MUSICOTERAPIA

Domande, testimonianze, esperienze con Reiki, pranoterapia, crystal healing,... e altre tecniche di guarigione spirituale
Ajna

MUSICOTERAPIA

Messaggioda Ajna » 14/01/2009, 13:27



MUSICOTERAPIA

Le facoltà curative della musica erano ben note già ai popoli antichi: secondo il filosofo neoplatonico Porfirio era possibile curare malanni fisici e mentali con ritmi e canti a modello dell'harmonia mundi.
Di particolare interesse sono alcuni metodi curativi che i maestri spirituali indiani tramandano da secoli. Alcuni di essi ricorrono ancora oggi alla “tamboura”, uno strumento a corda già presente in Mesopotamia duemila anni prima di Cristo. All'inizio del trattamento terapeutico la tamboura va scordata, assimilandola al fisico del malato che non è più intonato, cioè in armonia, con l'universo. A poco a poco il maestro accorda lo strumento, e le sue vibrazioni, entrate in consonanza con quelle del corpo del paziente, lo riporta nello stato di armonia spirituale e fisica.


TAMBOURA


Un altro sistema a mezzo tra musica curativa e meditazione è quello che associa i suoni ai chakra, punti di energia vitale disseminati in varie parti del corpo. Con l'aiuto di un maestro, ogni individuo deve scoprire la propria nota musicale personale di base e associarla mentalmente al chakra dell'osso sacro. Dopo averla intonata, per consolidare l'armonia interiore, dovrà salire di un'ottava, passando idealmente agli altri chakra: i centri vitali saranno così purificati.



I primi studi fisico-scientifici sui rapporti tra musica e corpo risalgono al XV-XVI secolo con Marsilio Ficino e Gerolamo Cardano, e continuando ai giorni nostri.
Oggi la musicoterapia coinvolge diversi settori tra cui la terapia clinica, la psicopterapia per portatori di handicap, la pedagogia ect. Solitamente la musicoterapia propone ai pazienti ritmi, melodie e sonorità stimolanti, che li aiutano a superare particolari blocchi psichici. La musica infatti agisce direttamente sui lobi cerebrali adibiti alle emozioni, superando le berriere determinate dai condizionamenti; sono numerosi, a questo proposito, i casi di uscita dal coma a seguito di uno stimolo musicale.


SITI PER APPROFONDIRE

http://www.musicotherapy.it/corpo.asp?L=0&C=0&R=0

http://www.musicoterapia.it/

http://www.pamonline.it/

LIBRI CONSIGLIATI:


Castrovilli- De Lucia Il Nuovo Manuale di Musicoterapia

Miquel Robert L'universo delle forme sonore - L'azione e gli effetti del suono sull'uomo

De Monte Teresa Suoni, colori, chakra, omeopatia in Musicoterapia





Ospite

MUSICOTERAPIA

Messaggioda Ospite » 14/01/2009, 21:51

Grazie cara ajna per questo tuo post,e' da un po di tempo che stavo cercando qualcosa del genere, nelle mie seppur piccole sedute di pranoterapia, ho sembre abbinato della musica,perche secondo me la sua scia di note ti trasporta in mondo meraviglioso,pieno di colori e di gioia e di vibrazioni particolari e sottili che trasmetti automaticamente alla persona da trattare,questo respiro vitale che DIO ha donato ha ognuno di noi,e' semplicemente una cosa spendida nell'armonia dell'universo.

sunny un abbraccio energico di luce a te e a odlaner sunny


Ospite

MUSICOTERAPIA

Messaggioda Ospite » 21/06/2009, 13:06

Ho letto con vero piacere il libro che segue, e in esso ho trovato verità profonde, ed ho pensato di metterlo in questa sezione perché mi è parsa la più adeguata.
Buona Vita a tutti sulle ali della musica
Odlaner




