dal blog: http://museoafrodite.gqitalia.it/
scritto da Marta Breuning

L'Arte Alchemica è tale quando trasmette il "rasa", la linfa vitale capace di accendere nello sguardo del fruitore un interesse che travalica ogni tentativo di concettualizzazione o di comprensione razionale.
Il senso di stupore e di meraviglia è sempre suscitato dalla "bellezza enigmatica" che si presenta "nuda" al mondo e non si "rappresenta". L'Arte Alchemica (la Venere di Botticelli) è "presentazione" e non "rappresentazione".
Venere emerge dalle acque profonde (le emozioni dell'anima) sopra la vulva di una conchiglia (le riflessioni dell'anima) priva di vestiti (concetti, ideologie, sovrastrutture filtrate dall'intelletto), presentando se stessa per quello che è, e cioè arricchita di quella linfa vitale (la lunga treccia di capelli rossi) che appartiene di diritto all'opera alchemica di trasformazione dell'energia sessuale in amore, creatività e coscienza di sé (la treccia giunge fino al pube).
Essendo una "presentazione" di sé, priva di ogni pretesa di "rappresentare" una realtà o un pensiero sia esso spirituale o sociale, l'Arte alchemica può aprirci gli occhi sul mondo reale e spirituale (una delle Ore si appresta ad accoglierla nel momento dell'approdo a terra) in modo tale che ci sembra di vederlo per la prima volta nella sua novità primèva, originaria.
La sua presenza stessa nel mondo materiale è qualcosa di paradossale, perché è qualcosa e nulla allo stesso tempo. La sua sostanza diventa invisibile a chi non vuole avere occhi per vederla. La Venere di Botticelli è l'emblema della Bellezza spirituale che si presenta nuda sulla Terra portando con sè il fluido della conoscenza della Realtà.
Per questo suo potere di rivelazione, a volte traumatica, della Verità, la Bellezza deve essere "ammantata" di parole, immagini, simboli, metafore e allegorie per essere recepita da tutti, senza nessuna esclusione o discriminazione.
L'Arte Alchemica è dunque la capacità dello sguardo di percepire, decodificare e interpretare la realtà presente in ogni immagine. Così come un dottore percepisce lo stato di salute dall'intensità del fluido vitale che emana il corpo, così l'Arte alchemica esplora l'immagine "emessa" dalla realtà a partire dalle sensazioni, dalle emozioni e dai sentimenti corporei che rappresentano il sostrato "acqueo" comune ad ogni artista alchemico che traduce l'immagine attraverso i propri sensi.
Chi non percepisce questo fluido sotterraneo, non può comprenderla, mentre chi coltiva dentro di sé il senso di sé psichico (la ninfa Aura) e mentale (Il vento Zefiro) "soffia" verso questa forma di autoespressione dell'anima che è, per sua natura, purificatrice e generatrice di nuova linfa.