Nel codice guerriero la fedeltà sta al primo posto. Essa implica uno stato di Amore e di Purezza particolari. Il Maestro è Fedele alle Leggi Divine; il Discepolo è fedele al Maestro.

Colui che è profondamente innamorato è fedele. Quando un Maestro conduce l'allievo alle Porte del Discepolato lo ama come un figlio, ed è come se lo partorisse al momento dell'iniziazione, dando alla Luce un Discepolo, un Iniziato, un Guerriero nello Spirito.

Ciò lega per sempre Maestro e Discepolo nella Luce della Fedeltà, che è Amore consapevole, e consapevole coscienza del Servizio nei confronti della Verità.

Per questo, Onore e Fedeltà sono profondamente collegati fra loro.

Queste parole, interpretate secondo la comune accezione, non esprimono ciò che significano per un Guerriero. Per costui, la Fedeltà è la vita stessa.

Essere fedeli al Maestro, a un Ideale, al Servizio, significa amare passionalmente il Divino e detenere la consapevolezza di aver ricevuto la Spada di Fuoco per servirLo dinanzi agli uomini.

La fedeltà non può essere scelta, sebbene nell'antichità esistessero Riti di Iniziazione implicanti un giuramento di Fedeltà.

In realtà, essa è una Luce accecante che si sviluppa nell'Amore, attraverso un umile e profondo lavoro di Ricerca.

Un saluto e abbraccio fraterno a tutti.

Ora non è più tempo di maestri e discepoli, ma la fedeltà e l'orore, a mio parere, continuano ad essere indispensabili, insieme al rispetto.
Grazie Artos.

Per questo, Onore e Fedeltà sono profondamente collegati fra loro.
Essere fedeli al Maestro, a un Ideale, al Servizio, significa amare
passionalmente il Divino e detenere la consapevolezza di aver ricevuto
la Spada di Fuoco per servirLo dinanzi agli uomini.

In realtà, essa è una Luce accecante che si sviluppa nell'Amore, attraverso un umile e profondo lavoro di Ricerca.


C'è stato, all'inizio, per forza di cose un Maestro, una guida. Che sia persona fisica o eterica, luce o folletto, esso c'è stato. Senza , credo , che non si muova foglia, non si saprebbe che pesci pigliare.
La fedeltà al Maestro, intesa come fedeltà alla parte Divina che è nostro retaggio, sopita e divenuta manifesta, è una metà dal guerriero, l'altra metà è formata dall' Antico Codice.
La mancanza di uno dei due, è la matrice del mercenario. ( figura accettabilissima).

Ciao Artos.

Ciao Shanti e Drago Blu, il Maestro è quell'Essere completo fino al suo livello di Iniziazione sempre in contatto col Divino che ti fà il mantello, con i simboli che tu durante la vita devi cercare, sperimentere ed onorare. Questo fino a quando tu da solo riesci e rimanere in piedi con le tue gambe e nel momento che rimani in piedi da solo pur rischiando tanto sotto tutti i profili, inizia e scatta dentro di te un qualcosa che ti consiglia di togliere un po di peso dal Maestro che Tanto Ami. Questo peso sono Esseri in evoluzione che a sua volta quando saranno più evoluti succederà la stessa storia. Questa secondo me è la VIA. Il Maestro e quell'Essere che ti viene in soccorso nei momenti pericolosi. etc. etc. Voi dite questo che il Maestro non serve più perché avete il vostro Arcangelo ma gente come me si che ha il suo Maestro e spero che lo Ami. Mi ricordo a mò di simbolo che il Maestro e quel punto detto Mago al centro di un cerchio e la circonferenza di quel cerchio sono gli Esseri che fanno farte di quella Shanga. A sua volta il Maestro o quel punto centrale che diventa circonferanza di un Cerchio di Maestri e così via sia a salire che a scendere. Questo a la mia visione della Via e dei Maestri. Shanti se tu dici che non c'è bisogno di Maestri forse mi vuoi far capire che dopo la IV dimensione e ascesi questi Esseri sono maestri? Se è si è un tuo punto di vista io da questo lato non la vedo così per me questi Esseri non sono Maestri i Maestri sono un'altra cosa sulla VIA. Ciao e un saluto fraterno.

Ciao Artos, il fatto è che io, parlo per ciò che mi compete, non ho scritto che non ho bisogno di Maestri perché ho il mio Arcangelo.
Penso davvero credimi di aver con cura scritto dell'altro.
La presunzione è insita in un concetto di questo genere, cio' che ho scritto, in questa precisa occasione è che all'inizio, almeno, una guida, o chiamala come meglio credi, deve esserci per forza di cosa.
Ho aggiunto che sucessivamente è possibile ed auspicabile che si diventi maestri di se' stessi, grazie al continuo lavoro verso la sorgente divina che abita dentro ciascuno di noi.
Un abbraccio a te, buona giornata

Intendevo la stessa cosa. Ho amato e amo ancora i maestri che ho avuto lungo la strada, gli insegnanti e coloro che mi hanno dato gli strumenti giusti per lavorare. Alcuni erano Maestri, altri pregevoli e validi insegnanti. Ma faccio un po' fatica a dare definizioni e a circoscrivere le cose.
Ma, a un certo punto lungo il cammino si comincia a camminare da soli, senza più appoggiarsi, e si contatta quel maestro interiore che vive in noi. Intendo che non è più tempo di seguire il maestro o il guru diventando dipendenti da lui.
Ancora, se la cosa mi interessa, frequento un seminario, un incontro, per il piacere di vivere l'esperienza, di incontrare una persona che ha da dire e da trasmettere. Chiedo aiuto quando ho bisogno, ho amici che sanno darmi e aiutarmi più di maestri irraggiungibili.
Ma mi affido anche al mio sentire, alla mia luce interiore, non perché sono diventata brava e non ho più bisogno di nessuno, ci mancherebbe, sono una persona normale, solo che ho imparato ad ascoltarmi, al di là della mente e ho scoperto la grande fonte di saggezza divina che vive dentro di noi.
Non sono un ricercatore e vedo e sento queste cose a modo mio completamente fuori da ogni schema.
L'arcangelo Michele è, per me, un'altra cosa. Ed è una presenza che tutto possiamo chiamare e avere accanto. Non è il mio arcangelo se mai io sono sua...

Ti abbraccio fraello Artos, ciao vecchia capra, ma sì, abbraccio anche te

Vi ringrazio tutte e due per la spiegazione. Io purtroppo mi trovo a chissà quante cosa ancora da imparare. Anche io mi trovo ad applicare quello che ho imparato ma in qualsiasi momento che vedo quello che ho imparato visto alla realta delle cose mi accorgo che non so niente. Questo non lo dico per umiltà ma per realtà. Un saluto ed abbraccio fraterno.

Caro Artos, niente va sprecato di quello che hai imparato, niente è stato inutile. Ora forse stai aprendoti a un diverso modo di vedere e percepire, non per imparare ancora, ma per essere e riscoprire ciò che sei davvero.
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Vero Rubis, e sì che ce l han detto tutti, ma proprio tutti, SEGUI TE STESSO :)!