Lo sciamanesimo (italiano): storia, aspetti, curiosità e riti

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Oliviero Angelo
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Lo sciamanesimo (italiano): storia, aspetti, curiosità e riti

Messaggioda Oliviero Angelo » 08/04/2011, 0:50


STORIA DELLO SCIAMANESIMO ITALIANO

Benché molti sciamani e sciamane siano anche streghe, guaritrici, guaritori e ‘medicine man/woman’, sacerdoti e sacerdotesse o ancora dei capotribù.

Gli sciamani sono sicuramente depositari di verità antiche e ricercatori della verità stessa.

Essere uno sciamano non è qualcosa che si può fingere o dipingere agli occhi degli altri: è qualcosa che si ha dentro, che viene da dentro ed appartiene all’essere umano.
Secondo gli antropologi, il termine ‘sciamano’ deriva dalla parola tungusa ‘shaman’ che significa ‘colui che medita’ e che deriva a sua volta da un antico idioma dell’India, il Pali, il termine ‘samana’ o dal cinese ‘cha men’ che significano anche ‘persona santa’. Secondo altre radici, come quella di origine semitica, può significare anche ‘uomo re’.

Lo sciamanesimo, invece, si riferisce a tutte quelle conoscenze e pratiche di medicina appartenenti a popolazioni definite ‘primitive’. La via dello sciamanesimo è fondamentalmente una via ‘femminile’. Lo sciamano segue la via dell’eterno femminino, che si traduce in un'attenzione ai dettagli della vita quotidiana, che egli/ella sa catturare tramite i suoi sensi (gusto, udito, olfatto, vista, odorato).

Lo sciamano ama ed onora la vita attorno a sé e la vita presente in sé, egli/ella è amante ed amato di questa forza divina che permea tutte le creature.

Egli/ella nutre la vita e la rispetta.

Il vero sciamano, non si ferma e non si arrocca in un sistema di pensieri, di abitudini, di comportamenti che producono un filone religioso.

La sua via è una traccia costante verso ciò che può bloccare o nutrire il movimento costante della Vita. I blocchi possono trovarsi a livello mentale, nelle idee, nelle opinioni, con una rigidità che elimina diverse realtà ed opportunità, oppure a livello delle abitudini che limitano l’individuo in ciò che gli sta attorno e nelle sue capacità. Sia, infine, a livello comportamentale poiché lo sciamano sa che il comportamento abitudinario del cervo farà si che esso sia catturato dal cacciatore, ed egli deve quindi spezzare le abitudini e le vecchie rotte che costringono la sua vita e che potrebbero renderlo simile al cervo.

Lo sciamano è dunque colui che veglia, un guardiano sensibile e sensitivo e sensuale.
Lo sciamanesimo permette, di praticare nella vita quotidiana, un’alleanza costante con le forze vitali che permeano una società o una tribù, intesa anche come gruppo di persone.
E’ lo sciamano stesso il punto d’unione tra la società umana e le potenze nascoste o ‘entità’, uomo o donna che sia.
Poiché lo sciamano percorre le forze vitali che lo circondano, egli/ella scopre le leggi e i ritmi che per lui sono sensibili, e seguendoli senza resistenze impara attraverso la sua ricettività. Egli/ella traduce queste leggi nel suo insegnamento, spesso orale, trasformandole in concetti energetici o metafore e parabole per coloro che non percepiscono nulla al di fuori della realtà sensibile.
In sintesi, lo sciamano non è un personaggio avulso dalla comunità che lo ospita. Anzi, ne è il consigliere e il mentore proprio perché in grado di percepire e di conversare con gli spiriti che guidano e proteggono la comunità stessa.


La storia che vi racconterò vede protagonista tutto il mondo e moltissime etnie, lo Sciamanesimo Italiano è compagno di queste Etnie, come i Greci abbiamo il potere della Divinazione delle Pitonesse, come gli Egizi L'Alchimia, come gli Indù la Meditazione, come i Celti I Rituali della ruota dell'anno, come i Romani siamo sincretici e ricerchiamo riconoscendo Lo Spirito in ogni dove, come gli Ispanici siamo Cuentistas e abbiamo il potere del racconto che trasforma, come i Maori abbiamo il canto che guarisce e cambia, come i Masai abbiamo il sogno profetico, come gli Indiani d'America amiamo ogni creatura e ognuna di esse ci è guida e sostegno, come gli Hawaiani conosciamo manifestazione e mana.

Col passare dei secoli il nostro Sciamanesimo nelle sue formule e rituali inserì molti usi e credi Cattolici, le preghiere del popolo sono la culla del nostro Sciamanesimo.

La gente delle terre del sud seppe cogliere la nuova religione con grande apertura mentale qui e là trasformando le proprie preghiere.

Così gli Sciamani Italiani, grazie al dominio Ispanico nelle terre del sud ispirarono Santeria e Woodoo Brasiliani o ne furono ispirati.
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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 08/04/2011, 0:51


LA CULLA DELLO SCIAMANESIMO ITALIANO
LA MAGIA DELLE CREDENZE POPOLARI


Lo sciamanesimo di cui vi racconterò è stato generato e sperimentato in una terra, il sud Italia, terra dove la miseria, l’analfabetismo, l’isolamento geografico, l’oppressione dei signorotti locali ecc, sono i fattori principali che hanno spinto la popolazione a rifugiarsi in un mondo trascendentale e magico.

