Multipiani di esperienze

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drago-lontra blu
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Multipiani di esperienze

Messaggioda drago-lontra blu » 05/12/2010, 13:42

Mi piace questa frase, ci posso trovare tutta una vita.

Oggi mi va di riflettere su quanto siamo in grado di complicarci la vita, giocando con le frasi, usando sottintesi, dando tutto per scontato, omettendo senza specificare, facendo i furbi ma rimandendo assolutamente nel convincimento personale di avere ragione, sono gli altri che non capiscono.

Non capiscono quanto sia inutile scendere a livello di una arrabbiatura, faccio un esempio fra tanti.
Eppure la rabbia è un emozione primitiva, oggi demonizzata e inibita, e abbiamo dimenticato che essa è la reazione ad una frustrazione o costrizione. A cui non segue una azione di fatto.
Inibire o controllare questa emozione e tutte le sue varie sfumature purtroppo serve solo a far vivere questa emozione più a lungo sotto forme differenti, di solito capita a .chi non sa esprimere i suoi sentimenti .
Personalmente preferisco il " buttamelo in faccia " , e lo metto in pratica, sincerità, parole semplici, dirette, nessuna possibilità di equivoco.

Arrabbiarsi, motivando chiaramente le motivazioni dello scontento, mi sembra una procedura per ottenere un utile cambiamento. E non per ultimo, un metodo per evitare l'ulcera, tipico esempio di rabbia repressa.

lo so lo so, ora direte che dobbiamo trasformarla, dobbiamo rilasciarla, permettere che fluisca ecc ecc ecc ecc......quanti ecc, ma di Buddha ce n'è uno e tutti gli altri son 31....... o era febbraio?)

Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy
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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 05/12/2010, 15:06

Della serie: "Quando ce vò, ce vò!"

Ma credo che così sia troppo facile e comodo, non che io abbia qualcosa di personale contro facilità e comodità, ben inteso.

Io parto dal presupposto personale che quando si "sa" non si può più ignorare di "sapere".
Fermo restando l'usare la comunicazione in senso corretto, cioè, per dirla alla Don Miguel Ruiz della Via Tolteca, l'usare "l'impeccabilità di parola" senza supporre etc..., non possiamo ignorare o non sforzarci d'ignorare le modalità che possono spingere un'altro individuo ad esprimere gratuiti giudizi, se non offensivi, contro di noi o contro determinate situazioni che ci riguardano.
Non possiamo non ignorare che qualora un altrui atteggiamento o altrui dire ci "fa arrabbiare" è in noi che dobbiamo ricercarne la causa non ancora risolta.

Detto ciò io credo, anche umanamente, che non esternare l'arrabbiatura pur comprensibile e "giustificabile", quando conseguenza di una comprensione consapevole, non sia un "trattenere" controproducente e neppure uno "sterile" lasciar fluire.

Un abbraccione sorella dragosissima!!!
pulzelle

bluangel



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"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
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daniela

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Messaggioda daniela » 05/12/2010, 20:53

Siamo tutti sul sentiero della consapevolezza, penso che ciò non significa non passare attraverso le varie emozioni, che appartengono all'essere umano. La Rabbia: Reprimerla non serve a nulla, Non provarla sarebbe stupendo, viverla quando si presenta, osservarla per poi trasformarla è forse la cosa migliore.

a tutti

Ciao Melissa!

Ospite

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Messaggioda Ospite » 06/12/2010, 19:22

" Eppure la rabbia è un emozione primitiva,"

Mi è venuta in mente una riflessione, la butto qui invece che sul quadernino degli appunti ... spero sia attinente e non troppo banale.

Antropologicamente 'primitivo' è ciò che presuppone un'evoluzione. Primitivo è definita anche quella parte dell'ipotalamo (la zona più centrale del nostro cervello) dove risiedono, per esempio secondo Jung, le memorie antropologiche dell'evoluzione e l'inconscio collettivo. Da qui si originano tante semplici fobie: come la paura dei ragni, degli scorpioni, degli insetti o dei serpenti, della solitudine che per i nostri antenati significava morte, il primario istinto di sopravvivenza.
Da qui, qualche volta ... la rabbia.
Che quindi è una cosa assolutamente umana, una cosa proprio 'nostra', come è umana la possibilità di controllarla; ognuno poi ha i propri modi, i propri tempi,il proprio cammino, le proprie priorità sacrosante ed insindacabili. :)

