...a proposito di dolore e sofferenza

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Mary
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...a proposito di dolore e sofferenza

Messaggioda Mary » 28/09/2009, 21:35

Il tema del dolore, quale mezzo per attuare l’evoluzione, mi pare sia di interesse per molti di noi, vero?
Ho trovato, sulla fonte più che autorevole della Kabbalah, questo insegnamento del rabbino Yehuda Berg, che trascrivo fedelmente.


CERCARE LA LUCE NEI POSTI SBAGLIATI
La Luce si nasconde dietro l’ego e dietro ciascuno dei suoi tanti tratti reattivi. Purtroppo, la società ha condizionato ciascuno di noi in modo da farci focalizzare sui nostri lati positivi, le nostre qualità più affascinanti, le nostre caratteristiche migliori. Noi ignoriamo, neghiamo e trascuriamo completamente il nostro lato oscuro.
Ecco perché non siamo riusciti a trovare la Luce! Fin dagli albori dell’umanità l’abbiamo cercata nei posti sbagliati.

IL PROBLEMA
Ecco il tranello. Ogni volta che il nostro comportamento è mosso dall’ego, oscuriamo la Luce un po’ di più. L’esistenza umana si fa più buia.
Ciò porta alla domanda da un milione di dollari:[
“ Come possiamo rimuovere i veli e gli ostacoli?”

SOFFERENZA O SPIRITUALITA’
]Ci sono due modi per rimuovere i veli che oscurano la Luce dell’anima: sofferenza o trasformazione spirituale. Basta. Non esistono altre opzioni.

Approfondiamo meglio questo concetto cabalistico.

PERCHE’ SOFFRIAMO
Quando soffriamo, quando cadiamo in preda all’angoscia, quella sofferenza, in realtà, purifica la nostra natura dell’ego e dall’egoismo. L’anima, il nostro vero sé,in quel momento risplende con maggiore intensità. Ecco perché improvvisamente proviamo un senso d’amore e di empatia nei confronti di chi soffre. La sofferenza emotiva indebolisce il nostro ego e, all’improvviso, la nostra anima sboccia.
…………………Ecco perché, improvvisamente, trovandoci faccia a afaccia con il terrore e la tragedia, sentiamo il desiderio di cambiare il mondo e noi stessi. Il nostro vero sé, altruista e divino, risplende ogni volta che il nostro ego è colpito e scosso nel profondo.

L’EGO RIBATTE COLPO SU COLPO
]Ma, allora, come mai le esperienze dolorose che avete avuto nella vostra vita non vi hanno lasciato colmi della gioia sconfinata che la Luce porta con sé? Il problema della sofferenza come sentiero che porta alla luce è che, tranne rari casi, i cambiamenti dell’ego sono solo temporanei. Perché? Perché appena il ricordo del dolore sbiadisce, l’ego cerca nuovamente di farci reagire ai suoi impulsi. Il risultato è che le nostre nuove reazioni rafforzano il suo potere.

Dunque che cosa dovete fare?
E’ necessario che viviate continuamente catastrofi per “svegliarvi” per un po’, solo per poi accorgervi che l’ego ricomincia a cullarvi in un falso senso di sicurezza?
Per fortuna la risposta è no.

GLI STRUMENTI DI TRASFORMAZIONE
I 72 Nomi di Dio sono il più antico e il più potente strumento spirituale che l’umanità abbia mai conosciuto.
E’ un’antica tecnologia di gran lunga più efficace di qualunque altra abbiamo scoperto in questo ventunesimo secolo. Perché? Perché i 72 Nomi di Dio agiscono al livello del DNA dell’anima, a quello che i fisici chiamano il livello quantistico di realtà.
I 72 Nomi di Dio mirano all’ego;prendono di mira tutti i nostri tratti negativi, ma da un punto di vista squisitamente proattivo.