La Calabria e la Lucania sono l’Irlanda Italiana, qui la gente ha ancora credenze esoteriche e magiche, folletti e fate accompagnano i cari suonatori di organetto e tamburo mentre il nonno del paese racconta le sue favole, le sue esperienze fumando il sigaro…vicino al camino…

L’aria tersa a volte pungente di odori speziati, accompagna le sere in cui Miti e Magia si fanno spazio nelle case e nelle credenze.

La tecnica e la civiltà hanno apportato benefici anche nel paese in cui io sono cresciuta, Trebisacce (CS), ma sopravvivono, per fortuna, sebbene in forma ridotta, peccato, le pratiche magiche.

Millenarie tradizioni e credenze non si sradicano facilmente, perché favorite da precarie forme di assistenza sociale, dalla presenza di un'economia agricola antiquata, da una prospettiva incerta del futuro, da una mentalità ancorata a vecchi sistemi.
L’unica libertà che aveva il contadino o il pescatore consisteva nel desiderio inconscio di liberarsi dalla schiavitù, evadere da una realtà opprimente, senza la prospettiva di un avvenire migliore. Soltanto la magia gli avrebbe consentito di sanare le ataviche piaghe della miseria, di proteggersi dall’ignoto, dalle avverse forze astrali e terrestri, dalla paura. Per difendersi dalla potenza del negativo nella vita quotidiana, ha creato e tramandato formule e pratiche magiche: scongiuri per allontanare la grandine, la siccità, la tempesta; filtri per conquistare il cuore della persona amata; talismani contro il malocchio o l’invidia; malefici per soggiogare, con l’aiuto di potenze elementali evocate, la volontà altrui; far contrarre malattie; abbreviare la vita.

Secondo la credenza contadina, l’universo era governato da forze arcane che non potevano essere spiegate con la ragione o con la scienza. Tutto era dominato da elementi contrapposti che si attraevano e si respingevano: Dio e il diavolo, il bene e il male, la vita e la morte, la vigoria fisica e la malattia. Soltanto il mago, mediante fluidi magnetici e poteri extrasensoriali, pratiche e formule misteriose, poteva debellare le forze ostili della natura; e l’uomo ricorreva a lui per ricevere un antidoto contro le sciagure, le paure dell’ignoto, le frustrazioni della vita.

L'Operatrice era al contempo medico e levatrice, custode e mediatrice; tutti le si rivolgevano per consigli guida e anche per ricevere semplici tisane calmanti e per riposizionare una slogatura.

La Magia popolare, arcaica e ricca di tradizione, oggi è viva ancora in me, nei miei allievi e in un ristretto numero di persone: il popolo della luce!
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Messaggioda Oliviero Angelo » 08/04/2011, 0:52


LO SCIAMANESIMO ITALIANO CURIOSITA'

Primo grande argomento è la Fascinazione e la Controfascinazione, perché?

Poiché lo stupore e l’invidia sono proprie della mente di ogni uomo, chiunque può “Fascinare”… che vuol dire Invidiare a tal punto da rendere debole e malato l'altro... argomento oggi molto conosciuto e diffuso dai libri sui VAMPIRI PSICHICI.

Nella nostra tradizione per allontanare il maleficio, si ricorre a espressioni e saluti particolari che fanno parte del linguaggio quotidiano…

Queste liberano se stessi e gli altri da qualsiasi tipo di fastidio e negatività e io personalmente le trovo usanze bellissime da ricordare…


Ve ne presento qualche esempio:

Quando si rivolge un complimento a un bambino si dice "sii benedetto", che è l’abbreviazione della formula “Dio lo (la) benedica”, oppure si dice: "che la fortuna ti assista",sinonimo del più conosciuto "in bocca al lupo" per dimostrare che l’atto o la parola di saluto e d’augurio è sincero, privo di invidia.

Chi entra in un locale dove si impasta la farina per il pane, si prepara la salsa, il salame, il vino ecc. pronuncia il saluto auspicale "San Martino, protettore dell’abbondanza, lo faccia prosperare". La massaia intenta alle faccende casalinghe accetta il buon augurio e risponde: "ben venuto e favorisci".

Nei casi suddetti si tratta di formule e gesti propiziatori che servono ad allontanare le malattie, le sventure, la povertà.

Si ritiene che alcuni oggetti siano dotati di forze che neutralizzano i malefici. La capacità difensiva aumenta se si tratta di chiodo o ferro da cavallo. Quando una persona è colpita improvvisamente da dolor di capo ostinato e violento, si cerca di individuare se la causa è di natura energetica come a seguito di dispersione di energia o biologica.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 08/04/2011, 0:54


IL CULTO di DIANA
Noi Italiane adoravamo la dea Diana e la sua forza e il suo potere…

DIANA, conosciuta dai Romani, era la Dea della caccia e della luna.
Gemella di Apollo, figlia di Zeus e di Leto, secondo quanto narrato da Esiodo nella Teogonia nacque per prima, e aiutò la madre nel lungo travaglio (nove giorni e nove notti) del fratello Apollo. Presentata al padre, Zeus, quando aveva tre anni, lo incantò con la sua bellezza e il suo carattere, e gli chiese in dono: un arco e delle frecce, una muta di cani, uno stuolo di ninfe, una tunica abbastanza corta per correre, luoghi e montagne selvagge come luoghi tutti suoi e la perpetua verginità intesa come indipendenza e autonomia dal maschio. Zeus le concesse tutti questi doni.
DIANA passava il suo tempo soprattutto nei boschi. La sua indipendenza si manifestò nell’allontanamento dalle città e dal consesso degli uomini. Non fu mai violata, mai violentata.
DIANA era la protettrice delle fanciulle preadolescenti e delle partorienti, che la invocavano nel momento del travaglio. Pronta a correre in aiuto di chi la chiamava, era anche capace di collere terribili, e di vendette distruttive.
Narra la leggenda che l’arrogante Niobe fece l’errore di insultare Leto, vantandosi del fatto di aver generato dodici figli, mentre lei ne aveva solo due. Leto chiamò i figli Apollo e DIANA a vendicare questo insulto. Apollo uccise tutti i sei figli maschi, DIANA tutte le sei figlie femmine, e poi trasformò Niobe in una rupe grondante lacrime. E tutto per una vanteria!

