Le Dame di Leonardo
Le tre Dame dipinte da Leonardo rappresentano tre stadi diversi di percezione (Cecilia), coscienza (Ginevra) e comprensione della realtà (Lucrezia). Per gli alchimisti la Realtà è unica, pura, incontaminata, ma rimane inaccessibile, nascosta e occultata da un velo di illusione (maya). Per rimuovere il velo è necessario affinare i nostri sensi, ripulire gli occhiali della mente e studiare il significato dei simboli che costellano la realtà visibile e invisibile.
Per l'alchimia ci sono tre vie (i tre marga) per raggiungere l'illuminazione dei sensi, della mente e della coscienza. Secondo la Bhagavad - gita questi tre cammini sono di solito designati col nome yoga, cioè karma-yoga, la disciplina dell'azione, Jnana - yoga, l'unione mediante la conoscenza e bhakti-yoga, la salvezza tramite l'amore.
L'alchimia occidentale del XVI secolo giunge alle stesse conclusioni formulando la teoria dei tre fuochi, dei tre forni (athanor) e della triplice composizione della Materia (solfo, mercurio e sale). Non meno dell'Oriente la via occidentale prende atto dell'esistenza di una alchimia naturale alimentata dal "fuoco delle nostre cucine", riferendosi al rapporto "chimico" che si instaura all'interno di un rapporto di coppia (l'Athanor domestico).
E' proprio l'irrompere della "libido femminile" (la soror mystica) all'interno della struttura sociale medioevale a cambiare progressivamente i connotati all'alchimia religiosa e a minare dalle fondamenta i principi sacri cementati dalla morale cattolica. Non diversamente da ciò che avviene nel Tantra yoga, l'alchimia della prima materia (istinti, pulsioni e libido) deve essere fatta in coppia. In questo contesto emerge il senso spirituale di ogni relazione umana, il senso mondano delle affinità e dei legami karmici e il senso concreto della sensibilità androgina che spinse gli alchimisti più dotati di fantasia a immaginare Gesù sposo di Maddalena.
Le tre donne di Leonardo rappresentano uno stadio evoluto di sensibilità psichica e consapevolezza razionale in rapporto alla Realtà, così come viene percepita dai sensi. Quando l'io stabilisce un rapporto stabile con la Realtà e diviene consapevole dei limiti connessi alla percezione, alla comprensione e alla conoscenza di ciò che vede, intuisce e pensa, diventa un "individuo" e accede agli aspetti universali e archetipici dell'anima vivente (Jiva).
Chi sceglie la via del Tantra e si lascia deliberatamente "cucinare" dall'ego, dalla razionalità e dall'immaginazione maschile, oppure dall'anima psichica, dalla mente subconscia e dalla fantasia femminile, e pratica consapevolmente la "cancellazione" della senso della personalità (ahamkara), iniza suo malgrado a praticare l'Arte alchemica, la Via Opposta all'Alchimia.
L'alchimia di coppia avviene anche (e soprattutto) attraverso la pratica dell'Arte. Al cospetto della tela gli aspetti tecnici, formali e i contenuti razionali (maschili) si confrontano con gli aspetti sensibili, estetici e archetipici (femminili), dando vita a una concreta alchimia cerebrale in grado di sublimare la libido sessuale in fantasia e immaginazione, la creatività in coscienza delle immagini simboliche generate dal "riflesso" della mente e la consapevolezza sensoriale in effettiva conoscenza della realtà.
Esiste un sentiero artistico di trasformazione della Materia descritto come la Via femminile alla trascendenza, (la via del cuore e della mano sinistra/emisfero destro) per cui è possibile definire tre vie di trascendenza:
la disciplina della percezione (l'Arte Alchemica di Cecilia), l'unione mediante la conoscenza della mente (la Filosofia alchemica di Ginevra), e la salvezza tramite l'amore per
l'arte (la spiritualità alchemica di Lucrezia).