Fonte:” LA KABBALAH E I 72 NOMI DI DIO una tecnologia per l’anima” di Yehuda Berg

P.S. questo è un testo veramente operativo



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mariposa azul
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Messaggioda mariposa azul » 29/09/2009, 23:57

Mary penso proprio che quanto scritto più che letto e meditato sia da vivere sulla propria pelle, solo le esperienze ti fanno comprendere veramente e interiorizzare, la lampadina si accende solo se è mossa da energia cinetica, cioè l'azione.
Ma se continuiamo a pensare che solo la sofferenza ci migliorerà non usciremo più da questo circolo vizioso, la trasformazione secondo me è comprendere che la sofferenza è stata un momento che ci ha permesso di crescere, ma d'ora in avanti penso non sia più il mezzo privilegiato, almeno per chi cerca di rompere questa cultura dominante del dolore.
Non è semplice questo tipo di trasformazione che questo scrittore ci propone o meglio, forse è un mezzo che si può utilizzare se hai compiuto prima altre esperienze legate alla Kabbhalah.
I 72 nomi di Dio possono forse ricollegarsi ai nostri aspetti multidimensionali? Se davvero, così è in alto com'è in basso, dovrebbe essere così, ecco che allora i 72 nomi di dio ci potranno servire per riflettere sui nostri aspetti interiori e comprendere ciò che ancora viene oscurato dall'ego. Altra cosa che mi viene in mente sono i 72 angeli che possono far da tramite per raggiungere questa pienezza.
"Noi ignoriamo, neghiamo e trascuriamo completamente il nostro lato oscuro.
Ecco perché non siamo riusciti a trovare la Luce! Fin dagli albori dell’umanità l’abbiamo cercata nei posti sbagliati."
Fare luce vuol dire proprio cercare di vedere là dove non si riesce invece noi preferiamo rivolgere la luce e l'attenzione dove già la luce c'è...allontanando da noi l'oscurità, non vivendo le nostre esperienze, forse per paura, per conformismo, invece a volte è necessario anche lasciarsi fluire in esperienze che vorremmo sistematicamnte allontanare.
Non esiste Bene e Male là dove la vibrazione è alta, ma Tutto è. Bene e Male sono concetti legati alla terza dimensione e spesso non siamo noi a decidere cos'è l'uno o l'altro ma lasciamo che siano le convenzioni sociali a decidere per noi cos'è meglio. Ecco che queste parole allora possoo assumere il significato di conoscere l'oscurità per poterla dominare per poterla metter al nostro servizio e al servizio del Tutto.
Grazie Mary per quanto hai scritto e per la possibilità che mi dai di conoscere per meglio comprendere.
Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”
RICHARD BACH

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...a proposito di dolore e sofferenza

Messaggioda drago-lontra blu » 30/09/2009, 9:42

dammi tempo mary, per me non è un argomento facile, la Kabbala. mi affascina, ma ci capisco a tratti.
Dominare il lato oscuro o il nostro lato ombra è della stessa teoria del combattere il nostro ego.
Dedichiamo a questa pratica quando cerchiamo di metterla in atto tutta l'energia che abbiamo a disposizione, ma io mi chiedo poi per cosa? che senso ha abbattere l'ego, è come tagliarci a metà, rinnegare noi stessi.
Per forza poi questo ego ci esce da sotto ogni piega e movimento nelle più disparate rappresentazioni caratteriali.
Solo il termine, dominare, ha un segnale vibrazionale estremamente basso.

Abbandono la pratica di sottomettere l'ego, l'ho fatto e lo sto facendo da molto, e devo dire che finalmente sono una cosa sola, con me stessa. A volte impreco a volte prego, è una questione di equilibrio, del mio equilibrio, ovvio.
Ma se mi dite che devo sottomettere o dominare, o peggio, eliminare il mio ego, non mi trovate daccordo nemmeno un pò-
Se cè, ha ben di che essere, come ogni forma su questa terra.
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daniela

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Messaggioda daniela » 30/09/2009, 19:13

Mary,nel leggere il post mi sono persa, non riesco a ben comprendere e me ne dispiaccio. Ma vi scrivo come la mia visuale confronto alla sofferenza sta cambiando.
Tenete conto che nella mia vita, la tristezza e il dolore mi hanno sempre accompagnata, vuoi per esperienze "dolorose" vuoi per la non capacità ad accettare.
Ora però, comincio a vedere il dolore come fasullo, illusorio ed egoistico.
Soffriamo per la morte di un nostro caro, arriviamo a piangere , usando le parole "mi manca", quando invece potremmo gioire, pensando che quella persona a noi cara è passata ad un altra dimensione, per svolgere compiti diversi e potremmo gioire perché la sua anima ha raggiunto altri fratelli e sorelle.
Piangiamo per un amore non corrisposto e invece potremmo gioire per il solo fatto di amare, spesso sento dire la frase: "lo amo ma non ricevo da lui ciò che desidero", ma se ami cos'altro puoi volere? Di esempi ce ne sarebbero diversi, ma credo anzi spero di aver reso l'idea di ciò che volevo dire.
Più chiara non riesco ad essere è da pochissimo che ho cominciato a vedere in questo modo la sofferenza, anche se dentro di me, a riguardo sento il cuore aprirsi ad altro.