DIANA fa parte delle dee vergini. Qui il significato della parola “vergini” va inteso come “indipendenti”. Sono dee, e donne, che sono “una in sé”, che non hanno bisogno di un uomo o di un rapporto sentimentale-affettivo per sentirsi complete, integre, ma trovano in se stesse la loro completezza. Esse sono DIANA, Atena, Estia.

Piccolo cenno al vangelo di Aradia

Diana disse un giorno a sua figlia Aradia che fu la prima sciamana:

É vero che sei uno spirito,
Ma tu sei nata per essere ancora
Mortale, e devi andare
Sulla terra e fare da maestra
A donne e a uomini che avranno
Volontà di imparare la tua scuola,
Che sarà composta di Sapere Antico.

Non devi essere come la figlia di Caino,
E della razza che è divenuta
Scellerata e infame a causa dei maltrattamenti.
Come Giudei e Zingari,
Tutti ladri e briganti,
Tu non divieni...

Tu sarai sempre la prima sciamana,
La prima sciamana divenuta nel mondo.


Dopo che Aradia ebbe imparato a praticare tutto lo sciamanesimo e come distruggere la razza malvagia degli oppressori, la insegnò alle sue allieve e disse loro:

Quando sarò partita da questo mondo,
Di qualunque cosa avrete bisogno,
Una volta al mese, quando la luna
È piena...
Dovete venire in un luogo deserto,
In una selva, tutte insieme,
E adorare lo spirito potente
Di mia madre Diana; e a chi vorrà
Imparare l'Arte Sacra delle Luna,
Che ancora non la sappia,
Mia madre insegnerà
Tutte le cose...
Sarete liberi dalla schiavitù!
E così diverrete tutti liberi!
Però uomini e donne
Sarete tutti nudi,
Fino a che non sarà morto
L’ultimo degli oppressori.
Morto, farete il giuoco
Della moccola di Benevento
.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 08/04/2011, 0:56


SCIAMANESIMO FEMMINILE: UN PO’ DI STORIA

Le sciamane araucane che vivono in Cile, all'estremità meridionale dell'emisfero australe, praticano ancora gli antichi riti lunari di guarigione. La sciamana araucana si arrampica sull'albero a sette ordini e batte il kultrun, un tamburo che ha intagliato da un albero e riempito di cristalli e pietre particolari, compresa la sorprendente Pietra de la Cruz.
Il tamburo è rivestito di cuoio che la sciamana stessa ha conciato e dipinto con simboli mestruali rossi. I simboli formano una croce a bracci uguali e all'estremità di ciascun puntatore direzionale, la sciamana ha dipinto una mezza luna che rappresenta il ciclo mestruale lunare alla base della sua cosmogonia.
Gli Araucani sostengono di aver vissuto in quel luogo e praticato questa forma di riti guaritori per 25.000 anni.

Molte caratteristiche dello sciamanesimo possono appartenere sia agli uomini che alle donne senza riguardo per le loro differenze biologiche. Sciamani di entrambi i sessi che suonano tamburi, intonano canti rituali e compiono guarigioni, esistono in tutto il mondo, anche se in molti luoghi gli sciamani di una tribù appartengono in modo predominante o a un sesso o all'altro.
La tribù degli Huichol in Messico, per esempio, è specializzata sia in guarigione sciamanica che in arte sciamanica. Gli uomini sono per la maggior parte guaritori e ritualisti e le donne artiste. Da sempre uomini e donne Huichol, operano insieme lungo i sentieri paralleli del guaritore e dell'artista e spesso mariti e mogli seguono l'apprendistato per lo stesso periodo di anni, offrendo sacrifici differenti alle diverse divinità che rappresentano la via del guaritore e quella dell'artista. Insieme, ma individualmente, lottano per raggiungere ciò che viene chiamato completamento e si aiutano a vicenda verso la meta.

Tra gli Araucani del Cile, invece, gli sciamani sono donne, come in Corea e come una volta in Cina, in Giappone e in India.

Per le donne occidentali, un passo fondamentale nell'iniziare il lavoro sciamanico è il superamento delle dipendenze. Probabilmente ogni donna chiamata a diventare una guaritrice è disorientata in qualche modo dalle proprie dipendenze, fisiche o psicologiche. Queste dipendenze sono entrate nella struttura del nostro essere, come i riflessi condizionati a uno stimolo, e continuano a sviarci dal sentiero giusto e a oscurarci la visione. Una donna che si apre a livello psichico e comincia da sola a percepire l'invisibile, può avere l'impressione di diventare pazza. Quando ci apriamo psichicamente, ha luogo un fenomeno strutturale durante il quale il corpo di energia si risveglia e dà l'impressione che il corpo fisico sia "fluido" e mutevole, invece che solido e ben definito. Mentre nella realtà normale la pelle sembra delimitare i confini di un individuo, quando quella persona si apre sensitivamente i confini si dilatano. La persona sente di espandersi oltre il corpo, di occupare più spazio, di percepire le cose in modo extrasensoriale. La densità del mondo fisico, che si dava per scontata, viene improvvisamente messa in discussione a ogni livello. Per l'ego è difficile assimilare tutto ciò e spesso si manifestano problemi emozionali. Le paure dell'individuo si levano come spettri a ossessionarlo con i "cosa accadrebbe se" e i "non si deve". Il contenuto pratico del lavoro riguarda due livelli: gli istinti e l'intuito.

