limiti, nutre il nostro ego, è possibile, si'.
Quindi anche se aiutare nel termine più ampio è cosa buona e giusta lo è altrettanto rendersi conto delle circostanze e dei perché, scusate la voce fuori dal coro ma la penso cosi'.
So che direte e quante pippe... forse si.
Un articolo di qualche giorno fa diceva : c'è sempre il rischio...
ed è appropriato, lasciamo stare i casi estremi, dove l'aiuto è necessario a prescindere, il rischio di cui parlo è quello se davvero, sto aiutando questa persona. Al di là del fatto che io agisca per piacere personale, per carità cristiana, per amore, per fratellanza, rimane la domanda : agisco per il suo bene? e quale è il suo bene? lo conosco o sto tirando a indovinare?
Un aiuto in più, per favore, doniamolo disinterassatamente, col cuore,
meglio se prima domandiamo se chi lo riceve ne è contento. Parlo per esperienza personale.
Tranne quando conosciamo talmente bene la persona a cui serve aiuto, in questo caso sbizzarirsi e sorprenderla sarà una gioia per entrambi e arricchirà i loro cuori.
sempre riflessioni personali.....