La via occidentale all'illuminazione dei sensi, della mente e della coscienza degli archetipi che modellano la Realtà passa attraverso la pratica (la via dell'Azione) e la conoscenza dell'Arte (la Via della Percezione).
In fondo il Don Juan di Castaneda ha insegnato proprio questo: un vero guerriero opera tramite
l'azione della percezione ed è egli stesso percezione in azione. E' questo il senso del Sè testimone, cioè dell'individuo che osserva la Realtà da una finestra con il volto illuminato dalla coscienza degli archetipi (il sole sorge a est). Ciò è possibile se si sciolgono i sei nodi del "cuore" ( i nastri che decorano il vestito della Belle Ferronnière), metafora delle limitazioni che impediscono all'anima di contemplare il proprio destino.
Caravaggio fu uno dei pochi a praticare e conoscere l'arte alchemica fino alla morte e a sciogliere il nodo del karma (personalità), il nodo dell'ego (identità), il nodo dell'anima psichica (attaccamento), il nodo della mente (razionalizzazione), il nodo dei sensi (gratificazione) e il nodo dell'unione con ciò che lo teneva vincolato al mondo della materia (il sigillo che Lucrezia porta sulla fronte).
Al termine di questo processo di discriminazione tra ciò che è Reale da ciò che non lo è (la riga centrale tra i capelli), l'alchimista illumina il sorriso ineffabile dei saggi (Monna Lisa) e comprende che la Realtà non esiste in sé per sé, ma è un gioco della coscienza archetipale universale
"Esistono tanti archetipi quante sono le tipiche situazioni della vita. L'infinita ripetizione ha scolpito tali esperienze nella nostra struttura psichica, ma non come immagini riempite di contenuto, ma, inizialmente, solo come forme prive di contenuto, le quali rappresentano semplicemente delle possibilità di percezione e di azione. Quando si verifica una situazione che corrisponde ad un dato archetipo, quell'archetipo viene attivato.." (Jung).
Jung ha affermato una verità unidirezionale. Per gli alchimisti infatti il fenomeno si compie anche nell'altra direzione. E' la comprensione degli archetipi presenti nella luce del sole (la coscienza dell'individuo) che attiva la realizzazione di una data situazione. E'questo il principio divinatorio dei tarocchi, per cui la comprensione percettiva degli archetipi stimolata dalla disposizione casuale delle lame, permette il riconoscimento anticipato di una situazione che sta maturando le sue conseguenze secondo un proprio karma. Ma è anche il principio delle iniziazioni spirituali per cui è la comprensione dei simboli presenti nelle sacre scritture che permette all'anima individuale di accedere alla conoscenza dell'Anima universale (Akasha), dove operano incessantemnete i giochi della coscienza vissuti dalle Grandi Anime del passato (artisti, filosofi, saggi, illuminati, realizzati). Ognuno poi attrae presso di sé quello che è più conforme alla propria situazione esistenziale. Ciò spiega il rinnovato fenomeno delle stimmate francescane sulle mani e sui piedi (padre Pio) e spiega perché Caravaggio dipinse l'angelo Uriele (la Coscienza discriminante) nell'atto di sostenere la testa di San Francesco nel momento in cui "rimuove" il velo di illusioni provocato dalla mistica cristiana. (il santo è dipinto privo delle stimmate).
La Realtà visibile e invisibile è permeata dall'Inconscio collettivo a cui associa poi l'inconscio dell'anima individuale che decide di seguire la via del Dharma. Il Dharma occidentale ha origine dalle solite, millenarie domande: Chi sono?, Dove stai andando? Cosa puoi scrivere o dipingere adesso?
Quando le domande rimangono senza risposta è giunto il tempo dell'esperienza e dell'azione. Quando le domande ottengono una risposta è allora giunto il tempo della riflessione e della percezione. Esiste un tempo per tutto. E Tutto esiste nello stesso Tempo.
http://www.equilibriarte.org/museohermetico/blog/categ/l-arte-di-leonardo