La vita non si ripete mai. In genere niente avviene nello stesso modo due volte.
Nella nostra cultura siamo bersagliati da una tale quantità di stimoli che diventa difficile capire quale sia la causa determinata di una certa reazione.

Il nostro corpo è perfettamente in grado di registrare movimenti insoliti all'interno della terra, ma il nostro comportamento non segue schemi che consentano di esprimere quello che registriamo. Secondo la maggior parte delle tradizioni sciamaniche, nel corpo della terra esistono alcuni luoghi di potere che rilasciano emanazioni percepibili e sperimentabili nel corpo.
Gli occidentali si avvicinano allo sciamanesimo concentrandosi sui suoi elementi esotici, come quello della stregoneria, piuttosto che sull'apprendimento degli aspetti profondi e trasformativi dell'arte sciamanica.

Gli osservatori occidentali si accorgono di rado che lo sciamanesimo ha a che fare con il femminino, eppure tutti gli sciamani, da qualsiasi parte del mondo provengano, operano sempre nel regno del femminino. Essi pregano la Madre degli Animali o la Madre di tutte le cose, la Madre Oscura, la Nonna della Crescita, la Dea della Morte o qualche altra manifestazione del Divino femminino nel suo aspetto di potere oscuro, magico e guaritore.
Geoffrey Ashe, uno studioso britannico di sciamanesimo, ha scritto che in origine gli sciamani erano donne e che la forma più antica della parola significa proprio sciamano donna. Egli afferma che la comunità paleolitica, si frazionò in tribù diverse, con dialetti diversi e fu allora che nel dialetto tungus, il termine "shaman" assunse la connotazione maschile da cui deriva l'uso attuale. Ashe collega l'antico sciamanesimo femminile alla costellazione dell'Orsa Maggiore e ad Artemide, e lo situa in epoca paleolitica. Ashe è chiarissimo: egli afferma che nell'antichità lo sciamanesimo non era un fenomeno individuale, ma veniva praticato dalle donne in gruppo. E il potere del gruppo femminile è radicato biologicamente nel ciclo mestruale e nei misteri di sangue del parto.

In realtà, il periodo mestruale è davvero "tabù" , ma nel senso più antico del termine cioè "sacro". Per gli esseri umani esso costituisce l'evento magico più importante del mese lunare, che corrisponde alla fase crescente e a quella calante della luna e al flusso e riflusso delle maree.
Il professor Lawrence Durdin-Robertson, studioso irlandese delle tradizioni sulla Dea, fa presente che il primo sangue offerto sull'altare, fu sangue mestruale: il flusso libero della sacerdotessa restituito alla Madre Terra.. Ancora oggi i Lama Tibetani, si servono del potere del sangue mestruale nelle cerimonie in onore della Dea Tara e ritengono che il primo sangue di una ragazza, sia il farmaco di guarigione più potente per tutta la comunità. Sempre secondo Durdin-Robertson, il sangue mestruale ha vibrazioni potenti e la terra lo esige come il "sacrificio" che non immola una vita.

Le scritture tantriche indiane, contengono disegni e insegnamenti sui movimenti della luna e dei pianeti in relazione a particolari zone del corpo femminile che, in giorni diversi nel corso del ciclo lunare, si caricano naturalmente di energia. L'allievo di tantra yoga, studia questi movimenti in relazione alle zone erogene del corpo femminile. Una sacerdotessa del tantra è la "detentrice del potere" che durante il suo periodo "rosso", o mestruale, può iniziare l'allievo.
Il condizionamento sessuale al quale le donne sono state sottoposte nella nostra cultura, si è andato sviluppando per cinquemila anni e ha attraversato numerosi cambiamenti. Il libro di Marija Gimbutas illustra gli strati più antichi, quelli degli inizi dell'agricoltura e della vita stanziale nel Neolitico. Le nostre antenate di Catal Huiuk conducevano una buona vita. Costruivano santuari in onore della Dea dove le sacerdotesse celebravano i riti di iniziazione, accompagnati da musica, danze e meditazioni, in ambienti decorati con mammelle e con teste e corna di toro. La Gimbutas ha messo in evidenza che la forma della testa del toro è anatomicamente identica a quella dell'utero e delle tube di Falloppio della donna, e chiaramente le donne dell'antichità lo sapevano. A Catal Huyuk le donne e i bambini venivano sepolti all'interno delle mura della città, sotto le case. Gli uomini, invece, all'esterno. In un modello di tempio proveniente da quel sito, un gruppo di donne sedute in cerchio è circondato da altre figure femminili più grandi. Sembra un'assemblea di donne che ricevono l'insegnamento delle loro identità superiori per governare se stesse o guidare la comunità. Nella raffigurazione di un altro gruppo di ceramiche, le donne danzano e suonano strumenti musicali e tamburi. Tradizionalmente Catal Huyuk viene fatta risalire al 7000 a.C., anche se dati recenti al radiocarbonio sposterebbero la data a 11000 anni prima di Cristo.
Noi donne occidentali moderne, possiamo far risalire le origini sacre della nostra sessualità alle comunità di Catal Huyuk e di Gerico. La caduta delle civiltà della Dea e della sessualità che esse incarnavano, sono riportate nelle storie dell'Antico Testamento, come chiarisce lo stesso rovesciamento dell'antica religione della "meretrice di Babilonia": non fu né rapido né facile, durò molti millenni e furono uccise moltissime donne. I Patriarchi infatti non facevano in tempo a liberarsi delle "meretrici" dell'Antica Religione, che uno dei loro uomini ne sposava una e reinstaurava l'antico culto della Dea.