Biofonia, Lo Yoga della Musica
di Paolo Avanzo-
Edizioni Alba Magica

MUSICA E ORGANISMO


Il nostro organismo risuona a seconda dei suoni che percepisce. I diversi stati d’animo generati dalla musica furono classificati nell’antica India con i NOVE RASA, che corrisponderebbero a nove sentimenti fondamentali Shringara (erotico, romantico, dolce), Hasya (comico, scherzoso), Karuna (patetico, triste, tragico), Raudra (esasperato, drammatico), Veera (audace, grandioso, maestoso), Bhayanaka (timore, riverenza, solenne), Adbhuta (meraviglioso, sublime, rallegrato, gioioso), Shanta (pacifico, rilassato, tranquillo), Vibhatsa (disgustoso, sgradevole). Noi veniamo attratti dal tipo di musica che in quel momento risuona con le nostre emozioni, e quindi con il nostro inconscio. Naturalmente non bisogna assolutamente schematizzare questi fattori. Essi si esprimono in infinite sfumature che col gono l’immensa gamma della espressività umana. Ma anche le piante, gli animali, i cristalli e numerosissime altre ‘forme’ della materia animata e inanimata (distinzione che manteniamo qui solo per non complicare le spiegazioni) sentono le diverse sonorità e reagiscono in svariati modi con i loro ‘stati d’animo’. Una delle applicazioni di antica origine é quella terapeutica. Un’altra molto importante fin dall’antichità é quella educativa.


La musica è piacere, è magia, è fonte di guarigione




Ad un grande maestro della musica classica indiana, Pandit Shivnath Mishra, venne chiesto quale fosse la funzione della musica. Egli rispose che essa serve a raggiungere la pace e lo stato di meditazione, a rendere fresca e luminosa la mente, ed a connettersi con il Divino. Gli venne posta l’obiezione che non sempre tutto ciò è possibile, in quanto spesso si è in balìa di emozioni disarmoniche, di agitazione mentale, di "bad moods", e che tutto questo impedisce il raggiungimento dell’armonia. La risposta fu che è precisamente attraverso la musica che si possono sciogliere queste disarmonie, prima di raggiungere la pace, aggiungendo che la musica indiana nacque proprio come strumento per agire sulle emozioni, per "guarire" le disarmonie della mente, come primo passo verso l’espansione degli stati di coscienza. Egli concluse: "non mi aspetto certo di essere in perfetta armonia prima di suonare, ma mi aspetto di esserlo durante e dopo l’esecuzione. I riflessi di quest’armonia si estendono alla mia vita."


La musica è piacere: si avverte la sottile felicità data dalla sua azione di scioglimento delle inibizioni che trattengono il fluire delle emozioni, liberando anche il muoversi del corpo.


La musica è la magia sinestesica che permette di scoprire in sè altre dimensioni, grazie all’alchimia prodotta dai suoni sulle energie interne all’uomo. Essa richiama l’armonia dell’universo, permette di ricordarsi che questa armonia esiste, e che, anzi, è lo stato naturale dell’essere umano.


La musica è guarigione per la sua azione armonizzante sulla psiche. Non è e non si tratterà mai di una "pillola", di una "cosa" che agisce in vece nostra e che ci permette di conservare la nostra beata inconsapevolezza, ma di un’energia in grado di condurci attraverso processi di scioglimento psicofisico, comprensione intuitiva, liberazione. Non è una pillola, grazie a Dio, ma beato il tempo in cui si farà tesoro del detto popolare: "canta che ti passa". Da qualche tempo la musica di guarigione sta riguadagnando il suo spazio anche in occidente, attraverso la riscoperta dei suoni musicali come rimedio al disagio, là dove la parola non può arrivare, dove non bastano il linguaggio razionale o l’approccio psicologico per raggiungere la profondità delle emozioni e dell’essere nel suo insieme. Ma la musica non è soltanto un rimedio al disagio, e la sua forza è data dal collegamento ancestrale con la nostra essenza, con quell’energia creativa ed evolutiva che, magari addormentata, è presente in ogni essere umano e lo spinge alla realizzazione. Per queste ragioni, cioè per l’efficacia sul piano del rilascio e dell’elaborazione emozionale e dell’attivazione della forza attualizzante, la musica si presta come strumento molto importante nell’ambito della relazione di Counseling (Biofonia già viene applicata nell’ambito del Counseling Evolutivo). Utilizzando un’antica immagine orientale, i disagi della mente sono soltanto un filtro di nubi che copre e rabbuia il nostro cielo, e la musica è il raggio luminoso in grado di squarciarle, per riscoprire il sole al di sopra, che non smette mai di diffondere la sua luce ed il suo calore, anche quando non lo riusciamo a percepire. E’ questo il vero potere dell’energia musicale: la capacità di evocare l’armonia originale dell’essere, percepibile attraverso l’udito e gli altri sensi, fino a trascenderli ed a creare il contatto con il "sesto senso". Quest’armonia sinestesica che il linguaggio indiano spiega con il potere del suono di evocare la vibrazione della Coscienza, di creare la connessione con l’essenza, ci induce a ritenere che la musica può essere "anche" terapia, ma che non si tratta "soltanto" di un rimedio, poichè, al di là della guarigione, essa può fornire anche ali per espandere i propri stati di Coscienza fino al contatto con lo spirito. "Biofonia" vuole esprimere proprio questo concetto dell’utilizzo della musica a fini di armonizzazione, guarigione, elevazione: quindi l’obiettivo ultimo non è tanto la guarigione da un sintomo di disagio emotivo, bensì elevare la frequenza vibratoria dell’essere umano per avvicinarla alla vibrazione essenziale della Coscienza

