
Così narra la tradizione lakota: Wakan Tanka, il Grande Spirito, ciò che noi chiamiamo Dio, sta al centro dell'universo. E' alla sua emanazione Inyan, la Roccia, che si deve l'opera della Creazione. In quel tempo, precedente al nostro tempo, Inyan aveva un alleato chiamato Wakinyan, che altro non è se non un'emanazione di Inyan stesso: il nome Wakinyan, infatti, porta il padre in sé. Sulla biforcazione dell'albero sacro che sta al centro del cerchio della Danza del Sole, che é il simbolo di Wakan Tanka, possiamo vedere un nido di rami di ciliegio intrecciati. Si tratta della dimora di Wakinyan, uno e molti, in quanto egli é gli "Esseri-del-Tuono". Inyan dunque cominciò col creare Maka, la Terra, cui fece seguire Mini, l'Acqua, per proseguire poi con Mahpiyato, il Cielo. Tale enorme fatica consumò però tutto il potere di Inyan, il quale si prosciugò di tutto il suo sangue blu e s'indurì divenendo ciò che oggi conosciamo come roccia.
Maka pregò Inyan di riscaldarla in quanto aveva freddo, ma Inyan non aveva più la forza per farlo. Ci pensò il Cielo creando Anpetu Wi, il Sole, cui affiancò Tate, il Vento, Hanhepi, la Luna, e Pte, il Popolo dei Bisonti (Pte in lingua lakota è la femmina del bisonte).
Creati anche la notte e il giorno, Wakinyan pensò di generare la vita. E lo fece attraverso il "Verbo", la sua voce -il tuono-, e con un battito delle sue palpebre, che corrisponde al fulmine.
In questi giorni gli "esseri del tuono" parlano a noi. Vengono, esplodono con la loro voce carica di promesse e portano con sè la forza della tempesta, che tutto travolge, che tutto muta, che non lascia nulla come era prima.
La forza della Pioggia lava e porta dentro la Madre tutto ciò che aleggia, che stagna, che rende spessa l'aria.
I Lampi spaccano il grigio del cielo portando luce pura che apre e ricarica. Michele, signore delle tempeste, parla con voce di Tuono e osserva con occhi di Lampo.
Oggi i Wakinyan parlavano forte, col Fuoco e con l'Acqua, parlavano alla Terra.
La Forza scorreva nelle mie vene, quando oggi, con le braccia levate al cielo, mi lasciavo ricoprire dalla Sacra Pioggia , grata per ogni goccia, per ogni respiro, per ogni lampo di luce, per ogni voce di Tuono!