I massacri continuarono e furono glorificati come la giustizia divina di un Jehovah vendicativo che, non concedeva altro dio all'infuori di sé. Fabbricare idoli o immagini di divinità divenne un sacrilegio per le nuove religioni giudaico-cristiane e le figure modellate sin dal Paleolitico vennero distrutte e demonizzate.

Durante il periodo di transizione, tra il principio della distruzione e il suo compimento (dal 4000 a.C. fino agli albori del cristianesimo), le donne consacrate si trovarono costrette a servire le nuove gerarchie di governanti. Venne loro concesso di continuare le pratiche sessuali sacre nei templi, ma furono sviate e degradate a prostitute. Un tempo vergini, esse furono poste al servizio degli uomini della comunità.

Anche la storia di Inanna, Dea dei Persiani, racconta questo processo di cambiamento.


Nel periodo che va da Mosè alla nascita di Cristo, gli uomini cominciarono ad officiare le cerimonie sacre al posto delle donne, in quel periodo inventarono il concetto di monarchia e istituirono le dinastie. Gli uomini divennero re sedendo in grembo alla Dea (Ishtar, Iside e così via), giacendo con le sacerdotesse durante gli Hieros Gamos, le nozze sacre. Sostituirono l'offerta del sangue mestruale femminile, con il sacrificio di animali, ed in alcuni casi, di esseri umani. Essi arrivarono persino a castrarsi e a porsi ad un Femminino Distorto come eunuchi.

Barbara Walker ritiene che anche l'apostolo Paolo, con il suo fanatismo alla castità, fosse un eunuco.

Il rapporto degli uomini con il sesso, divenne profondamente legato al senso di proprietà su donne e bambini e in Egitto il neologismo che significa "schiavo" significò anche "moglie". Gli uomini cominciarono a riconoscersi nell'immagine di Dio Padre, e si definirono figli divini di quell'autorità. Gradualmente il sesso fu estromesso dai templi e separato dalla religione.
La prostituzione divenne una professione.

Il regno della fallocrazia è una testimonianza della posizione femminile nell'ordinamento gerarchico della Grecia olimpica, dove le donne sposate vivevano rinchiuse in casa, mentre i loro mariti praticavano pubblicamente il sesso con i giovinetti o con eteree fanciulle assoldate o comprate allo scopo. Quando in Grecia nacquero le città stato, la pittura vasale assunse grande importanza (500 a.C.), e il mito dell'uccisione delle Amazzoni da parte degli eroi fu tra quelli più rappresentati. Dalla frammentazione di Gaia, l'Antica Dea Terra creatrice, in stereotipi basati sul ruolo sessuale, nacquero le dee e gli dei, gli Olimpi.

Olimpi

L'elenco originario comprende dodici divinità:


Zeus
Era
Poseidone
Ares
Ermes
Efesto
Afrodite
Atena
Apollo
Artemide
Demetra
Estia


In seguito Estia cederà il suo posto a Dioniso preferendo vivere fra gli uomini e Demetra deciderà di vivere per sei mesi nell'Ade vicino alla figlia Persefone.
Ade non è presente poiché non abita sull'Olimpo.

Le donne che discendono dalle civiltà occidentali, hanno dovuto arrangiarsi con i resti di un'interezza femminile sradicata quasi 5000 anni fa.

La vena più antica del cristianesimo sembra più benevola dell'ortodossia più tarda. I vangeli gnostici descrivono riti e cerimonie che ricordano le pratiche tantriche indiane, con i loro gruppi maschio-femmina, e il sangue mestruale come sacramento. Maddalena era un nome sacro per l'ufficio della sacerdotessa, che collegava Maria Maddalena e Gesù a quelle radici femminili più antiche. Ma una volta che il cristianesimo prese ufficialmente piede nel mondo occidentale, le sacerdotesse sparirono. Il sesso fu ufficialmente bandito, tranne allo scopo di procreare, e anche in quel caso praticato con disgusto. Nel quinto secolo dopo Cristo, la Chiesa aveva ormai dichiarato formalmente eretica ogni realtà ciclica (la realtà femminile, lunare e mestruale), compresa la dottrina della reincarnazione.

Eva sposa di Adamo, e sostituta di Lilith, divenne l'archetipo della donna, fonte di tutti i mali. I testi dell'apostolo Paolo, nel Nuovo Testamento, sono il fondamento del cristianesimo moderno, e il celibato dei preti ricalca le orme di Paolo piuttosto che quelle di Gesù.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 08/04/2011, 0:58


RITUALE SCIAMANICO

Moltissime volte, nella mia esperienza, mi è capitato che mi chiedessero come si svolge nella pratica un rituale sciamanico.

Noi siamo abituati a vedere uno sciamano operare, leggendone notizia sui libri o nei film o ancora nei documentari. Oppure abbiamo visto qualche rappresentazione. Ma come opera uno sciamano nella realtà?

Come si svolgono i suoi rituali?

IL LUOGO:

Innanzi tutto, è importante scegliere il luogo in cui svolgere il rituale. Ogni sciamano, sceglie un luogo appropriato, un luogo dal quale gli elementi possano sentirsi nella loro pienezza: il vento gelido dell’inverno, o quello tiepido dell’estate, le sferzate della pioggia o il profumo dell’erba, il rumore delle onde del mare e sotto i piedi il calore della sabbia.

