San Nicola e la stirpe degli Artù
Per portarsi da
Oriente verso Roma e Compostela o viceversa , per raggiungere
Costantinopoli e la Terra Santa Bari diventa
nodo cruciale per i collegamenti tra Oriente ed Occidente , tra la
chiesa ortodossa e quella cristiana.
Verso il 853 , Bari era governata dal
mussulmano Mufarrag ibn Sallam .
.Per questa Bari multietnica , dunque , non bastava
una classico Santo Patrono , ma una figura carismatica che virtualmente
unisse i due mondi , Occidente ed Oriente , appunto San Nicola.
Fu cosi’ che nel
1087 un gruppo di 62 marinai guidati da alcuni sacerdoti si recarono a
Myra ove , da un pozzo pieno di uno stranissimo liquido ,quella che poi
sara’ definita la Manna , prelevarono parte delle ossa di San Nicola per
portarle ,come venerate reliquie , nella citta’.Le ossa furono cosi’
poste temporaneamente nella chiesetta di Santo Stefano e successivamente
nella Basilica costruita proprio sull’area del Catapano , sede del
governatore bizantino del Thema di Longobardia.
(per l'argomento della Manna di San Nicola scriverò un prossimo articolo)
Attorno a strane simbologie e leggende ecco
nascere diverse ipotesi ortodosse ,una di queste ,sostenuta da alcuni
studiosi , e’ che la traslazione delle ossa del santo non fosse altro
che una copertura ,voluta dal Papa Gregorio VII per il recupero di
qualcosa di molto prezioso il Santo Graal.
Infatti sull' archivolto della famosa "porta dei Leoni"
della Basilica sono rappresentate scene del ciclo arturiano.In realta’ il
problema che sorge e’ che questo Rex Arturius rappresentato e’ di gran
lunga antecedente alla diffusione in Italia della "Materia di Bretagna"
, e non e’ l’unico caso.
Infatti un altro Re
Artu’ e’ rappresentato nel mosaico pavimentale della Cattedrale di
Otranto mentre combatte contro uno strano felino che ricorda "gatto
Lupesco" , anonimo poeta siciliano che "canta" il mitico re , e in
quella di Modena. Inoltre ben prima dei miti Arturiani , il tema della
"spada nella roccia" che simbologicamente richiama fortemente quello cui
abbiam accennato in precedenza, lo troviamo a Chiusdino , nella Abbazia
dedicata a San Galgano. La simbologia della "spada nella roccia" si lega
al mito del Graal. per alcuni lo stesso Graal , non sarebbe una coppa ,
bensi’ una pietra , quella che Wolfram von Eschernbach definisce nel "parzival
come "lapis exillis" , ancora per molti termine derivato da Lapis ex
coelis e dunque pietra caduta dal cielo , definizione che legherebbe
ancor di piu’ quei due culti che apparentemente sembrerebbero separati
:Cielo e Terra.
Una conferma di
quello che stiam dicendo la troviamo in Frigia , ove , per esempio,
Cibele era adorata sotto la forma di Pietra Nera che si riteneva caduta
dal cielo.Ed ecco , dunque , che per rispondere alle questi anacronismi
dobbiamo tornare alla "materia di Bretagna" e alla figura di re Artu’.Molto
si e’ discusso sull’origine etimologica del nome Artu’, esso potrebbe
derivare dai termini celtici ART , roccia , o ARTH GWYR , uomo orso. Lo
stesso nome , dunque sembrerebbe legare il mitico personaggio alla
"pietra" e al suo culto. Artu' fu citato come personaggio storico solo
nel X secolo d.C., ma le tradizioni lo portano indietro fino al V VI
secolo. Per alcuni il sovrano sarebbe un personaggio ispirato
a Cu Chulainn , protagonista di poemi epici irlandesi e il nome potrebbe
derivare dal latino Artorius un "Comes Britanniarum" , ovvero un
rappresentante locale dell'Impero Romano e quindi piu’ che un nome reale
rappresenterebbe un titolo .Nel 600 nel poema epico Gododdin, in un
interessantissimo passo si narra di un un guerriero che " forni' cibo ai
corvi presenti sui bastioni senza essere un Artu'" .Che significa questa
frase?Esisteva piu' di un Artu'? Si
potrebbe cosi’ pensare che il termine Artu', nato da un primo mitico re,
fosse un titolo che veniva preso da tutti i suoi successori, un po' come
il titolo di Cesare per i romani.Questo giustificherebbe le varie
discrepanze di tempo che vi sono su tale figura ,anzi, poiche' re Artu'
venne legato alla mitica impresa di recupero del graal ,una intrigante
idea potrebbe essere che tutti quelli che erano designati a tale
missione prendessero tale titolo.
Cosi’ nasce una
affascinante idea: nel 1087 un drappello di 62 cavalieri , guidati da un
Artu’, si mettono in viaggio da Bari verso la mitica Sarraz per
recuperare le ossa del Santo Custode del Graal ,
