L'Amor Cortese

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Angel
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L'Amor Cortese

Messaggioda Angel » 27/01/2010, 19:01

AMORE CORTESE

Nelle raffinate corti francesi dell'XI e del XII secolo nasce la nuova concezione dell'amore (amore cortese o "fin'amor" come si diceva in provenzale), che fu la base della lirica, e più in generale della letteratura romanza fino alla fine del Duecento.

Per comprendere lo sviluppo di questa nuova teoria occorre risalire indietro nel tempo. Il Medioevo aveva ereditato dall'antichità classica la concezione erotica di Ovidio, il "maestro dell'amore sensuale" (lascivi praeceptor amoris), le cui opere ebbero una straordinaria circolazione. Questa concezione ludica e spregiudicata entrò in crisi con la rivoluzione cristiana, che mutò radicalmente i parametri dell'amore, quando i padri della chiesa elaborarono una complessa precettistica che mirava sia a condannare la libertà nei rapporti erotici sia a disciplinare l'amore coniugale. Su questa linea della condanna di ogni passionalità si muovono scrittori ed educatori di parte ecclesiastica (ad esempio Pietro Lombardo e Ugo di San Vittore) fino al XII secolo, cioè nel pieno della cosiddetta civiltà cortese, legata alle corti della Provenza e della Francia settentrionale.

Su una nuova idea della vita, fondata sugli ideali di liberalità, magnanimità, raffinatezza, venne a innestarsi una nuova concezione dell'amore, assai più nobile e intensa di quella che emergeva nelle pagine di Ovidio, autore pur riscoperto e valorizzato in quegli ambienti. Fu allora che fermenti di libertà intellettuale e di tolleranza morale cominciarono a scardinare l'ortodossia cristiana nell'ambito erotico. Questa nuova concezione trovò la sua codificazione nel trattato De amore di Andrea Cappellano vissuto alla corte di Maria di Champagne (fine XII secolo). Per Andrea l'amore è una passione naturale che si origina dalla vista e dal pensiero ossessivo della bellezza di una persona di sesso diverso che fa nascere un intenso desiderio di portare a compimento con volontà concorde tutti i precetti dell'amore, senza escludere il godimento fisico. Questa famosa definizione comporta l'esclusione dell'amore dal rapporto coniugale: l'amore è extra-coniugale perché il vincolo matrimoniale, con la legalità e disponibilità del possesso, elimina la trepidazione che nasce dal desiderio ostacolato; ed è spesso asimmetrico, cioè rivolto ad una donna sposata di rango più elevato del poeta. L'amore è quindi adorazione segreta, intimo vagheggiamento dell'amata, dedizione, servizio, stupefatta contemplazione dell'amante di fronte all'amata, la cui superiorità è sintesi di bellezza fisica (stereotipata nella chioma bionda e nella luce del volto) e di qualità morali. L'amore è sempre esperienza gratificante, anche nell'insuccesso, perché diventa per l'amante, nobile di animo, un itinerario di affinamento interiore.

L'amore cortese includeva così una vasta gamma di possibilità tematiche: adorazione quasi religiosa, analisi dei turbamenti e degli stati d'animo dell'amante-poeta, processo di perfezionamento interiore. Sue convenzioni topiche sono: la lode della donna amata, l'innamoramento per una donna lontana, la figurazione dell'amante silenzioso e in pena, il servizio alla donna, il ricorso ad ambigui riferimenti o alla perifrasi per evitare una chiara identificazione della donna (il cosiddetto, pseudonimo, o senhal). In parecchi casi il poeta adotta uno stile di ricercatezza e allusività oscuro ed ermetico (il trobar clus, "poetare chiuso, oscuro") contrapposto al trobar leu ("poetare chiaro"). La produzione dei trovatori (poeti, dal verbo provenzale trobar, "poetare") provenzali (fine XI - XII secolo) è vastissima. Ci sono giunti 2542 componimenti: un decimo di essi sono adespoti (privi di autore), gli altri si ripartiscono fra 460 autori di cui è noto almeno il nome. Dalla Provenza i temi e i moduli della lirica cortese si diffondono, attraverso i frequenti spostamenti dei trovatori da una corte all'altra, nel mondo germanico, in Spagna e in Italia. In Italia ebbero un'influenza notevole nell'ambito della Scuola siciliana e dei successivi poeti toscani fino allo Stilnovo.





.....su richiesta della nostra amata Draghetta Bluissima....
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L'Amor Cortese

Messaggioda Angel » 27/01/2010, 19:14

Il mondo feudale: cavalieri, amor cortese e trovatori.





AMORE CORTESE




La concezione dell’amore nei poeti latini e greci si fonda sulla parità dell’uomo e della donna nel rapporto amoroso, sulla reciproca passione e realizzazione del desiderio. Gli elementi che caratterizzano l’amor cortese sono:
1. il culto della donna è impareggiabile e in certi casi divino (degno di venerazione)
2. Posizione di inferiorità dell’uomo rispetto alla donna amata. L’amante presta il suo omaggio alla donna e resta in umile adorazione di fronte a lei = “servizio d’amore”.
3. L’amore è perpetuamente inappagato. Non è amore spirituale, platonico ma presenta spesso accese note sensuali: ma il possesso della donna è quasi irraggiungibile
4. L’amore genera : sofferenza, tormento perpetuo
5. L’amore genera : gioia, pienezza vitale.
6. L’amore ingentilisce l’animo in quanto amare è un continuo esercizio di perfezionamento interiore
ad esempio Andrea Cappellano amore è “fonte e origine di ogni cosa buona” ,
“cortesia”: solo chi è cortese può amare “finemente”, ma a sua volta l’”amor fino” rende cortesi.
7. Amore adultero fuori dal vincolo coniugale. Si teorizza che nel matrimonio non può esistere amor
“fino”. Il carattere adultero dell’amore esige il segreto, che tuteli l’onore della donna.
8. L’amore è una passione esclusiva dinanzi a cui tutto si svaluta.


