reiki e respirazione

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drago-lontra blu
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reiki e respirazione

Messaggioda drago-lontra blu » 29/07/2010, 8:00

REIKI E RESPIRAZIONE



A Cura di Marco Milione (Milano 16/06/2008)

L’inspirazione è il primo movimento espresso dall’infante quando nasce. L’espirazione è l’ultimo movimento che eseguiamo prima di abbandonare il nostro corpo. In virtù di questo possiamo affermare che la respirazione ci accompagna per tutto il corso della nostra vita !

Il controllo del respiro porta in automatico al controllo delle proprie emozioni. Un respiro corto, alto e affannato, coltiverà la paura. Mentre un respiro lungo, profondo e consapevole non solo alimenterà la quiete all’interno della persona, ma permette di allungare il corso della vita individuale. Vi siete mai chiesti perché alcune tartarughe marine vivono anche fino a 200 anni!? Perché la loro respirazione è talmente lenta, profonda e ritmata, che ogni cellula del loro sistema sfrutta tutto il potenziale del Prana (Qi, Ki, o energia) inalato ad ogni inspirazione.

Quando respiriamo non immettiamo soltanto ossigeno al fine di attivare le funzioni metaboliche nel nostro corpo; ma immagazziniamo soprattutto Prana. L’aria è anch’essa composta da Ki, tuttavia l’ossigeno costituisce anche il mezzo di trasporto con cui il Ki e veicolato nel nostro organismo. Il compito dell’inspirazione e dell’espirazione è quello di portare dentro e fuori il Prana esistente in natura. Ogni volta che respiriamo il Qi inalato concorre a fissare all’interno delle nostre memorie cellulari le convinzioni determinate dagli schemi mentali prestabiliti. Quindi l’abitudine ad una mal sana igiene mentale Come:” Depressione, Rabbia, Malessere mentale, Manie, Nevrosi, o semplicemente schemi mentali limitanti!” Attraverso una respirazione diseducata porteranno a rinforzare in negativo quelli che sono i nostri limiti.

La mente ha una grandissima forza d’inerzia, registra e applica i comportamenti appresi attraverso la continua ripetizione sia del movimento fisico che dalle convinzioni acquisite dal conteso sociale in cui si è nati e cresciuti. Questa particolarità viene resa possibile proprio dal Ki esterno che consente attraverso la sua azione di registrare dentro di noi il messaggio. Sia esso giusto o sbagliato.

Ad esempio supponiamo che decidiate di imparare il Thai Qi. Durante la pratica e la ripetizione dei movimenti, esercitate l’esecuzione sbagliata della tecnica perpetrando nell’errore. La risultante sarà che se nessuno vi corregge durante l’apprendimento, il vostro fisico e la vostra mente registreranno il movimento sbagliato. E prima di poterlo reimpostale nella giusta maniera passera molto tempo e pratica. Questo perché il Ki assunto durante l’acquisizione della tecnica ha bloccato all’interno delle vostre memorie cellulari il messaggio sbagliato. Non è un caso che la gran parte delle tecniche di ricerca interiore sono basate sulla respirazione.

In altre parole il Prana inalato attraverso la respirazione ha la capacità di migliorare o peggiorare la nostra esistenza in virtù della consapevolezza con cui lo applichiamo. Se si osservano i bambini appena nati ci si rende subito conto che loro respirano nella maniera corretta, senza che nessuno gli e lo abbia mai insegnato. Questo vuol dire che noi adulti ci siamo diseducati crescendo. Una composta respirazione è basata su 3 semplici regole base:

1) La respirazione corretta deve essere eseguita dal naso e non dalla bocca.! Perché i 2 canali Ayurvedici IDA e PINGALA che partono dal primo chakra situato all’altezza del Perineo e salgono lungo la schiena serpeggiando lungo la colonna vertebrale e al canale centrale di SUSHIUMNA. Terminando la loro corsa proprio all’apertura delle narici del naso. IDA narice Sx. PINGALA narice Dx.

La prima IDA, gestisce tutto il contesto psichico ed emotivo. Mentre PINGALA, gestisce tutto l’apparato fisico e materiale del corpo. Questa è la motivazione per cui nel Tantra Yoga insegnano a dormire sul lato destro del corpo. In questo modo la narice sinistra si apre naturalmente durante la fase onirica consentendo al prana di fluire maggiormente all’interno del canale di IDA impegnato maggiormente in questa fase.

2) La corretta respirazione dovrebbe essere una respirazione diaframmatica, cioè portata verso l’addome e non impostata sui polmoni come erroneamente insegnano a scuola durante l’ora di ginnastica. Lo stomaco dovrebbe assumere la stessa funzione di un mantice che si riempie e si svuota a seconda dell’ossigeno raccolto. In parte perché l’addome ha la possibilità di immagazzinare quantità d’ossigeno superiore alla portata dei polmoni. E in parte perché questo tipo di respirazione va ad eseguire un massaggio naturale su gli intestini migliorando la capacità digestiva. Inoltre favorisce l’intestino nell’evacuazione del cibo durante la peristasi.

3) Esistono 4 termini per definire la giusta respirazione: LENTA – PROFONDA – RITMATA – CIRCOLARE. Ma vediamo queste caratteristiche nel particolare.

Respirazione Lenta:
L’ossigeno non dovrebbe essere assunto in poco tempo. La respirazione dovrebbe essere talmente lenta da risultare appena percettibile dalle narici del proprio naso.

Respirazione Profonda:
Quando inspiriamo l’intenzione è quella di inviare l’aria verso il basso ventre; precisamente a 3 dita sotto il nostro ombelico. E per effetto automatico la pancia si dovrà ingrossare e restringere a seconda della quantità d’ossigeno inalato.

Respiro Ritmato:
Il respiro deve avere sempre la stessa cadenza, senza presentare varianti di velocità tra una respirazione e l’altra.

Respiro Circolare:
Che tutto il processo venga svolto in maniera continua, senza che vi siano stati di apnea tra le varie fasi. L’aria entra dalle narici del naso, Scende verso il basso ventre fino a 3 dita sotto l’ombelico, Alimentando il Ki originario, E Risale fuoriuscendo sempre dalle narici del naso. Tutto il procedimento svolto con continuità.



( articolo di Marco Milione)
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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 29/07/2010, 12:45

Grazie, Dragobluissima!!!

Un promemoria che fa sempre comodo ripassare!



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"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
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