Il luogo viene scelto in funzione delle possibilità e dello scopo del rituale e dello sciamano.
Il rituale inizia solitamente, con un momento di ‘comunione’ con il luogo in cui ci si trova: lo sciamano si siede su una pietra, sulla nuda terra, sulla sabbia, un prato steso davanti a sé, davanti al cammino, una candela accesa o un fuoco, e comincia a battere sul suo tamburo, facendo il vuoto dentro di sé, lasciando il resto del mondo ‘fuori’ di sé, e aprendo la sua anima all’infinito dentro se stesso.

LA CHIAMATA DEGLI SPIRITI:

Il passo successivo del rituale, è quello della chiamata degli spiriti delle 4 direzioni dei luoghi. I nomi tradizionali cambiano da luogo a luogo, ma sostanzialmente sono quelli delle 4 direzioni: nord, sud, est, ovest.

La tecnica di chiamata, varia essa stessa da luogo a luogo e da tradizione a tradizione, secondo il genere, ma lo sciamanesimo primitivo considera che gli spiriti non comprendono il nostro linguaggio, e quindi vengono invocati con suoni e/o rumori diversi, comprensibili a quel piano di esistenza.
Per invocare gli spiriti, ci si rivolge alle quattro direzioni.

Piccolo dettaglio: spesso gli Indiani d’America invocano le direzioni in senso inverso a quello orario, questione di tradizione. Ma comunque il significato non cambia.

LA PURIFICAZIONE:

Dopo la chiamata degli spiriti, è il momento di purificarsi, spandendo gli incensi o le erbe bruciate nel braciere, e spandendole allo stesso modo nelle 4 direzioni. Questo serve a cacciare gli spiriti malvagi e a proteggere chi partecipa al rito, sia lo sciamano, che gli altri eventuali partecipanti.



LA DANZA DEGLI ANIMALI:

Questa danza ha inizio dopo il momento della purificazione nell’ordine del rituale.
È importantissima e allo stesso tempo molto difficile, dal momento che non si tratta di imitare un animale, ma di aprire la porta di se stessi all’essenza spirituale conoscitrice dei segreti animali, carichi d’istinto e di vibrazioni divine.

L’interazione tra uomo-sciamano e animale-spirito è veramente un’esperienza importante e ‘magica’. Sentire dentro di sé lo spirito dell’animale è una esperienza molto, molto forte, uno scambio energetico molto potente che solo lo sciamano è in grado di affrontare; è un modo molto profondo di interagire con gli animali, intrattenendo con essi delle relazioni, di osservarli come ‘amici’ e compagni, di assicurarsi il loro sostegno, di conoscerli meglio.
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Messaggioda Oliviero Angelo » 08/04/2011, 1:00


IL VIAGGIO SCIAMANICO

Il viaggio sciamanico è, in sostanza, un esercizio di base. Vi sono numerose opere che propongono visualizzazioni guidate a questo scopo, ma ogni sciamano ha la ‘sua’ personale, tramandata da maestro ad allievo o creata ad hoc, ricevuta in sogno etc.
Il viaggio sciamanico di fatto, resta comunque, una tecnica molto semplice nella sua base, e non implica necessariamente e assolutamente l’assunzione di droghe, anzi, è proprio l’assenza di sostanza stupefacenti che permette allo sciamano stesso, di mantenere il controllo della visione.
Il viaggio deve in ogni caso integrarsi all’interno di un rituale sciamanico tradizionale, che permetta di prepararsi e di lavorare con le energia del luogo.

La purificazione, la musica e i tamburi, non ne fanno parte per caso, anzi garantiscono ai partecipanti un luogo senza presenza di spiriti malvagi.

È come se attraversando un largo fiume, si potessero osservare gli Spiriti Negativi rimanere a guardare il nostro viaggio, fermi sulla sponda opposta.

I TRE MONDI DEL VIAGGIO SCIAMANICO:

Mondo Inferiore: è qui che si incontrano gli spiriti-animali alleati. La pratica sciamanica è prettamente personale, nessun ‘vero’ sciamano si vanterà delle proprie esperienze o degli incontri fatti.

Gli sciamani non parlano mai dei loro ‘alleati’ nel mondo dello spirito, e non solo perché questo ne affievolisce il potere.

Tuttavia, può essere utile, talvolta, raccontare un’esperienza quando si insegna a qualcuno o per qualche motivo di bisogno.

La cosa migliore, sarebbe allora, chiedere agli animali stessi se desiderano che la loro presenza sia rivelata oppure no.

Quando lo sciamano inizia la discesa nel mondo inferiore, ciò che si presenta ai suoi occhi, possono essere delle caverne, dei tunnel, delle grotte di ghiaccio, dei deserti, delle montagne, delle foreste o chissà cos’altro.

Si parla spesso di una ‘famosa’ discesa in un tunnel, in grotte e caverne, radici, alberi e fonti e poi sorgenti, laghi, e un cammino che si inerpica nel buio. Fino al centro della terra.
Ma perché gli sciamani iniziano la loro discesa proprio dal mondo in basso? Perché, chi pratica lo sciamanesimo, deve conoscere non soltanto ciò che abita nel mondo delle idee, nel mondo mentale, ma anche e soprattutto ciò che si trova nel mondo al di sotto di noi, in quello del nostro ‘ventre’, il mondo oscuro legato alle emozioni e ai sentimenti forti.
Quando si discende nel buio, attraversando diversi cunicoli, si percorre anche il cammino verso l’inconscio, verso le parti inesplorate della personalità.