La chiesa condanna l’amore cortese, come fonte di peccato e perdizione.
L’amante sente questo antagonismo e ne prova un senso di colpa.


Esistono due interpretazioni critiche dell'amor cortese:
- UN' INTERPETAZIONE POLITICA ( in cui la fedeltà e l'omaggio del cavaliere - vassallo al suo signore, vengono assimilati metaforicamente alla relazione tra amato e amata ( madonna ).

- UN'INTERPRETAZIONE PSICO-SOCIOLOGICA . Nella corte in cui ci sono poche donne e la castellana
colta ricca e potente riceve omaggio e devozione di cavalieri e trovatori.

Romanzo cortese-cavalleresco


Gli autori di romanzi cortesi sono chierici colti, grandi signori. Sono scritti in lingua d’oil. Nato nel nord Francia, il romanzo
cortese è tratto da leggende bretoni. Ricordiamo su tutti Chrétien de Troyes e le varie versioni del romanzo di Tristano ed Isotta


    <LI class=MsoNormal>
    nel romanzo l’amore ha un ruolo preponderante, importanza centrale dei personaggi femminili.


    <LI class=MsoNormal>
    Il romanzo è privo di riferimenti storici e tratta materie leggendarie e fiabesche. Riferimenti al patrimonio folklorico delle antiche popolazioni celtiche della Francia e dell'Inghilterra ( leggende bretoni ). Attorno al mitico ré Artù ( Arthur vissuto nel VI sec. d.C. ) si riuniscono su un piede di parità attorno alla "tavola rotonda" Lancillotto, Galvano, Ivano, Perceval.


    <LI class=MsoNormal>
    nel romanzo domina l'elemento meraviglioso, fiabesco, fantastico e avventuroso ( leggende celtiche precristiane)


  • Nel romanzo dominano tendenze centrifughe: i cavalieri partono a caso in cerca di avventure per provare a se stessi, il loro valore, la loro forza nell’esercizio delle armi, adoperandosi nella liberazione di giovani donne in pericolo il romanzo ha una struttura aperta, le avventure si possono susseguire fino all’infinito intrecciandosi tra di loro.


l romanzo cortese non si rivolge più ad un pubblico legato ad una casta guerriera ( come quello che aveva apprezzato le canzoni di gesta, ma ad un nuovo pubblico più raffinato seppur ancora di estrazione nobiliare. La finalità del genere letterario è il diletto e l'intrattenimento all'interno della corte.

Altre composizioni letterarie legate all'ideale cortese dell'amore sono quelle dei trovatori checompongono le loro poesie in lingua d'oc ed agiscono nella Francia meridionale.
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Messaggioda drago-lontra blu » 27/01/2010, 22:20

Che meraviglia di articolo, sono felice che tu abbia accolto la mia richiesta, finalmente ne sappiamo qualcosa di più su questo che forse non è argomento prettamente Spirituale, ma non si può sempre e solo parlare di ascensione.......
e poi in Citta', dai, ci sta come il cacio sui maccheroni....eh eh eh
Grazieeeeeeeeeeeeeeeeee mille e poi mille volte bellissima ANGEL
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Messaggioda shanti » 27/01/2010, 22:30

ma quando mai qui si è parlato solo di ascensione???

???????????
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Messaggioda drago-lontra blu » 27/01/2010, 22:34

e per la barba del cammello.............ascensione? ma cosa è? roba che si mangia? eh eh eh.....poco seri, ecco quello che siamo, scomunicati eretici,
Pentitevi, che io vi raggiungo........e, come che no, seeeeeeeeeeeeeeee......




e p oi questa che mi piace troppo
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Messaggioda Angel » 28/01/2010, 8:23

....pronta a rispondere alla chiamata ! ! ! sai qualche settimana fa mia nipote, che fa la terza liceo classico, mi parla dell'amor cortese, che io da buona ignorantona figlia di scuole professionali....non conoscevo affatto! ! anche se a dir la verità ne conoscevo i contenuti da varie trame narrative lette ma non "il filone letterario" di appartenenza...e quindi mi ero informata un pochino e ieri ho colto la palla al balzo....
....ed è bello poter filosofeggiare...si dice così vero ? ! ?
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Messaggioda drago-lontra blu » 28/01/2010, 14:40

si dice cosi', vero.
Vedi, anche io l'ho conosciuto, da buon istituto tecnico quale sono, tramite mia figlia, che ha frequantato la scuola d'arte.
I pre-raffaelliti a lei piacciono molto.
E che dire di Gaudi'?...le sue opere sembrano le casette delle fate......
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Messaggioda Angel » 28/01/2010, 18:12

In un film dove appariva la città di Barcellona ho visto parecchie "meraviglie" di Gaudì....mi ha letteralmente conquistata....anche qui c'è da "approfondire".....
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Messaggioda RaggiodiSole » 03/02/2010, 15:53

Però...l'Amore non si trova nel matrimonio...affermazione mica di poco conto, ma che in molti, mi sa, hanno preso per buona eh eh eh ...
Vita e Morte: nel Sole trovano la perfezione del cerchio.


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