Il castello di Montsegur


Quando varchi la soglia delle rovine del castello di Montsegur, qualcosa ti vibra nel cuore.
Si trova sulla cima di un picco, uno dei molti nella zona, che vengono detti "Nidi dell'aquila".
Il dislivello dalla base alla cima è di duecento metri, molto ripidi.
Alla base del sentiero vicino al grande prato dove i catari sono stati bruciati, c'è una stele, una semplice croce, dove il cuore si ferma e l'anima si inchina.
Poi inizia la salita, per me molto faticosa. Mi sembrava di non arrivare mai, anche perché avevo quell'antico dolore nel petto, come se anch'io fossi stata lì, a morire su quel prato.

Poi, arrivati alle mura, attraversi il portone, che in realtà pare un portale.
La sensazione all'interno, per me è stata molto forte, energie antiche dentro e intorno a me. Per un'attimo mi sono sentita circondata da persone vestite di bianco e avevo la strana sensazione di vedere le mura intatte e di percepire la vita all’interno di quel luogo.

Sono tornata un’altra volta perché mi sono innamorata di questo posto. Abbiamo celebrato il Wesak, proprio all’interno del castello. Erano le due di notte. La salita era stata durissima e il cielo era coperto. Quando siamo arrivati in cima le nuvole si sono aperte e la luna, la luna piena del toro, ci ha regalato uno spettacolo memorabile…era la notte dell’eclisse totale.
Abbiamo vissuto una cerimonia indimenticabile, nel buio, illuminati solo dalla luna che si era scoperta nuovamente. Nove persone, cinque eravamo già lì, altri quattro amici hanno guidato per ottocento km per raggiungerci e vivere il Wesak con noi, ripartendo il giorno successivo. Come dice mio figlio …ma tutti i matti li conoscete voi?….Forse non tutti, ma una buona parte!
Quella notte abbiamo vissuto antiche memorie e abbiamo atteso l’alba appollaiati sulle mura del castello.
Montsegur è un luogo speciale. In questo luogo dopo tre mesi di assedio nel Marzo del 1244, gli ultimi catari che si erano arroccati nella fortezza si arresero in cambio della vita, ma gli accordi non furono rispettati e si trovarono ad affrontare il rogo, salendo sulle pire allestite sul posto, dicono le fonti dell'epoca "con estrema serenità".
Pur essendo stato teatro di un fatto terribile, l’energia che vi si trova è luminosa e serena e, quando te ne vai, lasci qualcosa di te, un po’ d’amore.
Anche il piccolo paese è carico di atmosfere particolari, con le sue stradine e l’antico hotel, dove ci aspettava il calore del legno e la musica degli Era che io amo molto perché, per me, è associata a Michael e alla Spada.
Dalla casetta dove dormivamo, guardando verso l’alto, abbiamo visto il profilo delle rovine circondato da un forte alone viola.

Shanti