la figura femminile nel Signore degli anelli

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drago-lontra blu
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la figura femminile nel Signore degli anelli

Messaggioda drago-lontra blu » 11/11/2008, 10:40

La figura femminile ne Il Signore degli Anelli
Articolo di Damiano Girardi


E’ giunta l’ora del popolo della contea, ed esso si
leva dai campi silenziosi e tranquilli per scuotere le torri ed i
consigli dei grandi

(JJR Tolkien, Il Signore degli Anelli, pag. 341)

Sono poche le parole usate da Tolkien per descrivere le figure
femminili ne “Il signore degli anelli” se ci si attiene ad una analisi
strettamente quantitativa del testo, ma ci si accorge di quanto le
stesse siano profonde e ben ponderate se si effettua una analisi del
contenuto dell’ opera del professore. Esse sono poche ma abili
pennellate saggiamente tracciate sulla tela del racconto, senza le
quali l’intera vicenda perderebbe di significato, specie nel suo esito.

I popoli indoeuropei sono accomunati da una tripartizione
funzionale della società, in base alla quale si identificano tre classi
sociali e secondo la quale viene ordinato il pantheon di queste
popolazioni.
Queste tre funzioni sono quella sovrana, quella guerriera e quella
dei produttori. Nella società indiana le tre classi arya sono i
Brahmana, sacerdoti che insegnano la scienza sacra e praticano i
sacrifici, gli Ksatriya, i quali proteggono il popolo e la terra con le
armi, ed i Vaisya,cui compete l’aratura, l’allevamento ed il commercio.
Allo stesso modo nei Celti possiamo distinguere fra Druidi,
aristocrazia militare (flaith irlandese) ed allevatori di bestiame (bo
airig irlandesi).
Ciascuna casta ha come si diceva delle proprie divinità di
riferimento: nell’India vedica la funzione sovrana è adempiuta dalla
coppia Varuna-Mitra, quella guerriera da Indra e quella produttiva da
Nasatya - Asvin.
Varuna (nell'immagine sopra a destra) è il sovrano misterioso,
dell’altro mondo, distante dalle contingenze dell’uomo; egli è energia
e possiede la capacità (maya) di regolare la trasformazione delle cose
in natura e nel cosmo.
Mitra è un sovrano razionale, che si avvale di mezzi giuridici e
para-giuridici, calato nel mondo degli uomini; la sua azione è dolce e
fluisce tramite le vie della natura, egli è una divinità solare.
L’azione di Mitra - Varuna è in ogni caso considerata soltanto in
maniera sinergica, la loro complementarietà permette di regolare la
vita degli uomini e il divenire del cosmo.
Le divinità delle altre funzioni non sono così problematiche,
essendo Indra fortemente caratterizzato per la forza e l’abilità
guerriera, mentre i Nasatya lo sono altrettanto per quanto riguarda la
fertilità dei campi e l’abbondanza delle messi.
Presso i Celti, popolo di origine indoeuropea, troviamo una
struttura simile, in cui le divinità sono associate ad una precisa
funzione secondo lo schema di cui abbiamo parlato; una peculiarità del
pantheon celtico è data dalla presenza per così dire trasversale delle
divinità femminili rispetto alle tre funzioni.
In Irlanda Brigit, figlia del Dagda, è protettrice dei poeti, dei
fili (bardi) e dei medici (1° funzione), degli artigiani e degli
artisti (3° funzione) ed assume spesso le fattezze di una guerriera.
Altrove si trova Belisama - Arianrod (eroina del 4° Mabinogi) associate
alla funzione di sovranità, Morrigan a quella guerriera e Modron, la
dea madre, a quella dei produttori. Credo che a sua volta la triade
Arwen – Eowyn – Baccadoro sia stata plasmata seguendo il modello
precedente, e che ciò sia accaduto non solo per una questione
stilistica, ..........


fine prima parte............è in arrivo l'altra. sunny sunny sunny un bacione dragoso :tongue:
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la figura femminile nel Signore degli anelli

