Oltre noi il Tutto
10/24/2010 5:16:37 PM
Questo è un viaggio affascinante, un entrare dentro di noi, dentro il nostro Essere per capire in che modo siamo parte del Tutto, come possiamo “arrivare” al Tutto.
Dentro di noi non c’è il vuoto, né a livello fisico (perché siamo composti da elementi), né a livello emotivo (perché siamo un insieme di sensazioni, di emozioni, di percezioni).
Non c’è il vuoto neppure a livello mentale, perché siamo attraversati costantemente da pensieri.
Tutto questo tendiamo a pensare che sia nostro, pensiamo di produrlo noi, ma è una sensazione errata in quanto fa parte di qualcosa che possiamo già definire come il Tutto.
Ciò che ci compone a livello materiale è un insieme di elementi che ci accomunano alla natura, per cui noi SIAMO la natura.
Le emozioni, le percezioni che abbiamo sono collettive perché indotte da altri, da eventi, da sensazioni che altri ci porgono, da reazioni che abbiamo a determinate situazioni.
I pensieri non sono nostri se non nella misura in cui riusciamo a “prenderli” attingendo al Tutto.
I pensieri fanno parte del Tutto, che in questo senso è veramente materia pensante.
Questi pensieri sono anch’essi fatti di vibrazioni di diversa frequenza e noi li attiriamo in base alla nostra capacità di gestirli.
È difficile che un pensiero filosofico, speculativo invada la mente di una persona semplice.
Non è necessario, non gli serve e perciò, per l’economia della natura che è perfetta, questa persona non lo attira.
Quando però abbiamo pensieri fastidiosi, noiosi, che ci turbano, che ci spingono in direzioni perfino pericolose, pensiamo: che cosa sto pensando? E ci identifichiamo con quel pensiero, ci complichiamo la Vita fino - a volte - a rovinarcela.
Il meccanismo è sempre lo stesso: noi abbiamo attirato quel pensiero, che è parte del Tutto, laddove nel Tutto c’era quel pensiero ed anche quello opposto.
Chiediamoci perché abbiamo attirato proprio quel pensiero: perché ci lasciamo condizionare la Vita, perché stiamo diventando quel pensiero?
Semplicemente perché in quel momento non avevamo Amore per noi stessi.
Non amandoci attiriamo il pensiero “negativo”.
Accanto però c’era il pensiero “positivo”.
Avendo noi abbassato la nostra vibrazione, essendo entrati in una traiettoria di pessimismo, di paura, ansia, di poca stima verso noi stessi, abbiamo attivato il pensiero negativo.
Come possiamo neutralizzare tutto ciò?
Dobbiamo tornare ad un pensiero positivo, a quella capacità - che è insita in noi - che ci fa “prendere” solo la parte positiva.
In un modo semplice: con l’Umiltà, sentendoci parte del Tutto, mettendo a tacere il nostro Io, facendo silenzio nella Mente, cercando di amarci, di accettarci e soprattutto ricordandoci sempre che siamo creature immerse in un Universo d’Amore.
Possiamo chiamare il Tutto materia oscura, vuoto, ma la vibrazione è quella dell’Amore.
È la vibrazione della positività, dell’Evoluzione che porta avanti l’Universo, la Terra, noi, le nostre cellule.
Quando manca l’Amore la cellula si “ammala”.
Non parlo di Amore in senso astratto: intendo proprio la vibrazione, la frequenza dell’Amore.
ORA si è capito che le malattie hanno soprattutto un’origine psichica e proprio attraverso lo stress, la disistima di noi stessi, la paura, l’ansia, il volere volere volere… noi arriviamo a stressare il nostro fisico fino alla malattia.
Malattia come momento evolutivo, come presa di coscienza di noi, come riflessione sul nostro essere.
Perché è importante andare oltre noi per arrivare al Tutto?
Perché quando abbiamo accettato la realtà di essere composti dagli stessi elementi che costituiscono tutta la natura, iniziamo a sentirci “noi” insieme alla natura: non solo Io ma parte del Tutto.
Riflettiamo e accettiamo che le nostre sensazioni, le nostre emozioni sono suggerite e spesso suscitate dagli altri e quindi non sono esclusivamente nostre.
Nostra è solo la gestione, ma la sensazione, la percezione proviene dal Tutto.
Abbiamo quindi fatto un altro passo avanti: ci sentiamo ancora di più parte del Tutto.
Quando accettiamo di non essere gli artefici dei nostri pensieri, ma di possedere la capacità di attirarli, ci dobbiamo chiedere perché abbiamo scelto proprio quel pensiero.
Nella prima fase, quando la vibrazione è ancora “bassa”, quando la conoscenza di noi non è ancora giunta in profondità, pensiamo che questo pensiero sia frutto della nostra Mente e del nostro desiderio di capire, avere, volere.
Quando invece alziamo la vibrazione, quando abbiamo già compiuto il percorso di amore e di accettazione di noi stessi, capiamo che essendo parte di questo Tutto, il Tutto interagisce con noi amorevolmente e quindi è il Tutto che porge quel pensiero perché dentro di noi siamo riusciti a collegarci con esso.
Siamo fatti di vibrazioni, di frequenze: a livello materiale frequenze che tengono insieme il nostro corpo, a livello emotivo frequenze dell’anima e, a livello spirituale più elevato, espressione della nostra Energia.
Quando arriviamo ad attivare queste frequenze, a percepirle, ad essere consapevoli di essere anche Spirito, interagiamo ad alto livello con il Tutto e perciò le nostre esigenze non arrivano più solo dalla parte materiale ed emotiva, ma anche dalla parte energetica, consapevole che compito dell’essere umano è l’Evoluzione ovvero trovare un’Armonia dentro di sé.
Cerchiamo quindi di andare oltre noi per accedere a queste alte frequenze, che non sono patrimonio di pochi ma di tutti.
L’essere umano è un essere divino, in cui sono presenti i codici divini.
Nel DNA di ciascun essere c’è la parte divina.
È necessario uno sforzo per non attribuire al divino le caratteristiche date dalle varie religioni, vedendo quindi il divino semplicemente come la parte spirituale, lo Spirito, l’Energia che anima l’Universo alla frequenza più alta che ci è dato comprendere, a cui possiamo accedere come esseri che comunque vivono in un mondo materiale fatto da tre dimensioni.
Superare questo concetto di noi ci porta a “dilatarci” nell’Universo, a capire che le Forze cosmiche ci “attraversano”, ci “permeano”. Quando accettiamo questo siamo lieti di farci condizionare da tali Forze, perché non è un condizionamento che mira al potere, ma è l’Amore di chi vuole che l’unicità si salvi, di chi vuole veramente che l’Umanità arrivi ad essere parte di questo Tutto, parte importante che non può fallire il compito della Salvezza.
L’Universo, il Tutto è lì e ogni volta che abbiamo un pensiero negativo, un dubbio, paura, ricordiamoci che tutto questo è limitato ad una parte di noi, all’Io e non al Noi.
Superiamo tutto ciò sentendoci parte di un Tutto, chiedendogli aiuto.
Chiedere a Dio vuol dire chiedere aiuto alla parte più alta che è in noi.
Ripetiamoci: affidati, lasciati permeare, condizionare dal Tutto, non opporre resistenza.
Dobbiamo sentirci fluidi, veramente in balia del Tutto.
È un modo diverso di vivere, è un paradigma nuovo che ORA sta emergendo.
C’è sempre stato, essendo prima patrimonio di pochi ed ORA di tanti.
Lavoriamo insieme perché diventi patrimonio di tutti.
Carla Parola. Stazione celeste