
Ciao! Miaoooooo!!
Sono ritornata. Mi piace tantissimo vagabondare in questa Città!
In questa foto ero piccina piccina. Mi ero nascosta nella vasca da bagno, ma mi hanno trovato subito!
Ciao a tutta la Città!
Nella mia scala di valori, quelli
affettivi, qualcuno dice che al primo posto ci sia il mio gatto. Proprio
lei: Sissy, la mia micia. Temo che ci sia un pizzico di verità in
questa affermazione.
Quando l'ho
incontrata, pur non avendo mai avuto a che fare con un gatto, i gatti mi
piacevano poco, Preferivo di gran lunga un bel cucciolone di cane. Mai e
poi mai avrei pensato di prendere con me un gatto.
Ora l'adoro. Don't tuch my cat!
Vi racconto il mio primo incontro con Sissy.
Un giorno, tornando dalla spesa, davanti ad un
cortile, incontro 3 bambine, mai viste prima e nemmeno più riviste
dopo, anche se quella strada la ripercorro spesso.
Queste bambine, attraggono la mia attenzione,
parevano uguali. Le distingueva solo una piccola differenza di altezza.
Ed era come se fossero in rilievo, in primo piano rispetto all'ambiente circostante. Avevano un non so che di particolare.
Mi chiamano a gran voce: signora! signora!
signora!! ed in coro: vuole un gattino? ASSOLUTAMENTE NO! Figuriamoci!
Nell'arco di un secondo nella mia mente
sono affiorate migliaia di motivazioni per cui non desideravo e non
potevo avere un gatto.
Comunque mi
avvicno ed ognuna di loro ha in braccio un piccolissimo micio, di 15
massimo 20 giorni. Uno grigio, uno rosso e uno bianco e nero, con un musetto buffo.
Sorrido, dando uno sguardo superficiale e veloce alle
tenere creature e sentenzio convinta: NO.NO. NO. Eppoi io non amavo i gatti!
Non era ancora avvenuto nulla, eppure.... quanti problemi erano
già sorti, nella mia testa!
Uno dei tre
gattini emette un fievolissimo miagolio e gira il suo musetto verso di
me. Era quello bianco e nero. Lo accarezzo. Lo prendo tra le mani. Quanto è dolce! Quanto è
piccolo e tremante! E' tenerissimo! Incontro il suo sguardo........ ed è
stato un vero colpo di fulmine!
Il micino si
abbandona dolcemenente tra le mie braccia, meglio dire nelle mie mani, tanto era minuscolo. Come posso renderlo alle
bambine? Tutte le mie resistenze svaniscono in un istante e me lo porto a casa.
Sono passati ormai 8 anni.
Quando le ho dato il nome Sissy, per un attimo mi sono pentita perché temevo che non mi capisse quando le dicevo: no,no... sissi! In questo modo l'avrei confusa. Come potevo educarla?
In realtà è lei che ha educato me e mi ha fatto, lo sta facendo tutt'ora, da maestro.
Se fosse un umano, sarebbe considerata "caratteriale" con quei suoi attimi di frizzante "follia".
Lei non è una coccolona, ha un carattere molto indipendete e libero. Non sopporta il contatto fisico o una carezza per più di 8 secondi.
L'unico momento in cui si accoccola sul mio grembo o sulle mie ginocchia, è quando sono in meditazione o in momenti in cui sono particolarmente centrata... rari attimi di eternità. E ovviamente di notte, quando sto già dormendo da un pezzo.
Quando si avvicina l'ora in cui faccio solitamente medito, mi viene a chiamare, mi precede e non trova pace fin che non la raggiungo nel nostro posticino riservato.
E' lei che si accorge delle presenze celesti in casa e sta buona buona incantata a guardarle, poi mi gira intorno, come per accertarsi che anche io ne sia consapevole e si rimette in amirazione.
E' silenziosa, non miagola quasi mai. Ora, da un po' di tempo, ha imparatio a parlare. Emette dei gridolino come se formulasse intere frasi. Se non comprendo si arrabbia... e brontola, brontola.
Accade che a volte non mi accorgo che è fuori dalla porta in attesa che le apra per entrare in casa. Quando le apro, mi sgrida con quel suo parlottare e va avanti all'infinito fino a quando non le ho chiesto scusa.
La Sissy è il mio pensiero felice, il mio pensiero positivo, il mio ancoraggio.
Quando mi guarda con quei suoi occhio, mi sciolgo.
Ripeto: Don't tuch my cat!