Ospite

MUSICOTERAPIA

Messaggioda Ospite » 21/06/2009, 13:12

Il canto Gregoriano sarebbe stato a sua volta originato ed influenzato dall’eredità degli antichi modi greci ed indirettamente dai Raga indiani, che del resto sparsero la propria influenza su aree molto vaste del mondo antico. Il canto Gregoriano è un canto sacro monodico di area cristiana, praticato sin dal medioevo in contesti monastici e finalizzato a favorire la trascendenza e l’attivazione della sacralità interiore. Anche se solo di recente è stato preso in considerazione in un’ottica musicoterapeutica, riteniamo che le sue proprietà in questo senso siano notevoli, così come è il caso di altri sistemi di antica tradizione, basati su strutture modali. Si narra il caso di un convento in cui i monaci ebbero notevoli scompensi psico-fisici dopo l’abolizione delle pratiche di canto Gregoriano dal loro programma giornaliero, viste soltanto come un orpello antiquato di dubbia utilità dalle autorità ecclesiastiche, sull’onda del rinnovamento dettato dal Concilio Vaticano II. Si tentarono vari interventi sia sul piano psicologico che su quello della dieta senza successo, e soltanto il ritorno al canto sacro permise di riportare l’armonia in quel monastero (Daniel Levy, Eufonia, il suono della vita, ed. Cassiopeia, Venezia, 86, pag. 76).
Ed eccovi a voi l'ascolto.... dall'Abbazia Abbey Stift Heiligenkreuz - Austria
Odlaner




Ospite

MUSICOTERAPIA

Messaggioda Ospite » 21/06/2009, 14:31

Il Blues e la funzione omeopatica del suono

Ora sta iniziando la riscoperta di quanto di valido può essere donato da culture che non hanno spezzato il contatto con le radici ed i valori antichi, ed è auspicabile il recupero di un’ottica in cui il senso del "magico" della musica implichi la consapevolezza dell’effetto dei suoni su chi li produce e su chi li riceve. E’ per questo che l’invito di Assagioli a ricercare connessioni il più possibile precise tra i vari elementi della musica ed i piani dell’essere umano riveste particolare importanza.
Si tratta di qualcosa che la saggezza dei popoli già ha conosciuto ed applicato, utilizzando in molti casi le note ed i suoni della musica per armonizzare il proprio rapporto con l’ambiente e con il proprio carattere.


Il giornalista Gino Castaldo afferma:

"Ho sempre pensato che esistessero una musica ecologica ed una antiecologica. Ma non nel senso della New age che trovo anzi eccessivamente neutrale, troppo ipocritamente "pulita" per poter dire qualcosa di valido in questo senso. Per ecologica intendo la musica che fa bene, che guarisce, che libera, che addolcisce i sentimenti e ci rimette in comunicazione con le parti sperse e dissociate della nostra integrità di individui...Molte altre musiche fanno male quando sono brutte, finte, inutili. In più esistono tradizioni che hanno mantenuto viva un’antica memoria del DNA fondamentale della musica. Sono musiche terapeutiche, guaritrici, hanno costruito stili, forme espressive, in funzione di questo compito primario.."
In tali contesti anche una sola nota può risultare di fondamentale importanza: Ad esempio è molto preciso il significato della "Blue note", la nota che più caratterizza le scale utilizzate dal Blues, che "abbassa" il valore della terza, il tono del potere personale (Mi).

