
Viviamo in una società dove viene confusa la furbizia con l'intelligenza.
Certamente anche la furbizia è una forma di intelligenza e possiede la sua importanza, infatti anche Gesù consigliava di essere furbi, soprattutto a coloro nati con il Cuore di agnello in questo mondo di lupi.
La nostra società però ci porta a confondere l'intelligenza vera con la furbizia: se non ti dimostri furbo, cioè, se non ti fai i tuoi interessi a discapito degli altri, sei considerato un povero scemo. Troviamo l'esempio migliore di questo perverso meccanismo nella nostra classe politica e negli elettori: viene infatti, di solito, preferito tra i vari candidati, non il più onesto e affidabile ma, al contrario, quello che nella vita si è dimostrato più furbo degli altri, quello che ha avuto più successo nel farsi gli affari suoi.
In realtà la furbizia è solo un abbozzo dell'intelligenza, ne è solo una forma limitata; la vera intelligenza si mostra quando si capisce che certe volte è meglio fare un passo indietro, anche a proprio discapito, piuttosto che danneggiare qualcun altro.
L'intelligenza vera presuppone anche una buona dose di coraggio. Solo una persona molto coraggiosa può decidere, coscentemente, di rinunciare a qualcosa a vantaggio di qualcun altro, specialmente quando non ci si aspetta nessun tipo di riconoscenza o gratitudine da parte di nessuno.
dal blog amico di -Eremita -
