il termine Apocrifo si usava nell'antichità per indicare i libri diretti agli adepti di qualche setta o agli iniziati di qualsiasi mistero: Quelli che oggi conosciamo come Vangeli Apocrifi vennero redatti tra il II e il IV sec. d.C. e sono un insieme di testi di autori sconosciuti che trattano temi considerati eretici, o quantomeno sospetti dall'ortodossia cristiana. Tuttavia, molti contenuti vennero utilizzati dai Padri della Chiesa quali Clemente Alessandrino, Sant'Epifanio, esempio. La corrente sotteranea di sapienza contenuta in questi testi anonimi affiorò nella liturgia nell'arte e nella letteratura cristiana dei secoli posteriori e sono numerosissime le tracce che hanno lasciato nella cultra occidentale, i nomi della Vergine, Anna e Gioacchino, la storia dei ladroni Dimas e Gestas, il nome di Longino....
Questi dettagli li conosciamo grazie ai Vangeli Apocrifi dato che non compaiono nei testi canonici ufficiali.
Gli apocrifi della nascita e dell'infanzia di Gesù ci forniscono un infinità di dati che non appaiono nel Vangelo di San Matteo, l'unico che affronta questo periodo e che segnala quando parla del luogo della nascita, che i Magi "" entrando in casa, trovarono il bimbo "" Il Protovangelo di Giacomo, invece parla di una grotta e il Liber de infantia Salvatoris di una stalla, entrambi luoghi che la tradizione ha mantenuto nella confezione dei popolari presepi natalizi.
Appartiene agli apocrifi anche il racconto dei pastori che andarono ad adorare il bambino, il fatto che questo fosse adagiato su di una mangiatoia, il coro degli angeli che rendono gloria a Dio e la tenera scena del bue e dell'asinello che danno calore al nuovo nato. Per quanto riguarda i Magi, secondo il Vangelo Arabo dell'Infanzia giunsero a compimento di una profezia di Zarathustra e tornarono alla loro patria con le fasce di Gesu' che vennero loro donate dalla Vergine come segno di ringraziamento. Una volta tornati nella loro terra, vennero ricevuti da re e da principi, che chiesero loro i particolari del viaggio. Essi mostrarono loro le fasce dopo di che "" Celebrarono una festa e in accordo con i loro costumi accesero un fuoco e lo a dorarono. Quindi gettarono nel focolare le fasce che presero fuoco immediatamente. Ma quando quello si estinse, trovarono le fasce nello stesso stato in cui si trovavano prima di incendiarle come se le fiamme non le avessero toccate""
Per questo depositarono il dono con grandi onori tra i loro tesori. Esiste una versione Etiope del Protovangelo di Giacomo che indica, come dono di Maria ai Magi un pezzo di pane invece che le fasce. Mostrandolo in patria ne fuoriesce una fiammata e questa è la causa secondoo tale versione che "" i Magi continuarono ad adorare il fuoco ""
Il Liber de infantia Salvatoris segnala che Giuseppe, vedendo i Magi pensò che erano indovini e per di più forestieri "" in quanto il loro vestiario è differente dal nostro: la loro veste è molto ampia e di colore scuro e indossano zucchetti sulle loro teste""
Il Vangelo Armeno dell'infanzia racconta in dettaglio che un angelo si recò "" nel paese dei persiani per avvisare i Magi....e questi dopo aver camminato per nove mesi avendo come guida una stella arrivarono al luogo destinato nello stesso momento in cui MAria diventava Madre.
E i Re Magi erano tre fratelli: Melkon, che regnava sui Persiani, Nalthasar che regnava sugli indiani e Gaspar che aveva in possesso il paese degli arabi. Persino il dettaglio che i Re Magi giunsero a Betlemme a dorso di cammello appartiene alla tradizione apocrifa. ....
Tratto da Hera Gennaio 2005 di Vincente Parìs
Questi dettagli li conosciamo grazie ai Vangeli Apocrifi dato che non compaiono nei testi canonici ufficiali.
Gli apocrifi della nascita e dell'infanzia di Gesù ci forniscono un infinità di dati che non appaiono nel Vangelo di San Matteo, l'unico che affronta questo periodo e che segnala quando parla del luogo della nascita, che i Magi "" entrando in casa, trovarono il bimbo "" Il Protovangelo di Giacomo, invece parla di una grotta e il Liber de infantia Salvatoris di una stalla, entrambi luoghi che la tradizione ha mantenuto nella confezione dei popolari presepi natalizi.
Appartiene agli apocrifi anche il racconto dei pastori che andarono ad adorare il bambino, il fatto che questo fosse adagiato su di una mangiatoia, il coro degli angeli che rendono gloria a Dio e la tenera scena del bue e dell'asinello che danno calore al nuovo nato. Per quanto riguarda i Magi, secondo il Vangelo Arabo dell'Infanzia giunsero a compimento di una profezia di Zarathustra e tornarono alla loro patria con le fasce di Gesu' che vennero loro donate dalla Vergine come segno di ringraziamento. Una volta tornati nella loro terra, vennero ricevuti da re e da principi, che chiesero loro i particolari del viaggio. Essi mostrarono loro le fasce dopo di che "" Celebrarono una festa e in accordo con i loro costumi accesero un fuoco e lo a dorarono. Quindi gettarono nel focolare le fasce che presero fuoco immediatamente. Ma quando quello si estinse, trovarono le fasce nello stesso stato in cui si trovavano prima di incendiarle come se le fiamme non le avessero toccate""
Per questo depositarono il dono con grandi onori tra i loro tesori. Esiste una versione Etiope del Protovangelo di Giacomo che indica, come dono di Maria ai Magi un pezzo di pane invece che le fasce. Mostrandolo in patria ne fuoriesce una fiammata e questa è la causa secondoo tale versione che "" i Magi continuarono ad adorare il fuoco ""
Il Liber de infantia Salvatoris segnala che Giuseppe, vedendo i Magi pensò che erano indovini e per di più forestieri "" in quanto il loro vestiario è differente dal nostro: la loro veste è molto ampia e di colore scuro e indossano zucchetti sulle loro teste""
Il Vangelo Armeno dell'infanzia racconta in dettaglio che un angelo si recò "" nel paese dei persiani per avvisare i Magi....e questi dopo aver camminato per nove mesi avendo come guida una stella arrivarono al luogo destinato nello stesso momento in cui MAria diventava Madre.
E i Re Magi erano tre fratelli: Melkon, che regnava sui Persiani, Nalthasar che regnava sugli indiani e Gaspar che aveva in possesso il paese degli arabi. Persino il dettaglio che i Re Magi giunsero a Betlemme a dorso di cammello appartiene alla tradizione apocrifa. ....
Tratto da Hera Gennaio 2005 di Vincente Parìs