Odlaner







VIBRANDO INSIEME A LORO

Avatar utente
Mary
Messaggi: 2700
Iscritto il: 22/09/2008, 0:00

MUSICOTERAPIA

Messaggioda Mary » 21/06/2009, 20:21


Molto interessanti questi post!!!!!
L'ascolto del canto gregoriano mi ha riportata al giorno in cui sono stata all'abbazia di Einsilden, in Svizzera, dedicata alla Vergine Nera.Nel tardo pomeriggio i monaci benedettini sono filati in processione lungo la navata centrale ed hanno raggiunto la cappella della Vergine dove hanno cantato alcune lodi gregoriane ed il "salve Regina".
Non nascondo di aver vissuto veri ed intensi momenti di pace ed armonia!
Grazie anche per l'indicazione bibliografica!
Mary


Michael

Avatar utente
shanti
Amministratore
Messaggi: 12616
Iscritto il: 06/09/2008, 12:00

MUSICOTERAPIA

Messaggioda shanti » 22/06/2009, 13:35

Carissimi, vi ringrazio per questi post così esaurienti sulla musica e sul suono.
Anni fa, in un residenziale di Yoga, abbiamo avuto il piacere di lavorare per due giorni con un maestro di sitar e vina, che ci ha avvolti e abbracciati con i suoi raga, con quelle note così intense, con quei suoni così coinvolgenti.
Adalberto Zappalà, così si chiama, ha lavorato molto con i migliori maestri indiani e, ci raccontò, che , quando portà il suo sitar dall'India, lo smontò e rimontò completamente, ed erano centinaia di pezzi.
I suoi maestri gli dissero che solo così, quello strumento avrebbe suonato la musica proveniente dall'anima di chi lo avrebbe utilizzato. Così fece e da quel momento Adalberto e il suo Sitar, quando suonano, sono una cosa sola.
Amo il Blues, da sempre.
I canti gregoriani, per me, sono più difficili, ma ho un cd speciale, che ho acquistato alla Sacra di San Michele. In una delle visite, c'eri anche tu Mary, siamo entrati ed eravamo in pochi. Nella chiesa si diffondeva il Canto gregoriano e non riesco a descrivere ciò che ho provato. Ho chiesto al MOnaco della sacrestia e abbiamo potuto acquistarlo. Non so se sono i canti, o il fatto che per la prima volta li ho sentiti sotto le Ali del mio amato Michael, ma mi ritrovo avvolta da qualcosa di speciale, quando li ascolto.
Grazie Ajna, grazie Odlaner. Vi abbraccio.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

Avatar utente
drago-lontra blu
Messaggi: 7528
Iscritto il: 01/11/2008, 0:00

MUSICOTERAPIA

Messaggioda drago-lontra blu » 22/06/2009, 21:13

bellissimo questo argomento e bellissimi i vostri articoli.

Come ho già detto ho usato e uso tutt'ora la musica per riportarmi in equilibrio quando ne ho bisogno.
Il metodo è semplicissimo ed è chiaramente una omeopatia musicale.
Si tratta di cercare e trovare un suono di risonanza maggiore rispetto a quello che rispecchia la mia vibrazione in quel momento, amplificando l'emozione allo stadio massimo, ma della stessa specie.
Un suono che vibra amore quando sono amore o che vibra rabbia quando sono arrabbiata, tristezza quando sono triste, dolore quando soffro e via di segiuto.
Ce ne sono a bizzeffe e per ogni emozione l'imbarazzo è nella scelta.
Chi di voi non ha ricevuto commozione ascoltando una canzone?

Non voglio insegnare niente a nessuno, se avete voglia di provare scoprirete come, toccando a livelli superiori l'emanazione dell'emozione che si sente in quel momento, procurando cioè il famosissimo Similium, credo che si dica cosi', la musica emetta un livello omeopatico, permettendo la guarigione .

un abbraccio dragosissimo.
teepe
Immagine

Immagine

Ajna

MUSICOTERAPIA

Messaggioda Ajna » 23/06/2009, 13:03

Ancora sul canto gregoriano vorrei aggiungere queste informazioni che mi paiono interessanti.
Ajna