È una tappa importante e necessaria, per imparare a riconoscere le sensazioni che arrivano, per sapere discernere la realtà non ordinaria e il ‘sogno-mentale’.

Quando poi lo sciamano si avvierà verso il mondo Superiore, sarà così preparato e avrà già delle esperienze sulle quali basarsi, perché, in mezzo alle stelle, tra le nubi e gli Dei, l’immaginazione può dare gioia al cuore, ma può anche condurre a perdersi per sempre poiché il mondo delle alte vibrazioni è pieno di entità accoglienti e spesso si potrebbe non voler tornare alle frequenze umane.

Mondo di Mezzo: il mondo di mezzo è un mondo del tutto simile al nostro, ma nel quale si incontrano gli Spiriti di tutti coloro che ci vivono. È un mezzo fantastico per entrare in comunicazione con le piante, gli oggetti, le persone che vivono lontano e soprattutto per comunicare con la natura.

Questo mondo permette, inoltre, di incontrare la Luna, di esplorarla, di parlarle e di chiederle di insegnarci a comprendere i nostri cicli, le nostre maree, eccetera.
Questo mondo appartiene al nostro tempo terrestre contrariamente agli altri due mondi.
Per trovarne l’accesso, si deve scendere nel mondo inferiore e chiedere agli animali-guida di accompagnare lo sciamano nel viaggio verso l’alto.

E lì, una volta arrivato alla soglia dell’Albero della Sorgente o di qualunque cosa vi sia intorno da cui lo sciamano è partito per la discesa, visiterà ciò che c’è nei dintorni, e seguirà il suo animale dove questo vorrà condurlo.

È un mondo complesso, perché abitato da una folla di spiriti e di anime perdute, che non sanno forse nemmeno più perché sono morte.

Non è mai consigliato entrare in contatto con loro a meno di non essere uno sciamano psicopompo.
Il regno dei morti è un regno pericoloso per noi, e uno sciamano che non sia stato addestrato come psicopompo e inesperto, può perfino lasciare dei piccoli appigli alle anime di quel luogo per farle congiungere, pericolosamente, al mondo in cui viviamo noi.

Per contro, è molto facile e interessante trovare gli esseri fatati come le fate, gli elfi, e altre creature che si possono trovare anche nel ‘nostro’ mondo.

Mondo Superiore: viaggiare nel mondo superiore significa lasciare la terra e forse vedere le nuvole o dei palazzi di cristallo. Per arrivarvi, bisogna andare verso l’alto, arrampicarsi lungo l’Albero della Vita, saltare in groppa ad un uccello (in spirito) , salire una scala, una corda, un arcobaleno, volare con un tornado…

Se si vedono le stelle e i pianeti si è nel mondo superiore.

Vi sono molti spazi da passare per accedervi, diversi per ciascuno.

Il paesaggio cambia, e si ha l’impressione di passare, di attraversare una soglia.
È il luogo in cui i Maestri e i Guardiani vivono, e il luogo in cui dimorano gli Dei.
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Oliviero Angelo
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Lo sciamanesimo (italiano): storia, aspetti, curiosità e riti

Messaggioda Oliviero Angelo » 08/04/2011, 1:03

GLI ANIMALI DI POTERE

Nelle tradizioni sciamaniche, si considera che dal momento della nascita di ciascuno, almeno un animale di potere ha deciso di dedicarsi a noi, per proteggerci e guidarci.
Per certe tribù di Indiani, il solo fatto di essere in vita, dimostra che un animale convive con noi nel mondo dello spirito.

La danza degli animali non è una danza in senso stretto, ma una danza fatta di movimenti che inducono una ‘possessione’ dello sciamano da parte di un‘animale di potere.
Non è una possessione pericolosa, Né totale, poiché lo sciamano apre spontaneamente le porte di se stesso all’animale di potere e mantiene la propria coscienza lucida nei confronti di quello che fa.

Quando una persona conosce il suo animale di potere, può comunicare con lui, fargli delle offerte, chiedergli aiuto, e in sostanza, intrattenere con lui una relazione stretta che gli permette di trovare le sue proprie forze avendo accesso, allo stesso tempo, alle profondità della sua personalità.

È molto comune avere uno o due animali di potere dominanti, e di averne ancora altri che arrivano per dei messaggi o delle situazioni precise.



È molto importante sapere che quando si parla di un animale di potere si parla, in realtà, dello Spirito dell’animale, della specie a cui l’animale stesso appartiene.

Per contro, è invece importante conoscerne il sesso, e in seguito l’odore, e altre caratteristiche peculiari dell’animale personale. È questo a cui sono dedicati i primi incontri con l’animale stesso.

Non è importante tanto qual è l’animale di potere, non ce n’è uno migliore di un altro. Ma ognuno ha un compito specifico per il quale è specificatamente indirizzato ad una persona particolare piuttosto che ad un’altra.

Gli spiriti degli animali sono forti tutti allo stesso modo, sono semplicemente delle forze diverse.
Nell’incontro con il proprio totem, si potrebbero incontrare anche degli animali mitologici (cavalli alati, unicorni, draghi etc..).

Il simbolismo dei singoli animali lo affronteremo in seguito.

Lo sciamano in ogni caso, non consulta un libro per sapere quali saranno i doni che il suo animale di potere gli porterà.
Sarà sufficiente che egli glielo chieda. Loro sono lì per lui, ma per approfondire ulteriormente la conoscenza, potrebbe essere utile per lo sciamano, studiare le abitudini dell’animale ‘reale’.

