

La spada-verbo
Artù,
in Britannia, è una riproposizione dell’archetipo del Cristo e di
Michele: la medesima energia-intelligenza. Cristo nei Vangeli dice di
essere venuto a portare la spada, descritta uscire dalla bocca con un
doppio taglio, ciò ad indicare l’aspetto del verbo creatore e
distruttore della forma. Parimenti, Michele utilizza la spada cherubica
in forma di fiamma roteante a doppio vortice (caduceo ermetico) per
allontanare gli indegni e distruggere le forze perverse. Non è quindi
casuale che Artù estragga dalla roccia (materia-acqua, osso sacro) la spada-verbo
Excalibur o Caliburn, con il cui potere farà rifiorire il Regno,
interiore ed esteriore, e lo custodirà dalle forze maligne. Non è
casuale neanche che i termini inglesi “sword” (spada) e “word”
(parola) siano analoghi. L’estrazione della spada dalla roccia equivale
alla vittoria del Cristo sul legno (materia) della croce. L’iconografia
della croce sul Golgota e della spada conficcata nella roccia è la
medesima. Vincere la croce ed estrarre la spada sono il simbolo della
riappropriazione della parola-verbo perduta, dell’immenso
potere creatore e distruttore di cui il Dio in noi si riappropria dopo
un processo di grande sofferenza. Alì, il fratello del profeta
Maometto, cavaliere muslin, definì la spada come “mannaia di vertebre”,
essendo la rappresentazione simbolica del potere latente nel midollo
spinale umano. Il simbolismo esoterico della spada è estremamente
potente, a tal punto che i Cavalieri Templari la codificarono come
l’arma iniziatica per eccellenza, poichè essi sapevano che la spada era
la rappresentazione del potere kundalini che si srotola lungo la spina
dorsale, la stessa spada che in Genesi viene descritta come roteante in mano al cherubino. Orione, parimenti, è descritto con una spada, e di Horus, nei Testi delle Piramidi 247, è detto: “Horo, tremano i grandi quando han visto la spada che è nella tua mano quando tu esci dalla Duat”.
Excalibur, spada archetipica, viene spezzata da Artù in un duello ma la
Dama del Lago, l’Anima Superiore, la rinsalderà, non prima di averla
immersa nell’acqua. L’episodio allude alla reintegrazione e alla
restaurazione della luce che solo le acque filosofali dell’alchimia
possono permettere. Solo la Donna Interiore, l’anima, la Signora delle
Acque (Dama del Lago) può riparare ciò che è peccaminoso infrangere.
Quindi, la Spada che sorge dalle acque è il parto del Verbo che emerge
dalle acque interiori e che è destinato a dominarle, come le dominava
Gesù (il Verbo Vivente) prima immergendovi ed emergendovi (battesimo) e
poi camminandovi sopra. Solo con Excalibur, la Forza al suo
fianco,aiutato dalla magia bianca (Merlino), Artù poteva divenire
custode e garante di pace e giustizia, e proteggere il Regno da tutte
le forze demoniche.


dal blog di M.