Vi abbraccio tutti con amore

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shanti
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Messaggioda shanti » 30/09/2009, 19:19

Cara Daniela, quante cose sono cambiate vero? E sono felice di leggere queste frasi, sono felice di sentirti così serena. Sono d'accordo col tuo pensiero e ti sei spiegata benissimo.
Pochi giorni fa leggendo il post "Cos'è il dolore", hai scritto che una frase ti ha aperto un portale. Questa frase:


"la visione del dolore
come mezzo non sarà più necessaria" LA VISIONE, mi
dispiace io al momento non riesco a scrivere altro perché
la tua frase mi ha aperto qualcosa ed ora sono nel pallone e non voglio
perdermi questa meraviglia ."

Raccontaci, se vuoi.....

Grazie Anime belle per le vostre condivisioni.
.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

Ospite

...a proposito di dolore e sofferenza

Messaggioda Ospite » 30/09/2009, 21:04

Sto imparando che il dolore affonda le sue radici dentro di noi, proprio come l'Amore.
Siamo noi a reagire alle cose che viviamo, e che ce ne rendiamo conto o meno siamo noi a decidere come farlo.
Quando io provo Amore per qualcuno, non è quel qualcuno che mi ha dato l'Amore. Era già in me, o non avrei potuto provarlo.
Quando provo Gioia per qualcosa, non mi è stata data da altri... era in me, o non avrei potuto essere gioiosa.
E quando provo Dolore.... beh, anche quello era già in me.
Credo che riconoscere e accettare la piena totalità di se stessi sia il segreto per "crescere" al di là del chiedersi se sia o meno il dolore a permetterlo.
Scusate, non so se mi sono spiegata bene, ma ho espresso il concetto di getto, come mi veniva....

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Messaggioda mariposa azul » 30/09/2009, 22:02

Drago blu, mi ha colpito ciò che tu hai
scritto, o meglio, mi ha fatto riflettere. Penso che Dominare il lato oscuro
non sia sinonimo di “combattere o abbattere l’ego”. Nel momento in cui ci
poniamo di fronte all’ego come qualcosa di male, secondo me lo rafforziamo perché
non accettiamo una nostra parte. La parola dominare ha un significato più
profondo, in quanto presuppone il conoscere e il saper gestire opportunamente,
cioè in modo funzionale alle nostre esperienze di vita, questo lato di noi che
può in certi casi prendere il sopravvento, portandoci anche lontano dalla linea
di equilibrio che stiamo ricercando.


Quindi niente divisione tra male e bene, ma
conoscenza che rafforza il nostro equilibrio.



Spesso il nostro ego è utile, può essere la
molla che ci fa prendere decisioni opportune, per noi in un dato momento. Altro
è lasciarsi dominare completamente dall’ego fino ad essere accecati da esso.



Quest’estate, esattamente il 13 luglio,
siamo andati con Mary, Shanti ed altri del gruppo alla Sacra di San Michele. Ebbene,
sono stata affascinata dal quadro appeso al fondo della chiesa e l’ho
fotografato. Posto qui la foto perché penso che in esso ci sia la risposta che
in quel momento stavo cercando. (L'immagine non è venuta molto bene, spero si riesca a cogliere ugualmente ciò che vorrei farvi osservare).