Tomatis: neurofisiologia dei canti gregoriani

Qual è il potere curativo del canto e della recitazione? Perché certi suoni sono considerati sacri in tutto il mondo? Dall'OM alle ninnananne, dai canti Gregoriani ai canti corali moderni, l'esercizio spiriluale della voce porta serenità e poteri indescrivibile a parole.
Il medico Francese Alfred Tomatis ha studiato gli effetti terapeutici del canto. Le ricerche di Tomatis in Francia ed in Canada hanno messo in rapporto l'udito con le dinamiche del corpo e della mente.
Al contrario della comprensione popolare, dice Tomatis, l'orecchio è un organo primano di consapevolezza". E' inteso essenzialmente per provvedere una carica di potenziale elettrico al cervello. La corteccia poi distribuisce in tutto il corpo la carica che ne deriva.
La conclusione di Tornatis è che l'orecchio non è un pezzo differenziato della pelle, piuttosto, la pelle è un pezzo differenziato dell'orecchio.
Le alte frequenze sembrano avere il maggior effetto ricaricante. I suoni nelle basse frequenze possono "scaricare" o stancare gli ascoltatori.
Questo è il segreto del canto le alte frequenze.
Tomatis ha esaminato il suono dei canti Gregoriani con un oscilloscopio. Questi, ha rapportato, cadevano entro il raggio dei suoni ricaricanti Inoltre, erano come uno "yoga respiratorio. "Coloro che cantavano sembravano rallentare il loro respiro e inducevano gli ascoltatori nello loro stesso stato di tranquillità."
Tomatis ha visitato monasteri Benedettini in tutto il mondo per studiare i monaci che praticano i canti Gregoriani. Ad un ritiro in Francia, un giovane frate stava riformando la tradizione. Tagliò severamente il tempo che i monaci dedicavano al canto e notò che presto cominciarono a diventare più svogliati e a dormire di più. Inoltre, un medico consigliò agli uomini di seguire una dieta tradizionale e questo fece peggiorare le cose.
Fu chiamato Tomatis. Egli reintrodusse il loro orario lungo di canto. Presto, disse, stavano dorrnendo meno, lavorando di più e si sentivano meglio.

"Certi suoni sono efficaci come due tazze di caffè. I canti Gregoriani sono fonti di energia fantastici. Io ci lavoro come musica di sottofondo e dormo solo tre o quattro ore a notte".




Avatar utente
RaggiodiSole
Messaggi: 697
Iscritto il: 06/02/2009, 0:00

MUSICOTERAPIA

Messaggioda RaggiodiSole » 15/07/2009, 20:08

Carissimi, ho letto con molto interesse i vostri post. Ritrovo in essi me stessa, le mie emozioni e condivido pienamente. La musica , in particolare la musica strumentale etnica, tribale, la lirica, i canti gregoriani e celtici, la orientale, mi danno un’emozione indescrivibile, sono state per me un’ottima terapia, hanno contribuito a distaccare traumi e a compiere opera di profondo risanamento ai livelli più profondi di me stessa. Anche io lavoro con la musica in cuffia, e dormo solo 3/4 ore per notte, praticamente la musica mi ricarica, mi ristabilisce a livello emotivo, ma ci sono delle volte in cui emotivamente non ce la faccio ad ascoltare certi tipi di brani, di musica, la lirica e la Callas in particolare mi scuotono a tal punto che devo cambiare! Dopo una terapia olistica, la mia ex Madre Spirituale ha intonato in Chiesa un canto apposito che mi ha permesso di entrare in una dimensione assolutamente non terrena, era la prima volta che un canto mi toccava a quei livelli, praticamente quelle note mi hanno disintegrato i muri che ancora esistevano dentro di me , le barriere in cui ancora ero emotivamente prigioniera, non potrò mai dimenticarmi quell’esperienza che mi ha messa in contatto con una parte di me che neppure credevo esistesse a quel tempo, adagiandomi tra le braccia del Signore.

E’ un’esperienza che tutti dovrebbero vivere, credo, o almeno per me è stata fondamentale, in quel frangente del mio percorso.
Vi ringrazio Fratelli di Luce e Amore, perché voi siete sempre un’importantissima fonte di continue conferme al mio personale Cammino che ritrova in voi i Compagni di tante altre vite ed esperiense condivise nella realizzazione verso il Piano Divino.

Un forte abbraccio, con tanta dolcezza Abbraccio

RaggiodiSole

:flower: sunny :flower:











Vita e Morte: nel Sole trovano la perfezione del cerchio.


Torna a “Reiki e tecniche di guarigione”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

cron