I GOTTWJARCHI

Le fiabe, le Creature magiche, i Draghi, sono solo racconti per bambini, o esistono veramente e hanno qualcosa da insegnare anche agli "adulti"...?
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Mary
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Messaggioda Mary » 19/03/2009, 21:23

I Gottwjarchi sono una piccola tribù di gnomi che vive principalmente intorno alle pendici del Monte Rosa : la loro massima concentrazione è stata riscontrata sopra Macugnaga.
Sono gnomi a cui piace molto viaggiare per cui può capitare di vederli nei posti più strani.
Si tratta di esserini dal carattere benevolo e burlone, alti circa 50-60-cm e caratterizzati da una stravaganza fisica: hanno i piedi rivolti all’indietro. Questo, che potrebbe sembrare un handicap motorio, li rende invece agilissimi nel correre e nel saltare e permette loro di viaggiare per distanze anche considerevoli.
Vestono casacche variopinte che somigliano ai vestiti degli antichi Celti e alle camicie dei montanari : spesso arraffano qualche camicia dai colori sgargianti stesa ad asciugare e se ne fanno delle palandrane. Sono sempre scalzi perché non potrebbero allacciarsi le scarpe dal di dietro. Hanno un lungo cappello a punta di feltro azzurro cui sono attaccati tanti campanellini, uno per ogni anno di vita. Siccome vivono molto a lungo (anche due o trecento anni), i più vecchi ne sono letteralmente coperti e quando corrono emettono un allegro e intenso tintinnìo. I maschi portano una lunga barba incolta che si imbiancano con acqua di calce per sembrare più vecchi: l’età è, presso di loro, segno di saggezza e di prosperità. Per questa abitudine è difficile distinguere i giovani dagli anziani: sono tutti agilissimi e la sola differenza è data dal numero dei campanellini che, però, non si riesce mai a contare con calma.
Sono grandi lavoratori e risparmiatori e questo ha permesso loro di accumulare grandi ricchezze che custodiscono in profonde caverne. Sono però anche piuttosto generosi e regalano volentieri parte delle loro ricchezze agli uomini che li trattano bene. Sono di carattere allegro e si divertono un mondo a fare scherzi che sono sempre benevoli. Ai montanari( ma anche agli animali) che accettano le loro burla lasciano sempre qualche regalo. Bisogna però ricordarsi, quando li si incontra, di fare finta di non vederli altrimenti si eclissano.


Fonte:” Il basilisco e i suoi amici “ Daniela Piolini


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drago-lontra blu
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Messaggioda drago-lontra blu » 23/03/2009, 22:45

e prima o poi ce la faccio a vederne uno, che dici Mary?

grazie cara, quando parliamo del Piccolo Popolo , come si dice Semper Fidelis........e ? :cheers: :cheers: Abbraccio Abbraccio
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Mary
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Messaggioda Mary » 24/03/2009, 22:04

Carissima Drago
Pure io spero sempre di poter incontrare qualche creatura del Piccolo Popolo che amo tantissimo!!!!
Nell'attesa ti propongo questa lettura, sicura che apprezzerai perché sei speciale!!!Purtroppo non ho trovato immagini.
Un grande abbraccio
Mary


Una volta, dalle parti di Formazza-Pomatt, una mamma passeggiava per i prati con il suo bambino.
Da dietro un grande faggio saltò fuori un Gottwjarchi che giocava a rincorrersi con un coniglio.
La donna, che conosceva le loro abitudini, fece finta di niente e continuò per la sua strada ma il bambino gli andò vicino e gli chiese perché aveva i piedi girati all’indietro. La donna cercò, ma troppo tardi, di fermare il figlio ma ormai lo gnomo permaloso se l’era squagliata nel bosco e per una quarantina d’anni né lui né i suoi amici si sono più fatti vedere da quelle parti.


Un’altra volta una giovane mamma chiese a un Gottwjarchi di fare da padrino al suo bambino che era appena nato. Sapeva che quello gnomo, che si chiamava Barba Pinotu, era molto ricco e che gli piacevano molto i bambini; sperava perciò in un generoso regalo per il suo piccolo.
L’allegro personaggio, dopo una bizzarra conversazione informa di monologo( bisognava far finta di non averlo visto), accettò con molta gioia (espressa con un prolungato scampanellìo) e fece trovare sul luogo convenuto il suo regalo: un coloratissimo vestitino per il neonato con le tasche piene di carbone.
Conoscendo la suscettibilità dello gnomo, la donna si profuse in inchini e ringraziamenti e se ne tornò verso casa. Durante il percorso, per evitare di portare un carico considerato inutile e che sporcava il bel vestitino, la donna buttò il carbone. Al suo arrivo c’era rimasto un solo pezzetto in una delle tasche e, quando lo estrasse per ripulire per bene il vestitino, si accorse che il carbone si era trasformato in una pepita d’oro massiccio. Tornò subito indietro per cercare i pezzi che aveva buttato ma questi erano spariti. Li aveva , nel frattempo , raccolti il parsimonioso Barba Pinotu che li fece ritrovare sul davanzale della finestra del suo figlioccio nella notte di Samain, uno all’anno per tutto il tempo in cui questi visse.

Fonte: “ Il Basilisco e i suoi amici” Daniela Piolini

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Messaggioda Ospite » 26/03/2009, 0:55

Devo dire Mary che sei una fonte inesauribile per leggende (o forse non sono leggende?!!!) che mi affascinano e interessano.
Vorrei impreziosire questo angolo con la recensione di un libro, che ho letto, semplice ma a mio parere che sensibilizza molto l'animo dell'uomo che si distacca dalla natura che mi auguro gradirete....
Odlaner






La terra sacra. Gli spiriti della natura: i deva dell'aria, dell'acqua, della terra, del fuoco e noi
Mattera Tiziana
Prezzo: € 12.90 - Edizioni Punto di Incontro


Gli elfi, le fate, gli gnomi, i magici esseri che conosciamo come spiriti della natura, sono solo una delle molteplici espressioni del mondo di luce che abitano le regioni sottili del nostro mondo. I deva, esseri di straordinaria bellezza e amore, le splendenti coscienze di pura energia che chiamiamo angeli, permeano e danno forma e ordine alla natura dell'universo, compresa quella del mondo nel quale viviamo, ristabilendo incessantemente gli equilibri delle forze che noi avvertiamo come armonia. Attraverso il racconto della sua personale esperienza con questo mondo di luce, l'autrice ci parla del rapporto che unisce la nostra coscienza a quella della Madre Terra. Un tempo, quando eravamo più vicini alla natura, potevamo percepire i legami sottili che ci legano a essa e avevamo una maniera di "trattare" con le sue forze più semplice ma rispettosa. Ai giorni nostri, anche se ci siamo sempre più allontanati da essa, possediamo una conoscenza globale che può consentirci di ristabilire con nuova e più profonda coscienza il ritorno consapevole alla Madre Terra; per riconciliare la nostra anima con l'anima del mondo, per vibrare all'unisono con l'armonia universale e riconoscere la nostra reciproca sacralità



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Messaggioda Mary » 26/03/2009, 18:04

Grazie Odlaner

ti ringrazio di cuore per quanto mi dici! Sono già corsa in libreria ad ordinare il libro che hai suggerito.
Settimana prossima sarà nelle mie mani e credo che lo leggerò tutto d'un fiato!!
Un abbraccio di luce
Mary



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