Altro esempio: il partner che amate in questo momento, vi dice che ha conosciuto un’altra persona, di norma questa persona può dargli qualcosa che voi non potete dare, quindi – alla pari del vostro responsabile del personale – vi consiglia di cominciare a cercare qualcos’altro! Ma... ovviamente... si può sempre restare buoni amici!
LO STATO DI NON MENTE
Cosa accade nelle ore e nei giorni successivi?
Restate per ore, per giorni, a volte per mesi... imbambolati, con la mente che pensa a ricordi e anticipazioni in maniera compulsiva, immersa nel dialogo interno, costringendovi a provare frustrazione, sconforto, a volte grande rabbia o addirittura odio verso l’azienda, il partner o il mondo stesso. La consapevolezza di sé scende ai minimi livelli e voi restate prigionieri delle paure dei vostri involucri animali.
E potete solo aspettare che passi.
È bene sia chiaro che tutti questi dialoghi interni fanno parte di un’attività totalmente MECCANICA, ossia, non voluta da VOI.
Disidentificarsi da mente ed emozioni significa smettere di dare importanza a ciò che la mente pensa e ciò che il corpo emotivo prova. Per esempio, voi siete convinti che dalla mente possano giungere le soluzioni ai problemi che si creano sul lavoro o nella coppia, pertanto, da questa prospettiva, se fate tacere la mente avete meno possibilità di risolvere i vostri problemi. Pensando in questo modo non troverete mai la giusta Volontà per osservare la mente da fuori! Se pensate di perdere qualcosa di prezioso... non ve ne distaccherete mai. Invece proprio quando vi distaccate dai pensieri della mente e iniziate a osservarli da fuori, arrivano le soluzioni più illuminanti ai vostri problemi!
Questa è addirittura la fase più importante, perché nel momento in cui possedete la certezza che i ricordi e le anticipazioni prodotti dalla vostra mente sono solo secrezioni prive di utilità pratica che niente aggiungono alla comprensione della situazione, il distacco diventa unicamente una questione di tempo.
Il dolore emotivo, per quanto forte, viene ridimensionato e ricondotto entro i suoi confini naturali: è solo il dolore di un corpo, senza una sofferenza psicologica collegata, come quando vi pestate un dito col martello.
Il dolore è però un Piombo prezioso, per questo motivo non va mai rifiutato, ma semplicemente osservato in stato di Presenza. La rabbia, il desiderio di vendetta, il senso di abbandono, il senso di impotenza, la paura... ognuna di queste emozioni può essere utilizzata per entrare ancora più profondamente nella Presenza e quindi nella non-mente. Ognuna di queste emozioni può essere un trampolino di lancio verso la Libertà definitiva: proprio quando state soffrendo di più siete più vicini alla Presenza, ma dovete cavalcare l’onda, non farvi sommergere.
Riassumendo. Prima vi sforzate di restare PRESENTI e osservare le vostre reazioni emotive e i conseguenti pensieri negativi. Man mano che l’emotivo si tranquillizza vi concentrate maggiormente sui pensieri stessi. L’osservazione continua fa sì che nel grado iniziatico successivo siate in uno stato di PRESENZA e osservazione così puri che i pensieri vanno e vengono senza toccarvi... fino a quando non si producono nemmeno più. Questo è lo stato di non-mente, che all’inizio va e viene, ma col tempo diventa stabile.
La non-mente è il Rifugio dell’anima, una porta verso l’Amore privo di condizioni. È pace con se stessi e con gli altri. Un senso di totale rilassamento, ma anche viva Presenza. Un senso di ESSERCI esaltato all’ennesima potenza, ma anche Compassione per le afflizioni del mondo, un Cuore bruciante di passione per la Vita.
La vostra capacità di restare PRESENTI in stato di osservazione dell’attività emotiva/mentale, decide se alla prossima occasione soffrirete solo per qualche ora o per qualche mese.
da http://www.salvatorebrizzi.com/2010/06/lo-stato-di-non-mente.html