"Molti uomini sono costretti a spalancare gli occhi per vedere.
Devo confessare a me stesso che non ho mai veduto così bene da quando son diventato cieco.
E solo adesso mi sono accorto che gran parte della felicità umana sta nel vedere tutto in bene."
Molti intendono con la parola destino il cammino compiuto tra due punti fissi: nascita e morte. Intenderei piuttosto per destino quel caso o quella prova che rivela la ragione intima di un'esistenza. Quindi il riflesso della Volontà Divina sul nostro sentiero terreno.
Non si deve confondere destino con fatalità. Se è bello armonizzare con il proprio destino, non bisogna che l'anima diventi lo strumento della fatalità. Nel primo caso si ha l'accettazione attiva: ed è bene; nel secondo caso si ha la rassegnazione passiva: ed è male.

K'haos


