Un asteroide "sfiorerà" la terra

Il corpo celeste passerà ad "appena" 300mila km dal nostro pianeta
Roma
Quest’anno il cielo d’autunno offre un incredibile spettacolo: l’incontro ravvicinato tra un asteroide ed il nostro pianeta. Il rendez vous, secondo quanto previsto dagli astronomi, comincia domani e andrà avanti per alcuni giorni.
Ad incontrare la Terra è l’asteroide 2005 Yu55 che transiterà a poco più di 300 mila chilometri da noi, meno della distanza della Luna, un secondo luce.
Il nostro Pianeta, naturalmente, non correrà alcun pericolo, assicurano gli esperti, si tratterà piuttosto di un avvicinamento spettacolare, con il piccolo astro che sfreccerà rapido tra le stelle, diventando visibile anche attraverso telescopi di medio diametro.
A riferirlo è il Planetario di Roma , che organizzerà una speciale serata interamente dedicata all’osservazione del fenomeno. Venerdì sera al Planetario verrà stabilito un collegamento esclusivo, in remoto con i telescopi altamente tecnologici del Virtual Telescope di Gianluca Masi, per riprendere il passaggio in tempo reale, proiettando le immagini sulla cupola del Planetario.
«È,un appuntamento imperdibile con le meraviglie del cosmo - sottolineano dal Planetario - che vogliamo rendere accessibile a tutto il pubblico di appassionati e semplici curiosi del cielo. Lo spettacolo sarà anche l’occasione per fare il punto sul reale rischio d’impatto tra gli asteroidi e il nostro pianeta, argomento spesso usato in film e libri per alimentare insensate visioni catastrofiste, ma tuttavia sempre di attualità scientifica».
da lastampa.it
ASTEROIDI: COSA SONO? – Chiamati anche pianetini o platenoidi, si tratta di corpi celesti simili, almeno per composizione, ad un pianeta terrestre. Si differenziano rispetto a questi ultimi per le dimensioni più modeste e perché sono privi di forma sferica.
Nell’universo vengono distinti dalle comete: corpi simili agli asteroidi ma composti prevalentemente di ghiaccio; e dai meteoriti: frammenti di un asteroide disintegratosi nell’atmosfera e che giungono sulla superficie terrestre.
Si pensa che abbiano origine proprio dalla formazione dei pianeti, ossia ciò che resta dalla materia servita per formarli.
L’asteroide 2005 YU55, ossia quello che transiterà a poco più di 300mila chilometri dalla Terra nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 novembre 2011, è classificato come tipo C: sono i più frequenti (75% dei conosciuti), estremamente scuri, simili a meteoriti carbonacei. Hanno la stessa composizione del Sole, tranne l’idrogeno, l’elio ed altri elementi volatili; sono generalmente piatti e senza strutture evidenti.
2005 YU55: MA CHI E’? – Scoperto il 28 dicembre del 2005 da Robert McMillan, del programma Spacewatch dell’università dell’Arizona vicino a Tucson, compie una rotazione intorno al proprio asse in 20 ore e ci sfiorerà alla velocità di 14 chilometri al secondo.
Quello che avverrà nella nottata tra martedì 8 e mercoledì 9 novembre 2011, sarà il passaggio di un corpo celeste più vicino a noi degli ultimi 200 anni. L’asteroide, nel sul massimo avvicinamento, transiterà a circa 321mila Km dalla Terra.
Il record verrà però battuto nel 2028, quando l’asteroide 2001 WN5 passerà a soli 230mila chilometri dal nostro pianeta.
LA PAROLA AGLI ESPERTI – Giovanni Valsecchi, esperto di asteroidi dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica cosmica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Roma, si è così espresso sull’asteroide 2005 YU55:
“L’oggetto non sarà visibile a occhio nudo: potrà essere seguito grazie all’ausilio di radar, come lo statunitense Arecibo ed è probabile che verso la mezzanotte possa essere osservato anche dagli astrofili grazie all’ausilio di un telescopio professionale”.
L’asteroide non è la prima volta che ci “sfiora”: “Non è la prima volta che 2005 YU55 passa vicino alla. L’ultimo incontro risale infatti all’aprile 2010, ma non è mai accaduto prima che si avvicinasse a tal punto”.
Jay Melosh, esperto di crateri d’impatto oltre che professore di scienze della terra e dell’atmosfera, fisica ed ingegneria aerospaziale presso la Purdue University, ha spiegato che: “Ciò che rende unico questo asteroide è che eravamo a conoscenza con largo anticipo di questo passaggio ravvicinato. Prima del 1980 non avremmo mai saputo se un asteroide di queste dimensioni fosse destinato ad un passaggio ravvicinato, ma l’avremmo saputo solo quando l’eventuale impatto fosse stato irrimediabile. Ma ora è improbabile che un asteroide si avvicini alla Terra a nostra insaputa”.
da cronacamilano.it