Osservate il drago che sta sotto ai piedi
della donna in primo piano. Il suo è il volto di un cucciolo che si volge verso
la sua padrona e aspetta tranquillo, sembra dire: “Sono qui ci sono sono al tuo
servizio”. L’atmosfera che aleggia in questo quadro è pura dolcezza e pura
armonia, è riprodotta un’altra dimensione, un luogo dove le vibrazioni sono altissime,
dove il drago rimarrà tranquillo al suo posto perché non necessita più il suo
intervento, perché tutto è compiuto e armonico. Ecco mi viene da paragonare
questo drago al nostro ego: sarà sempre con noi perché sappiamo chi è e
conosciamo il modo per porlo al nostro servizio.
Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”
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Messaggioda drago-lontra blu » 01/10/2009, 8:18

bellissima l'immagine Mirmione, il drago sembra in attesa di una carezza, di un gesto d'affetto.
Il dominio della vita è un concetto presente in molte scuole iniziatiche.
Per dominio di solito si intende espressamente , come ben dici tu, la riuscita armonica dell'uso delle forze che divergono.
Per porle al nostro servizio.
E' un termine che mi dà fastidio, porle al nostro servizio.
E' la stessa espressione che il drago ha mentre guarda la fanciulla. Asservimento, sarà forse perché sono convinta che ogni forma , ego compreso debba essere lasciata libera di esprimersi, senza per questo porla al nostro servizio, ma chiedendo di unirsi, con fierezza e onore, per quello che essa rappresenta, nell'intento comune di migliorare noi stessi, ottenendo per noi, nello sforzo congiunto, il massimo bene possibile.
Per questo l'estensione del termine dominio, usata nei seminari per porre al servizio l'ego la ritengo impropria, come il messaggio che cercano di farci assorbire.
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Messaggioda dhyan » 02/10/2009, 11:11


ciao mary ..non ci sono parole per questo testo luminoso ....diretto,e limpido

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Messaggioda shanti » 02/10/2009, 11:16

Conosco i Draghi, e l'idea di pensare di dominarli e porli al nostro servizio...mi fa sorridere.
Scusate, divagazione sul tema.
L'unione delle forze, in completa e totale armonia, senza volersi sentire superiori e prevaricare, dentro e fuori di noi, porta all'equilibrio interiore, planetario e cosmico.
E' come quando cammini sul fuoco, se ti senti superiore al fuoco e sei presuntuoso, pensando di dominarlo, ti bruci. Se hai paura di lui e hai un atteggiamento di servilismo, ti bruci (e sono ottocento gradi).
Se ti poni come un fratello, suo pari e in armonia di forze, lui ti accoglie e cammini e danzi su di Lui con fierezza, permettendo alla tua forza interiore di divenire brillante e calda come fiamma.


Mary riporta una frase del libro che ho letto anch'io e che, una volta compreso nel suo insieme, porta davvero una nuova visione.

"Ma, allora, come mai le esperienze dolorose che avete avuto nella vostra
vita non vi hanno lasciato colmi della gioia sconfinata che la Luce
porta con sé? Il problema della sofferenza come sentiero che porta alla
luce è che, tranne rari casi, i cambiamenti dell’ego sono solo
temporanei. Perché? Perché appena il ricordo del dolore sbiadisce,
l’ego cerca nuovamente di farci reagire ai suoi impulsi. Il risultato è
che le nostre nuove reazioni rafforzano il suo potere.
"

L'ego può essere una grossa forza e una spinta interiore: perché appena il dolore sbiadisce, l'ego ci riporta lì? Forse perché il dolore va guarito, alla base, e fino a che questo non avviene, l'ego, se vogliamo chiamarlo così, ci ripresenta l'occasione, fino a quando non lo abbiamo guarito. Allora, in questo caso diviene alleato, diviene maestro, forza interiore e non più l'orrendo drago che ci tortura, ma il drago che mostra la via.
Poi ci risvegliamo e comprendiamo che non c'è più bisogno delle ...catastrofi.
L'ego è come la spada, può uccidere anche chi la porta, ma può essere strumento per tagliare ciò che ostacola, indicare la via, darci il coraggio che si sente appena la si prende in mano. Quando l'ego diviene armonico, sano, allora si trasmuta in forza luminosa, questo è il senso del modo di dire "lasciar cadere l'ego ecc ecc". In realtà non cade, si trasforma, diviene armonico e sostiene i passi del cavaliere. Allora voli col Drago, come dice Michele e porti la sua spada con onore. Ma a patto che il cuore sia puro,
Ci hanno sempre insegnato che l'ego è praticamente la stessa cosa di egoismo...credo siano cose completamente diverse.
Un'altro punto di vista eh eh eh...
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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