IL TAMBURO:

Perché proprio il suono del tamburo, col suo rumore sordo e ripetitivo? All’inizio il suono di questo strumento è stato scelto perché esso va direttamente al cuore con la sua vibrazione.
La profondità di un grande tamburo, emette una vibrazione che scuote (chiunque) fino alle viscere del suo corpo e della sua anima, fino a richiamare e a ricongiungere con l’universo uterino. Più il ritmo è regolare, e più il cervello si calma.

I pensieri si fermano più rapidamente che durante una seduta di meditazione non appena il vibrare dei questo strumento giunge all’orecchio umano

Il tamburo è un aiuto incontestabile ed è importante per lo sciamano averne uno grande e con un suono pulito.

È interessante rimarcare che la frequenza elettromagnetica della terra, misurata in 7,5 cicli per secondo, è molto simile a quella del cervello al limite delle onde alpha/theta, onde della meditazione e del sonno..

Lo sciamano deve passare nelle onde alpha/theta secondo le sue abilità e la pratica.
I tempi cambiano da ciascuno a ciascuno, e uno sciamano può impiegare tempi diversi rispetto ad un altro per passare da un livello di coscienza ad un altro.

Quando si ascolta il suono del tamburo, si dice che è il battito del cuore della Madre Terra.

OGGETTI E CANTO:

Gli sciamani tradizionali hanno spesso come ausilio pietre e piante, spiriti della foresta e altre creature che li aiutano nel loro impegno di guaritori.

La pietra dello sciamano è una pietra di cristallo di rocca chiaro.

I cristalli si caricano del potere dello sciamano stesso, assieme a quello degli oggetti trovati durante i suoi viaggi e le sue escursioni.

Lo Spirito del cristallo di rocca ha la stessa medesima forma della pietra, e questo ne fa un oggetto magico nelle tradizioni Indiane.

Nei suoi viaggi nel mondo di mezzo, lo sciamano può incontrare anche gli spiriti delle piante. È utile fare conoscenza anche con essi, ed entrare in ‘amicizia’.

Gli sciamani hanno, inoltre, l’abitudine di portare con sé una piccola borsa, detta Medecine Bag.
Infine, per entrare in contatto con gli spiriti e accumulare le proprie forze, lo sciamano possiede un canto di potere personale, che gli viene dai suoi viaggi, e che intona come canto rituale talvolta battendo sul tamburo.

Questo canto serve ad accrescere il potere così come si fa durante un rituale ‘pagano’ per accumulare l’energia.

È uno degli aiuti per far in modo che la sua coscienza si alteri verso le percezioni degli altri mondi.

LA RUOTA DELLA MEDICIA

Gli occhi si posano sullo sciamano, lo stregone: il solo che può parlare con gli dei e gli spiriti.
È lui che possiede la chiave delle antiche conoscenze tramandate di generazione in generazione, lui che conserva memoria di ciò che fu un tempo.

Ma lo straniero venuto da lontano, oltre i mari e le colline che delimitano lo spazio del cielo, non comprende la sacralità di quei versi e di quei gesti, non comprende le preghiere né cerca di farlo, condanna semplicemente come anime perdute i volti che ha davanti perché la loro religione è diversa dalla sua, perché il colore di quella pelle, non è chiaro come la neve appena illuminata dalla luce del mattino.

I pochi segni delle antiche ruote medicina degli Indiani d’America, sono cerchi di pietre di cui ormai pochi conoscono l’esatto significato.

È costruita generalmente con tronchi o pietre, disposti in cerchio, da un solco tracciato nella terra nuda, o segnato usando farina di mais, sale o ancora usando pietre preziose.
Ogni direzione ha un preciso significato simbolico e invocare le quattro direzioni significa appropriarsi dell’energia e del potere emanato da ognuna di esse.

Ogni ruota rappresenta l’equivalente dei mandala orientali, dei simboli sacri che raffigurano e contengono l’universo intero. È un cerchio magico capace di riconnettere ciascun essere umano con il proprio mondo interiore, un cerchio come simbolo poiché esso rappresenta allo stesso momento sia il divino che la ciclicità del tempo e della vita, che permette di volta in volta di sperimentare un aspetto della personalità sempre differente.

È per questo motivo che la Ruota Medicina è contemporaneamente movimento e cambiamento, partecipazione alla magia della vita e alla gioia, al potere personale.

Per comprenderne il significato, si deve osservare come i Nativi Americani associano a ciascuna direzione un significato particolare, ciascuna delle quali possiede determinate qualità da apprendere :

Il NORD conduce i venti freddi dell’inverno, che purificano la terra con la loro intensità e obbligano ognuno a passare una parte del proprio tempo a non far nulla se non riscaldarsi, stendersi e rinnovarsi.

L’EST invia i venti tiepidi della primavera che seccano, tormentano e obbligano a aprirsi alla illuminazione e alla saggezza, che sono i doni propri di questa stagione.

Il SUD porta i venti caldi dell’estate che fanno aprire completamente alla crescita e alla maturazione, al calore e ai frutti futuri.

L’OVEST conduce con sé le brezze fresche dell’autunno che invitano a rientrare dolcemente dentro sé, ritrovando allo stesso tempo, le nostre forze e le nostre debolezze interiori.


(Michela Chiarelli)

https://www.michelachiarelli.com/sciamanesimo-italiano-non-stregoneria/
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Lo sciamanesimo (italiano): storia, aspetti, curiosità e riti

Messaggioda drago-lontra blu » 08/04/2011, 12:50

grazie Gladius, ho letto molto volentieri. fumo
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