
La coccinella porta fortuna
C'era una volta un uomo cinese che aveva una figlia che stava per sposarsi. Quest'uomo, di nome Chao, non sapeva cosa regalare ai futuri sposi e così andò nei boschi del Kinlein Shan per meditare.
Lì vide un bengalino incastrato con una zampetta in una rete metallica. L'animale pregò Chao di liberarlo. Egli lo fece e il bengalino gli regalò il dono di parlare con gli animali.
Sulla strada del ritorno l'uomo incontrò una feroce tigre del Bengala con cui comunicò e alla quale raccontò anche del regalo di nozze.La saggia tigre suggerì all'uomo di recarsi sul monte con tre cime dove avrebbe trovato una coccinella blu.
Dovete sapere che le coccinelle a quei tempi non avevano le buffe macchioline nere e quel bel colore rosso che hanno adesso e che le rendono tanto simpatiche.
Chao si recò sul monte a tre cime e trovò la coccinella la quale gli disse di prenderla e di portarla a sua figlia. Le avrebbe portato fortuna per sempre. Il cinese raccolse la dolce e generosa coccinella che si era sacrificata per lui e la portò a valle.
La figlia, Mippeny, che era presuntuosa e avida, si aspettava un sacco colmo di diamanti o altre cose ugualmente importanti; quando vide la coccinella porta fortuna fece una smorfia di sdegno e mandò fuori della porta il padre. La coccinella sensibilissima, in seguito a questa umiliazione si lasciò morire. Chao pianse a lungo e le sue lacrime caddero sulla coccinella blu che ritornò in vita, con quelle macchioline nere che ha adesso.
L'uomo assistette incredulo e meravigliato a questo prodigio e non stette più nella pelle dalla felicità. Riportò l'animale da dove era venuto e vi restò anch'egli.
Il giorno seguente, Chao, si svegliò sotto un manto di rugiada, vide finalmente la vita del sottobosco e la seppe apprezzare, tanto è vero che si trasformò in coccinella blu e vi restò per tutta la sua breve e felice vita.
....non soddisfatta e cercando ancora ho trovato diverse informazioni su leggende e credenze legate a questa creatura:
una leggenda antica narra che la coccinella era l’emblema dell’antica Dea italica Lucina (Giunone in era romana), dea della luce e per estensione del travaglio e del parto, ma anche di una Dea dell’amore e della bellezza.
Il colore rosso dell’animaletto è anch’esso dai tempi dei tempi ben augurante, simboleggiando la vittoria sui nemici, e sulle malattie (tanto che i medici antichi solevano prescrivere vesti rosse ai malati di reumatismi), di fatto, il nome in greco antico è kokkinòs, ossia rosso scarlatto.
Anche le coccinelle hanno razze diverse. Esistono, infatti, “livree” che hanno presenti dai 4 ai 10 punti e possono essere di colore rosso/arancio/giallo e nere con punti gialli. Le più comuni hanno 7 punti e sono di colore rosso o arancio.
Se aggiungiamo che la simbologia associa il numero sette come numero di fortuna, si può comprendere perché nell’immaginario collettivo una coccinella con sette puntini scateni tanta benevolenza. Difatti ai giorni d’oggi si dice che il numero di puntini neri sul dorso della coccinella indichi il numero di mesi in cui si sarà baciati dalla dea della fortuna e che presto arriveranno soldi. La fortuna è maggiore se l’insetto si posa il tempo necessario per contare fino a 22.
Nelle leggende e nelle tradizioni popolari, specie nel Sud dell’Italia, la coccinella è legata alla Madonna o anche al Signore (chiamata anche scarabeo della Madonna, gallinella del Signore). In altri paesi la coccinella ha nomi altrettanto diversi, nel Medioevo i contadini tedeschi ed inglesi, per esempio, credevano che la coccinella fosse un regalo della Santa Maria contro la piaga degli afidi. Quindi la chiamano “coleottero della Maria”. Anche in Francia è chiamata la “bestiola del Signore”.
Un detto piemontese la collega anche all'Arcangelo Michele e si riferisce al giorno in cui viene festeggiato, il 29 settembre, che introduce l'autunno in cui molti animaletti iniziano a trovare riparo per svernare:
"La galin-a 'd San Michel slarga le ale e vola an cel" (La gallina di San Michele - la coccinella - allarga le ali e vola in cielo).
Ho trovato pure un murales dipinto da ignoti in una classe elementare che raffigura la coccinella e tra le interpretazioni che ne hanno dato questa frase mi ha molto colpito: "un simbolico punto di contatto spirituale tale da alleviare la sofferenza della separazione fisica"