Messaggioda drago-lontra blu » 17/11/2008, 14:51

drunken drunken ]Arwen
ha in sé la dignità del sovrano, è descritta con “le braccia bianche ed
il viso limpido erano lisci e vellutati…il portamento era regale e lo
sguardo rivelava riflessione e saggezza”
Ella è sempre presente nella narrazione come fonte di energia che
motiva Aragorn nella sua impresa e nel suo personale percorso di
elevazione spirituale, ed è legato ad un’immagine che evoca la
luminosità nell’oscurità il suo epiteto “Stella del vespro”.
Tali peculiarità ci fanno pensare,anche se non in maniera
perfetta, alla figura del dio-sovrano Varuna, un re del mondo non
terreno, che è pura energia.
Arwen discende dalla stirpe dei priminati, e risiede a Granburrone.
Questo luogo è uno splendido esempio di un topos della mitologia
celtica e della letteratura cronologicamente successiva, quello
dell’aldilà, separato dalla terra dei mortali tramite l’acqua che
neanche gli spiriti possono attraversare ed in cui regna una
“pulzella”.
Morgana e l’isola di Avalon, l’insula pomorum, ne sono un esempio,
come del resto anche il re pescatore ed il lago che circonda l’isola su
cui è conservato il Graal, oppure il regno dei Tuatha dé Danann al di
là del mare.
La figura di dama Arwen è complementare a quella di Aragorn, il
quale da parte sua incarna alcune delle caratteristiche del dio Mitra,
il sovrano legale. Elessar è un re per nascita, viene riconosciuto come
tale dal suo popolo prima dell’investitura formale, i suoi compagni lo
seguono fedelmente e ciecamente. Egli ha con sè la lama Anduril, un
simbolo di potere degna di un sire “terreno”, caratteristica che lo
accomuna a Nuada, sovrano dei Tuatha della mitologia irlandese, il
quale è a sua volta connotato da tratti che rimandano proprio a Mitra.
Nella tradizione indiana inoltre si associa Varuna al femminile,
alla matrice, mentre Mitra al seme che feconda e che genera la vita;
sicuramente nessun abitante della Terra Di Mezzo avrebbe potuto
desiderare una coppia regale migliore per affrontare l’inizio della
Quarta Era dopo il travaglio di quella precedente.
Nel I Mabinogi si narra di Pwyll, re del Dvyed, che in seguito ad
una annata scarsa per quel che riguarda le messi ed il numero di
nascite, viene accusato di aver perso la propria virilità. Questa
presunta “evirazione” del sovrano implica che egli non possa più
garantire la continuità del suo popolo avendo smarrito la prerogativa
di fecondare la terra e le donne del suo reame. E’ solo con l’amore
della bellissima Rhiannon, dono offertogli dagli dei e conquistato in
un viaggio nell’aldilà, che Pwyll potrà riconquistare la sua virilità
perduta e riportare annate floride nel Dyved.
Questa antica leggenda della tradizione gallese presenta delle
analogie con le vicende del Signore degli Anelli; l’oscurità che avanza
da est, le acque fetide che sgorgano dal Gorgoroth, la sterilità di
Mordor rischiano di annientare la fertilità verdeggiante della Contea,
la magia dei boschi di Lorien e la solidità della terra di Rohan. La
Casa dei Regnanti ha da tempo cessato di garantire la continuità e la
prosperità del suo popolo, l’albero della cittadella di Minas Thirit
sta essiccandosi, la perdita della vitalità e virilità del sovrano
coincide con la rottura della lama Anduril, simbolo dai connotati
fallici: la dinastia regale di Isildur è stata evirata.
Aragorn è però il sovrano cui per nascita spetta il compito di
rinnovare la vitalità dell’Ovest sconfiggendo la mortalità che si
propaga da Mordor. Proprio per garantire questa impresa la lama che fu
rotta viene riforgiata dagli elfi, i priminati, e Aragorn ripristina la
sua forza fecondante e prende in sposa la bella dama Arwen, la signora
di Granburrone, luogo delle cui caratteristiche “ultra-terrene” si è
gia detto. E’ questa l’ unica via per riuscire nella missione, ed è per
questo che la figura di Arwen, la quale del resto come Rhiannon
rinuncia all’immortalità per seguire il suo amato, è essenziale in
questa dinamica.

Solo ricomponendo la tradizionale dualità bruscamente interrotta
della funzione di sovranità degli indoeuropei le cose possono tornare
nella loro dimensione precedente, in un movimento che è al contempo di
reazione al presente senza radici né futuro e di riaffermazione di
principi ancestrali più radicati nella terra che le fondamenta profonde
delle montagne di Khazad-dum.............................segue........ sunny sunny sunny




questa figura che piace a tutti mi lascia un po' cosi', preferisco la regina degli Elfi....
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