Nel tempo, mano mano che gli studi si ampliavano dall'antropologia a qualcosa di più spirituale la parola 'primitivo' ha assunto anche un significato più ampio... qualcosa che somiglia più a 'primigenio' ...e allora secondo me qualcosa cambia.
Primigenio è quell'antica Età dell'Oro che a detta di tanti (me compresa) è di nuovo alle porte. L'età dell'oro riguardava la Terra, proprio questa che calchiamo, non un altro piano o un altro luogo dello spazio e del tempo.
Il mio sentire mi porta a pensare che nei tempi 'primigeni' la rabbia non esistesse, perché tutto era connesso, perché non esistevano separazione, frustrazione e costrizione, ma un naturale susseguirsi di eventi, un naturale concatenarsi di energie.
Multipiani di esperienze piace molto anche a me come frase e mi fa pensare a tutto questo, tutti questi percorsi e tutte queste memorie che sono in noi, ben radicate in profondità.

Quindi chissà ... forse in un futuro molto prossimo ... .


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shanti
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Messaggioda shanti » 06/12/2010, 20:05

La rabbia è parte dell'universo di emozioni umane. Magari, prima di "buttartelo in faccia" , scaricare l'aggressività può essere una buona scelta, (con un bell'urlo o scornacchiando il cuscino eh eh eh..... mia mamma diceva empre il vecchio "conta fino a dieci")
Poi ne parliamo in termini chiari, in modo che non ci siano equivoci, con un occhio all'impeccabilità di parola e senza rompere il naso dell'oggetto dell'emozione.
Reprimerla e far finta di nulla, penso sia una delle cose più dannose per il fisico e la psiche. Meglio viverla se si presenta, nel rispetto di se stesi e di chi ci sta intorno.

chissà, come dice Sara, in un futuro molto prossimo....

Ma chi è Melissa?
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

Travelin Jack

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Messaggioda Travelin Jack » 09/12/2010, 13:07

Credo che a nessuno piaccia arrabbiarsi e a molti piacerebbe anche riuscire a superare l'emozione della rabbia.
Quando senti Amore non c'è spazio per altro. Quando ogni molecola di te si fonde con il Cosmo intero, quando ti addormenti e non sai se sei nel tuo letto in qualche angolo sperduto del pianeta Terra o se sei un agglomerato di stelle da qualche parte dell'Universo non nota all'Umanità, allora la rabbia non sai cosa sia. Arrabbiarsi non cambia le cose, serve solo a creare frustrazione verso qualcosa che non puoi cambiare.
Ti hanno rotto il tuo oggetto preferito, legato a un particolare ricordo? Succede, il ricordo resta anche senza l'oggetto che puoi cercare di riparare, tenere in cocci o rimpiazzare con uno uguale o simile. Il ricordo non viene intaccato, la rabbia non lo riaggiusta.
C'è coda in autostrada e stai facendo tardi a un colloquio di lavoro? Succede, non è colpa di nessuno, ormai è tardi e non lo puoi cambiare. Tutto quello che puoi fare è provare ad arrivare il prima possibile e vedere come va. Forse non era il momento, il posto o qualcos'altro.
Ti hanno insultato o preso a male parole per un motivo o per l'altro? Succede, e se non è qualcosa che puoi o vuoi (ma se sei consapevole di una tua mancanza è un'altra questione ancora) cambiare, è solo l'opinione che qualcun altro ha di te, non quello che tu sei realmente. Allora perché arrabbiarsi? Se sei forte di quello che sei, ciò che pensano gli altri non significa niente.
Ci sono migliaia di motivi per arrabbiarsi, ma nessuno che valga realmente la pena.
Siamo multipiani di esperienze, ma dobbiamo anche imparare a distinguere che alcune non portano a niente. Non si impara dalla rabbia, si impara dagli errori, dalle azioni, da ALTRO. La rabbia è fine a sè stessa, può essere uno sfogo finché non si vede che in realtà non serve a sfogare ma a RISTAGNARE [questa è in maiuscolo perché non trovavo un vocabolo che rendesse l'idea - ndA] .
Forse Buddha era solo uno, ma come ci hanno insegnato “Non c'è nulla che manchi in voi e voi non siete diversi dal Buddha”. In fin dei conti, era solo un uomo, ma un uomo che aveva capito.
Sono cose che più o meno consciamente sappiamo tutti, arrivarci è come smettere un vizio: non facile, non impossibile. Forse è una questione di volontà.

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drago-lontra blu
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Messaggioda drago-lontra blu » 09/12/2010, 14:00

ok ok, ma non essere cosi' serio Jack

mi ha colpito la tua riflessione Sara,......... un naturale concatenarsi di energie...

ecco come in tre parole , senza i soliti sermoni, con leggerezza e semplicità, hai trovato la spiegazione.
Splendido.


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