Dopo che Iside e Nefti avevano recuperato il corpo smembrato di Osiride, la potente magia delle due sorelle aveva restituito la vita al dio, giusto il tempo necessario affinché fosse concepito Horus, il figlio che lo avrebbe vendicato e che avrebbe ereditato il trono dell'Egitto.
Per proteggerlo dall'ira dello zio Seth Iside nascose il figlio tra i papiri del delta del Nilo, nei pressi di Buto; ma neanche lì il bimbo era al sicuro.
Un giorno la dea si era allontanata, e al ritorno aveva trovato il figlioletto immobile, disteso a terra, freddo: era stato punto da uno scorpione. Disperata, ella fece ricorso a tutta la sua magia, ma invano. A quel punto, lanciò un grido che riecheggiò nei cieli e fece fermare la Barca Solare, e Ra mandò Thot ad aiutarla. Il dio dalla testa d'ibis scese sulla terra e le insegnò un potente incantesimo che fece uscire il veleno dal corpo del bambino.
Il problema della protezione dei bambini era molto urgente nell'antico Egitto, dove oltre alle malattie c'era da fare i conti con gli animali velenosi, come i serpenti e gli scorpioni.
Uno scongiuro per scacciare la malattia recitava:
"Oh tu che passi la giornata a tessere il cuscino di tuo padre Osiride!
Oh tu che parli a tuo padre Osiride quando egli vive di erbe e di miele!
Sguscia via, oh [febbre] Asiatica che vieni per le montagne!
Oh tu, [febbre] Nubiana che viene per il deserto!
Sei tu una schiava? Va' con il vomito.
Sei tu una dama? Va' [1] con la sua orina.
Va' con il muco del suo naso!
Va' con il sudore delle sue membra!
Le mie due mani sono su questo bambino.
Le due mani di Iside sono su di lui, così come essa pose le sue due mani su suo figlio Horus."
